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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Levico Terme
Trento
chiesa
parrocchiale
SS. Redentore
Parrocchia del Santissimo Redentore
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1965-1971); fonte battesimale - intervento strutturale (1999)
XIII - 1770(preesistenze intorno); 1630 - 1630(ricostruzione campanile); 1871 - 1872(inizio lavori intero bene); 1874 - 1874(crollo e ricostruzione cupola); 1876 - 1876(completamento intero bene); 1877/07/15 - 1877/07/15(consacrazione carattere generale); 1878 - 1878(costruzione scalinata esterno); 1893/10/29 - 1893/10/29(erezione ad arcipretale carattere generale); 1908 - 1908(decorazione interno); 1943 - 1946(decorazione intero bene); 1951 - 1951(ricostruzione scalinata esterno); 1961 - 1972(ristrutturazione intero bene); 1976 - 1976(danneggiamento intero bene); 1997 - 2008(ristrutturazione esterno); 2013 - 2013(ristrutturazione interno)
Chiesa del Santissimo Redentore
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa del Santissimo Redentore <Levico Terme>
Altre denominazioni SS. Redentore
Autore (ruolo)
Claricini, Leopoldo de (progetto chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione campanile)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
architettura eclettica (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

XIII - 1770 (preesistenze intorno)

L'antica parrocchiale di Levico, ad unica navata divisa in quattro campate e dotata di abside poligonale, era dedicata ai Santi Vittore e Corona; sorgeva leggermente più a ovest di quella attuale, nell'area dell'odierno sagrato. Menzionata per la prima volta in un documento del 1276, fu ampliata e ristrutturata a più riprese, l'ultima volta nel 1770 circa.

1630  (ricostruzione campanile)

Il campanile fu ricostruito nel 1630 circa.

1871 - 1872 (inizio lavori intero bene)

La nuova chiesa fu eretta su progetto di Leopoldo Claricini e per volere di monsignor Domenico Caproni: nell'autunno del 1871 fu tracciato il perimetro e iniziò lo scavo delle fondamenta; la posa della prima pietra avvenne il 18 luglio 1872.

1874  (crollo e ricostruzione cupola)

Per un errore di calcolo, la cupola crollò il 9 aprile 1874; il tiburio venne completato alla fine dell'anno.

1876  (completamento intero bene)

Nel 1876 i lavori si possono ritenere conclusi; il 16 dicembre don Caproni benedisse la soglia del nuovo tempio.

1877/07/15  (consacrazione carattere generale)

Il 15 luglio 1877 l'edificio fu consacrato da monsignor Haller, ausiliario del vescovo Benedetto Riccabona.

1878  (costruzione scalinata esterno)

La prima scalinata di accesso fu realizzata nel 1878, sul luogo in cui sorgeva l'antica parrocchiale, demolita completamente in quest'occasione.

1893/10/29  (erezione ad arcipretale carattere generale)

L'antica chiesa di Levico aveva ricevuto il titolo di arcipretale sotto la giurisdizione vescovile di Feltre; dopo averlo perso nel 1786 con l'aggregazione alla diocesi di Trento, lo ricevette nuovamente con decreto di monsignor Eugenio Carlo Valussi, il 29 ottobre 1893.

1908  (decorazione interno)

Nel 1908 i pennacchi e le pareti del tiburio furono ornati con dipinti murali dai pittori Tevini e Devigili. Anche il profilo delle arcate e le nervature delle vele furono decorati con motivi geometrici.

1943 - 1946 (decorazione intero bene)

Nel 1943 la lunetta del portale maggiore fu ornata da un mosaico con Cristo Redentore, opera della ditta Gianese di Venezia. La stessa ditta realizzò tre anni dopo il mosaico del Buon Pastore nella nicchia della controfacciata della navata sinistra.

1951  (ricostruzione scalinata esterno)

La scalinata esterna fu ricostruita a cura del Comune di Levico nel 1951.

1961 - 1972 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1961 fu posata la nuova pavimentazione; tra il 1965 e il 1971 la chiesa fu adeguata alle rinnovate esigenze liturgiche postconciliari e fu dotata del primo impianto di riscaldamento alimentato a nafta. Risale al giugno del 1967 il rinnovo degli impianti di illuminazione e di amplificazione; furono inoltre tinteggiate le navate laterali. Il rinnovo del manto di copertura del campanile in lastre di rame fu autorizzato dal soprintendente Rasmo nel 1970. In occasione del centenario della costruzione, nel 1972 fu rifatta la scalinata in pietra davanti alla facciata, venne revisionato il tetto, fu sostituito l'organo, posizionato dietro l'altare maggiore storico, venne sostituito l'impianto elettrico, l'alimentazione dell'impianto di riscaldamento passò dalla nafta al gasolio e furono ritinteggiati interni ed esterni.

1976  (danneggiamento intero bene)

L'edificio subì lievi danni in occasione delle scosse di terremoto del 6 maggio e del 15 settembre del 1976.

1997 - 2008 (ristrutturazione esterno)

A partire dall’inverno 1997-1998 gli esterni della chiesa furono interessati da lavori di consolidamento e restauro. Nel giugno del 2002 l'Ufficio Arte Sacra dell'Arcidiocesi di Trento autorizzò il progetto di restauro conservativo del campanile, redatto dall'architetto Renzo Acler. Tra il 2003 e il 2008 venne rinnovata la pavimentazione del sagrato e delle zone di pertinenza della chiesa in porfido e Verdello, in relazione con il contestuale intervento comunale di riqualificazione e arredo urbano del centro storico.

2013  (ristrutturazione interno)

E' in programma nel corso del 2013 l'intervento di ripristino e consolidamento strutturale delle volte della navata maggiore e della cupola, su progetto dell'architetto Giorgio Vergot approvato dall'Ufficio Arte Sacra nel settembre 2012.
Descrizione

Orientata regolarmente ad est, la grandiosa parrocchiale di Levico, la più grande chiesa della diocesi, sorge nel centro dell'abitato, accanto al campanile, unica testimonianza dell'edificio antico. L'edificio, a croce latina e diviso in tre navate, fu progettato in stile neoromanco dall'architetto goriziano Leopoldo de Claricini e vide la luce tra il 1872 e il 1877. La facciata, emergente e corrispondente alla navata centrale, è serrata tra pilastri angolari; i due spioventi sono profilati da una cornice ad archetti pensili e sono raccordati alla sommità dalla base a parallelepipedo per la statua sommitale di Cristo Redentore. L'ampio portale centinato e strombato, elevato su otto gradini, è ornato da un mosaico nella lunetta. Al di sopra si apre una finestra trifora, dove le luci sono separate da colonnine singole o binate, che continuano come elemento decorativo anche sui pilastri angolari. In posizione arretrata si dispongono le fronti simmetriche delle navate minori; tra queste e la facciata si elevano due torrette a pianta ottagonale, contenenti le scale di accesso alla cantoria. Le fiancate sono scandite da lesene e da una cornice superiore profilata da archetti pensili, che riprendono la suddivisione interna in cinque campate, ognuna illuminata da un oculo. Ingressi laterali simmetrici si aprono in corrispondenza della terza campata. Tra i due bracci del transetto emergente si innalza il tiburio ottagonale, con lesene angolari, oculi strombati e galleria di archetti su ogni lato. Il presbiterio rettangolare a due campate, di ampiezza corrispondente a quella della navata maggiore, è affiancato dalla sacrestia sul lato destro e dalla cappella feriale su quello sinistro ed è concluso dall'abside poligonale. All'interno una serie di colonne lisce libere in pietra completate da capitelli compositi separano le navate; le pareti della navata centrale, di maggiore altezza e ampiezza rispetto alle laterali, sono alleggerite da trifore centinate. Quattro imponenti pilastri a fascio sostengono il tamburo ottagonale, ornato da dipinti murali figurati del 1908 di Devigili e Tevini, raccordato da quattro pennacchi, pure figurati, e la cupola. L'arco santo a sesto leggermente ribassato introduce al presbiterio, elevato di quattro gradini e diviso in due campate. Le pareti laterali, chiuse fino a mezza altezza, sono sormontate da una balaustra marmorea, che prosegue anche lungo le pareti dell'abside poligonale, e forate da arcate a pieno centro, sostenute da colonne, simili a quelle della navata centrale. Monumentale altare a ciborio.
Preesistenze
Il campanile faceva parte della costruzione precedente.
Pianta
Pianta a croce latina, a tre navate; presbiterio a pianta rettangolare, concluso da abside poligonale.
Facciata
Facciata emergente, corrispondente alla sola navata centrale, serrata tra pilastri angolari eminenti. Zoccolo rivestito in pietra; i due spioventi sono profilati da una cornice ornata sul lato interno da archetti pensili e sono raccordati alla sommità dalla base a parallelepipedo per la statua sommitale di Cristo Redentore. Ampio portale centinato e strombato, elevato su otto gradini, sostenuto da due colonne lisce libere e ornato da un mosaico nella lunetta. Al di sopra si apre una finestra trifora, dove le luci sono separate da colonnine singole o binate, che continuano come elemento decorativo anche sui pilastri angolari. In posizione arretrata si dispongono le fronti simmetriche delle navate minori, mascherate da due torrette a pianta ottagonale, contenenti le scale di accesso alla cantoria. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Zoccolo perimetrale gradonato rivestito in pietra calcarea; fiancate scandite da lesene e da una cornice superiore profilata da archetti pensili, che riprendono la suddivisione interna in cinque campate, ognuna illuminata da un oculo. Ingressi laterali simmetrici si aprono in corrispondenza della terza campata. Il corpo del transetto emergente è caratterizzato sui due lati dalla profilatura ad archetti pensili lungo gli spioventi e da una bifora centinata. Sulla crociera si innalza il tiburio ottagonale, con lesene angolari, oculi strombati e galleria di archetti su ogni lato. Presbiterio rettangolare a due campate, di ampiezza corrispondente a quella della navata maggiore e affiancato dalla sacrestia sul lato destro e dalla cappella feriale su quello sinistro; abside poligonale. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre isolata a pianta quadrangolare posta sul lato destro, a fianco della facciata. Alta scarpa rivestita in pietra calcarea; fusto intonacato e tinteggiato con cantonali sfalsati finiti a intonaco rustico, recante i quadranti di orologio sui lati sud e ovest e monofore centinate su tutti i lati. Cella campanaria ingentilita da un ballatoio aereo chiuso da una balaustra e dotata di quattro bifore; tiburio ottagonale con monofore centinate alte e strette su ogni lato. Copertura a cipolla, sormontata da globo, bandierina segnavento e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volte a botte unghiata nella navata centrale e nel presbiterio, a crociera nelle laterali e a botte nel transetto; cupola ottagonale sostenuta da quattro pennacchi e volta a tre spicchi nell'abside.
Coperture
Tetto a due falde sulla navata maggiore, sul presbiterio e sopra i bracci del transetto, a falda unica sulle navate laterali e a più falde sopra l'abside; manto di copertura in lamiera metallica, anche sulla cuspide del campanile.
Interni
Interno a croce latina, a tre navate divise in cinque campate, separate da colonne lisce libere poggianti su plinti quadrangolari e completate da capitelli compositi. Le pareti della navata centrale, di maggiore altezza e ampiezza rispetto alle laterali, sono alleggerite da trifore centinate. Ingresso centrale a tre fornici, che sostengono la cantoria, delimitata da balaustra marmorea. Quattro imponenti pilastri a fascio sostengono il tamburo ottagonale, raccordato da quattro pennacchi, e la cupola. L'arco santo a sesto leggermente ribassato introduce al presbiterio, di ampiezza pari alla navata centrale, elevato di quattro gradini e diviso in due campate. Le pareti laterali, chiuse fino a mezza altezza, separano il presbiterio dalla cappella feriale (a sinistra) e dalla sacrestia (a destra), accessibili dal presbiterio stesso o dal transetto; al di sopra corre una balaustra marmorea, che prosegue anche lungo le pareti dell'abside poligonale, e si elevano le arcate a pieno centro, sostenute da colonne, simili a quelle della navata centrale. Dietro il monumentale altare a ciborio è collocato l'organo a canne. Rivestimento in pietra lungo le pareti del presbiterio e lo zoccolo perimetrale; finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre rettangolari di granito, poste in corsi paralleli sfalsati; quadrotte bianche e rosse di pietra calcarea disposte a scacchiera nella zona delle balaustre e pavimento in marmo grigio nel presbiterio.
Elementi decorativi
Dipinti murali figurati sui pennacchi e lungo il tiburio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965-1971)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'accostamento di elementi eterogenei, in parte fissi e in parte provvisori. Al centro del presbiterio, che è stato ampliato verso la navata, si trova l'altare verso il popolo, opera di L. Ferretti firmata e datata in rame; è a tavolo, posto sopra una pedana, con il lato frontale ornato da un bassorilievo figurato. Esiste una coppia di amboni in pietra, realizzati da Stefano Zuech nel 1953, posti specularmente lungo la scala di accesso al presbiterio. Una savonarola in legno posizionata dietro l'altare al popolo costituisce la sede. Sono presenti l'altare maggiore storico con il proprio tabernacolo, che funge da custodia eucaristica, e le balaustre, davanti alla scalinata di accesso al presbiterio.
fonte battesimale - intervento strutturale (1999)
Il fonte battesimale storico, spostato nel transetto sinistro e dotato di un nuovo coperchio in rame nel 1999, si trovava in origine nell'atrio dell'ingresso principale.
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