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Levico Terme
Trento
chiesa
sussidiaria
Madonna del Pezzo
Parrocchia del Santissimo Redentore
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1970-1980 circa)
1612 - 1786(preesistenze carattere generale); 1784 - 1786(costruzione intero bene); 1786/04/16 - 1786/04/16(cambio di giurisdizione carattere generale); 1907 - 1907(restauro intero bene); 1976 - 1983(ristrutturazione intero bene); 2013 - 2013(modifiche alla viabilità intorno)
Chiesa della Madonna del Pezzo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Madonna del Pezzo <Levico Terme>
Altre denominazioni Madonna "del Pez"
Santa Maria della "Croseta"
Chiesa della Madonna "del Pez"
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1612 - 1786 (preesistenze carattere generale)

Nel mese di maggio del 1612 la visita pastorale di Agostino Gradenigo, vescovo di Feltre, registrò che, grazie al contributo economico dei fedeli, stava sorgendo una piccola chiesa in onore di Santa Maria della Croseta (incrocio di strade). Al suo interno venne inglobata un'edicola più antica, con l'immagine della Madonna, ritenuta miracolosa. Nel 1625 l'edificio era sicuramente completato e meta di processioni per invocare l'arrivo della pioggia; ma tra il 1784 e il 1786 venne distrutta, nell'ambito della realizzazione del nuovo cimitero.

1784 - 1786 (costruzione intero bene)

La chiesa attuale fu eretta quindi in sostituzione della precedente, tra il 1784 e il 1786 e prese il nome di Madonna del Pezzo, per via di alcuni abeti, tuttora esistenti, poco lontano. Il cimitero, che le stava accanto, venne aperto nel mese di gennaio del 1786.

1786/04/16  (cambio di giurisdizione carattere generale)

Il territorio della pieve di Calceranica rimase soggetto alla diocesi di Feltre fino al 16 aprile 1786, quando fu accorpato a quella di Trento.

1907  (restauro intero bene)

La targa in controfacciata ricorda un intervento di restauro eseguito nel 1907.

1976 - 1983 (ristrutturazione intero bene)

Nell'autunno del 1976 iniziò la ristrutturazione dell'esterno, con il consolidamento delle murature, la sostituzione dell'orditura del tetto e del manto di copertura, in eternit, con scandole di larice. I lavori terminarono nel novembre del 1978. Nella primavera del 1980 furono restaurati la decorazione a stucco interna e l'altare. Tra il 1982 e il 1983 il Comune di Levico modificò la viabilità e creò una zona di rispetto intorno alla costruzione.

2013  (modifiche alla viabilità intorno)

E' prevista dal Comune di Levico una variazione della viabilità che coinvolgerà l'incrocio tra viale Rovigo e via Lungoparco, dove sorge la chiesa; i lavori coinvolgeranno il sagrato e la zona di rispetto.
Descrizione

All'estremità orientale dell'antico nucleo abitato di Levico esisteva anticamente un'edicola con un'immagine della Madonna considerata miracolosa; questa fu inglobata nel Seicento in una cappella, chiamata della Madonna della Croseta, perché situata, all'incrocio di più strade. Tra il 1784 e il 1786, in occasione dei lavori per il cimitero, la cappella fu demolita e al suo posto sorse la chiesetta della Madonna del Pezzo, così chiamata per la presenza di abeti secolari nelle vicinanze. Orientata a nord-ovest, è composta da un'aula esagonale dal caratteristico tetto piramidale a più falde e da un piccolo presbiterio poligonale, marcati da un cornicione corrente modanato e da oculi ovali; sulla facciata si apre il portale architravato con frontoncino triangolare e un ingresso secondario si trova sulla parete ovest. L'interno è coperto da una volta a ombrello nell'aula, ornata da stucchi sulle unghie e intorno alle finestre e ingentilita da paraste angolari con capitelli compositi. Tre gradini conducono al presbiterio, coperto da una volta a botte unghiata, preceduto dall'arco santo a sesto ribassato e concluso dall'abside poligonale.
Pianta
Aula a pianta esagonale; presbiterio poligonale.
Facciata
Facciata dal profilo rettangolare, marcata da un cornicione emergente che la divide in due settori disuguali: l'inferiore, di maggiore altezza, è caratterizzato dalla presenza del portale architravato in pietra, con cuscino e frontoncino triangolare; sopra il cornicione si apre una finestra ovale strombata. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
I prospetti sono caratterizzati dal medesimo cornicione corrente della facciata e dagli stessi oculi ovali strombati, disposti su tutte le pareti dell'aula e sulla parete di fondo dell'abside. Due finestre rettangolari sdraiate, chiuse da grate in ferro battuto, illuminano le pareti adiacenti alla facciata; altre due finestre rettangolari si trovano sui fianchi del presbiterio. Un ingresso secondario si apre al centro della parete ovest. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Campaniletto esagonale innestato sul colmo del tetto dell'aula, in lamiera metallica, dotato di monofore archiacute nella cella e coperto da tetto piramidale esagonale; globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volta a ombrello nell'aula, a botte unghiata nel presbiterio e a tre spicchi nell'abside.
Coperture
Tetto a più falde sopra l'aula e il presbiterio, con struttura portante in legno e manto di copertura in scandole lignee, salvo che sul campaniletto sommitale, coperto da lamiera metallica.
Interni
Aula esagonale con paraste angolari completate da capitelli compositi a sostegno del cornicione corrente plurimodanato. Tre gradini portano al piccolo presbiterio, introdotto dall'arco santo a sesto ribassato e occupato dall'unico altare. Finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse, disposte a corsi diagonali; pavimento del presbiterio rivestito in legno.
Elementi decorativi
Decorazione in stucco modellato, dipinto e dorato sulle vele e attorno alle finestre dell'aula.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970-1980 circa)
L'adeguamento liturgico è stato realizzato mediante arredi in parte strutturali e in parte mobili, in legno, ma legati da un progetto unitario. Al centro del presbiterio è posizionato l'altare verso il popolo, reimpiego della mensa dell'altare storico, ad ara, a raso pavimento. Un leggio realizzato in stile funge da ambone sui gradini di accesso al presbiterio, sulla sinistra. Uno sgabello sempre in stile, lungo la parete sinistra, è usato come sede del celebrante. Un tabernacolo di recente fattura, in metallo, sulla predella dell'altare storico, custodisce il Santissimo Sacramento nei mesi estivi.
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