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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Lodrone
Storo
Trento
chiesa
sussidiaria
Nome di Maria
Parrocchia dell'Annunciazione di Maria
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1974); presbiterio - aggiunta arredo (1974)
XVI - XVI(fondazione carattere generale); 1694 - 1694(menzione carattere generale); 1725 - 1725(riedificazione intero bene); 1846 - 1846(restauro intero bene); 1866 - 1866(profanazione carattere generale); 1949 - 1949(restauro intero bene); 1960/09/19 - 1960/09/19(danneggiamento intero bene); 1974 - 1974(restauro intero bene); 1982 - 1982(restauro intero bene); 2001 - 2006(restauro intero bene)
Santuario del Nome di Maria
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Santuario del Nome di Maria <Lodrone, Storo>
Altre denominazioni Madonna dell'Aiuto
Santuario della Madonna dell'Aiuto
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
architettura barocca (costruzione)
Notizie Storiche

XVI  (fondazione carattere generale)

Una prima cappella fu fondata nel corso del XVI secolo, su presunta iniziativa dei conti Lodron (incerta).

1694  (menzione carattere generale)

La prima menzione della chiesa si riscontra in un documento del 1694.

1725  (riedificazione intero bene)

Il tempio fu interamente riedificato nel 1725 come ex-voto del conte Girolamo Giuseppe Lodron, che la dotò di un lascito per la celebrazione della liturgia ogni sabato. La fabbrica assunse allora le attuali forme barocche.

1846  (restauro intero bene)

Un intervento di restauro fu condotto nel 1846; tra i lavori effettuati si ricorda il restauro degli affreschi del pittore Grassi, poi scialbati in epoca imprecisata.

1866  (profanazione carattere generale)

Durante la campagna garibaldina del 1866 la chiesa fu profanata e subì trafugamenti, tra cui quello dell'immagine della Madonna dell'Aiuto. Il recupero del dipinto e la riconciliazione del tempio seguirono in epoca imprecisata.

1949  (restauro intero bene)

Nel 1949 il tempio fu sottoposto ad importanti lavori di consolidamento e restauro, diretti dalla locale soprintendenza.

1960/09/19  (danneggiamento intero bene)

L'alluvione del Chiese del 19 settembre 1960 causò importanti danni all'edificio.

1974  (restauro intero bene)

Un nuovo restauro fu condotto nel 1974.

1982  (restauro intero bene)

Lavori di consolidamento murario, di drenaggio delle acque meteoriche e di tinteggiatura furono condotti nel 1982.

2001 - 2006 (restauro intero bene)

Tra il 2001 e il 2006 sono stati eseguiti alcuni lavori di restauro, progettati dall'architetto Giani Cimarolli. Gli interventi hanno compreso: il rifacimento completo degli intonaci e degli stucchi della facciata principale e interni; la tinteggiatura completa dell'edificio; il rifacimento parziale della struttura portante, delle lattonerie e del manto di copertura del tetto; il completamento dell'intercapedine aerata sulle facciate sud ed est; il rifacimento della pavimentazione della navata; il rifacimento dell'impianto elettrico.
Descrizione

Il santuario del Nome di Maria, detto popolarmente della Madonna dell'Aiuto, sorge a pochi passi dal fiume Caffaro che segna il confine tra le province di Trento e di Brescia, con orientamento a nord-ovest. Il tempio, fondato nel XVI secolo e menzionato per la prima volta nel 1694, assunse l'attuale aspetto barocco in seguito alla ricostruzione promossa nel 1725 da Girolamo Giuseppe Lodron, allora curato di Lodrone. L'ampia facciata a due spioventi è tripartita uniformemente da arcate a pieno centro, alla cui sommità si collocano tre finestre lunettate; il settore mediano ospita le aperture del portale maggiore, sormontato dal bassorilievo con l'immagine della Madonna dell'Aiuto, e di due finestre rettangolari sdraiate. Ulteriori due finestre analoghe si collocano al centro dei settori laterali. La fiancata sinistra presenta due aperture finestrate, poste in corrispondenza delle campate interne, e vede emergere il volume semicilindrico della nicchia per statua presente in corrispondenza della seconda campata. Il lato destro è caratterizzato dalla presenza dell'ingombrante corpo della sacrestia, allineato alla facciata, e reca una finestra lunettata in corrispondenza della seconda campata. Il presbiterio, libero da corpi aggiuntivi, è illuminato da una finestra lunettata per lato. Lo spazio interno è suddiviso in tre navate di due campate, ripartite da arcate a sesto ribassato sostenute da pilastri cruciformi a capitelli compositi e voltate a crociera. In testa alle navate laterali si sviluppano due cappelle simmetriche poco profonde, che si affiancano al presbiterio. Quest'ultimo, rialzato su un gradino, è tutt'ora delimitato dall'elegante balaustrata settecentesca.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore trasversale, ripartita in tre navate; due cappelle laterali poco profonde si sviluppano in testa alle navate laterali. Presbiterio rettangolare.
Facciata
Ampia facciata a due spioventi, tripartita uniformemente da arcate centinate rilevate, alle cui sommità sono aperte finestre lunettate. Nel settore mediano si dispone il portale maggiore in granito, sovrastato da un bassorilievo con la Madonna dell'Aiuto e affiancato da due finestre rettangolari chiuse da inferriate. Analoghe finestre rettangolari con inferriate si collocano al centro dei settori laterali.
Prospetti
La fiancata destra è caratterizzata dalla presenza del corpo emergente sacrestia allineato alla facciata; una finestra lunettata è aperta in corrispondenza della seconda campata. La fiancata laterale sinistra presenta due aperture finestrate (rettangolare in corrispondenza della prima campata e lunettata all'altezza della seconda) e vede emergere il volume semicilindrico della nicchia presente nella seconda campata, che a sua volta presenta due strette finestre rettangolari. Tre finestre lunettate si dispongono ai lati e sulla parete di fondo del presbiterio.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navate e presbiterio voltati a crociera; cappelle laterali sormontate da volte a botte unghiate.
Coperture
Tetto a due falde con struttura in legno e manto di copertura in coppi. Sulla falda destra si erge un campaniletto a vela a tre monofore, con campane azionate manualmente.
Interni
L'edificio si sviluppa al suo interno a tre navate di due campate, ripartite da arcate a sesto ribassato insistenti su pilastri ai quali sono addossate paraste di ribattuta a capitelli compositi. In testa alle navate laterali si sviluppano due cappelle laterali simmetriche, poco profonde, inquadrate da arcate a pieno centro, che vanno ad affiancarsi al presbiterio. Quest'ultimo, introdotto dall'arco santo a centina ribassata, è rialzato su un gradino. Cornicioni marcapiano modanati percorrono le pareti delle navate laterali e del presbiterio.
Pavimenti e pavimentazioni
Le navate presentano una pavimentazione in mattonelle di cotto, mentre il presbiterio è rivestito in mattonelle di pietra calcarea.
Elementi decorativi
Un bassorilievo in pietra con l'immagine della Madonna dell'Aiuto è posto a coronamento del portale maggiore. All'interno si riscontra un apparato stucchivo formato dai capitelli dei pilastri, dai rilievi modellati e dipinti delle cornici di finestra del presbiterio e delle volte delle cappelle laterali, nonché da un bassorilievo raffigurante Santa Caterina d'Alessandria, collocato sulla parete destra della cappella laterale sinistra.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1974)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in forma definitiva limitatamente ad alcuni poli liturgici. Le balaustre sono state mantenute, mentre l'altare maggiore storico è stato smontato e parzialmente reimpiegato. Il presbiterio storico è percorso al centro da una predella marmorea longitudinale di nuova realizzazione, sulla quale sono stati collocati la mensa al popolo di tipo a tavolo e il supporto marmoreo del tabernacolo storico, tutt'ora impiegato come custodia eucaristica, entrambi assemblati con parti di risulta dell'antico altare maggiore.
presbiterio - aggiunta arredo (1974)
L'intervento di adeguamento liturgico è stato completato con l'inserimento di arredi mobili, impiegati come poli liturgici. Un leggio in legno, posto presso la balaustra destra, è utilizzato come ambone, mentre una sedia lignea con schienale a traverse sagomate, posta sulla pedana che collega la mensa al popolo alla custodia eucaristica, funge da sede.
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