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Villa Rendena
Porte di Rendena
Trento
chiesa
sussidiaria
Madonna della Misericordia
Parrocchia di San Martino
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa)
1763 - 1763(costruzione preesistenze); 1834 - 1834(ampliamento intero bene); 1844 - 1844(prolungamento navata); 1887 - 1887(restauro intero bene); 1912 - 1912(restauro intero bene); 1915 - 1918(danneggiamento intero bene); 1924 - 1924(decorazione intero bene); 1946 - 1946(decorazione fiancata ovest); 1947 - 1948(costruzione sacrestia); 1948 - 1948(benedizione carattere generale); 1979 - 1979(riparazione coperture); 1994 - 1995(restauro intero bene); 2012 - 2012(restauro coperture)
Chiesa della Madonna della Misericordia
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Madonna della Misericordia <Villa Rendena, Porte di Rendena>
Altre denominazioni Cappella alla Páusa
Madonna delle Grazie
Santuario di Pafsang
Santuario della Madonna della Misericordia
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione e ampliamento)
Notizie Storiche

1763  (costruzione preesistenze)

La chiesa è stata costruita a partire da un'edicola votiva dedicata alla Madonna, fatta erigere dagli abitanti di Villa Rendena nel 1763 in località Pafsang. Secondo alcuni storici locali lo strano toponimo deriverebbe dal dialetto "pofsa", volgarizzazione del latino "ad pausam montanam" o piuttosto, secondo una tradizione orale, dall'espressione "al par sang", riferita al rinvenimento in questo luogo di una roccia dalle striature rosso sangue. La struttura dell'antica edicola, un tempo aperta sul lato est, costituisce il corpo dell'attuale presbiterio e fu decorata a fresco e a stucco da anonimi artisti trentini, contestualmente alla sua edificazione.

1834  (ampliamento intero bene)

Nel 1834 l'edicola settecentesca fu trasformata in una cappella. L'apertura originaria verso est fu tamponata, mentre sul lato nord venne costruita una piccola navata rettangolare, il cui corpo arrivava all'altezza dell'attuale restringimento della navata.

1844  (prolungamento navata)

Nel 1844 la navata fu prolungata e l'edificio acquisì l'aspetto attuale.

1887  (restauro intero bene)

La chiesa fu restaurata nel 1887.

1912  (restauro intero bene)

Nel 1912 furono condotti dei non meglio specificati lavori di restauro.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

La chiesa fu danneggiata nel corso della prima guerra mondiale.

1924  (decorazione intero bene)

Nel 1924 l'edifiicio fu decorato dal padre francescano Angelo Molinari.

1946  (decorazione fiancata ovest)

La decorazione della fiancata ovest fu completata nel 1946 da Ferdinando Valentini di Iavrè.

1947 - 1948 (costruzione sacrestia)

La sacrestia venne edificata nel biennio tra il 1947 e il 1948.

1948  (benedizione carattere generale)

La chiesa fu benedetta nel 1948.

1979  (riparazione coperture)

Nel 1979 furono eseguiti alcuni lavori di riparazione delle coperture.

1994 - 1995 (restauro intero bene)

La chiesa è stata restaurata nel 1994-1995.

2012  (restauro coperture)

Il restauro delle coperture dell'edificio è attualmente in corso di progettazione.
Descrizione

La chiesa della Madonna della Misericordia venne costruita nel 1834 a partire da un'edicola mariana risalente al 1763, la cui struttura costituisce il corpo dell'attuale presbiterio. L'edificio, orientato a sud, presenta una facciata a due spioventi delimitata da cornici lisce e abbellita da dipinti murali, recante al centro un portale in pietra a profilo centinato, affiancato da due finestre quadrangolari. La fiancata sinistra è caratterizzata dall'emergere di tre successivi corpi di fabbrica, corrispondenti alle varie fasi costruttive dell'edificio. Sul lato sinistro emerge il volume della sacrestia, al di sopra della quale si erge la torretta lignea del campanile. La navata unica, coperta da un soffitto piano, si restringe al centro. Il presbiterio voltato a vela è organizzato su due livelli e conserva la decorazione plastica e pittorica dell'antica edicola.
Preesistenze
Il corpo del presbiterio è costituito dall'edicola votiva costruita nel 1763, alla quale è stata annessa la navata.
Pianta
Navata a pianta rettangolare irregolare con asse maggiore longitudinale irregolare, restringentesi progressivamente verso l'abside. Presbiterio rettangolare.
Facciata
Facciata a doppio spiovente, delimitata da cornici lisce; al centro si apre un portale in pietra a profilo centinato, affiancato da due finestre quadrangolari chiuse da inferriate.
Prospetti
Fiancata destra liscia, lungo la quale emerge il volume della sacrestia. Fiancata sinistra caratterizzata da un pilastro posto nell'angolo sud-est e dall'emergere ritmato di tre successivi corpi di fabbrica, ciascuno recante una monofora centinata.
Campanile
Torretta lignea interamente rivestita in scandole, innestata sulla falda destra del tetto, in corrispondenza della sacrestia. Copertura piramidale.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: soffitto piano sulla navata; presbiterio voltato a vela.
Coperture
Tetto a doppia falda con struttura in legno e manto di copertura in tegole in laterizio.
Interni
Navata unica con pareti lisce, restringentesi al centro. Presbiterio organizzato su due livelli, preceduto da arco santo a tutto sesto.
Pavimenti e pavimentazioni
In navata è presente un pavimento in mattonelle di cemento dipinte, bianche e rosse, posate in corsi diagonali. Nel presbiterio, pavimento a losanghe di cemento dipinte (bianche, nere e rosse) con effetti prospettici.
Elementi decorativi
Il nucleo antico dell'edificio, costituito dal presbiterio, reca un apparato decorativo composto da cornici in stucco modellato e dipinto e da un affresco, raffigurante la Madonna con Gesù Bambino. Dipinti murali eseguiti a tempera adornano gran parte dell'edificio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in modo provvisorio, attraverso l'introduzione di arredi mobili di produzione commerciale, che fungono da poli liturgici. Una mensa al popolo di tipo a tavolo (quattro gambe a balaustro) è stata collocata al centro del presbiterio storico, su una predella che costituisce il prolungamento del primo gradino d'accesso all'altare maggiore storico. Un leggio in legno in stile con la mensa, collocato sulla sinistra, funge da ambone.
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