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Casciavola
Cascina
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Michele Arcangelo
Parrocchia di San Michele Arcangelo
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1980-1989)
970 - 970(citazione intero bene); XII - XIII(citazione intero bene); 1173 - 1173(citazione intero bene); 1275 - 1276(citazione intero bene); XVI - XVI(ampliamento intero bene); 1864 - 1864(ricostruzione intero bene); 1967 - 1967(ricostruzione intero bene); 1996 - 1996(restauro copertura)
Chiesa di San Michele Arcangelo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Michele Arcangelo <Casciavola, Cascina>
Altre denominazioni S. Michele Arcangelo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

970  (citazione intero bene)

Il paese di Casciaula o Cassiaula fu menzionato per la prima volta in un documento del 970 tra le ville che il Vescovo di Pisa Alberico diede in enfiteusi alla Pieve di San Giovanni e San Casciano a Settimo.

XII - XIII (citazione intero bene)

Nel 1181, il rettore della chiesa di San Michele Arcangelo era il prete Ubaldo, a cui seguì Pietro che, intorno al 1204, vendette un terreno di proprietà della chiesa per poter provvedere alla sua manutenzione.

1173  (citazione intero bene)

La prima attestazione dell'esistenza della chiesa di San Michele di Casciaula è contenuta in un atto di vendita di alcuni terreni datato 17 dicembre 1173.

1275 - 1276 (citazione intero bene)

La chiesa di Casciavola compare nell'elenco delle Decime del 1275-1276.

XVI  (ampliamento intero bene)

Nel corso del XVI secolo, la chiesa di San Michele Arcangelo fu sottoposta a interventi di ampliamento.

1864  (ricostruzione intero bene)

A seguito dei danni causati dal terremoto della metà del XIX secolo, la chiesa fu ricostruita e consacrata il 12 marzo 1864.

1967  (ricostruzione intero bene)

L'edificio, distrutto nella Seconda guerra mondiale, è stato riedificato nel 1967 dal Genio Civile.

1996  (restauro copertura)

A seguito della caduta del manto di copertura, causato da un evento meterologico particolarmente intenso, la chiesa fu sottoposta a restauro nel 1996. In quell'occasione, si decise allora di intervenire anche sulla volta per sanare le profonde lesioni che la percorrevano per tutta la sua lunghezza. Il restauro comportò l'apposizione di fasce di vetroresina applicate sopra la volta mediante opportune resine. Inoltre, si provvide all'impermeabilizzazione della copertura mediante guaina bituminosa e all’integrazione del manto. In seguito fu applicato un intonaco traspirante alla base della muratura perimetrale per un’altezza di circa 1,20 ml.
Descrizione

La chiesa di San Michele Arcangelo si trova nella periferia urbana della frazione di Casciavola, nel comune di Cascina. L’edificio sorge lungo via Guelfi, ai margini dell’abitato, isolato dagli altri edifici e connesso solo sul lato nord con l’adiacente canonica. Lo divide dalla strada un percorso pavimentato in travertino, posato ad opera incerta, che si allarga di fronte alla facciata creando un vero e proprio sagrato, mentre tutt’intorno il terreno è tenuto a prato. La facciata, sviluppata in senso verticale, è delineata lateralmente da due ampie paraste angolari che sostengono il frontone triangolare, caratterizzato da una cornice a dentelli interrotta al centro della parte inferiore del timpano. Il grande portale d'ingresso, dotato di lunetta dipinta, è sormontato da un oculo cieco decorato. Scostato dalla chiesa, in prossimità dell’abside, si erge il campanile a base quadrata. La torre è caratterizzata da una struttura a più livelli con base in bozze grezze a contrafforte e da una cella campanaria conclusa da un terrazzo aggettante sui quattro lati e da una copertura a cuspide. La struttura, distrutta da una mina tedesca nel 1944, fu ricostruita in cemento armato nel dopoguerra dal Genio Civile. Purtroppo, l’eccessiva oscillazione durante il suono delle campane ne rende impossibile l’utilizzo senza pericolo di crollo: è stato perciò realizzato un impianto ad altoparlanti che simula il suono delle campane. L’interno della chiesa è ad aula unica con transetto ed abside semicircolare. Da una porta posta sul lato sinistro di quest’ultima si accede alla sacrestia, mentre sul lato destro si sale al campanile.
Struttura
Muratura perimetrale in pietra mista a mattoni, intonacata sia all’interno che all’esterno.
Pianta
Pianta ad aula unica molto allungata con transetto ed abside semicircolare. Una porta, ricavata sul lato sinistro dell’abside, in prossimità dell’arco di trionfo, consente l’accesso all’ampia sacrestia. Sul lato opposto si accede invece ad un corridoio che conduce ad un locale magazzino e al campanile. Una porticina, aperta nella parete nord-ovest del braccio sinistro del transetto, immette, tramite un articolato passaggio, alla casa canonica. Sempre su questo lato, è ricavato un accesso secondario alla chiesa, dotato di rampa per persone con ridotta o impedita capacità motoria. Sulla controfacciata, una cantoria appoggiata su pilastri ospita un piccolo organo ligneo funzionante, ma raramente utilizzato.
Coperture
La navata centrale è coperta da una volta a botte lunettata, dotata di finestre e decorata con motivi geometrici e floreali. La struttura della volta è costituita da mezzane disposte per piano. L'abside ha un catino absidale intonacato e ornato da decorazioni pittoriche a motivi geometrici. I bracci del transetto presentano una copertura a volta a botte intonacata e dipinta. La struttura della copertura soprastante è in legno, con capriate terzere e travicelli, mezzane in cotto. Impermeabilizzazione in carta catramata e manto in coppi ed embrici.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata è pavimentata con lastre rettangolari di breccia violetta delle dimensioni di 30x60 cm, poste a correre, in senso trasversale alla navata. L'area presbiteriale, oltre ai due bracci del transetto, sono pavimentati con piastrelle di marmo in bianco di Carrara e bardiglio, disposte a losanga, delle dimensioni di 28x28 cm. La sacrestia presenta la stessa pavimentazione, ma disposta a scacchiera e realizzata in cementine di 20x20 cm.
Elementi decorativi
La facciata a capanna, slanciata in senso verticale, risulta completamente intonacata, profilata lateralmente da due spesse paraste con modanatura centrale. L'alto portale d'ingresso è sormontato da una lunetta contenente il dipinto murale di San Michele Arcangelo. Al di sopra, si inserisce un oculo cieco, dipinto a creare l'illusione del rosone. Il prospetto principale si conclude con un frontone triangolare profilato da una cornice a dentelli, interrotta nella parte inferiore del timpano. Al centro, è contenuta l'iscrizione dedicatoria della chiesa. Internamente, le pareti laterali dell'aula a croce latina sono caratterizzate dalla scansione di paraste ornate da capitello composito, poste a sostegno della spessa cornice modanata che perimetra la chiesa. Queste spartiscono la navata in cinque campate di misure diverse, alternativamente tre piccole e due grandi: nelle maggiori sono inseriti gli altari laterali e nicchie con santi. La controfacciata ospita una grande cantoria in muratura con balaustra traforata, poggiante su colonne in pietra con capitelli ionici: al centro trova posto l'organo a canne con mostra in legno dipinto e dorato, opera di Filippo Tronci del 1822. Ai lati del portone d'ingresso sono posizionate due acquasantiere a colonna in marmo bianco, ascrivibili alla fine del XIX secolo. Una terza pila in marmo è collocata vicino alla parete sinistra del presbiterio, datata 1598. A metà dell'aula, addossati alle pareti laterali, si fronteggiano due altari con mensa in marmi policromi e cornice di dossale in muratura dipinta a finto marmo. Al centro, sono ospitati la statua del Sacro Cuore di Gesù e un'oleografia della Madonna del Rosario. Nell’ultima campata della parete destra è collocato il pulpito a base semiottagonale, realizzato in marmo bianco e bardiglio, con intarsi in marmo giallo, datato 1864. In testa ai bracci del transetto, sono collocati due altari ottocenteschi, realizzati da Gaetano Fortini. Dotati di balaustra d'accesso e accompagnati da nicchie laterali per l'esposizione delle statue devozionali, gli altari sono caratterizzati da mensa in marmi policromi, tabernacolo intronizzato e dossale in marmo con frontone triangolare. Al centro, sono collocate la statua della Madonna Assunta a destra e una tela raffigurante il Martirio di San Genesio a sinistra. Opera del Fortini sono anche i due confessionali in marmo bianco che trovano posto nel transetto. Al centro del presbiterio, è inserito l’Altar maggiore in marmo bianco con intarsi in breccia violetta, rialzato di quattro gradini. Il grande tabernacolo intronizzato è stato realizzato dal Fortini nel 1863 su incarico dell’allora parroco Giovanni Massai. Sulla parete di fondo dell'abside si apre un'ampia finestra quadrangolare con cornice a stucco e vetrata artistica raffigurante San Michele Arcangelo che combatte contro Satana. Tutte le volte della chiesa risultano dipinte: la cupola posta all'incrocio dei bracci reca un dipinto murale della Vergine Assunta in Gloria, opera di Annibale Marianini e di Aristodemo Cecchi, mentre le quadrature dell'abside e della volta a botte dell'aula sono state realizzate da Luigi Braschi nel 1863.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1980-1989)
L'adeguamento liturgico ha comportato la rimozione delle balaustre del presbiterio e l'inserimento di una mensa in legno per la celebrazione versus populum davanti all'Altare maggiore preconciliare, rimasto integro. La sede, su pedana in legno, è stata posizionata sul lato destro dell’Altar maggiore.
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