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Abbadia San Salvatore
Montepulciano - Chiusi - Pienza
chiesa
parrocchiale
Santa Croce
Parrocchia di Santa Croce
Facciata; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Pianta; Elementi decorativi
nessuno
XII - XIII(realizzazione intero bene); XIV - XVI(ristrutturazioni intero bene); XVIII - XVIII(ristrutturazione intero bene); 1792 - 1803(demolizione totale e rifacimento intero bene); 1821 - 1821(ampliamento cappella laterale); 1920 - 1930(ristrutturazione intero bene); 1962 - 1962(ristrutturazione intero bene); 2013 - 2013(restauro intero bene)
Chiesa di Santa Croce
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Croce <Abbadia San Salvatore>
Altre denominazioni Arcipretura di Santa Croce
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

XII - XIII (realizzazione intero bene)

La costruzione della chiesa di S. Croce fu voluta dal popolo badengo, anzi fu conseguenza dei sussulti che travagliarono alla fine del secolo XII e i primi del secolo XIII i rapporti tra l'Abate di Abbadia S. Salvatore e gli abitanti del Castel Badia, che si avviava a diventare un Comune, sempre più svincolato dal potere dell'Abbazia. La chiesa in stile romanico era originariamente a travature scoperte con tre navate divise da pilastri di pietra. All'esterno aveva un portico su tre lati e sul lato sinistro si innalzava il campanile a vela.

XIV - XVI (ristrutturazioni intero bene)

I monaci cistercensi introdussero lo stile gotico, a loro così caro, come si può vedere nella facciata tuttora esistente in via Maraghini

XVIII  (ristrutturazione intero bene)

L'abate Rocca, come era uso, diede all'interno della chiesa un'impronta tipicamente barocca.

1792 - 1803 (demolizione totale e rifacimento intero bene)

Nel 1792 un incendio distrusse la sacrestia della Chiesa. La popolazione decise di costruire una nuova chiesa più ampia della precedente che venne completamente distrutta. L'edificio attualmente ha un'unica grande navata con tetto a capriate di legno. Nella facciata principale furono incorporati alcuni frammenti lapidei della vecchia chiesa tra i quali una croce e due leoni scolpiti a bassorilievo. II campanile completamente rifatto presenta finestre monofore, tranne quelle più alte che a sud e a nord sono bifore. La nuova chiesa fu aperta al culto con fastosa consacrazione il 17 Settembre del 1803.

1821  (ampliamento cappella laterale)

Su esortazione del Vescovo di Chiusi fu realizzata l'attuale cappella del Sacro Cuore.

1920 - 1930 (ristrutturazione intero bene)

Con dei lavori di ristrutturazione furono elimiante le decorazioni barocche presenti all'interno

1962  (ristrutturazione intero bene)

Fu realizzato il nuovo pavimento con ceramiche del maestro Coltellini e fu realizzata la cripta (cappella feriale)

2013  (restauro intero bene)

Restauro completo sia interno che esterno e consolidamento strutturale della copertura e del campanile
Descrizione

L’edificio è costituito da un corpo edilizio attestato con facciata principale su Piazza Santa Croce, dal presbiterio che confina sul lato opposto con Via Goito, dalla Cappella del Sacro Cuore che si apre sul lato Ovest della navata centrale, dal campanile che si eleva a fianco del Presbiterio su Via Maraghini. Sulla facciata in muratura ad opera incerta, eseguita in occasione della totale ristrutturazione del 1803 ed ora completamente intonacata, sono presenti alcuni bassorilievi zoomorfi ed alcuni elementi lapidei finemente scolpiti provenienti dalla demolizione dei precedenti impianti. Sulla facciata prospiciente Via Maraghini, che fino alla ristrutturazione del 1803 era il prospetto principale, è ancora presente e perfettamente conservata negli elementi lapidei quella che era la porta di ingresso alla precedente costruzione in stile gotico risalente alla metà del XIII secolo. La porta è internamente murata. Il campanile costruito interamente in conci regolari di pietra trachitica e merli sommitali squadrati venne realizzato intorno alla metà del XIX secolo.
Facciata
La facciata in muratura ad opera incerta, eseguita in occasione della totale ristrutturazione del 1803 ed ora completamente intonacata, sono presenti alcuni bassorilievi zoomorfi ed alcuni elementi lapidei finemente scolpiti provenienti dalla demolizione dei precedenti impianti. La porta di ingresso principale e la sovrastante finestra con vetrata policroma raffigurante il Sacro Cuore sono in pietra trachitica in stile neo-classico. La gronda, anch’essa in stile neo-classico, è formata da elementi lapidei di poco aggettanti dal piano verticale. Sulla facciata prospiciente Via Maraghini, che fino alla ristrutturazione del 1803 era il prospetto principale, è ancora presente e perfettamente conservata negli elementi lapidei quella che era la porta di ingresso alla precedente costruzione in stile gotico risalente alla metà del XIII secolo. La porta è internamente murata Il campanile costruito interamente in conci regolari di pietra trachitica e merli sommitali squadrati
Coperture
La copertura è formata da 6 capriate, travi principali e travicelli in legno, sovrastante pianellato in cotto, cappa in calce e cemento, guaina bituminosa e manto in coppi e contro coppi
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento realizzato in cotto, travertino e maioliche policrome presenta una pendenza di circa il 4% verso il Presbiterio; la scala che porta all’altare e le due scale laterali che portano al seminterrato sono realizzate in travertino su struttura portante in c.a. All'inizio della scala che porta all’altare si trova una pregevole balaustra in bronzo opera dell'artista Cotti di Bologna
Pianta
L’interno della chiesa, in stile neoclassico. L’ingresso è sormontato da un solaio in latero-cemento dove ha trovato degna sistemazione l’organo del ‘700. Nell’ingresso dotato di “camera fredda” in legno si trova la fonte battesimale di forma circolare. I dodici archi che si aprono sui fianchi della navata sono internamente rivestiti con tessere in cotto.
Elementi decorativi
Sul fondo dell’Abside è presente una vetrata di scuola veneta del pittore Lino Dinetto da Padova. L'insieme dello scenario vuole esprimere il dramma dell'umanità protesa verso la salvezza eterna. L'artista è particolarmente noto per i lavori effettuati nella Basilica di S. Antonio a Padova. Della stessa scuola veneta sono tutte le altre vetrate. Sul fondo di alcuni di detti archi sono stati eseguite pitture ad opera della pittrice Francesca Capitini autrice di un affresco recentemente collocato nella Cappella delle Reliquie, Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi.
Adeguamento liturgico

nessuno
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