chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Visignano Cascina Pisa chiesa parrocchiale SS. Pietro e Giusto Parrocchia dei Santi Pietro e Giusto Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - intervento strutturale (1980) XII - XII(citazione intero bene); XIV - XVI(citazione intero bene); XVIII - XVIII(citazione intero bene); XVIII - XIX(distruzione preesistenze); 1796 - 1796(citazione intero bene); XIX - XIX(consacrazione altare maggiore); XIX - XIX(citazione intero bene); 1837 - 1924(costruzione campanile); 1887 - 1887(costruzione cantoria)
Chiesa dei Santi Pietro e Giusto
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Pietro e Giusto <Visignano, Cascina>
Altre denominazioni
SS. Pietro e Giusto
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche
XII (citazione intero bene)
In località Visignano, fin dal Medioevo, esistevano due chiese distinte, intitolate a San Pietro e a San Giusto, entrambe incluse nel piviere di San Lorenzo alle Corti: la prima, attestata dal 1172 e la seconda dal 1167.
XIV - XVI (citazione intero bene)
Dal XIV al XVI secolo, le due distinte chiese di San Pietro e di San Giusto ebbero un solo rettore. Infine, i due edifici di culto vennero uniti insieme, con l'aggiunta anche della chiesa di Santo Stefano di Scorno.
XVIII (citazione intero bene)
La dedicazione a San Giusto deriva dall'omonima chiesa, i cui resti sopravvivono ancora oggi, nella parete absidale inglobata in una moderna abitazione sita all'incrocio tra via Visignano e via Rocchi.
XVIII - XIX (distruzione preesistenze)
La vecchia chiesa di San Giusto nel frattempo venne abbandonata e cadde in rovina. Durante la visista pastorale dell'Arcivescovo Ranieri Alliata, l'edificio era utilizzato come camera mortuaria.
1796 (citazione intero bene)
L'attuale chiesa dei santi Pietro e Giusto fu costruita nel 1796, all'epoca dell'Arcivescovo di Pisa Angelo Franceschi, sul luogo dell'antica chiesa di San Pietro.
XIX (consacrazione altare maggiore)
L'altare maggiore della chiesa settecentesca, costruito dai fratelli Ferdinando e Raffaele Martinelli di Lucca, fu consacrato nel 1873 dall'arcivescovo Paolo Micallef.
XIX (citazione intero bene)
Nel corso dell'Ottocento, la chiesa subì diversi interventi di ristrutturazione e di abbellimento.
1837 - 1924 (costruzione campanile)
Il vecchio campanile fu sottoposto ad interventi di manutenzione sia nel 1837 che nel 1895. Nel 1924, fu iniziato il progetto per la demolizione della vecchia torre campanaria e per la costruzione della nuova: i lavori furono affidati alla ditta di Luigi Neri di Navacchio. La costruzione fu completata solo dieci anni più tardi dalla ditta Torquato Nerini, secondo il progetto di Luigi Pera.
1887 (costruzione cantoria)
Nel 1887, su progetto dell'ing. Gaetano Corsani, fu realizzata la cantoria in legno commissionata dal parroco Giuseppe Vanni. In questi stessi anni, il parroco commissionò a Demetrio Breschi organaro la costruzione di un organo da collocare nella nuova cantoria.
Descrizione
La chiesa dei santi Pietro e Giusto sorge al centro del paese di Visignano, frazione del comune di Cascina, lungo via Sirio Moggi che corre parallela alla tratta ferroviaria Pisa-Firenze. L’edificio, collegato alla strada attraverso un vialetto sterrato, termina in uno slargo inghiaiato di fronte alla chiesa che funge da sagrato. L’edificio, libero su tutti i lati, risulta collegato all’adiacente canonica solo in prossimità dell’abside. La facciata a capanna, completamente intonacata e tinteggiata, è caratterizzata da un portale d'ingresso sormontata da architrave modanata. Nella parte superiore del prospetto, si apre una finestra rettangolare, dotata di moderna vetrata. Conclude la facciata una cornice modanata di gronda, leggermente aggettante, impostata su due peducci laterali. Staccato dalla chiesa, in prossimità della canonica, si erge il campanile realizzato nel 1934: la torre è costituita da un basamento in blocchi di pietra verrucana lasciati a faccia vista e da un fusto intonacato, scandito da paraste angolari. La cella campanaria è caratterizzata da quattro aperture a monofora, incorniciate da archi in muratura, e conclusa da una copertura piana delimitata da un parapetto in ferro. L’interno si presenta a navata unica con presbiterio sollevato di due gradoni rispetto al resto dell'aula. Dalla parete sinistra della scarsella absidale quadrangolare, si accede alla sacrestia e, da qui, alla casa canonica. Sulla stessa parete, nella parte superiore dell'alzato, si apre una sorta di “matroneo” che si affaccia sul coro dietro l’Altar maggiore.
Struttura
Muratura perimetrale in pietra mista a laterizio intonacata sia internamente che esternamente.
Pianta
Schema planimetrico ad aula unica concluso da un presbiterio sollevato di due gradoni rispetto al resto dell'aula e da un'abside quadrangolare. A ridosso dell’arco trionfale, sul lato sinistro della scarsella absidale, una porta conduce alla sacrestia e da qui ai locali parrocchiali e alla canonica. Sulla stessa parete, al piano superiore si apre una sorta di “matroneo” che si affaccia sul coro dietro l’altar maggiore, raggiungibile dai locali della canonica.
Coperture
L’aula ha copertura a doppia falda con struttura costituita da capriate, terzere e travicelli in legno, mezzane in cotto e manto di copertura in coppi ed embrici alla toscana. L’abside è invece coperta con una volta a vela intonacata e affrescata con decorazioni geometriche ed al centro l’immagine di un pellicano.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è costituita da piastrelle in marmo bianco e bardiglio, delle dimensioni di 20x20 cm disposte a losanga. Al centro, a formare una sorta di guida che conduce dall'ingresso all’altare maggiore, è posata una pavimentazione dello stesso materiale e di medesimo formato, ma disposta a creare un motivo geometrico. Il pavimento dell’abside è costituito da lastre di botticino delle dimensioni di 29x58 cm posato a correre, longitudinalmente all’aula.
Elementi decorativi
La facciata a capanna, semplice e sobria, risulta interamente intonacata e tinteggiata. Al centro si apre il portale d'ingresso principale, profilato da una spessa cornice e sormontato da una mensola modanata e aggettante. Al di sopra si inserisce una finestra rettangolare, dotata di vetrata policroma. In controfacciata è presente la bussola in legno, sopra la quale è inserita un'epigrafe in ricordo della costruzione della nuova chiesa, avvenuta nel 1796. Ai lati dell'ingresso, trovano posto due acquasantiere a colonna in marmo, datate 1968, mentre, presso l'angolo sinistro, è collocato il fonte battesimale, che fu donato alla chiesa nel 1933. Lungo le pareti laterali sono disposti due confessionali a tre fornici, profilati da una cornice dipinta a finto marmo, e due altari di cui restano solo i dossali. Quest'ultimi, in muratura marmorizzata, sono caratterizzati da semicolonne, poste a sostegno di un alto frontone ricurvo e spezzato con simbolo centrale di San Bernardino: l'altare sinistro ospita una statua in gesso dedicata al Sacro Cuore di Gesù risalente agli anni ’50 del Novecento, mentre quello destro accoglie il gruppo scultoreo dell'Annunciazione. L'area presbiteriale è delimitata da una balaustra in marmo bianco con colonnini in marmo giallo di Siena, realizzata nel 1950. Sulle pareti laterali del presbiterio, sono esposti due dipinti, uno seicentesco raffigurante l'Annunciazione e l'altro con Maria Maddalena ai piedi della croce, ascrivibile al XVI secolo. Incorniciati dall'arco trionfale, decorato con motivi geometrici, trovano posto l'Altare maggiore preconciliare, realizzato dai fratelli Fernando e Raffaele Martinelli nel 1873, e la nuova mensa per la celebrazione versus popolum in marmo bianco. Il tabernacolo ottocentesco, staccato dal vecchio altare durante i lavori di adeguamento liturgico, è stato posizionato su una mensola marmorea a destra dell'arco di trionfo, sormontato da una terracotta dello scultore Otello Pucci, raffigurante il Cristo risorto. Dello stesso autore è la Santa Cecilia inserita nella parete destra della scarsella absidale. Alle spalle dell’Altare maggiore, una boiserie in legno, con integrata porta di accesso a scomparsa, separa lo spazio del celebrante dal coro, interamente occupato dal grande organo, oggi non più funzionante. Completano la decorazione dell'abside, il soffitto decorato da una pittura murale in stile neogotico, al centro della quale è raffigurato il Pellicano, e la bifora aperta sulla parete di fondo, ornata da vetrate artistiche con le figure dei santi patroni della chiesa.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1980)
Intorno al 1980, su progetto di Mons. Simone Giusti, è stato eseguito l'adeguamento liturgico dell'area presbiteriale. Davanti all'Altare maggiore preconciliare è stata inserita una mensa per la celebrazione liturgica versus popolum in marmo bianco, costituita da una spessa lastra sorretta da un blocco a forma di parallelepipedo. A sinistra è collocato il nuovo leggio eseguito con lo stesso materiale dell'altare.