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Lodrone
Storo
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Croce
Parrocchia dell'Annunciazione di Maria
Pianta; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
nessuno
1579 - 1579(costruzione intero bene); 1626 - 1626(fusione campana); 1692 - 1695(rinnovo arredi interno); 1848 - 1848(danneggiamento intero bene); 1950 - 1950(passaggio di proprietà intero bene); 1999 - 1999(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di Santa Croce
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Croce <Lodrone, Storo>
Altre denominazioni S. Croce
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

1579  (costruzione intero bene)

La costruzione della chiesa di Santa Croce si deve presumibilmente a Sebastiano Paride Lodron e va collocata nel 1579 circa; intorno al 1570 il padre di Sebastiano, Sigismondo Lodron, aveva fondato qui, presso il palazzo di famiglia, un piccolo seminario per giovani chierici della zona, corrispondente all'annesso "Conventino" (trasferito a Salò nel 1595), che secondo altri fu invece sede di una comunità di frati cappuccini.

1626  (fusione campana)

La campana datata 1626 originariamente appartenente a questa chiesa si trova ora sul campaniletto a vela del vicino santuario del Nome di Maria.

1692 - 1695 (rinnovo arredi interno)

Tra il 1692 e il 1695 Carlo Ferdinando Lodron fece realizzare a Cristoforo e Sebastiano Benedetti due altari di marmo e a Nicolò Dorigati le pale corrispondenti, raffiguranti l'invenzione e l'esaltazione della Santa Croce. Le tele si conservano ora nel santuario del Nome di Maria, insieme a due delle quattro statue che dovevano completare le strutture (S. Sebastiano e S. Girolamo).

1848  (danneggiamento intero bene)

La devastazione del complesso lodroniano compiuta nel 1848 dalle truppe franco-italiane dovette comprendere anche la chiesa.

1950  (passaggio di proprietà intero bene)

Nel 1950 la chiesa venne donata dai conti Lodron alla Parrocchia dell'Annunciazione di Maria a Lodrone; sconsacrata, fu adibita a cinema e teatro.

1999  (ristrutturazione intero bene)

Come è ricordato da una targa all'ingresso, l'edificio è stato ristrutturato nel 1999 e adibito a sala polifunzionale.
Descrizione

Orientata a sud-est, la chiesa di Santa Croce faceva originariamente parte del complesso architettonico di palazzo Lodron, realizzato presso il ponte del Caffaro da maestranze lombarde e concluso nel 1575. Oltre alla dimora della famiglia e alla chiesa vi era la struttura delle scuderie, il cosiddetto "Conventino" con un cortile porticato (a sinistra della chiesa), un grande giardino con un ninfeo e la chiesa della Madonna dell'Aiuto. L'edificio non possiede una facciata autonoma, in quanto la sua parete frontale è addossata a quella del passaggio coperto che lo raccorda al palazzo; l'accesso moderno è stato dunque ricavato mediante un'ampia arcata all'estremità del fianco destro, mentre l'ingresso indipendente antico corrisponde al portale lapideo con frontone triangolare presente sempre lungo il fianco destro, tra la seconda e la terza monofora centinata. Altre tre finestre speculari, due delle quali tamponate, sono presenti sul lato sinistro. Tra la navata e l'abside, sulla sinistra, si eleva la torre campanaria in pietra a vista, con cella delimitata da cornici orizzontali e forata da ampie aperture centinate e altre quattro aperture ellittiche sdraiate sul tiburio; conclude la costruzione verso sud-est l'abside semicircolare, anch'essa dotata di due monofore centinate, una delle quali tamponata. L'interno a navata unica, oggi adibito a sala polifunzionale, è arredato con file di poltrone dal sedile ripiegabile nella zona della navata, voltata a botte, ed è concluso da un palco sopraelevato nella curva dell'abside, coperta da volta a botte unghiata e da tre vele, entrambe ingentilite da cornici e piccoli decori in stucco. Nella porzione corrispondente alla prima campata, coperta da capriate lignee a vista, è presente la tribuna superiore destinata ad ospitare durante le funzioni la famiglia Lodron, che vi accedeva percorrendo un corridoio comunicante con il piano nobile del vicino palazzo, oggi raggiungibile da una scala moderna. Dei due accessi laterali gemelli è utilizzabile solamente quello di destra, mentre il sinistro, che era un tempo usato dai seminaristi del vicino "Conventino" (oggi di proprietà comunale, in restauro e destinato ad essere sede dell'Ecomuseo della Valle del Chiese), è stato tamponato. Un fregio dipinto corre lungo la curvatura dell'abside.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, conclusa da abside semicircolare.
Prospetti
L'edificio non possiede una facciata autonoma, in quanto la sua parete frontale è addossata a quella del passaggio coperto che lo raccorda al vicino palazzo Lodron; l'accesso moderno è stato dunque ricavato mediante un'ampia arcata che dall'estremità del fianco destro conduce al corridoio voltato di raccordo, mentre l'ingresso indipendente antico corrisponde al portale lapideo con frontone triangolare presente sempre lungo il fianco destro, tra la seconda e la terza monofora centinata. Altre tre finestre speculari, due delle quali tamponate, sono presenti sul lato sinistro. Conclude la costruzione verso sud-est l'abside semicircolare, anch'essa dotata di due monofore centinate, una delle quali tamponata. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a parallelepipedo in pietra a vista innestata sulla sinistra tra la navata e il catino absidale, con cella delimitata da cornici orizzontali forata da ampie aperture centinate; altre quattro aperture ellittiche sdraiate caratterizzano il tiburio. Tetto a quattro falde.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da capriate lignee a vista nella porzione occupata dalla tribuna sopraelevata (corrispondente alla prima campata) e da volta a botte nella parte residuale. La zona dell'ex presbiterio è coperta da volta a botte unghiata e quella dell'abside da tre vele, entrambe ingentilite da cornici e piccoli decori in stucco.
Coperture
Tetto a due spioventi sulla navata, che gira semiconico sull'abside, con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi, anche sul campanile.
Interni
Interno a navata unica oggi adibito a sala polifunzionale, con file di poltrone dal sedile ripiegabile nella zona della navata e un palco sopraelevato nella curva dell'abside. Nella porzione di edificio corrispondente alla prima campata è presente la tribuna superiore che ospitava durante le funzioni la famiglia Lodron, che vi accedeva percorrendo un corridoio comunicante con il piano nobile del vicino palazzo, oggi raggiungibile da una scala moderna. Dei due accessi laterali gemelli è utilizzabile solamente quello di destra, mentre il sinistro, che era un tempo usato dai seminaristi del vicino "Conventino" (oggi di proprietà comunale, in restauro e destinato ad essere sede dell'Ecomuseo della Valle del Chiese), è stato tamponato. Finiture a intonaco tinteggiato; un fregio dipinto corre lungo la curvatura dell'abside.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata in lastre rettangolari di granito; pavimento della zona dell'ex presbiterio e dell'abside (oggi palco) in legno.
Adeguamento liturgico

nessuno
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