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restauro
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Riva del Garda
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Tommaso di Canterbury
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1981 circa); presbiterio - aggiunta arredo (1981 circa); custodia eucaristica - intervento strutturale (1981 circa)
XII - 1194(costruzione intero bene); 1194/08/11 - 1194/08/11(consacrazione carattere generale); XIII - XIV(decorazione interno); 1611 - 1611(ristrutturazione intero bene); 1780 - 1802(passaggio di proprietà intero bene); 1848 - 1848(passaggio di proprietà intero bene); 1904 - 1904(passaggio di proprietà intero bene); 1916 - 1918(danneggiamento intero bene); 1944 - 1944(ristrutturazione intero bene); 1961 - 1961(passaggio di proprietà intero bene); 1979 - 1994(restauro intero bene); 2011 - 2011(restauro intero bene)
Chiesa di San Tommaso di Canterbury
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Tommaso di Canterbury <Riva del Garda>
Altre denominazioni chiesa di S. Tomaso
S. Tommaso di Canterbury
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura romanica (costruzione)
Notizie Storiche

XII - 1194 (costruzione intero bene)

La chiesetta, dedicata a San Tommaso Becket, risale al XII secolo; venne edificata con il vicino ospedale, gestito da frati "nullius ordinis" da Odolrico il Vecchio, signore di Arco, per ospitarvi gli infermi della zona.

1194/08/11  (consacrazione carattere generale)

L'edificio venne consacrato l'11 agosto 1194 dal vescovo Corrado II da Beseno, che investì Odolrico d'Arco del ruolo di avvocato e procuratore a vita dei beni della fondazione; alla sua morte la giurisdizione sulla chiesa e le sue adiacenze passò al vescovo di Trento. L'ente religioso autonomo comprendente la chiesa e l'ospedale era retto da un priore e si sosteneva grazie a donazioni e lasciti dei degenti.

XIII - XIV (decorazione interno)

L'abside e l'arco santo recano frammenti di affreschi di ambito veronese databili alla seconda metà del XIII secolo; il muro del campanile interno al presbiterio è ornato da riquadri figurati della metà del XIV secolo.

1611  (ristrutturazione intero bene)

Secondo le fonti, nel 1611 la chiesa fu sottoposta ad una generale ristrutturazione.

1780 - 1802 (passaggio di proprietà intero bene)

Nel 1780 il vescovo di Trento incorporò i beni del priorato di San Tomaso in quelli della Cattedrale. Il passaggio di proprietà avvenne effettivamente solo nel 1802, alla morte dell'ultimo priore.

1848  (passaggio di proprietà intero bene)

Nel 1848 divenne proprietaria dei beni immobili dell'ex priorato la famiglia Tonini, che già in precedenza si occupavano della coltivazione delle campagne e della manutenzione e custodia della chiesa.

1904  (passaggio di proprietà intero bene)

Nel 1904 la chiesa venne inserita nel Libro Fondiario del Trentino come filiale della parrocchia di Riva del Garda e così rimase, nonostante una causa intentata dalla famiglia Tonina.

1916 - 1918 (danneggiamento intero bene)

L'edificio sacro subì a più riprese dei danni durante la prima guerra mondiale, nel 1916 e nel 1918, che ancora non erano stati risolti vent'anni dopo.

1944  (ristrutturazione intero bene)

Durante la seconda guerra mondiale la chiesa venne ristrutturata: fu riparato il tetto, venne ricoperto il pavimento con uno strato di cemento e graniglia e le basi delle pareti furono foderate di assi di larice per ovviare all'umidità. Fu costruita una balaustra in legno e venne sostituito l'altare seicentesco con uno in marmo di Carrara della ditta Nuvoloni di Arco.

1961  (passaggio di proprietà intero bene)

Nel 1961 la nuova parrocchia di San Giuseppe Lavoratore divenne proprietaria della chiesa di San Tomaso.

1979 - 1994 (restauro intero bene)

Un generale intervento di restauro conservativo dell'edificio iniziò nel settembre del 1979. Venne rifatto il tetto, ripristinato il pavimento in lastre di pietra e l'altare antico, furono restaurati gli affreschi interni da Marta Galvani, si provvide all'eliminazione dell'umidità mediante un'intercapedine esterna alla muratura perimetrale, venne rifatto l'impianto elettrico, venne eseguita la pulitura delle murature ad opera di Guido Omezzolli. I lavori terminarono nel 1994.

2011  (restauro intero bene)

Su progetto dell'architetto Lorenzo Tosolini e dell'ingegner Pietro Matteotti, nel settembre 2011 iniziò il restauro conservativo della chiesa.
Descrizione

La piccola chiesa romanica, orientata ad est, è dedicata a San Tommaso Becket, vescovo di Canterbury e ha dato il nome alla località San Tomaso, alle porte di Riva del Garda. Eretta alla fine del XII secolo come edificio di culto legato ad un ospedale, venne consacrata dal vescovo-conte Corrado II da Beseno nel 1194 e fu per secoli retta da un priore di nomina vescovile. Nel Novecento fu sussidiaria della parrocchia di Santa Maria Assunta, quindi, dal 1961, di quella di San Giuseppe Lavoratore a Riva del Garda. Esternamente caratterizzata da finiture in corsi di pietre a vista, presenta una semplice facciata a capanna con portale rettangolare sormontato da lunetta e oculo strombato. Lungo la fiancata destra si apre l'ingresso laterale, mentre a sinistra si innalza il campanile, con quattro bifore sulla cella campanaria e copertura conica. L'interno, coperto da capriate lignee, è a navata unica, con due monofore centinate per lato; il presbiterio è elevato di un gradino mediante una pedana lignea, illuminato da un oculo sulla parete di fondo e ridotto nell'angolo nord-ovest dal volume del campanile. Il catino absidale, preceduto da un'arcata a pieno centro, reca tracce di affreschi del XIII secolo, mentre altri riquadri figurati del secolo seguente si trovano sulle pareti nord e ovest del campanile.
Pianta
Navata a pianta rettangolare, con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare, abside semicircolare.
Facciata
Facciata a capanna; portale a luce rettangolare sormontato da lunetta. Oculo con cornice strombata. Finiture in corsi di pietra a vista.
Prospetti
Fiancate ritmate da due monofore centinate; ingresso laterale sul lato destro; una monofora strombata al centro del catino absidale e un oculo sulla parete di fondo del presbiterio. Finiture in corsi di pietra a vista.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare posta sul fianco sinistro, in corrispondenza dell'innesto della navata nel presbiterio; cella campanaria illuminata da bifore con luci centinate separate da colonnine. Copertura conica, intonacata con malta grezza; finiture in corsi di pietra a vista.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: capriate lignee nella navata e nel presbiterio; calotta absidale in muratura.
Coperture
Tetto a doppia falda; manto di copertura in coppi.
Interni
Navata unica con finiture a intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista (portale, cornici di finestra); un gradino di accesso al presbiterio, ampliato verso la navata da una pedana lignea, ma ridotto nell'angolo nord-ovest dal volume del campanile. Catino absidale preceduto da un'arcata a pieno centro, finito in parte in corsi di pietra a vista, in parte a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre di pietra grezza.
Elementi decorativi
Affreschi frammentari ornano l'abside, l'arco santo e il muro del campanile interno al presbiterio.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1981 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'accostamento di elementi eterogenei. Al centro del presbiterio, ampliato oltre il volume del campanile mediante una pedana lignea, si trova l'altare verso il popolo, fisso, ad ara, in pietra, a raso pavimento; si tratta dell'altare storico, spogliato delle integrazioni degli anni Quaranta del Novecento.
presbiterio - aggiunta arredo (1981 circa)
Un leggio in legno posto sulla pedana, a destra, funge da ambone; la sede è una sedia a braccioli in legno, posta sulla sinistra, a ridosso del catino absidale.
custodia eucaristica - intervento strutturale (1981 circa)
La custodia eucaristica si trova in un tabernacolo in marmo di provenienza ignota, posto sopra una mensola fissata all'arco santo, a destra.
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