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Pisa
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Maria Maddalena
Parrocchia di Santa Maria Maddalena
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
XII - XII(citazione intero bene ); 1230 - 1230(citazione intero bene); XIV - XIV(citazione intero bene); XIV - XIV(citazione intero bene); 1579 - 1579(citazione intero bene); XVIII - XVIII(ricostruzione intero bene); 1947 - 1947(ricostruzione campanile); 1948 - 1948(ricostruzione intero bene); 1950 - 1970(completamento vetrate); 1986 - 1986(restauro prospetto sinistro); 1987 - 1987(restauro interno); 1989 - 1989(restauro prospetto destro); 2001 - 2001(restauro copertura della chiesa
campanile)
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Maddalena <Pisa>
Altre denominazioni S. Maria Maddalena
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

XII  (citazione intero bene )

La prima attestazione relativa all'esistenza della chiesa di Santa Maria Maddalena è contenuta in un documento del 1189 appartenente al Convento di San Nicola, nel quale la chiesa è citata come oratorio della parrocchia di Santa Cristina.

1230  (citazione intero bene)

Nel 1230, Papa Gregorio IX concesse alla chiesa di Santa Maria Maddalena di avere un proprio rettore, dipendente dal parroco di Santa Cristina.

XIV  (citazione intero bene)

Intorno alla metà del XIV secolo, la chiesa di Santa Maria Maddalena dipendeva dalla chiesa madre dei Cavalieri di Malta, San Sepolcro.

XIV  (citazione intero bene)

Intorno ai primi anni del Trecento, la chiesa di Santa Maria Maddalena passò in commenda all'Ordine dei Cavalieri di Malta e sottoposta alla prioria della chiesa di San Sepolcro.

1579  (citazione intero bene)

Il 28 giugno 1579, la bolla papale di Alessandro VI eleva la chiesa di Santa Maria Maddalena a prioria.

XVIII  (ricostruzione intero bene)

L'originario edificio romanico ad aula unica fu completamente rinnovato intorno al 1717, su progetto di Andrea Vaccà e grazie ai finanziamenti del Gran Priore dei Cavalieri di Malta, Tommaso Del Bene.

1947  (ricostruzione campanile)

Nel 1947, a seguito dei danni riportati dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, il campanile fu ricostruito.

1948  (ricostruzione intero bene)

Durante la Seconda guerra mondiale, la chiesa di Santa Maria Maddalena fu completamente distrutta, ad esclusione della facciata e di poche altre porzioni rimaste in piedi. L'edificio di culto fu ricostruito dall'ing. Pera nel dopoguerra e inaugurata il 1° aprile 1948 e benedetta dall'Arcivescovo di Pisa Mons. Ugo Camozzo.

1950 - 1970 (completamento vetrate)

Nella seconda metà del'900, furono realizzate le vetrate policrome della chiesa e della sacrestia.

1986  (restauro prospetto sinistro)

Nel 1986, il prospetto sinistro della chiesa fu rinforzato e ridipinto, così come la facciata principale e la casa canonica. Il tetto del salone parrocchiale fu restaurato.

1987  (restauro interno)

Nel 1987, la chiesa fu sottoposta a lavori di ridipintura delle pareti interne.

1989  (restauro prospetto destro)

Nel 1989, vennero completati il restauro e la pittura del prospetto destro della chiesa, del campanile e della casa canonica.

2001  (restauro copertura della chiesa, campanile)

Nel 2001, sono state eseguite opere di manutenzione sia alla copertura della chiesa che lavori di restauro alle strutture murarie del campanile.
Descrizione

La chiesa di Santa Maria Maddalena sorge nel quartiere di Sant’Antonio di Pisa, nella zona Sud del centro storico. L'edificio originario fu totalmente modificato nei primi decenni del XVIII secolo, su progetto di Andrea Vaccà, secondo le forme di gusto barocco. I danni della Seconda guerra mondiale, che risparmiarono quasi esclusivamente il prospetto principale, resero necessaria la ricostruzione, che avvenne nel 1947-1948 ad opera dell'ingegner Pera. La facciata principale, stretta fra le case di via Mazzini, è delimitata lateralmente da due paraste ornate da capitelli ionici e conclusa al vertice da un frontone entrecoupé con cornici modanate agettanti. Il portale monumentale, introdotto da alcuni gradini in marmo bianco, è cimato da un ampio stemma marmoreo e sormontato da un finestrone, profilato da cornici mistilinee. I prospetti laterali sono costruiti parzialmente in aderenza con i corpi di fabbrica circostanti, per cui i fianchi dell'edificio presentano alcune finestre rettangolari libere e altre tamponate. La parte tergale invece è costituita dal volume semicircolare dell'abside, che presenta al centro della parete una finestra vetrata. Il campanile, a base quadrata, si erge ad Est, sopra la sacrestia e la zona absidale: la torre è caratterizzata da una cella campanaria dotata di quattro aperture a monofora su tutti i lati. All'interno, la navata unica, costituita da quattro campate diseguali, è conclusa da un'abside ellittica. La seconda campata ospita due piccole cappelle laterali, introdotte da arco a tutto sesto. Sul lato sinistro del presbiterio, una porta conduce in sacrestia e da qui, al campanile. In controfacciata è inserita una balconata in muratura su cui è collocato l’organo.
Struttura
Muratura portante mista, costituita da conci in pietra e da materiale sciolto lapideo e laterizio.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica conclusa da un'abside ellittica e dotata di due piccole cappelle che si aprono nella seconda campata. L'area presbiteriale, rialzata di due gradoni rispetto al resto dell'aula, presenta sul lato sinistro una porta che conduce in sacrestia e, da qui, al campanile. In controfacciata è inserita una balconata in muratura su cui è collocato l’organo.
Coperture
L’aula della chiesa è coperta da quattro volte a botte intervallate da tre archi a tutto sesto. L’abside e le cappelle laterali sono caratterizzate da un catino semisferico. La sacrestia presenta una copertura piana in laterocemento. Manto di copertura in cotto su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula e del presbiterio è di tipo veneziana, mentre l’abside presenta un pavimento in marmo con elementi di forma rettangolare. Le cappelle laterali hanno una pavimentazione in marmo bianco e bardiglio con piastrelle di diverse forme. Il pavimento della sacrestia è in graniglia.
Elementi decorativi
La facciata barocca, intonacata e tinteggiata, è delimitata lateralmente da due paraste angolari con capitelli compositi e cimata da un frontone ricurvo spezzato, al centro del quale si inserisce un'edicola architettonica apicale. Il ricco portale settecentesco, realizzato in marmo bianco e breccia intarsiata, è caratterizzato nella parte superiore da due volute a ricciolo che sostengono una mensola aggettante, su cui si erge il grande stemma coronato dei Cavalieri di Malta. In asse con l'ingresso principale si apre un'ampia finestra vetrata di forma ovale con cornice mistilinea dal forte rilievo plastico, ornata al vertice da un volto di putto alato. Internamente l'aula unica, voltata a botte, è formata da quattro campate diseguali ed è conclusa da un'abside ellittica. In controfacciata si inserisce la cantoira in muratura dipinta, che accoglie al centro l'organo a canne. Al di sopra, l'ampia finestra ovale è completata da una vetrata policroma di Mario Verzelli del 1967, raffigurante Santa Maria Maddalena e Gesù. Sotto la balconata, ai lati della bussola d'ingresso, si inseriscono due acquasantiere in marmo del XVIII secolo, a forma di conchiglia. Nella prima campata, si fronteggiano due cornici di confessionali in muratura: quella di destra, riutilizzata come nicchia, accoglie il moderno fonte battesimale in marmo, mentre quella di sinistra continua ad assolvere la sua funzione originaria. Nella seconda campata, si aprono due cappelle laterali poco profonde, ciascuna dotata di un altare barocco, costituito da mensa in marmo bianco e rosso e dossale in muratura, ornato al vertice da teorie di cherubini eseguiti a stucco. L'altare di destra ospita un dipinto di Menichini raffigurante Gesù alla colonna, copia dall'originale di Francesco Vanni, mentre quello di sinistra ospita una statua contemporanea della Madonna. Sulla parete destra della terza campata, una nicchia accoglie il dipinto della Sacra Famiglia, ascrivibile al XVII-XVIII secolo, mentre sulla parete opposta una cornice di confessionale ospita la tavola quattrocentesca della Madonna con Bambino e santi, caratterizzata da un'aggiunta sommitale documentata nel XIX secolo come proveniente da una cappella già annessa alla chiesa. L'area presbiteriale è delimitata da due balaustre marmoree e presenta sulla parete laterali, due cornici di porte: quella di sinistra costituitsce un reale passaggio tra la chiesa e la sacrestia, mentre quella di destra, tamponata, è stata riutilizzata come vetrina per l'esposizione dei reliquiari. Al centro del presbiterio campeggia l'altare maggiore settecentesco, ricco di marmi policromi intarsiati e completo di mensa con gradoni e tabernacolo intronizzato. In mezzo alla parete absidale, entro cornice a stucco, è collocato il dipinto seicentesco di Gesù risorto che appare a Santa Maria Maddalena. Al di sopra, la vetrata del professor Verzelli completa la parete con la raffigurazione della conversione di Santa Maria Maddalena.
Adeguamento liturgico

nessuno
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