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Barbaricina
Pisa
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Apollinare Vescovo e Martire
Parrocchia di Santo Apollinare
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1975)
1174 - 1174(citazione intero bene); 1184 - 1184(citazione intero bene); 1374 - 1782(citazione intero bene); 1781 - 1781(citazione intero bene); 1781 - 1784(citazione intero bene); 1782 - 1782(costruzione intero bene); 1784 - 1784(consacrazione intero bene); XIX - XIX(restauro paramento esterno); 2011 - 2011(restauro campanile); 2011 - 2013(ristrutturazione intorno); 2015 - 2018(restauro intero bene)
Chiesa di Santo Apollinare Vescovo e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Apollinare Vescovo e Martire <Barbaricina, Pisa>
Altre denominazioni S. Apollinare Vescovo e Martire
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

1174  (citazione intero bene)

La prima attestazione documentaria dell'esistenza della cappella di Santo Apollinare risale al 1174 ed è inclusa in una carta proveniente dall'archivio di San Michele in Borgo.

1184  (citazione intero bene)

Nel 1184 Papa Clemente III dichiarò la chiesa di libera collazione del Capitolo della Cattedrale.

1374 - 1782 (citazione intero bene)

Dal 1374 la chiesa fu affidata all'Ordine dei Certosini che la mantennero fino alla soppressione del 1782. Successivamente, l'edificio di culto fu profanato e lasciato in abbandono.

1781  (citazione intero bene)

Il 10 novembre 1781, il Granduca Pietro Leopoldo approvò la costruzione di una nuova chiesa in "Barbaregina", completa dell'abitazione per il parroco.

1781 - 1784 (citazione intero bene)

Il capitolo si rifiutò di contribuire alla costruzione della nuova chiesa e la nuova fabbrica fu portata a termine grazie al finanziamento dello Scrittoio delle Regie Possessioni di Pisa. In conseguenza di ciò, il Granduca si riservò il diritto di patronato sulla chiesa.

1782  (costruzione intero bene)

Il 3 agosto 1782 iniziarono i lavori per l'edificizaione della nuova chiesa e posta la prima pietra.

1784  (consacrazione intero bene)

La nuova chiesa di Sant'Apollinare fu consacrata il 7 ottobre 1784.

XIX  (restauro paramento esterno)

Intorno alla metà del XIX secolo, la chiesa subì un intervento di restauro rivolto ai paramenti murari esterni, con la conseguente perdita delle numerose lapidi sette-ottocentesche che vi si conservavano.

2011  (restauro campanile)

Nel 2011 il campanile fu restaurato a seguito dei danni causati da un fulmine: fu ricostruita la parte terminale della copertura della cella campanaria e rifatto l'intonaco esterno.

2011 - 2013 (ristrutturazione intorno)

Tra il 2011 e il 2013, furono eseguiti lavori di riqualficazione del complesso parrocchiale, con la sistemazione esterna delle aree di pertinenza della parrocchia e la tinteggiatura dell'oratorio e del paramento esterno del campanile.

2015 - 2018 (restauro intero bene)

Nel 2017, la chiesa è stata sottoposta a lavori di risanamento e restauro alle coperture e alle facciate della chiesa e della casa canonica.
Descrizione

La chiesa di Sant’Apollinare sorge nel quartiere di Barbaricina, situato nella prima periferia a Est di Pisa. L'attuale edificio fu costruito negli anni Ottanta del XVIII secolo su progetto dell'ing. Piazzini e consacrato nel 1784. Il prospetto principale, intonacato e tinteggiato, è introdotto da un sagrato in marmo bianco e bardiglio e da un ampio piazzale pavimentato con ghiaia stabilizzata architettonica. Un profilo leggermente aggettante caratterizza l'intero perimetro della facciata, che ospita al centro il portale d'ingresso sormontato da una cornice rettangolare in pietra, in cui è inserita l'immagine del santo titolare. I prospetti laterali, lasciati liberi sino all'altezza della scarsella absidale, sono entrambi dotati di due finestre rettangolari (il fianco sinistro è provvisto di ingresso secondario), mentre la parte tergale presenta una sola finestra centrale. Il campanile a base quadrata si erge sul lato destro della chiesa, incastonato tra la sacrestia e l’abside: la cella campanaria è caratterizzata quattro aperture a monofora ed è cimata da un ulteriore volume aperto su tutti i lati e concluso da una copertura a padiglione. Internamente, la navata unica termina con una scarsella absidale rettangolare. Il presbiterio, rialzato di un gradino rispetto al resto dell’aula, presenta sulla parete destra una porta che conduce in sacrestiae da qui all'adiacente stanza-deposito.
Struttura
Muratura portante mista costituita da conci in pietra e da materiale sciolto lapideo e laterizio.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica conclusa da una scarsella absidale di forma rettangolare. Il presbiterio, rialzato di un gradino rispetto al resto dell’aula, presenta sulla parete destra una porta che conduce in sacrestia. Da qui si giunge ad una stanza adiacente utilizzata come museo-deposito. In controfacciata si inserisce la cantoria pensile con balconata in legno, accessibile da scala interna.
Coperture
L'aula presenta una copertura a capanna, costituita da orditura primaria e secondaria in struttura lignea, sorretta da quattro capriate. L’abside è coperto da una volta a vela intonacata, mentre la sacrestia e il deposito sono dotate di una copertura piana in legno. Manto di copertura in cotto su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è formata da quadroni in marmo bianco e bardiglio disposti a losanga, mentre quella del coro, costituita dallo stesso materiale, è caratterizzata da un motivo a scacchiera. Il presbiterio è dotato di un pavimento a quadroni in marmo bianco e rosso, posato a losanga. Il pavimento della sacrestia è composto da elementi in cotto di forma rettangolare, mentre quello della stanza deposito è in marmo di forma quadrata.
Elementi decorativi
La facciata a capanna, recentemente ridipinta, è caratterizzata da un profilo poco aggettante che ne delinea l'intero perimetro. Il portale principale in pietra serena risale al XVIII secolo ed è sormontato da una mensola modanata. In asse con l'ingresso si trova una cornice rettangolare in pietra che accoglie al suo interno un mosaico del 1974 raffigurante Sant'Apollinare. All'interno la chiesa si presenta a navata unica, caratterizzata da pareti intonacate e dipinte: ideali pilastri scanalati sorreggono una spessa quanto illusoria cornice marcapiano, decorata da un motivo a greca. In controfacciata, sopra la bussola d'ingresso, si inserisce la cantoria pensile in legno, datata 1836 ed ornata da teorie di strumenti musicali. Al centro campeggia l'organo realizzato da Filippo e Benedetto Tronci nel 1781, proveniente dal Duomo e qui collocato nel 1833. Sulle pareti laterali, nella prima parte dell'aula, trovano posto due confessionali a tre fornici tardo settecenteschi, eseguiti in muratura dipinta a finto marmo, mentre a metà si fronteggiano due altari gemelli della stessa epoca, anch'essi realizzati in pietra e muratura marmorizzata. La mensa di pietra, sostenuta da due volute a ricciolo, è sormontata da un dossale delimitato da due pilastri laterali e cimato da un frontone ricurvo con cartella centrale. L'altare di destra ospita il dipinto seicentesco della Sacra Famiglia, mentre quello di sinistra accoglie una Madonna vestita. Ai lati dell'alto arco trionfale, due nicchie accolgono le moderne statue del Sacro Cuore di Gesù e di Sant'Apollinare. Il presbiterio, rialzato di un gradino rispetto al resto dell'aula, ospita in primo piano un novecentesco fonte battesimale in marmo bianco con base, fusto e vasca ottagonali. Addossato alla parete di fondo, trova posto l'Altare maggiore preconciliare, realizzato in marmi policromi nel 1859 e sovrastato da un crocifisso ligneo settecentesco proveniente dalla chiesa di Migliarino e dalle canne dell'organo. La cupola a copertuura della scarsella absidale è affrescata con simbolo della Trinità.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1975)
L'adeguamento liturgico ha comportato l'inserimento di una mensa in legno per la celebrazione versus populum davanti all'Altare maggiore preconciliare. Ai lati del presbiterio sono collocati il leggio e la sede del celebrante e degli altri ministri, anch'essi in legno. Davanti alla mensa trova posto un fonte battesimale in marmo bianco.
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