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Campo Lomaso
Comano Terme
Trento
chiesa
parrocchiale
Santi Quirico e Giulitta
Parrocchia dei Santi Quirico e Giulitta
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - aggiunta arredo (1977-1978); fonte battesimale - intervento strutturale (1972 circa)
1345/07/15 - 1345/07/15(menzione carattere generale); 1578 - XVII(ricostruzione intero bene); 1616/04/27 - 1616/04/27(consacrazione carattere generale); 1652 - 1652(ristrutturazione finestre); 1661 - 1661(cessione del diritto di patronato carattere generale); 1668 - 1671(ampliamento intero bene); 1725 - 1726(decorazione facciata); 1740 - 1740(ristrutturazione facciata); 1743 - 1744(rifacimento pavimento); 1810 - 1924(soppressione del convento carattere generale); 1830/05/14 - 1854/05/26(concessione della custodia eucaristica carattere generale); 1854 - 1854(concessione del fonte battesimale carattere generale); 1924 - 1925(ristrutturazione intero bene); 1931 - 1934(ristrutturazione intero bene); 1951 - 1951(restauro Via Crucis); 1953 - 1954(ristrutturazione intero bene); 1960 - 1961(ristrutturazione intero bene); 1963/11/01 - 1963/11/01(erezione a parrocchia carattere generale); 1971 - 1972(ristrutturazione interno); 1976 - 1976(ristrutturazione campanile); 1988 - 1999(ristrutturazione intero bene)
Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta <Campo Lomaso, Comano Terme>
Altre denominazioni Ss. QUIRICO E GIULITTA martiri
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1345/07/15  (menzione carattere generale)

La prima menzione di un edificio sacro dedicato a San Quirico a Campo risale ad un documento vergato il 15 luglio 1345, sul sagrato.

1578 - XVII (ricostruzione intero bene)

La prima cappella venne abbattuta e ricostruita a partire dal 1578; nel 1603 la visita pastorale impose che fossero completate la copertura e la sacrestia; nel 1611 venne pagato "maestro Alberto muradore per sue opere et fatiche nel voltare una porta della chiesa verso il coro". Il campanile esistente venne sopraelevato.

1616/04/27  (consacrazione carattere generale)

Il cantiere doveva essere chiuso il 27 aprile del 1616, quando il vescovo suffraganeo e vicario generale di Trento, Pietro Belli, consacrò l'edificio.

1652  (ristrutturazione finestre)

La visita pastorale del 1652 dispose di sistemare la finestra in facciata e dotare di vetrate quelle della sacrestia.

1661  (cessione del diritto di patronato carattere generale)

Nel 1661 la comunità di Campo cedette il diritto di patronato sulla chiesa ai Frati Minori Osservanti, che stavano costituendo lì accanto il proprio convento, a patto che non fosse mutata l'intitolazione e che, in caso di abbandono, questa tornasse in possesso della Vicinia.

1668 - 1671 (ampliamento intero bene)

Una serie di lavori sono documentati tra il 1668 e il 1671: l'arretramento dell'altare maggiore e il conseguente ampliamento del presbiterio, al centro del quale venne ricavato il sepolcro per i frati defunti; l'ampliamento del coro dietro l'altare maggiore; la costruzione della navata laterale e di un oratorio maschile, oggi trasformato in sacrestia, sul lato sinistro.

1725 - 1726 (decorazione facciata)

Nel biennio 1725-1726 venne realizzata la prima Via Crucis, lungo il muro esterno del convento e sulla facciata della chiesa (XII e XIII stazione).

1740  (ristrutturazione facciata)

Nel 1740 le due stazioni della Via Crucis realizzate in facciata vennero rimosse e sostituite, mettendo in sicurezza il muro mediante la costruzione di altrettanti barbacani e l'inserimento di due chiavi sotto il tetto. Nel 1746 i capitelli della Via Crucis vennero provvisti di tre grosse chiavi di ferro.

1743 - 1744 (rifacimento pavimento)

Nel 1743-1744 venne realizzato un nuovo pavimento in pietra.

1810 - 1924 (soppressione del convento carattere generale)

In seguito alla soppressione del convento, nel 1810, i frati lo abbandonarono fino al 1924; in quel periodo la chiesa fu officiata dal curato di Campo.

1830/05/14 - 1854/05/26 (concessione della custodia eucaristica carattere generale)

La chiesa fu eretta a primissaria curata della pieve di Vigo Lomaso nel 1830; ottenne il permesso di custodire il Santissimo Sacramento in modo permanente il 14 maggio; nel 1839 ottenne la licenza di conservarlo in chiesa, mediante il tabernacolo, per tre anni; la concessione definitiva avvenne il 26 maggio 1854.

1854  (concessione del fonte battesimale carattere generale)

Il Comune fece richiesta di poter erigere in chiesa il fonte battesimale nel 1854.

1924 - 1925 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1924-1925 vennero eseguiti lavori di ristrutturazione alla chiesa (apertura delle porte che collegano il chiostro con il coro e la chiesa) e al campanile (rinnovo del castelletto delle campane).

1931 - 1934 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1931-1932 venne rifatta la porta d'entrata della chiesa dal falegname Beniamino Franceschi di Fiavé. A partire dal 18 luglio 1932 e fino al 1934 la ditta Betta iniziò i lavori di restauro alla chiesa: rifacimento dell'intonaco esterno, sostituzione di vetri e telai delle finestre, realizzazione di mense in marmo e balaustre lignee per gli altari, realizzazione della nuova sacrestia.

1951  (restauro Via Crucis)

Tra aprile e maggio del 1951 la Via Crucis esterna (due delle quattordici stazioni si trovano sulla facciata della chiesa) venne ritoccata da Grazioso Orsingher nella parte pittorica; il muratore Guido Mora di Campo restaurò le malte all'esterno delle edicole.

1953 - 1954 (ristrutturazione intero bene)

Nuovi lavori furono compiuti tra il dicembre 1953 (installazione di un impianto di riscaldamento) e il 1954 (tinteggiatura interna ed esterna eseguita da Luigi Delaidotti di Dorsino, pavimentazione in lastre di porfido del sagrato).

1960 - 1961 (ristrutturazione intero bene)

Nel biennio 1960-1961 furono eseguite delle modifiche alla sacrestia, venne sostituito il pavimento della chiesa, fu tolto l'altare dedicato alla Madonna, furono riparati i banchi.

1963/11/01  (erezione a parrocchia carattere generale)

L'erezione a parrocchia risale al primo novembre 1963.

1971 - 1972 (ristrutturazione interno)

Tra il 1971 e il 1972 venne sostituito il pavimento della navata laterale e del presbiterio e venne realizzato un primo adeguamento liturgico.

1976  (ristrutturazione campanile)

A fine luglio del 1976 la ditta Fagan Adone, del Vicentino, sostituì il castelletto delle campane e le elettrificò.

1988 - 1999 (ristrutturazione intero bene)

Nell'estate del 1988 fu eseguita la tinteggiatura esterna dalla ditta Calliari Claudio & Libera Enzo di Campo; nel maggio 1992 fu tinteggiato l'interno e furono installati i lampadari. In seguito al furto di quello antico, un nuovo fonte battesimale con coperchio in rame fu realizzato tra il dicembre del 1992 e il marzo dell'anno successivo. Nell'inverno 1998-1999 fu rifatto l'impianto di riscaldamento e vennero restaurate le vetrate dalla ditta Silvestro Marco di Verona.
Descrizione

Un primo edificio di culto dedicato a San Quirico è menzionato in un documento del 1345, ma venne abbattuto e ricostruito a cavallo tra Cinque e Seicento e fu conservata solo la struttura del campanile, sopraelevato. Orientata a sud-est, l'attuale chiesa dei Santi Quirico e Giulitta, ai margini dell'abitato di Campo Lomaso, mostra chiaramente il suo legame storico con l'Ordine dei Frati Minori Osservanti, che la officiarono dal 1661 al 2009, quando la casa venne soppressa. Infatti il fianco destro della chiesa è inglobato nelle strutture conventuali, mentre la zona absidale è occupata dal coro, oggi utilizzato come cappella feriale. La facciata asimmetrica a due spioventi, con portale architravato, due edicole della Via Crucis, finestra a lunetta e frontone triangolare è affiancata a sinistra dalla navata minore, con accesso proprio e coperta da spiovente unico. Il campanile con doppia cella e due ordini di monofore centinate si trova sul fianco sinistro, in corrispondenza dell'attacco del presbiterio, così come la sacrestia. All'interno, le due navate, ciascuna divisa in due campate, sono delimitate da arcate a sesto ribassato in muratura dipinta a finta pietra, poggianti su pilastri liberi e semipilastri addossati. Presbiterio elevato di un gradino, comunicante con il coro retrostante mediante una coppia di aperture centinate e altrettanti portali architravati che attraversano la parete di fondo, dominata dall'altare maggiore e dalle statue di santi francescani. La chiesa è regolarmente officiata.
Preesistenze
Il fusto del campanile fa parte della chiesa precedente.
Pianta
Navata maggiore e navata minore a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare, concluso da coro a pianta semicircolare.
Facciata
Facciata asimmetrica a due spioventi delimitata da pilastri angolari in pietra a vista e cemento, affiancata sulla sinistra dal parato murario della navata minore a spiovente unico e a destra dall'edificio conventuale. Due edicole speculari in muratura con tettuccio a doppia falda inglobano altrettante nicchie a luce centinata con cornici in pietra calcarea, ospitanti i dipinti murali della Via Crucis. Al centro si apre il portale maggiore architravato, sormontato da finestra a lunetta strombata; una seconda finestra simile si apre al centro del fronte della navata sinistra, con un portale minore architravato disassato. Frontone triangolare profilato da cornice in stucco dipinto a finta pietra e centrato da apertura cruciforme. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fianco sinistro caratterizzato dai volumi della navata minore, del campanile e della sacrestia; fianco destro inglobato nella struttura conventuale. Abside semicircolare con finestra centrale ad arco ribassato. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrata in pietra a vista innestato al presbiterio, sul lato sinistro. Cella campanaria doppia delimitata da cornici bombate, illuminata da due ordini di quattro monofore centinate. Tetto a quattro falde; pinnacolo centrale in pietra, su cui è fissata la croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volte a crociera in muratura per le navate e il presbiterio; catino absidale.
Coperture
Tetto a due spioventi sulla navata maggiore e sul presbiterio, a spiovente unico sulla navata minore e semiconico sopra il coro. Struttura portante in legno; manto di copertura in coppi per coro, presbiterio, sacrestia e campanile, in tegole in laterizio per le navate.
Interni
Navata maggiore divisa in due campate con arcate a sesto ribassato in muratura dipinta a finta pietra; a sinistra un pilastro libero e due semipilastri addossati sorreggenti altre arcate la separano dalla navata laterale, sempre divisa in due campate. Presbiterio elevato su un gradino, anch'esso preceduto da un'arcata ribassata. Nella parete di fondo si aprono due monofore centinate e altrettanti portali architravati, che conducono al coro monastico, nel catino absidale, utilizzato oggi come cappella feriale. Finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata maggiore in marmo grigio, intervallato da fasce parallele ocra con motivo a dentelli sfalsati; pavimento della navata minore e del presbiterio in pietra calcarea. Pedana sotto i banchi e pavimento del coro in legno.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1977-1978)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'accostamento di elementi eterogenei e non ha quindi carattere di stabilità. Nel presbiterio, in posizione avanzata verso l'arco santo, si trova l'altare verso il popolo, provvisorio, a tavolo, in legno, a raso pavimento. Un leggio in legno lo affianca sulla sinistra e funge da ambone. Una sedia in legno posta nel presbiterio, costituisce la sede. E' presente l'altare storico, con il proprio tabernacolo, che funge da custodia eucaristica; le balaustre sono state rimosse e sono andate presumibilmente distrutte.
fonte battesimale - intervento strutturale (1972 circa)
Il fonte battesimale storico è stato trasferito nel presbiterio, sulla destra.
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