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Darzo
Storo
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Giovanni Nepomuceno
Parrocchia di San Giovanni Nepomuceno
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (2008-2012); presbiterio - aggiunta arredo (1968-1975 circa)
1619/12/13 - 1619/12/13(erezione a curazia carattere generale); 1754/05/16 - 1769(costruzione intero bene); 1769 - 1769(decorazione intero bene); 1769 - 1777(completamento intero bene); 1774/12/18 - 1774/12/18(benedizione carattere generale); 1790 - 1790(danneggiamento intero bene); 1837/08/14 - 1837/08/14(consacrazione carattere generale); 1919/07/30 - 1919/07/30(erezione a parrocchia carattere generale); 1920 - 1921(decorazione intero bene); 1921 - 1921(restauro intero bene); 1983 - 1983(restauro intero bene); 2006 - 2006(restauro intero bene)
Chiesa di San Giovanni Nepomuceno
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni Nepomuceno <Darzo, Storo>
Altre denominazioni S. GIOVANNI NEPOMUCENO sac. e martire
S. Giovanni Nepomuceno
Autore (ruolo)
Bianchi, Domenico (progetto chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze comacine (costruzione)
architettura barocca lombarda (costruzione)
Notizie Storiche

1619/12/13  (erezione a curazia carattere generale)

La cappellania di Darzo con sede nell'antica chiesa San Michele Arcangelo situata all'ingresso nord del paese fu eretta a curazia della pieve di Condino il 13 dicembre 1619.

1754/05/16 - 1769 (costruzione intero bene)

La costruzione della chiesa di San Giovanni Nepomuceno venne promossa dalla comunità di Darzo che, in seguito allo sviluppo demografico e urbanistico del paese tra XVII e XVIII secolo, riteneva ormai insufficiente la vecchia e decentrata chiesa curaziale di San Michele Arcangelo. Un'iscrizione posta in controfacciata ricorda che la posa della prima pietra, benedetta dal decano di Condino, don Antonio Pellizzari, avvenne il 16 maggio 1754. Il cantiere, diretto dai costruttori Bianchi (forse nella persona di Domenico da Brienno), procedette abbastanza rapidamente, tanto che nel 1769 il tempio ormai ultimato fu sottoposto ad una prima campagna decorativa.

1769  (decorazione intero bene)

Le volte della navata e del presbiterio furono affrescate dal pittore veronese Bartolomeo Zeni nel 1769. Attorno alla stessa data alcuni maestri della stessa bottega veronese provvidero ad affrescare le ancone degli altari laterali. Contestualmente a tale campagna decorativa un'anonima bottega lombarda realizzò l'apparato stucchivo della chiesa (cornici di dipinti, cartelle, capitelli delle paraste).

1769 - 1777 (completamento intero bene)

Le opere di rifinitura e completamento del nuovo edificio proseguirono fino al 1777, data riportata in facciata.

1774/12/18  (benedizione carattere generale)

Il nuovo edificio venne benedetto dal decano di Condino, don Antonio Pellizzari, il 18 dicembre 1774. Si ritiene probabile che in tale occasione la sede della curazia di Darzo fu spostata nella nuova chiesa (incerta).

1790  (danneggiamento intero bene)

Nel 1790 un incendio causò danni imprecisati alla struttura, ai quali si fece fronte con una questua pubblica.

1837/08/14  (consacrazione carattere generale)

La chiesa fu consacrata il 14 agosto 1837 dal vescovo di Trento, Giovanni Nepomuceno de Tschiderer.

1919/07/30  (erezione a parrocchia carattere generale)

La parrocchia di San Giovanni Nepomuceno a Darzo fu ufficialmente eretta il 30 luglio 1919.

1920 - 1921 (decorazione intero bene)

L'arco santo e le paraste del presbiterio furono decorati da Agostino Aldi tra il 1920 e il 1921. Lo stesso artista eseguì l'affresco con il Battesimo di Cristo presente nella nicchia che ospita il fonte battesimale.

1921  (restauro intero bene)

Nel 1921 furono condotti imprecisati lavori di restauro, resisi necessari per riparare i danni causati dal primo conflitto mondiale.

1983  (restauro intero bene)

L'edificio fu restaurato nel 1983 a cura della Provincia Autonoma di Trento.

2006  (restauro intero bene)

Tra il 1999 e il 2006 l'edificio è stato sottoposto ad un lungo intervento di restauro, comprendente il risanamento delle coperture, il consolidamento statico della struttura, l'installazione dell'impianto di riscaldamento a pavimento e la pulitura e il ripristino della decorazione stucchiva e a fresco.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di San Giovanni Nepomuceno sorge al centro del paese di Darzo, con orientamento a sud-ovest. Costruito tra il 1754 e il 1777 dai Bianchi come nuova sede curaziale, in sostituzione dell'antica chiesa di San Michele Arcangelo divenuta ormai troppo angusta e decentrata, il nuovo tempio presenta una facciata organizzata su due ordini di quattro paraste (ioniche in basso e tuscaniche in alto), che determinano una tripartizione con un settore centrale più ampio, ospitante il monumentale portale maggiore e una finestra a centinatura ribassata. Le fiancate, simmetriche, sono ritmate da coppie di lesene intonacate, che replicano la ripartizione interna delle campate, in corrispondenza delle quali si aprono delle finestre arcuate. Al centro del lato destro si apre un accesso secondario. Il campanile, addossato alla fiancata destra del presbiterio, è interamente rivestito in granito ed è cimato da una cella campanaria a quattro monofore centinate, a sua volta sormontata da un tamburo ottagonale cieco e dalla copertura a tronco di piramide. L'interno si sviluppa a navata unica, voltata a vela e scandita da coppie di paraste composite, che determinano una ripartizione in due campate, separate da un settore mediano di dimensioni minori; ai lati delle campate si sviluppano quattro cappelle simmetriche poco profonde, inquadrate da arcate a pieno centro. Il presbiterio, introdotto dall'arco santo centinato e rialzato su due gradini, riprende la scansione con paraste della navata e si conclude in un'abside poligonale.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; cappelle laterali rettangolari, inscritte nel perimetro dell'edificio, si sviluppano ai lati delle campate. Presbiterio rettangolare, concluso da abside poligonale.
Facciata
Facciata organizzata su due ordini di quattro paraste, ioniche nel livello inferiore e tuscaniche in quello superiore, che la ripartiscono in tre settori, di cui il centrale di dimensioni maggiori rispetto ai laterali. Nei settori centrali si aprono il portale maggiore e una finestra a luce centinata ribassata. Il disegno è completato in alto da un frontone ad andamento curvilineo, anch'esso tripartito da paraste e cimato da pinnacoli.
Prospetti
Fiancate laterali simmetriche, percorse in basso da uno zoccolo a intonaco rustico e scandite da coppie di lesene intonacate, che replicano la ripartizione interna delle campate, in corrispondenza delle quali si aprono finestre arcuate. Il lato sinistro si caratterizza, inoltre, per la presenza di un ingresso secondario, protetto da un tettuccio a due spioventi, situato nel settore intermedio tra le due campate, e per l'emergere del corpo di fabbrica della centrale termica. A sinistra del presbiterio, illuminato da una sola finestra rivolta a est, emerge il corpo della sacrestia.
Campanile
Torre a pianta rettangolare, addossata al lato destro del presbiterio, in corrispondenza dell'innesto con la navata. Fusto interamente rivestito in granito, segnato da feritoie, insistente su un'alta scarpa rifinita da un cornicione modanato. Cella campanaria compresa tra cornici modanate eminenti, illuminata da quattro monofore centinate, strette tra coppie di lesene angolari. Copertura a tronco di piramide ottagonale, insistente su tamburo cieco.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navata e presbiterio coperti da volte a vela in muratura (sono presenti catene in ferro), raccordate da arcate a pieno centro. Ulteriori arcate centinate sormontano le cappelle laterali.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda, con struttura in legno e manto di copertura in coppi. Campanile: copertura a tronco di piramide ottagonale, rivestita in lamiera metallica.
Interni
Navata unica scandita da coppie di paraste a capitello composito, che individuano lo spazio di due campate, precedute da un atrio nel quale è inserita la cantoria e separate da un settore mediano di dimensioni minori, a destra del quale si sviluppa l'atrio dell'accesso secondario. Ai lati delle campate si sviluppano quattro cappelle laterali simmetriche, poco profonde, inquadrate da arcate a pieno centro. Due portali gemelli, situati nel settore di raccordo tra la seconda campata e l'arco santo, danno accesso ad ambienti di servizio. Il presbiterio, rialzato su due gradini e introdotto dall'arco santo a pieno centro, presenta una scansione con paraste analoga a quella della navata; lungo le pareti laterali si trovano gli accessi alla sacrestia (a sinistra) e al campanile (a destra). Un cornicione modanato e dentellato, eminente in corrispondenza delle paraste, percorre l'intero perimetro.
Pavimenti e pavimentazioni
Nella navata è stato recentemente posato un pavimento in pietra calcarea a due colori (bianca e rossa), componente un motivo a reticolo. Il presbiterio reca una pavimentazione in mattonelle di marmo screziato.
Elementi decorativi
La chiesa presenta una ricca decorazione in stile rococò, composta da dipinti murali eseguiti a fresco (scene figurative delle volte; ancone dipinte degli altari laterali; decorazione dell'arco santo) e da un ricco apparato plastico in stucco modellato e dipinto (cornici dei dipinti murali; capitelli compositi delle paraste).
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2008-2012)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in forma definitiva limitatamente ad alcuni poli liturgici progettati dall'architetto Andrea Bonazza. Le balaustre sono state rimosse e ricoverate in luogo ignoto. Al centro del presbiterio storico è stata posizionata una mensa al popolo di tipo a tavolo, in legno, di fattura moderna (base in acero marezzato ad andamento curvilineo e mensa in radica di noce). Un ambone con parapetto a tre fronti, realizzato in stile con la mensa, è situato sul lato sinistro, presso l'arco santo.
presbiterio - aggiunta arredo (1968-1975 circa)
Un primo adeguamento liturgico è stato attuato in forma provvisoria tra il 1968 e il 1975 circa, con l'introduzione di arredi mobili impiegati come poli liturgici. Risale a tale intervento l'introduzione nel presbiterio storico, a destra, di una sedia in legno con braccioli, seduta e schienale imbottiti, utilizzata come sede; ad essa si accompagnano due sgabelli di analoga fattura e un leggio in legno per il celebrante. La custodia eucaristica è riposta nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
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