| Tipologia e qualificazione | chiesa sussidiaria |
| Denominazione | Chiesa di San Gregorio o Madonna della Serra <Crevacuore> |
| Ambito culturale (ruolo) |
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| Notizie Storiche | XII - XX (notizie storiche intero bene) Riccardo Orsenigo in "Vercelli Sacra" scrive a proposito: "San Gregorio o Madonna della Serra, del secolo XII dichiarata dall'Ufficio regionale monumento d'antichità". XIV - XV (carattere generale apparato decorativo) il notevole ciclo di affreschi conservato all'interno della chiesa è presumibilmente quattrocentesco ed attribuibile a Tommaso Cagnola od alla sua bottega. All'interno della bottega operano anche i figli: Giovanni, Francesco e Sperindio. Quest'ultimo diviene allievo e collaboratore di Gaudenzio Ferrari, traghettando la produzione artistica della bottega verso forme espressive pienamente rinascimentali. Giovanni e Francesco, invece, non si emancipano e seguono fedelmente la via dell'esperienza paterna, dando vita ad opere pregevoli. 1770 - XVIII (descrizione intero bene) dalla visita pastorale del 1770 di mons. Costa d'Arignano si riporta quanto segue: "l'oratorio campestre della Serra sotto l'invocazione della Madonna delle Grazie e titolare San Gregorio quadra di circa due trabucchi con due finestre ferrate ed una porta ben chiusa con suo Altare. Mantenuti li suoi arredi da benefattori e dalla Parrocchiale e non si ha alcun altra notizia ed è molto antica". 1958 - XX (descrizione intero bene) nella visita pastorale del 1958 si riporta la seguente descrizione: "la chiesa di San Gregorio al cimitero, assai antica, con pitture del secolo XIV-XV, classificata monumento nazionale. Non vi si conserva nulla. Statua della Madonna in nicchia sopra l'altare. Vi si celebra una sola volta all'anno. Tutto l'occorrente viene recato dalla parrocchiale". 1963 - XX (notizie storiche intero bene) nella relazione preparatoria alla visita pastorale del 1963 si riporta: "[...]l'oratorio antico di Santa Maria della Serra presso il cimitero al presente non è officiato". |
| Descrizione |
il manufatto di modeste dimensioni si colloca fuori dal centro abitato, nelle vicinanze del cimitero. Si tratta di un edificio di semplice fattura, che versa in condizioni non favorevoli, seppur dotato di caratteri pregevoli. La facciata a capanna è limitata lateralmente da due massive paraste lapidee intonacate. L'impianto strutturale è ad aula unica con facciata intonacata e affrescata, anticipata da una breve gradinata in pietra. La facciata presenta un portale centrale coronato da una lunetta e da un oculo nel registro superiore. Ai lati del portale si aprono due finestre quadrangolari munite di inferriate. Lacerti di affresco emergono sul piano della facciata nella porzione più riparata, a ridosso dello sporto di copertura. Questo elemento anticipa le caratteristiche interne. Gli affreschi, che si evincono dalla facciata, segnano fortemente l'interno e costituiscono l'intero apparato decorativo del manufatto. Vengono rappresentate scene della vita di Maria ed agiografie. I toni sono quelli dell'arancio, dell'ocra, del carminio e dell'azzurro.
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| Adeguamento liturgico |
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