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Piacenza
Piacenza - Bobbio
chiesa
sussidiaria
San Cristoforo
Parrocchia di Santa Maria Assunta in Cattedrale
Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Impianto strutturale
nessuno
XIII - XIII(origini intero bene); 1689 - 1690(costruzione intero bene); XX - XX(restauro intero bene)
Chiesa di San Cristoforo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Cristoforo <Piacenza>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

XIII  (origini intero bene)

Nel 1260 a Piacenza era sorta la confraternita di San Cristoforo. I confratelli decisero di costruirsi una chiesa propria nel luogo dove sorgeva la chiesa di San Silvestro che era già sede di parrocchia.

1689 - 1690 (costruzione intero bene)

Nel 1686 edificarono l'attuale edificio che dedicarono a San Cristoforo. I lavori presero avvio ufficialmente nel 1689 e terminarono nel 1690. L'edificio venne progettato dall'arch. Valmagini in stile barocco avente però legami con la tradizione classica. ¿ una struttura a pianta centrale con l'aggiunta di un coro e coperto da una cupola. La decorazione della cupola è opera di Ferdinando Galli da Bibbiena.Nonostante la dedicazione a San Cristoforo, la chiesa venne riconosciuta dal popolo come l'"oratorio della morte". Quando la sepoltura dei morti divenne appannaggio dello stato, la confraternita si estinse.

XX  (restauro intero bene)

Scalabrini nel 1900 vi trasferì il Consorzio delle anime purganti, ma ciò non rinvigorì la devozione. Durante la prima guerra mondiale la chiesa venne ridotta a magazzino. Negli anni Sessanta la chiesa fu restaurata e venne riaperta al culto il 30 ottobre 1963.
Descrizione

L'Oratorio di San Cristoforo si affaccia all'incrocio di via Genocchi con via Gregorio X e presenta una facciata posta diagonalmente, "alla cantonata", a chiudere l'angolo dell'isolato. La facciata monocuspidata è serrata da lesene d'angolo a capitello ionico e coronata da frontone spezzato con timpano modanato. Al centro, un portale in pietra a luce rettangolare la cui cimasa, con fastigio mosso e definito da volute fitomorfe, si spinge sino al rosone circolare soprastante. Dietro la facciata s'imposta il ciborio della cupola con copertura ad ombrello con lanternino superiore con lesene e aperture rettangolari. La copertura sporge dal volume del ciborio a formare una galleria aperta con pilastri ottagonali, in mattoni a vista, intervallati a colonnine.
Pianta
Schema planimetrico a pianta centrale circolare con presbiterio e abside. Il circuito perimetrale è scandito da lesene con capitelli ionici, a sostegno dell'articolato cornicione spezzato. Sull'aula si aprono due cappelle laterali e, nella parte superiore, quattro balconcini decorati a stucco. Il presbiterio, a pianta rettangolare, sopraelevato di due gradini, e chiuso da balaustra in marmo, si dilata nel coro e abside semicircolare voltato a semicupola. Il presbiterio è voltato a botte con la volta forata dalle unghie dei finestroni rettangolari. Al centro dell'aula s'imposta il tiburio con aperture ovali e al disopra della cornice aggettante la cupola, anch'essa forata da aperture ovali, coronata da lanternino.
Coperture
Tetto a falde sulla navata centrale. Manto di copertura in coppi di cotto
Pavimenti e pavimentazioni
A riquadri di marmo.
Elementi decorativi
La decorazione plastica, cartigli con volute fitomorfe, serti d'alloro, festoni con foglie e frutti, racemi legati da nastri e gigli farnesiani, è distribuita lungo il cornicione che precede la cupola, sui capitelli delle lesene parietali e a contorno delle finestre ovali. Cupola affrescata dal Bibiena.
Impianto strutturale
Strutture verticali in muratura portante.
Adeguamento liturgico

nessuno
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