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edilizia di culto
restauro
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Vetriolo Terme
Levico Terme
Trento
chiesa
sussidiaria
BMV della Neve
Parrocchia del Santissimo Redentore
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
1810 - 1810(preesistenze intorno); 1810/08/04 - 1810/08/04(benedizione carattere generale); 1889 - 1890(ricostruzione intero bene); 1890/06/17 - 1890/06/17(benedizione carattere generale); 1894 - 1894(concessione della custodia eucaristica carattere generale); 1908 - 1908(danneggiamento intero bene); 1915 - 1917(variazione d’uso intero bene); 1923 - 1923(ristrutturazione intero bene); 1935 - 1940(costruzione intero bene); 1940/08/05 - 1940/08/05(consacrazione carattere generale); 1951 - 1951(decorazione facciata); 1970 - 1970(ristrutturazione intero bene); 2006 - 2007(restauro intero bene)
Chiesa della Beata Maria Vergine della Neve
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Beata Maria Vergine della Neve <Vetriolo Terme, Levico Terme>
Altre denominazioni BMV della Neve
Autore (ruolo)
Poggi, Franco (disegno)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura contemporanea (costruzione)
Notizie Storiche

1810  (preesistenze intorno)

Secondo le fonti bibliografiche esisteva anticamente a Vetriolo una cappella interna ad un altro edificio, detta dei “Canopi”, dedicata ai Santi Domenico e Teresa d’Avila. Una prima chiesetta indipendente, intitolata alla Madonna della Neve e a San Domenico, fu eretta nel 1810.

1810/08/04  (benedizione carattere generale)

L’edificio fu benedetto il 4 agosto dello stesso anno.

1889 - 1890 (ricostruzione intero bene)

Tra il 1889 e il 1890 la chiesa venne ricostruita.

1890/06/17  (benedizione carattere generale)

Questo secondo tempio venne benedetto il 17 giugno 1890, con la stessa dedicazione.

1894  (concessione della custodia eucaristica carattere generale)

La chiesa ottenne la concessione della custodia eucaristica nel 1894.

1908  (danneggiamento intero bene)

Nel 1908 l’edificio sacro fu toccato dall’incendio che interessò il vicino Grand’Hotel e subì dei danni all’abside e alle pareti.

1915 - 1917 (variazione d’uso intero bene)

Durante la prima guerra mondiale, tra il 1915 e il 1917, la chiesa divenne rifugio di fortuna per i feriti nei combattimenti a Sant’Osvaldo di Cinque Valli.

1923  (ristrutturazione intero bene)

Nel corso del 1923 i danni di guerra vennero riparati e l’edificio fu dotato di un nuovo altare in marmo di Carrara.

1935 - 1940 (costruzione intero bene)

La chiesa attuale fu eretta tra il 1935 e il 1940, a seguito della ricostruzione del Palazzo delle Terme, a monte di questo, su progetto dell’architetto Franco Poggi e per volere di monsignor Giovanni Goio di Levico.

1940/08/05  (consacrazione carattere generale)

Il 5 agosto 1940 il nuovo tempio venne consacrato e dedicato alla sola Madonna della Neve.

1951  (decorazione facciata)

Il dipinto murale figurato che orna la porzione inferiore sinistra della facciata, protetta dal portico, fu realizzato dalla veronese Elena Gazzola nel 1951.

1970  (ristrutturazione intero bene)

Nell’estate del 1970 l’impresa Caserotto si occupò di ristrutturare l’edificio, sotto la direzione dell’architetto Miorelli: si intervenne sul tetto, furono eseguiti dei drenaggi e vennero poste delle catene di consolidamento, il pavimento venne sostituito.

2006 - 2007 (restauro intero bene)

In data 29 aprile 2003 l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento ha espresso parere favorevole al progetto di consolidamento e restauro della chiesa, redatto dall’architetto Renzo Acler: l’intervento ha comportato il consolidamento delle strutture di fondazione e delle parti esterne all’edificio, il consolidamento delle murature, la demolizione e il rifacimento di parte degli intonaci e delle pavimentazioni, la manutenzione ordinaria del manto di copertura, l’adeguamento delle rete delle acque meteoriche, il restauro degli infissi lignei, l’adeguamento dell’impianto elettrico interno, la sistemazione degli esterni con la ricostruzione o il consolidamento delle murature di sostegno in pietra e la manutenzione della pavimentazione in porfido, la ritinteggiatura esterna e interna. I lavori sono stati realizzati nel 2006-2007 circa.
Descrizione

Eretta tra il 1935 e il 1940 su progetto dell’architetto Francesco Poggi e per volere di monsignor Giovanni Goio di Levico, la chiesa della Madonna della Neve, orientata ad ovest, è situata in prossimità del limite orientale di Vetriolo, a 1500 metri s.l.m., su di uno stretto terrazzo artificiale compreso tra due ripidi pendii e raggiungibile salendo una scalinata in porfido a più rampe. La facciata a due spioventi, raccordati in alto dalla croce apicale, è movimentata dalla presenza di tre monofore centinate digradanti dal centro della muratura verso destra, seguendo l’inclinazione del tetto, e da una bifora ad altezza ridotta in basso a destra; nella metà sinistra, ornata da un dipinto murale di Elena Gazzola del 1951, si apre l’ingresso centinato, elevato di un gradino e protetto da un portico a tre arcate sostenute da pilastri, che continua lungo il fianco sinistro con una galleria. A seguire si innesta il campanile a due piani, con quattro monofore centinate protette da inferriate e tetto piramidale a quatto falde, quindi la sacrestia. Del presbiterio rettangolare è visibile solamente la porzione sommitale della parete di fondo, recante un oculo crociato, mentre una serie di ambienti di servizio sono addossati alla base della muratura; lungo il fianco destro, a ridosso del pendio sovrastante, si trova la centrale termica. Ovunque le finiture sono a intonaco tinteggiato, con la presenza irregolare di alcune pietre a vista. All’interno la navata unica, coperta dalla struttura lignea a vista degli spioventi, è divisa in tre campate da due arcate trasversali a pieno centro; la parete sinistra è forata nella parte bassa da una serie di finestre rettangolari che si aprono sul portico, mentre quella destra da una finestra quadrata per campata, in alto. L’arco santo introduce al presbiterio rettangolare rientrante, elevato di due gradini e chiuso da una balaustra lignea dal profilo semicircolare; esso ospita l’altare storico in marmo bianco di Carrara e, sulla parete di fondo, il dossale rivestito in verdello delle Alpi e la nicchia centinata con la statua della Madonna della Neve.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare rientrante, con asse maggiore trasversale. L’area presbiteriale della chiesa è circondata sui lati nord, sud e ovest da locali di servizio (sacrestia e depositi) a pianta rettangolare e poligonale.
Facciata
Facciata a due spioventi raccordati in alto dalla croce apicale, movimentata dalla presenza di tre monofore centinate digradanti dal centro della muratura verso destra, seguendo l’inclinazione del tetto, e da una bifora ad altezza ridotta in basso a destra. Nella metà sinistra della facciata si apre l’ingresso centinato, elevato di un gradino e protetto da un portico a tre arcate sostenute da pilastri, che continua lungo il fianco sinistro. Finiture a intonaco tinteggiato, con la presenza irregolare di alcune pietre a vista.
Prospetti
Fianco sinistro caratterizzato dalla presenza della galleria del portico, che prosegue dalla facciata per tutta la lunghezza della navata, con una serie di sei arcate a pieno centro sostenute da pilastri a parallelepipedo; al termine della galleria si innesta il volume quadrangolare del campanile, quindi quello della sacrestia. Della parete terminale del presbiterio è visibile solamente la porzione sommitale, con l’oculo crociato, mentre gli ambienti di servizio sono addossati alla muratura alla base; lungo il fianco destro, che si trova a ridosso del pendio sovrastante, si trova la centrale termica. Finiture a intonaco tinteggiato, con la presenza irregolare di alcune pietre a vista.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare a due piani, innestata sul fianco sinistro della chiesa, tra la navata e il presbiterio; fusto attraversato dalle arcate di collegamento alle strutture comunicanti del portico e della sacrestia, cella senza soluzione di continuità, caratterizzata da quattro monofore centinate protette da inferriate e tetto piramidale a quatto falde sormontato da massiccia croce apicale, simile a quella in facciata. Finiture a intonaco tinteggiato, con la presenza irregolare di alcune pietre a vista.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: spioventi lignei a vista.
Coperture
Tetto a due spioventi sulla navata e sul presbiterio, a più spioventi sul portico in facciata e sugli ambienti di servizio. Struttura portante in legno, manto di copertura in lamiera metallica, anche sul campanile.
Interni
Navata unica divisa in tre campate da due arcate trasversali a pieno centro, a sostegno della copertura; la parete sinistra è forata nella parte bassa da quattro finestre rettangolari che si aprono sul portico, protette da inferriate, mentre quella destra da una finestra quadrata per campata, in alto. L’arco santo introduce al presbiterio rettangolare rientrante, elevato di due gradini e chiuso da una balaustra lignea dal profilo semicircolare; ospita l’altare storico in marmo e, sulla parete di fondo, una nicchia centinata con la statua della Madonna della Neve e un oculo sommitale. Finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata in mattonelle quadrate di marmo tipo Rosso Trento, disposte in corsi paralleli; pavimento del presbiterio in marmo Verdello.
Elementi decorativi
Un dipinto murale di Elena Gazzola orna la porzione inferiore sinistra della facciata, sotto il portico.
Adeguamento liturgico

nessuno
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