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Villa Rendena
Porte di Rendena
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Martino
Parrocchia di San Martino
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa)
1487/03/21 - 1487/03/21(menzione preesistenze); 1707/01/29 - 1707/01/29(erezione curazia di Iavrè carattere generale); 1737/01/26 - 1737/01/26(erezione a curazia carattere generale); 1777 - 1786(ricostruzione intero bene); 1777 - 1786(decorazione intero bene); 1786 - 1787(decorazione facciata); 1828 - 1828(consacrazione carattere generale); 1861 - 1861(tinteggiatura intero bene); 1884 - 1884(restauro intero bene); 1911 - 1911(restauro intero bene); 1914/05/16 - 1914/05/16(erezione a parrocchia carattere generale); 1928 - 1928(restauro intero bene); 1997 - 1998(restauro intero bene); 2003 - 2004(restauro intero bene)
Chiesa di San Martino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Martino <Villa Rendena, Porte di Rendena>
Altre denominazioni S. MARTINO vescovo
S. Martino
Autore (ruolo)
Bianchi, Pietro (progetto chiesa)
Cometti, Francesco (costruzione chiesa)
Cometti, Antonio (costruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura barocca lombarda (costruzione)
Notizie Storiche

1487/03/21  (menzione preesistenze)

Secondo la tradizione la chiesa avrebbe origini medievali. Una cappella dedicata a San Martino Vescovo e a Santa Caterina (d'Alessandria?) è menzionata in una bolla cardinalizia del 21 marzo 1487 conservata presso l'archivio parrocchiale, con la quale si concedeva l'indulgenza a coloro i quali avessero visitato il piccolo sacello il giorno di Pasqua, dell'Ascensione o della festa patronale della cappella.

1707/01/29  (erezione curazia di Iavrè carattere generale)

Il 29 gennaio 1707 venne eretta la curazia di Iavrè, dipendente dalla pieve di Spiazzo, il cui territorio comprendeva anche quelli delle ville di Villa Rendena e di Verdesina.

1737/01/26  (erezione a curazia carattere generale)

La chiesa di San Martino, in precedenza dipendente per la cura d'anime da Iavrè, fu eretta a curazia il 26 gennaio 1737. Nel suo territorio ricadeva anche la villa di Verdesina.

1777 - 1786 (ricostruzione intero bene)

Rovinata per vetustà la chiesa o cappella medievale, tra il 1777 e il 1786 la chiesa venne interamente ricostruita dai fratelli Francesco e Antonio Cometti su progetto di Pietro Bianchi.

1777 - 1786 (decorazione intero bene)

L'apparato stucchivo, attribuito a Francesco e Antonio Cometti, fu realizzato contestualmente alla costruzione della chiesa (1777-1786). Lo stesso vale per i dipinti a fresco che completano l'apparato decorativo delle volte della navata e del presbiterio.

1786 - 1787 (decorazione facciata)

La decorazione a stucco della facciata, attribuita a Francesco e Antonio Cometti, è databile al biennio 1786-1787.

1828  (consacrazione carattere generale)

La chiesa fu consacrata nel 1828.

1861  (tinteggiatura intero bene)

La chiesa fu ritinteggiata nel 1861.

1884  (restauro intero bene)

Nel 1884 vennero condotti lavori di restauro non meglio identificati.

1911  (restauro intero bene)

Ulteriori e imprecisati lavori di restauro furono condotti nel 1911.

1914/05/16  (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa di San Martino a Villa Rendena fu eretta a parrocchia il 16 maggio 1914.

1928  (restauro intero bene)

L'edificio fu restaurato nel 1928.

1997 - 1998 (restauro intero bene)

Tra il 1997 e il 1998 fu condotta il restauro generale dell'edificio.

2003 - 2004 (restauro intero bene)

La chiesa è stata interamente restaurata tra il 2003 e il 2004 (consolidamento del cornicione marcapiano; rifacimento intonaci e tinteggiatura; restauro del pavimento e scavo delle fondamenta dell'antica cappella; sostituzione castelletto delle campane; rinnovo impianti elettrico e di riscaldamento). L'intervento è stato progettato dall'architetto Mariagiovanna Periotto e dall'ingegnere Valter Paoli.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di Villa Rendena, dedicata a San Martino, fu edificata da Francesco e Antonio Cometti su disegno di Pietro Bianchi tra il 1777 e il 1786. L'edificio, orientato a est, presenta una facciata organizzata su due ordini di paraste, che la ripartiscono in tre settori, di cui quello centrale di dimensioni maggiori. Al centro si aprono il portale maggiore e una finestra a luce mistilinea, mentre nei settori laterali si dispongono finte nicchie eseguite a stucco. Sul tutto insiste un frontone triangolare. Le fiancate sono ritmate da coppie di lesene intonacate che rispettano la ripartizione interna delle campate. Ai lati del presbiterio si sviluppano due ambienti di servizio. Il campanile è addossato al lato meridionale della chiesa e presenta una cella campanaria illuminata da quattro monofore, nonché una caratteristica copertura a bulbo. L'interno della chiesa è organizzato in un'unica navata, ritmata da coppie di paraste intonacate a capitello corinzio, che individuano tre campate di dimensioni irregolari. Quattro cappelle simmetriche si sviluppano ai lati delle campate maggiori, mentre in corrispondenza della seconda si aprono due ingressi laterali gemelli. Il presbierio è rialzato su un gradino ed è delimitato da una balaustra lapidea.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio rettangolare.
Facciata
Facciata ad angoli smussati, organizzata su due ordini di paraste, tuscaniche nel livello inferiore e corinzie in quello superiore, che la ripartiscono in tre settori, di cui il centrale di dimensioni maggiori rispetto ai laterali. Nei settori centrali si aprono il portale maggiore e una finestra a luce sagomata. Nei settori restanti si collocano finte nicchie rilevate a stucco. Il disegno è completato in alto da un frontone triangolare modanato, lievemente rialzato rispetto al livello del tetto, nel cui timpano si dispone una cartella in stucco di gusto rococò.
Prospetti
Fiancate laterali ritmate da coppie di lesene intonacate, che evidenziano la ripartizione interna delle campate, in corrispondenza delle quali quali si aprono finestre a luce sagomata. Due ambienti gemelli emergono ai lati del presbiterio, anch'esso recante una finestra per lato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare incassata tra la fiancata meridionale della chiesa e la struttura della sacrestia. Accesso esterno dal lato ovest. Fusto intonacato e tinteggiato, recante su ogni lato quadranti di orologio. Cella campanaria inserita tra cornicioni eminenti, illuminata da quattro monofore centinate. Copertura a bulbo affiancata da pinnacolo posti in angolo.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: volte a vela sulla navata e sul presbiterio.
Coperture
Chiesa: sulla navata tetto a doppia falda con struttura in legno e manto di copertura in tegole in laterizio; sul presbiterio tetto a doppia falda, con struttura in legno e manto di copertura in lamiera metallica.
Interni
Interno a navata unica, ritmata da coppie di paraste intonacate a capitello corinzio, che individuano tre campate di dimensioni irregolari. Controfacciata sfondata da un'arcata a pieno centro. Sulla prima e sulla terza campata si affacciano quattro cappelle laterali simmetriche, inquadrate da arcate a pieno centro, mentre ai lati della seconda si aprono due ingressi laterali gemelli, sormontati da nicchie centinate. L'arco santo a centina ribassata introduce al presbiterio, rialzato su un gradino, nel quale si ripete la successione delle paraste corinzie. Un cornicione modanato, eminente in corrispondenza delle paraste e interrotto all'altezza dell'ancona dell'altare maggiore, percorre l'intero perimetro.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse in corsi diagonali, di posa recente nella navata e originali nel presbiterio.
Elementi decorativi
Stucchi modellati dipinti adornano la facciata e gli elementi architettonici degli interni. La decorazione è completata internamente da dipinti murali eseguiti a fresco sulle volte.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa)
L'adeguamento liturgico non ha carattere di stabilità; arredi lignei mobili sono impiegati come poli liturgici. Le balaustre, private del cancelletto, delimitano il presbiterio storico, al centro del quale è stata collocata una mensa al popolo di tipo a tavolo, rialzata su una predella propria. Un ambone in legno, abbellito frontalmente da un bassorilievo con l'Ultima Cena, posizionato a cavallo della balaustra sinistra, funge da ambone. Sul lato destro del presbiterio una sedia con braccioli, posizionata su un prolungamento della predella della mensa ad populum, è impiegata come sede. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
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