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Grigno
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Giacomo Maggiore
Parrocchia di San Giacomo Maggiore
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1967-1970); sede - aggiunta arredo (1967-1970); custodia eucaristica - intervento strutturale (1967-1970)
1864 - 1933(costruzione intero bene); 1933/07/29 - 1933/07/29(consacrazione carattere generale); 1944 - 1945(lavori di rifinitura intero bene); 1946 - 1950(decorazione intero bene); 1960 - 1960(allagamento intero bene); 1965 - 1965(installazione impianto di riscaldamento); 1999 - 2001(restauro intero bene)
Chiesa di San Giacomo Maggiore
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giacomo Maggiore <Grigno>
Altre denominazioni S. Giacomo Maggiore
Autore (ruolo)
Studio Architetti ing. Pietro Marzani e prof. Giovanni Tiella Rovereto (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
architettura contemporanea (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1864 - 1933 (costruzione intero bene)

Fin dal 1864 si era discusso in paese della possibilità di erigere una nuova chiesa più capiente, in sostituzione dell'esistente. Fu don Fortunato Frisanco ad ideare il progetto per la realizzazione di una chiesa che fungesse anche da ossario, in modo da ottenere il contributo previsto per le onoranze ai caduti in guerra. Il parroco acquistò il terreno per l'edificazione nel 1927, lontano dal sito della chiesa originaria. Il 21 gennaio 1928 fu istituito il Comitato Pro erigenda Chiesa-Ossario e fu affidato allo studio Marzani e Tiella la realizzazione del progetto. Essendo stato negato il contributo per l'ossario, si decise di ridimensionare il progetto, pensando alla sola chiesa, la cui costruzione iniziò nell'autunno del 1929: fu per prima cosa abbattuta la cappella della Madonna e di San Giuseppe che si trovava nel terreno destinato alla costruzione. La prima pietra fu posata e benedetta il 29 giugno 1930; i lavori furono affidati al muratore Marco Rattin e si conclusero nel 1933.

1933/07/29  (consacrazione carattere generale)

Il vescovo Celestino Endrici consacrò il nuovo edificio il 29 luglio 1933.

1944 - 1945 (lavori di rifinitura intero bene)

Tra il 1944 e il 1945 furono ultimati i lavori di rifinitura delle cappelle laterali con marmi e mosaici.

1946 - 1950 (decorazione intero bene)

Il pittore Lucilio Grassi di Storo fu incaricato da don Giovanni Battista Mezzi di decorare l'interno della chiesa: i lavori si protrassero tra il 1946 e il 1950.

1960  (allagamento intero bene)

Nel febbraio del 1960 la chiesa fu allagata.

1965  (installazione impianto di riscaldamento)

Nel 1965 in chiesa fu installato un impianto di riscaldamento.

1999 - 2001 (restauro intero bene)

Tra il 1999 e il 2001 furono restaurati gli intonaci e l'intero edificio fu ritinteggiato (progetto dello studio associato di Leopoldo Fagarotto e Bruno Battisti). Inoltre furono adeguati alle normative vigenti gli impianti presenti in chiesa.
Descrizione

La nuova chiesa parrocchiale dedicata a San Giacomo fu eretta tra il 1929 e il 1933, su progetto dello studio Marzani e Tiella. L'edificio si presenta come una costruzione a pianta basilicale in stile eclettico. La facciata a due spioventi è preceduta da un portico con apertura a serliana, mentre l'interno si sviluppa in tre navate concluse da un presbiterio con abside semicircolare.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, a tre navate con una cappella laterale sinistra a pianta rettangolare; presbiterio rettangolare con abside poligonale.
Facciata
Facciata a due spioventi con zoccolo in mattoni a vista preceduta da una scalinata a due rampe e da un portico cuspidato con apetura a serliana, affiancato da arcate cieche a tutto sesto (l'articolazione architettonica è scandita da pilasti rivestiti di conci a vista). Nel portico si apre il portale architravato, mentre al di sopra di esso si trovano tre finestre rettangolari inscritte entro una triplice arcata cieca. La facciata è racchiusa tra pilastri angolari rivestiti di conci in granito a vista e conclusa da elementi apicali a pinnacolo.
Prospetti
L'edificio si sviluppa al di sopra di uno zoccolo in mattoni a vista che corre lungo l'intero perimetro. Le fiancate evidenziano la presenza delle navate laterali, più basse rispetto a quella centrale: la superficie di queste è scandita da arcate cieche a tutto sesto poggianti su lesene rivestite di conci in granito a vista, mentre quella della navata centrale dalle medesime lesene che si alternano a finestre rettangolari. Sul lato nord-est emergono il volume della sacrestia ed il pronao che precede l'ingresso laterale, mentre su quello opposto quello della cappella laterale. In corrispondenza del presbiterio si sviluppa in altezza una struttura cubica, una sorta di tiburio, le cui pareti sono caratterizzate da una teoria di monofore centinate (aperte o cieche).
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura di mattoni intonacata all'esterno e all'interno; strutture di orizzontamento: soffitto piano con travi lignee a vista nelle navate; volta a vela nella cappella laterale; volta a crociera nel presbiterio; catino absidale.
Coperture
Tetto rivestito di coppi in laterizio, a due falde sulla navata centrale e a più falde sulle navate laterali, sul presbiterio e sull'abside.
Interni
Tre navate (quelle laterali di altezza inferiore rispetto a quella centrale), separate da arcate longitudinali a tutto sesto poggianti su tozze colonne cilindriche in granito; in corrispondenza della navata laterale sinistra si apre una cappella a pianta rettangolare preceduta da un'arcata a tutto sesto. Ulteriori due cappelle si aprono in testa alle navate laterali. Sette gradini precedono il presbiterio raccordato alla navata dall'arco santo a tutto sesto e concluso dall'abside semicircolare.
Pavimenti e pavimentazioni
Mattonelle lapidee a losanga.
Elementi decorativi
Dipinti a tempera sulle pareti delle navate e sulla volta del presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1967-1970)
L'adeguamento liturgico è stato attuato con un intervento strutturale, smembrando l'altare maggiore lapideo disegnato dall'architetto Tiella: con gli elementi ricavati da esso sono stati realizzati sia la mensa al popolo a parallelepipedo, posta al centro del presbiterio storico (su predella propria), sia l'ambone, collocato sulla scalinata di accesso al presbiterio (altri elementi ornati da sculture sono posti alle spalle della mensa). Le originali balaustre sono state eliminate.
sede - aggiunta arredo (1967-1970)
Una sedia di legno sostituisce la sede.
custodia eucaristica - intervento strutturale (1967-1970)
Il tabernacolo in pietra, che faceva parte dell'altare maggiore storico, è stato trasferito sull'altare laterale sinistro.
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