chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Pelugo
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Zeno
Parrocchia di San Zeno
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1976 circa); presbiterio - aggiunta arredo (1976 circa)
XVIII - XVIII(costruzione intero bene); 1713/09/30 - 1713/09/30(benedizione carattere generale); 1757/10/08 - 1757/10/08(concessione della custodia eucaristica carattere generale); 1798/06/30 - 1798/06/30(erezione a curazia carattere generale); 1834 - 1841(ricostruzione campanile); 1836 - 1836(ristrutturazione tetto); 1853 - 1860/08/06(ricostruzione intero bene); 1857 - 1857(benedizione carattere generale); 1869/08/14 - 1869/08/14(consacrazione carattere generale); 1885 - 1885(decorazione interno); 1899 - 1913(ristrutturazione intero bene); 1913/11/01 - 1913/11/01(erezione a parrocchia carattere generale); 1953 - 1953(ristrutturazione tetto); 1964 - 1971(ristrutturazione intero bene); 1990 - 1990(ristrutturazione tetto); 1996 - 2004(restauro intero bene)
Chiesa di San Zeno
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Zeno <Pelugo>
Altre denominazioni S. ZENO vescovo
S. Zeno
Autore (ruolo)
Bianchi, Antonio (costruzione campanile)
Giacomelli, Francesco (costruzione chiesa)
Bruti, Giovanni Paride (progetto chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura neoclassica (costruzione)
Notizie Storiche

XVIII  (costruzione intero bene)

La chiesa di San Zeno fu eretta dalla comunità all'interno del paese nel primo quarto del XVIII secolo, riprendendo l'intitolazione usata per l'antica cappella eretta sul monte, che venne contestualmente demolita, riutilizzandone i materiali da costruzione. Nell'estate del 1714 una Regola stabilì le modalità di collaborazione al cantiere da parte della popolazione locale, mentre la visita pastorale del 1727 lamentò che i due altari laterali non erano ancora stati consacrati, perché non ancora terminati. A questa data la struttura doveva quindi essere conclusa da tempo.

1713/09/30  (benedizione carattere generale)

Il 30 settembre 1713, a lavori non ancora ultimati, il vice pievano di Rendena, don Salvatore Salvadori di Riva del Garda, benedisse la costruzione.

1757/10/08  (concessione della custodia eucaristica carattere generale)

La chiesa ottenne la concessione della custodia eucaristica l'8 ottobre 1757.

1798/06/30  (erezione a curazia carattere generale)

Risale al 30 giugno 1798 l'erezione a curazia della pieve di Rendena, con la conseguente concessione del fonte battesimale.

1834 - 1841 (ricostruzione campanile)

A partire dall'estate del 1834 la comunità di Pelugo decise di iniziare a raccogliere fondi per la ricostruzione del campanile ligneo e per l'ampliamento della chiesa. Il 10 agosto 1838 fu stipulato il contratto con "Antonio Bianchi fu Giuseppe da Bienno provincia di Como", che diresse l'impresa Gottardi di Brescia. Il campanile era terminato nel 1841.

1836  (ristrutturazione tetto)

Dei lavori di ristrutturazione al tetto furono eseguiti nel corso del 1836.

1853 - 1860/08/06 (ricostruzione intero bene)

La mancanza di fondi arrestò il progetto di ingrandimento della chiesa; avendo la comunità votato per la sua parziale ricostruzione nell'estate del 1853, una volta raccolti parte dei fondi e dei materiali necessari, fu incaricato il geometra Giovanni Paride Bruti di Strembo di fornire un progetto. Ottenuti i permessi, i lavori iniziarono nell'estate successiva, con il maestro muratore Francesco Giacomelli di Predazzo come capocantiere. Inizialmente si voleva mantenere in piedi il presbiterio antico, ma in corso d'opera, nel maggio del 1855, si decise di abbattere anche quella parte e ricostruire l'edificio per intero. I lavori terminarono nel 1857. Nel maggio del 1860 tuttavia, poco prima del collaudo, si lamentavano già dei danni alla struttura del tetto e all'interno, a causa della cattiva posa della copertura e della conseguente infiltrazione di acqua piovana; eseguite le riparazioni d'urgenza, il 6 agosto venne compiuto il collaudo.

1857  (benedizione carattere generale)

A lavori pressoché ultimati, la nuova chiesa fu benedetta nel 1857.

1869/08/14  (consacrazione carattere generale)

Il 14 agosto 1869 il principe vescovo Benedetto Riccabona la consacrò.

1885  (decorazione interno)

Nel primo semestre del 1885 l'interno venne decorato da dipinti murali di Giuseppe Chinatti di Por (Pieve di Bono).

1899 - 1913 (ristrutturazione intero bene)

Interventi di manutenzione al tetto sono documentati nel 1899 e ancora nel 1909, mentre nell'aprile del 1911 vi si eseguì una ristrutturazione più radicale. Nel 1912 venne tinteggiata la facciata da Faustino Ongari e nel 1913 fu rifatto il pavimento. Nello stesso anno le volte e il catino absidale vennero ornati da Francesco Valentini di Javrè e dal mantovano Agostino Oredi, che realizzarono dipinti murali figurati.

1913/11/01  (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa divenne parrocchiale con decreto vescovile datato 1 novembre 1913.

1953  (ristrutturazione tetto)

Nel 1953 si eseguirono riparazioni al tetto, con parziale sostituzione delle tegole.

1964 - 1971 (ristrutturazione intero bene)

Nell'estate del 1964 iniziarono i lavori per installare l'impianto di riscaldamento (ditta L. Beltrami di Trento); nel 1967 poi si intervenne al rifacimento dello zoccolo esterno e interno e del timpano della facciata. Luigi Delaidotti e il figlio ritinteggiarono l'esterno; fu rifatto l'impianto elettrico e sistemato ancora una volta il tetto. Vennero poi sostituite le vetrate e la porta principale. Nel 1971 infine furono riparate ed elettrificate le campane dalla ditta Adone Fagan di Marola di Torri (Vicenza).

1990  (ristrutturazione tetto)

Nel mese di ottobre del 1990 si intervenne ancora una volta a risanare il manto di copertura; i lavori furono eseguiti dalla ditta di Giampiero Chiodega su progetto del geometra Bruno Voltolini.

1996 - 2004 (restauro intero bene)

Tra il 1996 e il 2001, su progetto dell'architetto Ruggero Dorna di Vigo Rendena, la chiesa fu interessata da un restauro complessivo diviso in quattro fasi, comprendenti il risanamento murale, la sistemazione degli impianti, una serie di interventi di restauro di piccola entità e lavori esterni. Nel 2004 si realizzarono la bussola per l'ingresso principale e una serie di antiporta per quelli laterali.
Descrizione

La chiesa attuale, orientata a nord-est, risale al 1853-1860, quando la precedente, del primo quarto del Settecento, fu abbattuta e ricostruita di dimensioni maggiori, su progetto del geometra Giovanni Paride Bruti di Strembo. La facciata, tipo tempio classico tetrastilo, è preceduta da una scalinata che colma il dislivello tra la quota pavimentale del lato sinistro e quella, inferiore, del lato destro; il frontone triangolare aggettante reca le insegne di San Zeno, titolare della parrocchia, dipinte al centro del timpano. Il campanile con scarpa e cella campanaria in pietra a vista è addossato al fianco sinistro e venne costruito qualche decennio prima dell'edificio di culto. L'interno è scandito da robusti pilastri abbinati addossati che dividono la navata in due campate, con due cappelle speculari ciascuna; all'interno dei pilastri si aprono gli accessi secondari. Al di sopra del cornicione perimetrale corrente si sviluppano le volte, a crociera nella navata e a vela nel presbiterio, elevato di tre gradini e concluso dall'abside semicircolare.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare, concluso da abside semicircolare.
Facciata
Facciata tipo tempio classico tetrastilo, scandita da quattro lesene tuscaniche, con ritmo ABA, sopra un alto zoccolo; portale architravato sormontato da frontone triangolare con cornice modanata e targa incassata. Frontone triangolare aggettante, con le insegne del santo titolare dipinte al centro del timpano e una croce traforata apicale; finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Alto zoccolo perimetrale; ingressi laterali simmetrici lungo le fiancate, forate da finestre a lunetta, sia nella navata, che nel presbiterio. Campanile e ambiente adibito a deposito emergenti sul lato sinistro, sacrestia su quello destro; due monofore centinate simmetriche nell'abside. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare addossata alla chiesa sul lato sinistro; scarpa in pietra a vista e fusto intonacato, scandito in verticale da tre riquadri rettangolari sovrapposti, con il quadrante di orologio al centro di quello superiore. Cella campanaria in pietra a vista delimitata da cornici aggettanti, illuminata da quattro bifore a luci centinate. Tetto a bulbo e croce apicale raggiata.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volte a crociera in muratura per la navata, a vela per il presbiterio. Volta a spicchi nel catino absidale.
Coperture
Tetto a due spioventi sulla navata e sul presbiterio, con manto di copertura in tegole in laterizio; semiconico sul catino absidale, coperto da lamiera metallica. Campanile coperto da scandole lignee disposte a scaglie.
Interni
Navata unica divisa in due campate, separate da pilastri abbinati addossati sorreggenti arcate a pieno centro; ogni campata accoglie due cappelle speculari a pianta rettangolare ospitanti gli altari laterali. Nell'arcata della controfacciata si sviluppa la cantoria, mentre nei settori tra prima e seconda campata e tra seconda campata e presbiterio si aprono gli ingressi laterali. Presbiterio elevato di tre gradini, anch'esso preceduto da un'arcata, concluso da abside semicircolare. Cornicione perimetrale corrente; finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata in seminato alla veneziana; pavimento del presbiterio a quadrotte bianche e rosse di pietra calcarea, disposte in corsi diagonali. Pavimento delle cappelle sempre a quadrotte bianche e rosse, ma disposte a scacchiera.
Elementi decorativi
Dipinti murali figurati a tempera su pareti e volte del presbiterio e dell'abside.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1976 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'accostamento di elementi eterogenei. Nel presbiterio, in posizione avanzata nei pressi dell'arco santo, si trova l'altare verso il popolo, fisso, a tavolo, a raso pavimento, in pietra; la mensa è sostenuta da quattro colonne angolari e una centrale, che, secondo un documento conservato presso l'archivio storico dell'Ufficio Arte Sacra, dovrebbero essere il reimpiego di un tronetto.
presbiterio - aggiunta arredo (1976 circa)
L'ambone ligneo posizionato all'arco santo, sulla sinistra, è stato ricavato unendo un leggio ad un antico inginocchiatoio. Una sedia in legno su pedana, lungo la parete sinistra, costituisce la sede del celebrante. E' presente l'altare storico, il cui tabernacolo funge da custodia eucaristica, ma non le balaustre, distrutte; alcuni frammenti sono rintracciabili all'interno dell'aula.
Contatta la diocesi