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Buggiano
Pescia
oratorio
sussidiario
Giglio
Parrocchia di San Pietro Apostolo
Impianto strutturale; Facciata
ambone - aggiunta arredo (2000)
XVI - XXI(costruzione intero bene); XVI - XXI (adeguamento liturgico presbiterio); XVI - XXI(carattere generale intero bene); XVII - XXI(carattere generale intero bene); XX - XXI(ristrutturazione intero bene)
Chiesa del Giglio
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Chiesa del Giglio <Buggiano>
Altre denominazioni Oratorio del Giglio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
maestranze toscane (restauro completo)
Notizie Storiche

XVI - XXI (costruzione intero bene)

L'oratorio fu costruito nella seconda metà del '500 come prolungamento di una margine a cappellina risalente al 1300, e fu intitolato a Santa Maria del Giglio, in quanto dipendeva dalla Cattedrale Fiorentina, Secondo la tradizione sarebbe stata infatti eretta per volere di Firenze, forse durante la sosta delle truppe in Valdinievole.

XVI - XXI  (adeguamento liturgico presbiterio)

Nel 1572 Mons. Giovanni Battista Castelli ordina che sia posta sull'altare una mensa di pietra (a sostituire la preesistenza in mattoni) e che siano acquistati candelieri di ferro e una croce almeno dipinta.

XVI - XXI (carattere generale intero bene)

L'Opera Laicale e la Vicinia avevano chiamato nei primi decenni del '600 a custodire l'oratorio gli eremiti, persone che pur non essendo sacerdoti, abitavano presso l'oratorio, vivendo secondo una certa austerità aiutati dalla carità pubblica. Nel 1646 infatti fu costruita per loro un'abitazione attigua alla chiesa, dove vi abitarono fino alla soppressione voluta dal Granducato di Toscana.

XVII - XXI (carattere generale intero bene)

Sotto l'arcata dell'altare è collocato l'affresco di scuola giottesca, la Madonna della Neve, che avrebbe ornato anche l'antica margine. Nel 1631 sopra l'affresco fu posta una tavola che portava le raffigurazioni dei Santi Antonio abate, Ansano, Sebastiano e Rocco, la cui devozione si diffuse al termine della peste che colpì in quegli anni. Nel 1693 ai lati dell 'altare furono realizzati gli affreschi , raffiguranti San Biagio e Sant' Andrea. Nel 1693 Mons. Falconcini ordinò di aprire due finestre nella facciata per offrire ai viandanti la possibilità di pregare. Successivamente il Proposto fece realizzare delle grate in ferro e degli uscetti di legno per chiudere le finestre durante la notte. Nel 1756, in occasione del morbo chiamato la febbre gialla, i fedeli chiesero ed ottennero che venisse scoperta l'immagine della Madonna, che era stata occultata dalla tavola del 1631, per ottenere protezione. I fedeli ebbero la grazia dalla Madonna e come monito fu posta una lapide s

XX - XXI (ristrutturazione intero bene)

Il radicale restauro degli anni '50 dello scorso secolo, ricordato da una lastra posta sopra l'acquasantiera a destra dell'entrata, reso possibile con la generosità del popolo, ha comportato la sostituzione della copertura con l'inserimento di due capriate in legno dipinte, il rivestimento della parte perimetrale inferiore di tutto l'interno con lastre di travertino, probabilmente per ovviare al problema dell'umidità di risalita, il rifacimento della pavimentazione e l'inserimento dell'altare in marmo, donato dal Cav. Giuseppe Fantozzi. Le pareti perimetrali furono rialzate per conferire maggior proporzione alla struttura e per occasione l'affresco trecentesco fu restaurato dal pistoiese Azelio Tuci, che realizzò anche gli affreschi degli stemmi delle famiglie locali che ornano la fascia perimetrale superiore della chiesa.
Descrizione

L'Aula presenta una pianta rettangolare con copertura lignea e mezzane in cotto, sostenuta da due capriate. Una volta a botte separa l'aula dal ristretto spazio dell'altare, affiancato da due confessionali con finestrine in ferro. A destra dell 'altare una porta conduce al piccolo ambiente del sagrato retrostante. La chiesa è illuminata da aperture ad arco nelle pareti laterali e da due finestre, più antiche, sul fronte principale. La facciata, dal gusto classico, è intonacata e termina superiormente con un profilo ondulato sormontato da una croce. Il campanile a vela poggia sull'edificio retro stante la chiesa e presenta due bifore contenenti le campane. Le facciate laterali sono anch' esse intonacate e al centro, al di sotto delle attuali finestre, mostrano le vecchie aperture in mattoni ora tamponate. L'edificio, di origini cinquecentesche, nonostante abbia subito radicali trasformazioni nel secolo scorso, che gli hanno conferito un carattere classico, si presenta come dignitoso esempio dell'architettura cinquecentesca della Valdinievole e conserva interessanti opere d'arte, e pertanto è da considerarsi un bene oggetto di tutela.
Impianto strutturale
edificio in muratura continua con copertura a falde con struttura lignea principale a capriate
Facciata
Facciata principale realizzata in intonaco con coronamento ondulato e croce alla sommità, Il portale in legno è rivestito in rame e coronato da un arco in mattoni contenete una statua in cotto raffigurante la Madonna col Bambino.
Adeguamento liturgico

ambone - aggiunta arredo (2000)
Adeguamento liturgico con il posizionamento di un ambone mobile in metallo nella zona presbiterale secondo le norme del Concili Vaticano II
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