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Sesto Fiorentino
Firenze
chiesa
parrocchiale
S. Maria a Morello
Parrocchia di Santa Maria a Morello
Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
nessuno
XII - XII(cenni storici carattere generale); XII - XIII(origini carattere generale); XIV - XIV(cenni storici carattere generale); XV - XV(cenni storici carattere generale); XV fine - 1522(cenni storici carattere generale); 1789 - 1892(cenni storici carattere generale); 1932 - XX(vicende conservative intero bene)
Chiesa di Santa Maria a Morello
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria a Morello <Sesto Fiorentino>
Altre denominazioni S. Maria a Morello
Ambito culturale (ruolo)
romanico (impianto)
maestranze toscane (ampliamenti del XVI secolo)
Notizie Storiche

XII  (cenni storici carattere generale)

Posta in un’insenatura sul crinale sud-ovest del Monte Morello, vicino al torrente Chiosina, la Chiesa di Santa Maria (Sanctae Mariae de Morello) è citata già dal XII secolo come parrocchia e fu poi ampliata nel 1519. Numerosi interventi di restauro si sono susseguiti nel secolo scorso, quando è stato anche riportato in luce il grandioso affresco nella volta dell’abside.

XII - XIII (origini carattere generale)

La prima fonte che testimonia l'esistenza della chiesa di Santa Maria a Morello è rinvenuta in un documento del 1121 presso il fondo diplomatico dei Cistercensi: qui viene nominato il prete Lunzano, rettore della chiesa. Ulteriori menzioni si trovano a partire dal 1260, in cui viene ricordata come parrocchia, nel 1276, nel 1288 e alla fine del 1299 presso i cataloghi della Diocesi.

XIV  (cenni storici carattere generale)

In una pergamena del 1335 appartenente all’archivio della famiglia Sommaia è registrato l’acquisto da parte di Bartolo del “fù Dolce da Sommaia abitante in Firenze, di un pezzo di terra posto nel distretto di Santa Maria a Morello in un luogo nominato Moscatello”. Risalgono al XIV secolo i due tabernacoli scolpiti in pietra ed alla seconda metà del Trecento il grandioso affresco riscoperto nella volta dell’abside durante i lavori di restauro novecenteschi e che raffigura “Cristo in trono benedicente” affiancato dalla “Vergine” e da “San Giovanni Battista”.

XV  (cenni storici carattere generale)

E' della prima metà del Quattrocento il Crocifisso ligneo conservato all’interno della chiesa che, dopo il recente restauro, è stato ricollocato nella pinacoteca della Pieve di San Martino.

XV fine - 1522 (cenni storici carattere generale)

Santa Maria a Morello era in origine patronato dei parrocchiani. Alla fine del XV secolo la chiesa versava in cattivo stato di conservazione ed i parrocchiani, non potendo finanziare i lavori di restauro, cedettero il privilegio a Donato e Borghino Cocchi con approvazione di Leonardo Medici Vicario generale. Nel 1519 Borghino di Niccolò Cocchi la fece ingrandire a sue spese e la facciata fu decorata in pietra alberese, cavata nelle vicinanze. Il Tosi racconta che durante questo patronato il parroco Lorenzo Bindi fu trovato reo di simonia. Con Bolla papale emessa da Alessandro VI il 14 luglio 1500il Bindi fu privato della parrocchia e sostituito da Lazzaro degli Scarampi, chierico della diocesi d'Acqui. Nel 1522, alla sua morte, il Cocchi lasciò il giuspatronato all'ospedale di Santa Maria Nuova di cui era stato rettore. Durante l’assedio di Firenze del 1530, Santa Maria a Morello fu saccheggiata ed i documenti presenti all’interno dell’archivio andarono dispersi.

1789 - 1892 (cenni storici carattere generale)

Al 1789, la parrocchia contava un popolo di 168 persone, divenute 224 nel 1881. Quando nel 1892 Carlo Odardo Tosi scrisse le sue note, la chiesa e la canonica erano oggetto di vari interventi e gran parte della facciata era stata intonacata; il Tosi annota anche che “il suo vaso ha metri 16,24 in lunghezza, e metri 7,51 in larghezza.”

1932 - XX (vicende conservative intero bene)

Nel 1932 l'Ingegner Corradino Chellini curò il progetto ed i lavori di restauro resi necessari in seguito al crollo del campanile sul tetto della chiesa; i lavori ebbero termine nel gennaio 1933. Nel corso del Novecento sono stati eseguiti ulteriori interventi di restauro nel cui ambito sono stati anche riportati alla luce gli affreschi all’interno dell’abside.
Descrizione

La chiesa è parte di un complesso architettonico che comprende alcuni edifici tra cui la canonica. La facciata è caratterizzata da un frontone lapideo in arenaria ed è preceduta da un portico sorretto da due colonne. La chiesa, con copertura a capanna, è ad unica navata che culmina nel presbiterio ed abside affrescata con volta a botte. In posizione tergale sulla destra è il campanile a vela.
Pianta
Il portico ha pianta rettangolare, è di larghezza pari alla navata ed impostato al medesimo livello; risulta leggermente rialzato rispetto al prato circostante. La chiesa ha un’unica navata; due gradini precedono il presbiterio al centro del quale è collocato su un podio l’altare maggiore. L'arco aperto in parete tergale definisce la zona absidale a pianta rettangolare. Alle pareti laterali della scarsella vi sono due passaggi, uno sulla parete destra e l’altro sulla sinistra che conduce alla sagrestia. La lunghezza della navata fino all’arco absidale è di 16.80 m, quella totale di 21.40 m; la larghezza è di 7.90 m.
Facciata
Facciata a capanna preceduta da un portico, a sinistra vi sono addossati gli edifici che ospitano la canonica. La facciata, intonacata a calce, è caratterizzata da un frontone in pietra alberese, cornicione e gronda aggettanti a ovolo, timpano in blocchi squadrati disposti a filaretto. In posizione centrale è posto lo stemma della famiglia Cocchi, al di sopra e al di sotto sono incise lettere capitali tra cui la data “MDXIX”; in asse una mezza ruota con sette raggi. All’imposta del cornicione, in angolo, vi sono due blocchi lapidei simmetrici con stemmi e incisioni. Nell’asse centrale, sotto il frontone, si trova un occhio circolare strombato con cornice in pietra e vetrata piombata policroma. Nella porzione basamentale, il portale in pietra è in sottosquadro rispetto all’intonaco, così come l’architrave e l’archivolto a sesto acuto, la lunetta ospita una decorazione pittorica. Il portone ligneo è a doppia anta borchiato con specchiature rettangolari. Alla destra del portale un blocco in arenaria con doppia croce e stemma centrale. La facciata è coronata da una esile croce metallica. Il portico, con unica falda inclinata, è sorretto da due colonne angolari in pietra composte da basamento modanato, fusto monolitico liscio, capitello dorico, doppio dado e secondo capitello cubico di materiale diverso. Il fianco est della chiesa è rivestito ad intonaco, vi si aprono due finestre e prospetta sulla strada; il cornicione è in continuità con la facciata.
Campanile
Il campanile a vela intonacato è a tergo, decentrato verso il lato destro; si imposta su un cornicione della medesima fattura di quello presente sui prospetti. Tre pilastri danno luogo a due aperture centinate che ospitano le campane. I due pilastri laterali hanno struttura a vista in blocchi squadrati posti a filaretto. La muratura si conclude con un motivo ad arco a tutto sesto con cornice in aggetto e croce metallica.
Interno
L’interno è costituito da un'aula rivestita ad intonaco spugnato. Le pareti longitudinali presentano tre nicchie: due con cornice in leggero aggetto che partono dal piano di calpestio e sono speculari, la terza è nella parete sinistra, centinata e con profondità più accentuata ma sviluppo minore in altezza; al di sopra di quest’ultima vi sono lacerti di affreschi. La parete sinistra ospita il pulpito in legno decorato a finto marmo a cui si accede attraverso un passaggio centinato con infisso ligneo. A sinistra del pulpito una nicchia centinata e sulla destra una nicchia rettangolare con sguanci, entrambe con cornice in pietra. Due finestre rettangolari, con infisso in legno e vetro, sono poste nella fascia superiore della parete destra ed illuminano naturalmente l'intera navata. Il presbiterio è rialzato, al centro l'abside con l'altare maggiore, sul lato destro un piccolo tabernacolo con cornice in pietra serena, uno simile è in parete laterale sinistra nei cui pressi è un organo ligneo. Al centro della parete sopra l'arco absidale è affisso uno stemma lapideo con cartiglio e cristogramma circolare. La geometria dell'arco configura lo sviluppo planimetrico della scarsella con volta a botte decorata ad affresco. Sulle pareti laterali si aprono due portali centinati in pietra con stemma in chiave e infisso ligneo, sopra quello sinistro una nicchia nascosta dalla decorazione pittorica, sopra quello destro una piccola finestra circolare. In controfacciata si apre al centro il portone di accesso alla cui sinistra è posta un'acquasantiera in pietra serena su podio rettangolare addossato alla muratura. Una seconda acquasantiera si trova in prossimità dell'accesso, isolata sulla sinistra. Sopra l'architrave si imposta la cantoria lignea che si sviluppa per l'intera larghezza della navata, decorata con specchiature azzurre e sorretta da quattro mensole; vi si accede da un varco sulla parete sinistra. L'occhio centrale con strombatura accentuata presenta una vetrata policroma con raffigurazione della Madonna. L’altezza massima dell’aula è di m 9.20, quella minima m 8.20.
Elementi decorativi
Le pitture murali della scarsella sono in buono stato di conservazione. Nella volta a botte l’affresco del XIV secolo con “Cristo in trono benedicente” fra “Maria” e “San Giovanni Battista”; nella lunetta sono raffigurati la Madonna e l'Angelo annunciante ed al centro vi è un crocifisso ligneo. Alle pareti è un doppio livello di riquadrature ad imitazione del marmo e la raffigurazione di due Santi. L’aula è intonacata, vi sono lacerti di decorazione pittorica ad affresco su porzione della parete sinistra. Da ciò che rimane visibile è desumibile che si trattasse di riquadri con motivi geometrici al cui interno erano raffigurazioni di Santi. Notevole è l’acquasantiera in pietra serena posta all' ingresso sul lato destro, con vasca circolare al centro della quale è anche scolpita una piccola rana.
Pavimenti e pavimentazioni
Il portico ha pavimentazione in cotto, arrotato a crudo e di fattura recente; è disposto a spina con ghirlanda e la fascia perimetrale esterna è in blocchi di pietra modanati; in posizione centrale una lapide rettangolare in marmo con inscrizione. L’aula, il presbiterio e la scarsella hanno pavimentazione in cotto arrotato a crudo, di fattura recente e disposto a spina con ghirlanda. I gradini verso il presbiterio e la soglia di accesso alla chiesa sono realizzati in arenaria. Il pavimento dell’aula è interrotto da un inserto circolare lapideo su cui è posta l’acquasantiera. L’altare maggiore poggia su un podio rialzato, con cornice in pietra.
Coperture
Il portico ha copertura ad una falda inclinata, gronda parallela alla facciata, doppio sistema di travi e travetti in legno, pianelle in cotto e manto di copertura in coppi e tegole. L’aula della chiesa ha copertura a capanna, con quattro capriate, orditura primaria con mensole e travetti in legno, pianelle in cotto, manto di copertura in coppi e tegole; la zona absidale è voltata a botte.
Adeguamento liturgico

nessuno
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