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edilizia di culto
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adeguamento liturgico
Roncone
Sella Giudicarie
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Stefano
Parrocchia di Santo Stefano
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1968 circa)
XIII - XIII(preesistenze intero bene); 1494/05/04 - 1494/05/04(erezione a rettoria carattere generale); 1619 - 1624(ricostruzione intero bene); 1633/08/10 - 1633/08/10(consacrazione carattere generale); 1634 - 1640(ricostruzione campanile); 1654 - 1654(ampliamento intero bene); 1671 - 1671(ampliamento navata); 1681 - 1689(costruzione cantoria); 1727 - 1736(ampliamento navata); 1778 - 1778(ricostruzione presbiterio); 1795 - 1795(trasferimento e modifica cantoria); 1848 - 1848(ricostruzione scalinata sagrato); 1852 - 1853(ristrutturazione intero bene); 1854 - 1854(ristrutturazione campanile); 1912/01/26 - 1912/01/26(erezione a parrocchia carattere generale); 1921 - 1921(ristrutturazione intero bene); 1935 - 1936(ristrutturazione interno); 1956 - 1956(ristrutturazione facciata); 1962 - 1962(decorazione campanile); 1966 - 1968(ristrutturazione intero bene); 1979 - 1980(restauro intero bene); 2003 - 2003(restauro porte)
Chiesa di Santo Stefano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano <Roncone, Sella Giudicarie>
Altre denominazioni S. STEFANO protomartire
S. Stefano
Autore (ruolo)
Cometti, Antonio (progetto ricostruzione abside)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura barocca lombarda (costruzione)
Notizie Storiche

XIII  (preesistenze intero bene)

La presenza di un edificio sacro a Roncone è attestata grazie a più documenti del XIII secolo in cui ci si riferisce alle adunanze di regola, fatte al "suono della campana".

1494/05/04  (erezione a rettoria carattere generale)

Superata una dura controversia con il pievano di Santa Giustina grazie all'intervento papale, l'erezione della cappella a rettoria della Pieve di Bono venne ufficializzata il 4 maggio 1494.

1619 - 1624 (ricostruzione intero bene)

In seguito alle disposizioni imposte dalle visite pastorali del 1579 e del 1603, che invitavano ad effettuare lavori di restauro all'edificio, nel 1619 don Angelo Lazzeri decise di intraprendere la costruzione di una nuova chiesa, sul luogo dell'edificio esistente, abbattuto, ma mutandone l'orientamento, da est a nord. Il cantiere si chiuse nel 1624.

1633/08/10  (consacrazione carattere generale)

La nuova chiesa fu consacrata dal principe vescovo Carlo Emanuele Madruzzo, in visita pastorale, il 10 agosto 1633. Si ordinò di costruire uno sgabuzzino tra la sacrestia e il campanile e di riparare quest'ultimo.

1634 - 1640 (ricostruzione campanile)

Poco prima del suo ritiro, avvenuto nel gennaio del 1635, don Lazzeri predispose la costruzione di un nuovo campanile, completato dal successore, don Paolo Polana, entro il 1640, quando viene ricordato in un documento.

1654  (ampliamento intero bene)

Sempre durante il rettorato di Paolo Polana, nel 1654, la chiesa venne ampliata verso sud e venne costruita una nuova facciata.

1671  (ampliamento navata)

Secondo Bazzoli (1912), la cappella di Sant'Antonio Abate (oggi di San Filippo Neri), che si apre sul fianco sinistro della navata, fu eretta nel 1671 (incerta).

1681 - 1689 (costruzione cantoria)

Tra il 1681 e il 1689, anni di reggenza della rettoria da parte di don Bortolo Bertoni, venne realizzata la cantoria con la cassa d'organo, sul fianco sinistro, dove ora c'è il pulpito.

1727 - 1736 (ampliamento navata)

Durante il rettorato di don Giandomenico Rolandi, tra il 1727 e il 1736, fu costruita una sacrestia nuova, di fronte alla porta del campanile, fu aperto un nuovo accesso laterale sul fianco sinistro e venne realizzata la cappella destra dedicata ai santi Carlo, Luigi e Vincenzo de' Paoli, speculare a quella di Sant'Antonio. Alle spese contribuirono in modo speciale un'insigne benefattrice, Caterina Cignani e i membri della Confraternita della Dottrina Cristiana.

1778  (ricostruzione presbiterio)

Il presbiterio venne ricostruito ampliandolo verso nord nel 1778 e ornato di tele e stucchi, avvicinati da Malferrari (2003) alla mano di Antonio Cometti di Brienno, che quindi si può verosimilmente ritenere anche il responsabile dell'ampliamento.

1795  (trasferimento e modifica cantoria)

Nel 1795 l'organo e la sua cantoria vennero trasferiti in controfacciata e adattati alla nuova collocazione.

1848  (ricostruzione scalinata sagrato)

Tra l'estate e l'autunno del 1848 venne realizzata dall'impresa di Antonio Sassi di Praso una nuova scalinata davanti all'ingresso principale, su disegno dell'ingegner Nicolò Dorna di Vigo Rendena. L'opera venne inaugurata il 2 dicembre.

1852 - 1853 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1852 si realizzò un ambiente attiguo alla sacrestia, ad uso della Confraternita del Santissimo e il pulpito venne trasferito dalla parete destra a quella sinistra. L'anno seguente i due ingressi laterali antichi, posti a nord delle cappelle, furono tamponati e se ne aprirono due nuovi a sud di esse.

1854  (ristrutturazione campanile)

Nel 1854 la comunità di Roncone realizzò il coronamento merlato del campanile.

1912/01/26  (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa fu eretta a parrocchia il 26 gennaio 1912.

1921  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1921 si fecero alcuni interventi all'edificio, che aveva subito limitati danni dalla guerra: venne riparata la facciata, "sfregiata dalle schegge e dalle intemperie", fu rifatto il tetto in tegole marsigliesi e il pittore Francesco Valentini applicò alle volte una tinteggiatura verdognola.

1935 - 1936 (ristrutturazione interno)

Raccolti i fondi necessari, don Leone Serafini intraprese i necessari interventi conservativi all'interno: il pittore Matteo Tevini restaurò le decorazioni in stucco e le integrò con dipinti murali figurati; vennero restaurati gli altari lignei e sostituiti i banchi; venne infine realizzato uno zoccolo in cemento alla base delle pareti per eliminare l'umidità di risalita.

1956  (ristrutturazione facciata)

Nel 1956, su progetto dell'ingegnere Giovanni Lorenzi, venne ristrutturata la facciata seicentesca, con il rifacimento delle cornici in granito e il rivestimento del parato murario in marmo verdello.

1962  (decorazione campanile)

Il quadrante di orologio del campanile reca la data del 1962.

1966 - 1968 (ristrutturazione intero bene)

Tra il 1966 e il 1968 furono eseguiti alcuni interventi all'interno e all'esterno dell'edificio, come la realizzazione dell'impianto di riscaldamento, opera dei fratelli Vescovi di Pomarolo, l'adeguamento liturgico e la sostituzione della copertura del tetto in tegole olandesi.

1979 - 1980 (restauro intero bene)

La chiesa fu oggetto di nuovi restauri tra il 1979 e il 1980.

2003  (restauro porte)

Risale all'aprile 2003 la presentazione di un progetto a firma dell'architetto Elio Bosetti, riguardante il rifacimento parziale dei serramenti esterni e la pulizia e il consolidamento del portale e della porta principale.
Descrizione

Eretta in posizione elevata in località Doss, la Parrocchiale di Santo Stefano serviva come rettoria le frazioni (ville) che costituivano il paese di Roncone. Orientata a nord-est, venne costruita tra il 1619 e il 1624 demolendo il precedente edificio sacro (del XIII secolo) e successivamente più volte ampliata sia in navata che nella zona presbiteriale. La facciata, rivestita di marmo verdello, è ripartita in sette settori da un motivo a reticolo determinato dall'incrocio di lesene e cornici lisce in granito; al centro si aprono il portale maggiore architravato e timpanato, elevato su di una scalinata, e una finestra a profilo mistilineo, mentre i settori laterali superiori ospitano nicchie centinate con statue; il frontone arcuato è sormontato da due vasi fiammati e dalla croce centrale. Le fiancate sono scandite da quattro contrafforti in granito e recano ciascuna un ingresso secondario e una cappella emergente. Sul lato sinistro si eleva il campanile quadrangolare in granito a vista, con cella dotata di quattro bifore centinate e caratteristico coronamento novecentesco a merli sfrangiati a coda di rondine. L'interno è ad unica navata, divisa in quattro campate da pilastri in granito a vista, sorreggenti ampie arcate. Le pareti della prima campata sono sfondate da arcate a pieno centro; qui trovano collocazione il fonte battesimale storico (a sinistra) e la scala di accesso alla pregevole cantoria lignea (a destra). In corrispondenza della terza campata si aprono le due cappelle fra loro speculari, coperte da volte a semiombrello. L'arco santo a pieno centro introduce al presbiterio, elevato di tre gradini, terminante con gli angoli smussati; le volte unghiate e le pareti sono ornate da decorazioni a stucco attribuite ad Antonio Cometti del 1778 circa e da dipinti murali figurati realizzati da Matteo Tevini nel 1936.
Preesistenze
Le campate seconda, terza e quarta sono la parte più antica della struttura.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, con due cappelle speculari emergenti a pianta rettangolare con gli angoli smussati; presbiterio a pianta rettangolare, sempre con gli angoli smussati.
Facciata
Facciata dal profilo rettangolare, ripartita in sette settori da un motivo a reticolo determinato dall'incrocio di lesene e cornici lisce in granito; nei settori centrali inferiore e mediano si aprono rispettivamente il portale maggiore architravato e timpanato, elevato su di una scalinata, e una finestra a profilo mistilineo, mentre i settori laterali superiori ospitano nicchie centinate con statue. Frontone arcuato sormontato da due vasi fiammati e dalla croce centrale. Alto zoccolo di base; finiture in granito e marmo verdello.
Prospetti
Fiancate scandite da quattro contrafforti quadrangolari in granito a vista e dagli ingressi secondari all'altezza della seconda campata; in corrispondenza della terza campata emergono i corpi delle due cappelle, seguite da un ambiente di servizio (a sinistra) e dalla sacrestia (a destra). Presbiterio caratterizzato dagli angoli smussati e da cornici verticali rilevate sulla parete di fondo; zoccolo perimetrale discontinuo e finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta rettangolare posta sul lato sinistro, presso il presbiterio. Fusto in granito a vista, recante strette feritoie e un quadrante di orologio dipinto sul lato sud-ovest, appena sotto la cella campanaria, marcata da cornici orizzontali eminenti e dotata di bifore centinate e aperture superiori a losanga su ogni lato. Coronamento a merli sfrangiati a coda di rondine.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volte a botte unghiata in muratura nella navata e nel presbiterio, rinforzate da catene in ferro. Volte a semiombrello nelle cappelle laterali della terza campata.
Coperture
Tetto a due falde sulla navata e sul presbiterio, a più falde sopra le cappelle, la sacrestia e l'abside; struttura portante in legno e manto di copertura in coppi.
Interni
Interno ad unica navata, divisa in quattro campate da pilastri in granito a vista, sorreggenti ampie arcate. Le pareti della prima campata sono sfondate da arcate a pieno centro; qui trovano collocazione il fonte battesimale storico (a sinistra) e la scala di accesso alla cantoria (a destra). In corrispondenza della terza campata si aprono due cappelle fra loro speculari, elevate di un gradino, entro arcate a pieno centro, ospitanti gli altari laterali. Lungo le fiancate si dispongono finestre mistilinee, tre a destra e una a sinistra; l'arco santo a pieno centro introduce al presbiterio, elevato di tre gradini, illuminato da una finestra sulla parete destra e due simmetriche in corrispondenza degli angoli smussati. Zoccolo perimetrale in cemento intonacato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata in lastre quadrate di granito in corsi diagonali; pavimento del presbiterio a quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse, sempre in corsi diagonali.
Elementi decorativi
All'esterno cornici di finestra e cartella absidale affrescate; all'interno dipinti murali novecenteschi e decorazioni in stucco modellato originali lungo le pareti e le volte di navata e presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1968 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante arredi lignei a carattere provvisorio. Al centro del presbiterio storico si trova l'altare verso il popolo, a tavolo, su predella propria. Un leggio fissato alla balaustra destra funge da ambone. Per il celebrante e due assistenti sono state modificate le prime tre sedute del coro antico presente lungo la parete sinistra del presbiterio, private dell'inginocchiatoio e dotate di braccioli e pedana. Sono presenti l'altare maggiore storico con il proprio tabernacolo, che funge da custodia eucaristica, e le balaustre.
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