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Praso
Valdaone
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Pietro
Parrocchia di San Pietro
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1969)
1303 - 1303(fondazione intero bene); 1453/07/08 - 1453/07/08(consacrazione intero bene); 1460/01/05 - 1460/01/05(concessione di indulgenza carattere generale); 1460/01/05 - 1460/01/05(variante di intitolazione carattere generale); 1460/01/05 - 1497(ristrutturazione intero bene); 1497/07/25 - 1497/07/25(consacrazione carattere generale); 1526 - 1526(erezione a curazia carattere generale); 1574/08/01 - 1574/08/01(concessione di un sacerdote residente carattere generale); 1603 - 1605(ampliamento intero bene); 1617/08/29 - 1617/08/29(consacrazione carattere generale); 1623 - 1623(concessione della custodia eucaristica carattere generale); 1638/04/01 - 1638/04/01(concessione del fonte battesimale carattere generale); 1646/08/18 - 1646/08/18(indipendenza della curazia carattere generale); 1694 - 1694(descrizione intero bene); 1768 - 1768(descrizione intero bene); 1791 - 1800(costruzione campanile); 1804 - 1804(restauro intero bene); 1813 - 1813/06/26(ampliamento cimitero); 1842 - 1842(riparazioni intero bene); 1880 - 1880(rifacimento pavimentazione); 1915 - 1918(danneggiamento intero bene); 1919 - 1922(ristrutturazione intero bene); 1922/04/16 - 1922/04/16(benedizione carattere generale); 1922 - 1950(decorazione presbiterio); 1929/04/13 - 1929/04/13(consacrazione carattere generale); 1938/06/05 - 1938/06/05(erezione a parrocchia carattere generale); 1962 - 1962(installazione impianti di riscaldamento e luci intero bene); 1978 - 1979(restauro intero bene)
Chiesa di San Pietro
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Pietro <Praso, Valdaone>
Altre denominazioni S. PIETRO apostolo
S. Pietro
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura eclettica (costruzione)
Notizie Storiche

1303  (fondazione intero bene)

Secondo la storiografia locale, la chiesa di San Pietro a Praso venne fondata attorno al 1303 (incerta).

1453/07/08  (consacrazione intero bene)

La prima menzione dell'edificio si riscontra nell'atto di consacrazione della chiesa di San Pietro a Praso, effettuata dal vescovo suffraganeo di Trento, Alberto da Tridino, il giorno 8 luglio 1453. Poletti (in Bianchini, Mussi, Poletti, 1998) ritiene che l'atto sia da considerarsi una riconsacrazione dell'edificio al titolo di San Pietro, seguita a imprecisati lavori di ampliamento o a una profanazione (incerta). Con lo stesso documento il vescovo suffraganeo di Trento Alberto da Tridino concedeva un indulgenza a tutti coloro che avessero contribuito alla fabbrica e alla dotazione liturgica della chiesa con il proprio lavoro o con donativi in denaro, proprietà, vino o biade.

1460/01/05  (concessione di indulgenza carattere generale)

In seguito a un furto sacrilego di calici, paramenti e suppellettile liturgica nella chiesa di Praso, che ne era rimasta del tutto sprovvista, il 5 gennaio 1460 alcuni cardinali riuniti nella sede vescovile di Mantova siglarono la concessione di un'indulgenza di cento giorni a quanti avessero visitato la chiesa in occasione delle principali solennità o che avessero contribuito con offerte alle spese della sua ristrutturazione e al ripristino delle sue dotazioni liturgiche.

1460/01/05  (variante di intitolazione carattere generale)

Secondo il predetto documento del 5 gennaio 1460 la dedicazione della chiesa di Praso sarebbe stata dedicata ai Santi Pietro e Paolo fin dal momento della sua fondazione.

1460/01/05 - 1497 (ristrutturazione intero bene)

Nel corso della seconda metà del XV secolo furono svolti alcuni imprecisati lavori di ristrutturazione, di cui si auspicava l'avvio fin dal 1460. Un ulteriore riferimento all'intenzione di rifabbricare la chiesa è contenuto in un atto del 1482 con il quale Giorgio Vink da Vienna, suffraganeo del principe vescovo trentino Giovanni Hinderbach, concedeva un indulgenza a quanti avessero devoluto delle offerte "pro edifficatione et fabrica" della chiesa di Praso. I lavori si ritengono conclusi entro il 1497, anno in cui la chiesa fu riconsacrata.

1497/07/25  (consacrazione carattere generale)

In seguito ai lavori di ristrutturazione svolti nel corso del secondo Quattrocento, il 25 luglio 1497 la chiesa fu riconsacrata al titolo dei Santi Apostoli Pietro e Paolo dal vescovo suffraganeo di Trento, Francesco De La Chiesa. Nella medesima occasione venne riconciliato anche il cimitero. Secondo il documento di consacrazione conservato presso il locale archivio parrocchiale, l'edificio ospitava allora due altari, di cui quello maggiore era dedicato ai santi apostoli titolari della chiesa e quello laterale, presumibilmente collocato in navata, consacrato al titolo dei Santi Antonio Abate e Caterina.

1526  (erezione a curazia carattere generale)

Nel 1526 la chiesa di San Pietro, già cappella della pieve di Bono, fu eretta a curazia.

1574/08/01  (concessione di un sacerdote residente carattere generale)

Praso ebbe un proprio sacerdote solo a partire dal 1574; il 1 agosto di quell'anno, infatti, Gabriele Alessandri, suffraganeo in spiritualibus del principe vescovo Ludovico Madruzzo, concedette alla cappella di Praso di avere un proprio sacerdote residente e officiante, con la facoltà di conservare l'olio santo degli infermi e di celebrarvi le funzioni liturgiche.

1603 - 1605 (ampliamento intero bene)

L'edificio sacro fu ampliato all'inizio del XVII secolo. Si ignora l'epoca di avvio dei lavori, ma gli atti visitali del 21 ottobre 1603 testimoniano che a quella data la struttura era già stata sopraelevata e che era stato ultimato il tetto. Secondo l'urbario del 1605, in quell'anno la chiesa fu prolungata. In occasione della successiva visita pastorale del 1633 la chiesa fu trovata in ordine e fornita di tre altari.

1617/08/29  (consacrazione carattere generale)

In seguito all'ampliamento l'edificio fu nuovamente consacrato il 29 agosto 1617.

1623  (concessione della custodia eucaristica carattere generale)

La concessione della custodia eucaristica alla chiesa di Praso risale al 1633.

1638/04/01  (concessione del fonte battesimale carattere generale)

La chiesa di Praso ottenne la concessione del fonte battesimale il 1 aprile 1638.

1646/08/18  (indipendenza della curazia carattere generale)

La curazia di Praso fu dichiarata indipendente il 18 agosto 1646.

1694  (descrizione intero bene)

Gli atti visitali del 1694 ricordano la presenza in chiesa di tre altari, oltre al maggiore, dedicati a San Carlo, alla Madonna del Rosario e a Sant'Amando.

1768  (descrizione intero bene)

In base ali atti visitali del 1768 la chiesa era allora dotata di cinque altari, di cui solo tre consacrati.

1791 - 1800 (costruzione campanile)

L'attuale campanile venne costruito tra il 1791 e il 1800.

1804  (restauro intero bene)

Nel 1804 furono condotti imprecisati lavori di restauro.

1813 - 1813/06/26 (ampliamento cimitero)

Nel 1813 fu ampliato il camposanto; la benedizione della porzione aggiunta al cimitero vecchio occorse il 26 giugno dello stesso anno.

1842  (riparazioni intero bene)

Nel 1842 l'edificio fu oggetto di alcuni interventi di manutenzione straordinaria riguardanti il risanamento delle coperture e degli intonaci esterni dell'edificio. I lavori furono appaltati all'impresario Giovanni Cis.

1880  (rifacimento pavimentazione)

La pavimentazione della chiesa fu sostituita nel 1880.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

Il tempio fu gravemente danneggiato dai bombardamenti della prima guerra mondiale. Una fotografia d'epoca pubblicata da Bianchini, Mussi, Poletti (1998) mostra la navata sommersa dei detriti della volta, interamente crollata.

1919 - 1922 (ristrutturazione intero bene)

La ristrutturazione del tempio seguì entro il 1922.

1922/04/16  (benedizione carattere generale)

Dopo la ricostruzione, il tempio fu solennemente benedetto in occasione della solennità pasquale del 16 aprile 1922 da don Angelo Ferrari.

1922 - 1950 (decorazione presbiterio)

La decorazione del presbiterio fu realizzata successivamente alla riedificazione ed entro la metà del secolo.

1929/04/13  (consacrazione carattere generale)

L'edificio fu consacrato il 13 aprile 1929 dal vescovo di Trento Celestino Endrici.

1938/06/05  (erezione a parrocchia carattere generale)

La curazia di San Pietro a Praso fu eretta a parrocchia il 5 giugno 1938.

1962  (installazione impianti di riscaldamento e luci intero bene)

Nel 1962 furono installati l'impianto di riscaldamento a gas e quello di illuminazione con lampadari in legno dorato.

1978 - 1979 (restauro intero bene)

Tra il 1978 e il 1979 l'edificio fu sottoposto ad un accurato restauro, comprendente il rifacimento delle coperture, il risanamento delle opere murarie e la tinteggiatura interna ed esterna della struttura. I lavori furono condotti dall'impresa Fausto Bordiga di Bagolino.
Descrizione

Edificio di presunta fondazione trecentesca, la chiesa di San Pietro a Praso è menzionata per la prima volta in un atto di consacrazione del 1453. La struttura medievale subì due ampliamenti nel corso del secondo Quattrocento e all'inizio del XVII secolo, dei quali poco o nulla è giunto fino ai giorni d'oggi, dal momento che la chiesa fu bombardata e quasi interamente distrutta nel corso della prima guerra mondiale. La ricostruzione nelle forme odierne seguì entro il 1922. L'elegante facciata prospettante sulla piazza principale del paese è costituita da un avancorpo delimitato da pilastri angolari e aperto in basso da un portico a tre fornici poggiante su colonne e semicolonne granitiche. Al centro si colloca una finestra a profilo mistilineo, sormontata da un frontone trapezoidale retto da mensoloni. Il disegno è completato in alto da un fastigio a profilo mistilineo, rialzato rispetto al livello delle coperture e affiancato da due obelischi. Le fiancate laterali, caratterizzate dall'emergere dei corpi continui delle cappelle interne, presentano tre finestre e un accesso secondario per lato. A sinistra del presbiterio sorge la torre campanaria (1793-1800) interamente rivestita in granito. Il fusto, segnato da feritoie e cimato da mostre d'orologio, insiste su un'alta scarpa rastremata verso l'alto e conclusa da un cornicione aggettante. La cella campanaria a quattro monofore centinate è sovrastata da un coronamento a torretta, merlato a coda di rondine. All'interno la chiesa si sviluppa a navata unica, ripartita in tre campate da coppie di pilastri ai quali sono addossate delle paraste tuscaniche; ai lati di ciascuna campata si sviluppano due cappelle laterali poco profonde, simmetriche, inquadrate da arcate a pieno centro. Presbiterio rialzato su due gradini.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; ai lati della navata si sviluppano sei cappelle rettangolari simmetriche, inscritte nel perimetro esterno. Presbiterio rettangolare; abside poligonale.
Facciata
Facciata costituita da un avancorpo delimitato da pilastri angolari e occupato in basso da un portico a tre fornici poggiante su colonne e semicolonne in granito, sotto il quale trova posto il portale maggiore, architravato e frontonato. Oltre il portico si apre una finestra a profilo mistilineo, sormontata da un frontone trapezoidale modanato, retto da mensoloni. Sul tutto insiste un fastigio a profilo mistilineo, rialzato rispetto al livello delle coperture e affiancato da due obelischi cimati da sfere.
Prospetti
Fiancate simmetriche, caratterizzate dall'emergere dei corpi continui delle cappelle laterali, in corrispondenza delle quali si aprono tre finestre a profilo mistilineo. Al centro di ambo i lati si dispongono i portali degli accessi laterali. Sacrestia emergente a destra del presbiterio.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, interamente rivestita in granito, addossato alla fiancata sinistra del presbiterio. Il fusto, segnato da feritoie, è impostato su un'alta scarpa rastremata. La cella campanaria, compresa tra cornici modanate eminenti, presenta quattro aperture centinate, inquadrate da paraste angolari e rifinite in basso da balaustre lapidee. Coronamento a torretta, merlato a coda di rondine.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navata voltata a crociera; cappelle laterali e presbiterio voltati a botte; volta a spicchi sull'abside.
Coperture
Tetto a doppia falda con struttura in legno e manto di copertura in coppi in laterizio.
Interni
Navata unica, ripartita in tre campate da coppie di pilastri ai quali sono addossate delle paraste tuscaniche; ai lati di ciascuna campata si sviluppano due cappelle laterali poco profonde, simmetriche, inquadrate da arcate a pieno centro; le cappelle affacciate sulla seconda campata ospitano, inoltre, due accessi laterali gemelli. La controfacciata ospita la cantoria, incassata nel vano che sormonta il portico esterno. Presbiterio rialzato su due gradini. Un cornicione marcapiano percorre l'intero perimetro.
Pavimenti e pavimentazioni
Nella navata è presente una pavimentazione in lastre di granito rettangolari.
Elementi decorativi
Fregi con motivi fitomorfi dipinti a tempera profilano le vele delle crociere della navata. Scene figurative eseguite a tempera adornano l'arco santo e le volte del presbiterio e dell'abside.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1969)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in forma provvisoria, con l'introduzione di arredi mobili impiegati come poli liturgici. Le balaustre sono state rimosse e riposizionate a chiusura della cappella terza a destra. Al centro del presbiterio storico, a raso pavimento, è stata inserita una mensa al popolo di tipo a tavolo, in legno. Sul lato sinistro, presso l'arco santo, è presente l'ambone, ottenuto dal reimpiego del parapetto del vecchio pulpito della chiesa (Carlo Verra, 1935) parzialmente rimpicciolito. Una sedia in legno con braccioli e seduta e schienale foderati in tessuto, situata tra l'altare maggiore storico e la mensa al popolo, su predella propria, è utilizzata come sede. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
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