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Pisa
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Apollonia
Parrocchia di Sant'Apollonia
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1975)
1116 - 1116(citazione intero bene); 1277 - 1277(ristrutturazione intero bene); 1393 - 1393(costruzione altare); XVII - XVII(citazione intero bene); 1777 - 1777(ricostruzione intero bene); XIX - XIX(completamento arredi); 2002 - 2002(restauro coperture
intonaci esterni)
Chiesa di Sant'Apollonia
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Apollonia <Pisa>
Altre denominazioni Chiesa di San Pietro a Ischia
S. Apollonia
Autore (ruolo)
Tarocchi, Mattia (progettista)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

1116  (citazione intero bene)

La prima attestazione documentaria dell'esistenza della chiesa di Sant'Apollonia, originariamente intitolata a San Pietro ad Ischia, risale al 1116.

1277  (ristrutturazione intero bene)

La chiesa, di patronato della famiglia Galletti, fu ristrutturata e rimodernata intorno al 1277.

1393  (costruzione altare)

Nel 1393, nella chiesa fu eretto un altare dedicato a San Francesco, scolpito da Francesco di Cristiano.

XVII  (citazione intero bene)

Agli inizi del XVII secolo, sotto l'Altare maggiore fu ritrovata una reliquia di Sant'Apollonia: da quel momento, la chiesa cambiò dedicazione, passando da San Pietro ad Ischia a Sant'Apollonia.

1777  (ricostruzione intero bene)

Con la morte di Francesco Galletti, ultimo erede maschio, la famiglia si estinse. Nel 1777, le eredi femminili curarono il rifacimento dell'edificio di culto, affidando il lavoro all'architetto Mattia Tarocchi.

XIX  (completamento arredi)

Nel primo quarto del XIX secolo, il genovese Paolo Francesco Spinola commissionò quattro dipinti ovali per la chiesa di Sant'Apollonia al pittore Giuseppe Bacchini, cui fu affidata anche la decorazione del proprio palazzo posto di fronte all'edificio di culto.

2002  (restauro coperture, intonaci esterni)

Agli inizi del Duemila, la chiesa di Sant'Apollonia è stata sottoposta a lavori di manutenzione straordinaria delle coperture dell'abside, per il consolidamento di una lesione, di rifacimento degli intonaci esterni e di risanamento conservativo degli ambienti afferenti alla casa canonica.
Descrizione

La chiesa di Sant’Apollonia, già intitolata a San Pietro a Ischia, sorge nel centro storico di Pisa, nel quartiere di Santa Maria: attestata dal XII secolo, fu completamente ricostruita nell'ultimo quarto del Settecento, sfruttando in parte le strutture preesistenti. L'attuale edificio di culto, rivolto verso la stretta strada omonima, è addossato al fabbricato costruito sul fianco sinistro, mentre risulta parzialmente libero sul fianco destro: qui, si apre una piccola corte, sulla quale si affacciano le strutture della casa canonica e delle aule parrocchiali, utilizzate dall'Unitalsi. Il prospetto principale, intonacato e tinteggiato di rosa e di ocra, è caratterizzato da una facciata leggermente concava, delimitata lateralmente da due pilastri angolari, accompaganti da due lesene, a sostegno della spessa cornice sommitale. Al di sopra, si sviluppa il fastigio apicale, costituito da salienti semicircolari contrapposti. Nella parte inferiore del prospetto, si apre il portale principale ornato di stucchi, mentre in quella superiore un'ampia finestra ovale con cornice decorata. Il fianco sinistro della chiesa, in gran parte oscurato dall'edificio adiacente, è privo di intonaco e mostra il paramento murario in pietra e laterizio; quello destro, tinteggiato di bianco, presenta tre finestroni rettangolari. Il prospetto tergale, di forma lineare, presenta due aperture rettangolari che servono rispettivamente la sacrestia e il ripostiglio. Prima del XVIII secolo, la parete finale dell'abside era illuminato da un'ampia finestra, di cui ancora sopravvive l'imposta d'arco. Presso l'innesto tra l'aula della chiesa e il volume absidale, si erge il campanile a vela, oggi non più funzionante. Internamente, la navata unica si conclude con un presbiterio rialzato di due gradini e con un'abside semicircolare affrescata. Ai lati della parete di fondo due porte conducono, a destra, in sacrestia e, a sinistra, ad un vano ad uso ripostiglio.
Struttura
Muratura portante mista, costituita da conci in pietra e da materiale sciolto lapideo e laterizio.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica, conclusa da un presbiterio rialzato di due gradini rispetto al resto dell’aula e da un'abside semicircolare affrescata. Presso le estremità della parete absidale si aprono due porte che conducono, a destra, in sacrestia e di qui alla sede dell'Unitalsi e, a sinistra, ad un vano ad uso ripostiglio. In controfacciata si inserisce la cantoria in muratura, accessibile tramite una scala interna.
Coperture
L’aula della chiesa è coperta dalla successione di tre volte a botte lunettate, intervallate da due archi a tutto sesto. L’abiside è costituito da un catino semisferico completamente affrescato. La sacrestia presenta una copertura piana lignea, costituita da travi e travicelli, mentre la stanza adibita a ripostiglio ha una copertura ad unica falda inclinata, costituita da travi e travicelli. Manto di copertura in cotto su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula e dell'abside è formata da quadroni in cotto. La sacrestia e il ripostiglio hanno una pavimentazione sempre in cotto ma di forma rettangolare, a “mezzane”. La cantoria è provvista di una pavimentazione in tavolato ligneo.
Elementi decorativi
La facciata principale, caratterizzata da una decorazione tardo barocca, ha un andamento leggermente concavo ed è delimitata da due pilastri angolari e da due lesene d'ordine gigante, con capitelli ornati a stucco. Presso la sommità, una spessa cornice modanata sostiene il fastigio apicale, costituito da due salienti curvilinei rovesciati e affiancato da due vasi. Il portale d'ingresso principale, sagomato nella parte superiore, è profilato da una cornice a stucco che comprende al vertice un'ampia cartella a specchio, parzialmente inserita dentro il frontone triangolare. In linea con l'ingresso, una grande finestra ovale si apre nella parte superiore del prospetto, anch'essa incorniciata con decorazioni a stucco tardo settecentesche. All’interno, la chiesa a navata unica, è caratterizzata da pareti spartite da lesene, ornate da finte scanalature e cimate da ricchi capitelli. In controfacciata, si inserisce la cantoria in muratura marmorizzata, che ospita al centro l'ottocentesco organo a canne, opera del pistoiese Nicomede Agati. A sinistra della porta d'ingresso, si conserva una lapide datata 1777, a ricordo del rifacimento della chiesa. Lungo le pareti laterali, sono disposti quattro confessionali a tre fòrnici, sormontati da un elaborato frontone a stucco e da quattro tele ovali raffiguranti l'Apparizione di Gesù a Sant'Antonio, la Predicazione di San Paolo, San Francesco d'Assisi davanti al crocifisso e l'Apparizione di Cristo davanti a Santa Caterina, opere eseguite da Giuseppe Bacchini intorno al 1820. A metà dell'aula si fronteggiano due altari laterali gemelli, realizzati in muratura dipinta a finto marmo: la mensa in pietra serena, sorretta da due volute a ricciolo, è sormontata da un alto dossale, delimitato da semipilastri e cimato da un frontone ricurvo, che ospita al centro una cartella a specchio contenente l'iscrizione dedicatoria dell'altare. Nel dossale di destra si conserva il dipinto dell'Annunciazione, proveniente dalla vicina chiesa di San Giuseppe: la tela fu eseguita da Aurelio Lomi nel XVII secolo e fu ritoccata nel secolo successivo da Giuseppe Melani; nel dossale di sinistra, è esposta una tavola dipinta con il Redentore, la Madonna e Gesù bambino, i santi Apollonia e Francesco, opera commissionata nel XIX secolo a Giuseppe Bacchini da parte del nobile genovese Paolo Francesco Spinola. L'area presbiteriale ospita l'Altar maggiore preconciliare, che si inserisce nell'esiguo spazio creato dalla curvatura della parete absidale, introdotto da due gradini. L'altare, ascrivibile alla fine del Settecento, è realizzato in muratura marmorizzata ed è caratterizzato da una mensa sostenuta da volute, da un grande tabernacolo intronizzato e da un gradino sommitale dal profilo ondulato, ricoperto da volute vegetali. L'abside è interamente decorato da un grande affresco di illusionismo architettonico, eseguito da Mattia Tarocchi: la balaustra dipinta in primo piano introduce al grande baldacchino con colonne tortili, sotto cui campeggia la statua dipinta di San Pietro. Quest'ultima, insieme alle due figure allegoriche sedute ai lati del basamento, sono di mano di Giovanni Battista Tempesti. Sul pavimento della chiesa sono inserite diverse lapidi sepolcrali trecentesche, appartenenti alla famiglia Galletti, una delle quali riporta la seguente iscrizione: "Hic jacet Andreotto Galletti patronus huius ecclesie una cum consortibus suis die 6 apr. a.d. 1349" e altra in memoria di Francesco Orefice del XV secolo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1975)
L'adeguamento liturgico ha comportato l'inserimento di una mensa in formica per la celebrazione versus populum davanti all'Altare maggiore preconciliare. A destra della mensa è collocato un leggio in ferro.
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