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restauro
adeguamento liturgico
Bagno a Ripoli
Firenze
chiesa
parrocchiale
S. Stefano a Paterno
Parrocchia di Santo Stefano a Paterno
Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1970 ? )
XIII - XIII(origini carattere generale); 1286 - 1286(origini carattere generale); 1360 - 1360(cenni storici carattere generale); 1444 - 1444(cenni storici carattere generale); 1727 - 1727(cenni storici carattere generale); 1772 - 1772(costruzione altare dell'Annunziata); 1804 - 1833(ricostruzione intero bene); 1895 - 1895(vicende conservative Crocifisso ligneo); 1934 - 1945(rifacimento intero bene); 1983 - 1998(restauri intero bene); 2006 - 2006(vicende conservative dipinto)
Chiesa di Santo Stefano a Paterno
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano a Paterno <Bagno a Ripoli>
Altre denominazioni S. Stefano a Paterno
Autore (ruolo)
Crott, Severino (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
neoromanico (rifacimento stilistico)
Notizie Storiche

XIII  (origini carattere generale)

La chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Paterno (Sancti Stephani de Paterno) ha origini che sono attestate al XIII secolo. La chiesa attuale non corrisponde all'originaria che cadde in abbandono ed agli inizi dell’Ottocento fu sostituita con un edificio costruito sopra un declivio a poca distanza.

1286  (origini carattere generale)

L’originaria fabbrica di Santo Stefano, di collazione della mensa arcivescovile, è attestata per la prima volta nel 1286, quando il 3 aprile il rettore partecipò al sinodo tenutosi nella Cattedrale. Alla seconda metà di questo secolo risalgono il Crocifisso dipinto attribuito ad un seguace del Cimabue, oggi esposto sopra l’altare maggiore ma la cui collocazione originaria era l’Oratorio della Croce a Varliano, ed un altare duecentesco, singolare per i due capitelli e le figure di barbuti e teste di leoni, un tempo posto in sacrestia ed oggi trasferito all’Oratorio della Croce a Varliano.

1360  (cenni storici carattere generale)

Dai ruoli iscritti alla Compagnia della Misericordia, nel 1360 risulta prete Francesco di Neri.

1444  (cenni storici carattere generale)

L’unica notizia del XV secolo è rinvenuta nel balzello del 1444, da cui si apprende che il popolo di Santo Stefano venne tassato per 5 fiorini d’oro.

1727  (cenni storici carattere generale)

Fin dal 1727 la chiesa ricevette il titolo di “prioria”.

1772  (costruzione altare dell'Annunziata)

Il 28 agosto 1772, all’interno della chiesa ebbe inizio l'erezione dell’altare dell’Annunziata, ove poi venne posta un’immagine ad affresco del XV secolo, di ignoto pittore fiorentino e raffigurante la “Madonna con Angelo”, che fino a quel momento era collocata in altra parete.

1804 - 1833 (ricostruzione intero bene)

Nel 1804 viene nominato priore don Iacopo Mazzoni. La chiesa, nel 1806, si trovava in stato di totale decadimento. Fu per questo motivo, che si decise di costruire una nuova fabbrica a 500 metri di distanza dall’originaria medievale e trasferirvi la prioria. Quando i lavori furono conclusi, era priore don Giovanni Domenico Pacini, succeduto nel 1841 al Mazzoni. La nuova chiesa venne realizzata senza particolari riferimenti stilistici: riporta il Calzolai che: “era un semplice capannone con stoia e finestre quadrate”. Al 1833 Santo Stefano contava 321 abitanti.

1895  (vicende conservative Crocifisso ligneo)

Dopo il terremoto del 1895 il noto Crocifisso duecentesco venne trasferito per motivi di sicurezza dall’oratorio della Croce a Varliano alla nuova chiesa di Santo Stefano a Paterno.

1934 - 1945 (rifacimento intero bene)

Nel 1934, per volontà dell’allora parroco Don Ulderigo Masti e grazie all’intervento dell’architetto Severino Crott, l’edificio venne trasformato in stile neoromanico. All’interno furono ridimensionati gli altari e venero ricollocate le opere presenti nell’edificio precedente. Nel 1945 furono realizzate le pitture murali nelle tre lunette del catino absidale. Non sono riportati danni alla chiesa durante gli eventi bellici.

1983 - 1998 (restauri intero bene)

Con inizio nel 1983 è stato intrapreso un intervento di restauro complessivo che ha incluso la tinteggiatura degli interni, con scialbatura delle pitture murali del catino absidale, ed il rifacimento in cotto del pavimento del presbiterio che in precedenza era in marmo; è stata inoltre rimossa la balaustra del sec. XVIII i cui elementi sono ancora ad oggi conservati in parrocchia. Pochi anni più tardi sono state revisionate le coperture. Alla fine degli anni ‘90 è stata installata una nuova bussola lignea all'ingresso e completato il rifacimento dei rivestimenti esterni ad intonaco con relativa tinteggiatura. Nel medesimo periodo anche la torre campanaria è stata oggetto di restauro, con interventi sugli intonaci e sui cornicioni che al tempo erano pericolanti.

2006  (vicende conservative dipinto)

Il 12 novembre 2006 il dipinto con la “La discesa di Cristo al Limbo” fu collocato dopo il restauro all'interno della chiesa di S.Stefano a Paterno. La tela, riconducibile alla scuola di Alessandro Allori e riferita alla prima metà del XVII secolo, era originariamente conservata nella piccola chiesa di Santa Lucia a Terzano.
Descrizione

La chiesa di Santo Stefano a Paterno, nel comune di Bagno a Ripoli, sorge in un contesto agreste ed isolato. Lo sviluppo è parallelo alla strada adiacente alla sua sinistra. Una cordonata in ascesa conduce al sagrato e al complesso architettonico. Alla destra della chiesa vi è la canonica. Il campanile si trova in posizione tergale sulla sinistra. La chiesa, con copertura a capanna e rivestimento ad intonaco, è ad unica navata, con pianta rettangolare culminante in presbiterio e zona absidale.
Pianta
L’ingresso alla chiesa è preceduto da un sagrato in dislivello, due gradini conducono alla navata. La chiesa ha pianta rettangolare, ad aula unica culminante in presbiterio rialzato preceduto da due gradini curvilinei in marmo. Un arco trionfale conduce all’abside semicircolare. Al centro, l’altare maggiore su podio. L’aula ha lunghezza totale di m 24 (m 18.90 fino all’arco trionfale) e larghezza di m 9.00. Dal portale alla destra del presbiterio si accede alla sacrestia.
Facciata
La facciata a capanna, rivolta ad ovest, è rivestita ad intonaco color ocra, così come i fronti laterali. Alla destra, in posizione arretrata, vi è la canonica. In asse si trovano il portale in pietra arenaria, con portone a doppia anta rivestito in bronzo, ed una trifora che è inserita all’interno di una cornice centinata. Le vetrate sono precedute da una grata traforata, con disegni geometrici alternati a croci. Sul colmo è posta una croce metallica. Alla destra del portale di accesso vi è una croce lignea su piedistallo lapideo addossato alla muratura.
Campanile
Il campanile si trova in posizione tergale sulla sinistra della chiesa. Ha pianta quadrata ed è suddiviso in tre registri con rivestimento ad intonaco color ocra. Il livello inferiore è cieco, definito superiormente da una fascia in aggetto tinteggiata color pietra serena. Il secondo e il terzo registro presentano la stessa conformazione architettonica. Una fascia continua e modanata color pietra qualifica l'imposta del livello superiore, una seconda fascia in pietra serena il basamento, una terza è posta all'imposta dell'arco. Su tutti i fronti, in entrambi i registri maggiori, si apre in asse una monofora. Nel livello mediano funge da nicchia con all’interno una bifora composta da basamento, colonna e paraste laterali in pietra. La monofora nel livello superiore reca una balaustra con colonnine in pietra e la campana. Al di sopra della cella campanaria un parapetto in ferro e la copertura piramidale intonacata.
Interno
L’interno è costituito da un’aula rettangolare tinteggiata color avorio. Nel registro superiore corre una doppia fascia di decorazioni pittoriche monocrome. Al di sotto, per tutta la lunghezza, si trovano quattro trifore definite da cornici e fascia continua dipinta, separate tra loro da una fascia verticale in corrispondenza della mensola lapidea di sostegno alla capriata. Le trifore sono cieche, con esclusione di tre con monofore centrali su entrambe le pareti. Queste hanno infisso che ripropone motivi geometrici con vetrata. Nel settore inferiore vi è una fascia basamentale alta circa 1 m da cui, senza soluzione di continuità, emergono in collocazione speculare i due altari laterali. Posti al di sotto di due nicchie centinate, gli altari in pietra artificiale (si tratta di cemento lavorato) sono provvisti di mensa. Entrambe le nicchie ospitano un dipinto. Varcato l’ingresso, sulla parete destra è collocata la tela con la “Discesa del Cristo al Limbo”, di fronte una nicchia centinata con cornice in pietra delimitata da un’inferriata. Il gradino lapideo reca al centro il fonte battesimale in pietra. Nel retro si trova un tabernacolo. Il presbiterio è rialzato e preceduto da due gradini curvilinei in marmo. Una lesena con balaustro è addossata alla parete fino all’altezza della fascia basamentale e vi si imposta una mensola con testa in altorilievo. Nelle pareti laterali vi sono due aperture, quella alla destra con portale ed infisso in legno conduce alla sagrestia, quella a sinistra è a filo muro. Il grande arco trionfale, impostato su due capitelli, conduce all’abside a pianta semicircolare. Il catino absidale ha tinteggiatura color avorio, la sezione centrale è decorata con pittura policroma che riproduce motivi architettonici, lateralmente vi si aprono due trifore. Nel registro inferiore vi è il coro ligneo che è rialzato da un piccolo gradino e delimitato verso l’alto da una fascia modanata in pietra con inscrizioni. Al centro dell’abside è posto l’organo del XIX secolo che un tempo si trovava in altra chiesa, nei pressi di Mercatale. Sotto al Crocifisso duecentesco è l’altare maggiore, con specchiature in marmo ocra e rosso, collocato al centro del presbiterio sopra un basamento rialzato di due gradini. In controfacciata una bussola lignea è posta in corrispondenza dell’ingresso. Ai lati, al di sopra del basamento, due piccole acquasantiere in marmo sono addossate alla parete. Nel registro superiore si apre in asse la trifora con cornice dipinta. L’altezza massima dell’aula è di m 11.80, quella minima di m 10.20.
Elementi decorativi
L’aula presenta una doppia fascia monocroma che segue l’imposta della copertura. La prima ha disegni geometrici, la seconda un motivo architettonico con arcate e peducci. Il catino absidale è scandito dalla decorazione policroma che riproduce tre archi a tutto sesto, su finte colonne con capitello, e tra questi una fascia orizzontale che riporta un’iscrizione. Le lunette sono tinteggiate con un tono ocra scuro, mentre al centro delle specchiature sottostanti a finto marmo vi è un riquadro con pitture geometriche e floreali.
Pavimenti e pavimentazioni
Il sagrato, in pendenza, è coperto a bitume e scandito da due gradoni in arenaria. All’interno della chiesa il pavimento è in cotto arrotato a crudo, disposto a spina. La pavimentazione è interrotta di fronte al presbiterio, in posizione assiale, da due lapidi rettangolari in marmo bianco, la prima con cornice in grigio ed epigrafe, la seconda, di dimensioni maggiori, è verosimilmente un ossario. Verso il presbiterio i gradini in marmo bianco hanno profilo curvilineo. In marmo sono anche i due gradini rettangolari su cui poggia l’altare maggiore. Segue il profilo della parete absidale un ultimo gradino in cotto. Un gradino squadrato in pietra è alla base della nicchia ove è il fonte battesimale.
Coperture
La chiesa ha copertura a capanna articolata su tre capriate, travi e travetti lignei, scempiato in cotto e manto di copertura in coppi e tegole. L’abside presenta volta a calotta semisferica intonacata color ocra. Il campanile copertura piramidale intonacata.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970 ? )
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare realizzato nel corso degli anni ‘70, con l’altare marmoreo del 1934 modificato allo scopo. L’altare, mantenuto nella posizione originale, è stato privato dei gradoni e consente la celebrazione rivolta verso i fedeli; dimensioni indicative cm 108 x 112 x 96 (h). Tabernacolo collocato all’imposta dell’arco trionfale, sul lato sinistro. La sede in lapideo è posta al centro del coro absidale ed attualmente non è in uso. Nel 1984 è stata rimossa la balaustra che delimitava il presbiterio. In uso leggio mobile in legno. Fonte battesimale in arenaria, del 1924, in parete laterale sinistra presso la controfacciata.
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