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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Susà
Pergine Valsugana
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Floriano
Parrocchia di San Floriano
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1967)
1569 - 1590(menzione carattere generale); 1642 - 1642(costruzione campanile); 1861 - 1870(riedificazione intero bene); 1865 - 1865(benedizione carattere generale); 1875/09/13 - 1875/09/13(consacrazione carattere generale); 1888 - 1888(danneggiamento volte); 1925 - 1926(decorazione intero bene); 1967 - 1967(rifacimento pavimento); 1985 - 1985(restauro intero bene)
Chiesa di San Floriano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Floriano <Susà, Pergine Valsugana>
Altre denominazioni S. Floriano
Autore (ruolo)
Claricini, Leopoldo de (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
architettura eclettica (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1569 - 1590 (menzione carattere generale)

Il primo documento relativo alla chiesa di San Floriano a Susà risale al 1569: la cappella è elencata tra quelle dipendenti dalla chiesa pievana di Pergine. Negli atti visitali del 1590 è ricordata come chiesa dedicata a Santa Barbara (la doppia intitolazione si mantiene fino al XIX secolo).

1642  (costruzione campanile)

La costruzione del campanile, in precedenza non presente, era ancora in fase di lavorazione nel 1642, anno di una visita pastorale.

1861 - 1870 (riedificazione intero bene)

La chiesa fu riedificata tra il 1863 e il 1865 sullo stesso luogo di quella precedente: il disegno del progetto fu realizzato nel 1861 da Leopoldo Claricini; l'esecuzione dell'edificio fu presa in carico dai maestri muratori Domenico Valentini e Paolo Oss di Trento (il contratto fu stipulato il 2 febbraio 1863); si iniziò con la demolizione della vecchia chiesa (ad eccezione del campanile) e la realizzazione delle fondamenta nell'estate del 1863. In questa occasione l'intitolazione venne riferita al solo San Floriano. Non fu immediatamente concesso il collaudo, che fu ufficializzato solo nel 1870.

1865  (benedizione carattere generale)

Nel 1865 la chiesa fu benedetta dall'arciprete di Pergine don Tommaso Bottea.

1875/09/13  (consacrazione carattere generale)

Il nuovo edificio fu consacrato il 13 settembre 1875 dal vescovo Giovanni Battista Haller di Granstein, in sostituzione di quello di Trento.

1888  (danneggiamento volte)

Nel 1888 cadde parte della volta, fu perciò necessario operare dei lavori di ristrutturazione.

1925 - 1926 (decorazione intero bene)

Tra il giugno del 1925 e il maggio del 1926 la chiesa fu decorata dal pittore mantovano Agostino Aldi.

1967  (rifacimento pavimento)

Nel 1967 in concomitanza con la realizzazione dell'adeguamento liturgico fu realizzato un nuovo pavimento nel presbiterio.

1985  (restauro intero bene)

La chiesa fu restaurata nel 1985.
Descrizione

La chiesa sorge nell'abitato di Susà, con orientamento a sud. La costruzione della chiesa più antica risale a prima del 1569, ma fu completamente riedificata, ad eccezione del campanile, tra il 1863 e il 1865 su progetto di Leopoldo Claricini. La facciata con profilo sommitale a gradoni è caratterizzata da una grande finestra circolare e da un portale. Il campanile è posto sulla fiancata occidentale, concluso da una copertura a cipolla. L'interno si articola in una navata unica suddivisa in due campate coperte da volta a crociera, conclusa da un presbiterio con abside semicircolare.
Preesistenze
Affusto del campanile.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, terminante in un presbiterio rettangolare concluso da abside semicircolare.
Facciata
Facciata con profilo sommitale a gradoni digradanti e profili laterali convessi, racchiusa tra due lesene ornate da stilatura a finti mattoni; al centro grande finestra circolare lievemente strombata, sovrastante un portale con profilo ad arco a tutto sesto.
Prospetti
Fiancate ritmate da lesene di ordine gigante: sul lato orientale il parato murario è ornato da finte finestre dipinte (due circolari ed una a sesto acuto) e caratterizzato dall'emergere dei volumi del campanile e della sacrestia.
Campanile
Struttura su basamento quadrangolare con fusto in pietrame intonacato; alla sommità cella campanaria posta tra cornicioni aggettanti, aperta da arcate a tutto sesto; copertura a cipolla con rivestimento in lamiera metallica poggiante su tiburio ottagonale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura di pietrame intonacata all'esterno e all'interno; strutture di orizzontamento: volta a crociera nelle campate della navata; cupola sul presbiterio; catino absidale.
Coperture
Tetto a doppia falda ricoperto da tegole.
Interni
Navata unica ripartita in due campate da arcate trasversali a tutto sesto; l'ambiente è preceduto da un ingresso sovrastato dalla cantoria, inquadrato da un'arcata a tutto sesto poggiante su colonne concluse da capitelli compositi; questo spazio ospita ad oriente un ambiente adibito a battistero. Lungo le pareti perimetrali della navata due arcate cieche per lato poggiano su colonne e inquadrano a oriente due finestre circolari e a occidente due finestre circolari dipinte. Quattro portali laterali ad arco a tutto sesto. Presbiterio sopraelevato su quattro gradini preceduto da un arco santo a tutto sesto poggiante sulle medesime colonne della controfacciata. Le pareti del presbiterio recano arcate identiche a quelle della navata (a sinistra è posta una finestra centinata, a destra una corrispondente dipinta). Abside semicircolare interamente dipinta.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento a mattonelle ortogonali in pietra nella navata; a mattonelle in granito disposte in obliquo nel presbiterio; rivestimento ligneo nell'abside.
Elementi decorativi
Dipinti murali coprono le volte della navata ed alcuni dettagli architettonici con motivi geometrici; dipinti figurati sulla cupola e sui pennacchi del presbiterio e nell'abside.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1967)
L'adeguamento liturgico è stato realizzato nel 1967 e non ha carattere di stabilità. Sul presbiterio storico sono posti arredi usati come poli liturgici: al centro è collocato l'altare verso il popolo costituito da una mensa in legno a forma di tavolo, su predella propria; a destra è posto un leggio in legno usato come ambone, probabilmente realizzato con il reimpiego di elementi eterogenei; a sinistra una sedia lignea funge da sede, sopraelevata su una pedana. La custodia eucaristica si trova nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
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