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San Benedetto a Settimo
Cascina
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Benedetto a Settimo
Parrocchia dei Santi Benedetto e Lucia
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Cappelle laterali; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1970-1975); presbiterio - intervento strutturale (1965-1970)
861 - X(citazione intero bene); XII - XVII(citazione intero bene); XIV - XVI(citazione intero bene); XVI - XVI(citazione intero bene); XVI - XVI(costruzione intero bene); XVI - XVII(struttura nuovo edificio); 1540 - 1540(citazione intero bene); XVII - XVII(modifiche intero bene); XVII - XVIII(citazione intero bene); 1756 - 1756(soppressione intero bene); XIX - XIX(restauri intero bene); 1819 - 1819(cantoria controfacciata); 1906 - 1906(pitture murali pareti laterali); XXI - XXI(restauri intero bene)
Chiesa di San Benedetto a Settimo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Benedetto a Settimo <San Benedetto a Settimo, Cascina>
Altre denominazioni Chiesa dei Santi Benedetto e Lucia
S. Benedetto a Settimo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costuzione)
Notizie Storiche

861 - X (citazione intero bene)

La chiesa intitolata a San Benedetto di Settimo è nominata per la prima volta in un documento dell'anno 861. L'edificio, che sorgeva nell'area oggi occupata dal cimitero, fu di patronato del Vescovo di Lucca fino al X secolo, per poi passare al Monastero di San Salvatore di Sesto della diocesi lucchese.

XII - XVII (citazione intero bene)

In epoca imprecisata, l'antica chiesa di San Benedetto, cui si aggiunse in seguito la dedicazione a Santa Lucia, divenne di libera collazione degli arcivescovi pisani. Apparteneva al piviere di San Casciano.

XIV - XVI (citazione intero bene)

Nella località di Settimo, oltre alla chiesa di San Benedetto, esisteva una seconda chiesa intitolata a San Pietro in Castello, che sorgeva nelle vicinanze dell'antico Castello dei Conti di Settimo. La chiesa ospitava l'omonima Confraternita che qui si riuniva sotto la direzione di fra' Fabiano dell'ordine dei Servi di Maria della SS.ma Annunziata di Firenze. Nel 1536, i confratelli ottennero in dono l'immagine miracolosa della Madonna del Piano, che fu esposta in chiesa.

XVI  (citazione intero bene)

Nel 1545 la chiesa di San Pietro in Castello, a seguito del cambiamento del corso del fiume, fu sommersa dall'Arno e distrutta: gli arredi sacri furono consegnati all'arciprete del Duomo di Pisa e la tavola della Madonna fu collocata presso un'abitazione privata.

XVI  (costruzione intero bene)

A seguito delle preghiere dei fedeli e delle numerose offerte, tra il 1536 e il 1539, fra' Fabiano mise mano alla costruzione di una nuova chiesa dedicata alla Madonna per esporre nuovamente alla devozione comune l'immagine tanto venerata. Qualche anno più tardi, iniziarono anche i lavori per la costruzione di un piccolo oratorio, che doveva ospitare la confraternita di San Pietro in Castello.

XVI - XVII (struttura nuovo edificio)

La nuova chiesa dedicata alla Madonna era a navata unica, dotata di sei cappelle laterali dipinte da Giuliano di Giovanni detto il Sollazzino. L'edificio presentava un campanile in cui era stata trasferita l'antica campana proveniente dalla chiesa di Santo Stefano in Macerata.

1540  (citazione intero bene)

Nel 1540, fra' Fabiano acquistò un'ancona scolpita proveniente dalle Fiandre.

XVII  (modifiche intero bene)

Nella prima metà del XVII secolo, la nuova chiesa fu sottoposta a lavori di modifica e restauro: le cappelle laterali furono eliminate e sostituite da semplici altari, mentre l'immagine venerata della Madonna fu spostata sull'Altare maggiore, incastonata al centro della tavola di Pier Francesco Foschi.

XVII - XVIII (citazione intero bene)

Nella seconda metà del XVII secolo, i frati dei Servi di Maria furono richiamati a Firenze e furono costretti ad abbandonare la chiesa e il convento.

1756  (soppressione intero bene)

Date le cattive condizioni in cui versava la chiesa dei Santi Benedetto e Lucia, il 7 maggio 1756, l'Arcivescovo di Pisa Mons. Francesco Guidi soppresse l'edificio di culto e trasferì il titolo e le funzioni parrocchiali nella vicina chiesa della Madonna del Piano. Il vano della vecchia chiesa fu così adibito a cimitero parrocchiale. Nello stesso anno, il patronato della chiesa passò alla famiglia dei Conti Galletti.

XIX  (restauri intero bene)

Agli inizi del XIX secolo, la chiesa della Madonna divenuta la nuova chiesa parrocchiale fu sottoposta a restauri: l'Altare maggiore in legno fu sostituito da un importante altare in marmo, impreziosito dall'ancona riutilizzata come paliotto.

1819  (cantoria controfacciata)

Nel 1819, in controfacciata fu costruita la cantoria per ospitare l'organo a canne e in quell'occasione la finestra in facciata fu murata.

1906  (pitture murali pareti laterali)

Nel 1906, le pareti interne delle chiesa furono restaurate e ridipinte: in quell'occasione furono riportati alla luce alcuni affreschi del 1541, commissionati da fra' Fabiano al Sollazzino.

XXI  (restauri intero bene)

Nel corso dei primi anni del XXI secolo, la chiesa dei Santi Benedetto e Lucia è stata sottoposta a lavori di restauro che hanno riguardato la copertura, le facciate e la tinteggiatura interna e esterna dell'edificio.
Descrizione

La chiesa dei Santi Benedetto e Lucia è situata in località San Benedetto a Settimo nel comune di Cascina, lungo la strada provinciale 67 Tosco-Romagnola. L'edificio è fronteggiato da un piccolo sagrato, pavimentato con lastre di porfido posate a correre e rialzato di un gradone rispetto all'ampio piazzale inghiaiato antistante. Il fianco sinistro risulta libero, mentre quello destro è parzialmente addossato ad un'altra struttura parrocchiale, oggi destinata ad asilo. Sul questo lato, in corrispondenza dell'intersezione tra la parte absidale e il corpo di fabbrica della scuola, sorge il campanile a base rettangolare, intonacato e tinteggiato, ornato da due mostre d'orologio ottocentesche. La cella campanaria, dotata di una monofora per lato, è conclusa da una copertura piana, su cui si innalza una leggera struttura metallica a forma di cuspide sagomata, a sostegno di una piccola campana, installata nel XIX secolo. La facciata, tinteggiata di giallo, è delimitata lateralmente da due coppie di paraste dipinte di bianco, che si appoggiano su una zoccolatura in marmo grigio e sostengono l'alto timpano triangolare, caratterizzato dalla parte centrale arretrata e da spigoli aggettanti. Al centro del prospetto si apre il portale di ingresso principale in legno incorniciato da stipiti e coronato da un timpano con cornici modanate. All'interno, la chiesa si presenta ad aula unica, dotata di quattro cappelle laterali e conclusa da una scarsella absidale quadrangolare, introdotta da un ampio arco trionfale. La parte alta delle pareti laterali ospita una sequenza di finestre a monofora decorate con moderne vetrate artistiche raffiguranti santi.
Struttura
Muratura perimetrale in pietra mista a laterizio intonacata sia internamente che esternamente.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica caratterizzata da quattro cappelle laterali e da una scarsella absidale quadrangolare introdotta da un ampio arco trionfale. Il presbiterio risulta sollevato di tre gradoni rispetto al resto dell'aula: sulla parete destra dell'abside si apre una porta che conduce alla sacrestia, alla canonica, al campanile e agli altri locali parrocchiali. Sulla parete destra dell'aula, una porta funge da collegamento con l'asilo adiacente. Dalla seconda cappella della parete sinistra una porta conduce ad un vano utilizzato originariamente come magazzino e attualmente diviso in due parti, la prima delle quali utilizzata come confessionale. In controfacciata è inserita una cantoria in muratura appoggiata su colonne.
Coperture
L'aula è dotata di una copertura a doppia falda con struttura costituita da capriate, terzere e travicelli in legno, mezzane in cotto, doppio strato di carta catramata (realizzata nel 2000) e manto di copertura in coppi ed embrici alla toscana. Le cappelle laterali sono voltate a botte, mentre l'abside è coperta da una volta a vela intonacata e dipinta.
Pavimenti e pavimentazioni
L'aula è dotata di un pavimento con grandi mattonelle di marmo bianco e bardiglio, delle dimensioni di 53x53 cm, disposte a losanga (realizzato duranti i restauri del 1904-1906). Stesso materiale, ma di dimensioni ridotte, è utilizzato per il pavimento delle cappelle laterali, del presbiterio e del coro (cm 23,5 x 23,5).
Cappelle laterali
Lungo le pareti laterali dell'aula si aprono quattro cappelle: le due più vicine all'ingresso ospitano due altari gemelli in pietra serena, databili alla metà del XVIII secolo. Caratterizzati da una mensa priva di tabernacolo, paraste con capitello corinzio e frontone triangolare spezzato con cartella centrale, sono dedicati a San Filippo Benizi (destra) e alla Madonna di Lourdes (sinistra). Le cappelle più vicine al presbiterio presentano due altari simili in pietra serena, entrambi datati 1835. Quello di sinistra accoglie una moderna statua del Sacro Cuore di Gesù e presenta una mensa con paliotto, gradini e tabernacolo in marmi policromi, un dossale delimitato da due semicolonne con capitelli ionici e un frontone triangolare spezzato con simbolo centrale di San Bernardino. L'altare di destra, privo di mensa, ospita la tavola trecentesca della Madonna del Ciliegio, opera di Francesco di Neri da Volterra.
Elementi decorativi
La facciata a capanna, tinteggiata di giallo, è delimitata lateralmente da due coppie di paraste bianche che racchiudono al centro il portale d'ingresso principale, caratterizzato da architrave e stipiti in marmo e sormontato da un frontone triangolare. Al vertice, il timpano è profilato da una cornice aggettante, arretrata nella porzione centrale. Internamente, le pareti sono scompartite da lesene decorate da capitelli ionici, poste a sostegno di una spessa cornice modanata fortemente aggettante che corre lungo tutto il perimetro della chiesa. Da questa diparte un secondo ordine di lesene, di dimensioni minori, tra cui si inserisce una sequenza di finestre a monofora con vetrate policrome. In controfacciata, è inserita la cantoria ottocentesca in legno, sostenuta da colonne in pietra dipinta a finto marmo, che accoglie al centro l'organo a canne, realizzato dalla ditta Tronci di Pistoia nel 1819. Al di sotto, a sinistra della bussola d'ingresso, trova posto il fonte battesimale, qui collocato dal 1910: protetto da un cancellino in ferro battuto e sormontato da una struttura in pietra serena scandita da tre archetti pensili, il fonte è il risultato di una ricomposizione di elementi eterogenei. La coppa, attribuita alla bottega degli Stagi, è riconducibile al XV-XVI secolo, mentre il fusto è ascrivibile al XVII secolo. Alla parete e alla struttura in pietra alle sue spalle, sono fissate quattro statuine in alabastro dipinto, provenienti dall'ancona trecentesca di bottega inglese smembrata e trasformata in paliotto per l'Altare maggiore. A destra della bussola, è collocata una campana della fine del XIII secolo, proveniente dall'abbazia di San Michele Arcangelo alla Verruca e successivamente dalla scomparsa chiesa di Santo Stefano a Macerata. Sullo stesso lato, addossate alla parete destra, sono collocate due colonne romane di spoglio con capitello corinzio, inserite l'una sull'altra e rielaborate in epoca medievale. Lungo la navata si aprono quattro cappelle laterali, tra cui si inseriscono due confessionali a tre fornici con cornice in pietra e rivestimento in legno. Cinto da due balaustre in marmo bianco datate 1847, il presbiterio accoglie al centro l'Altare maggiore preconciliare, risalente al 1802 e realizzato in marmo bianco con intarsi in marmi policromi. Caratterizzato da una mensa con gradini e tabernacolo intronizzato, l'altare presenta due plinti scolpiti con l'arme della famiglia Marcacci e un paliotto in alabastro di manifattura inglese, ascrivibile al XIV secolo. L'opera, acquistata dai frati dei Servi di Maria nel 1540, in origine costituiva un'ancona successivamente privata della cornice in pietra e riutilizzata come paliotto. Protetto con una lastra in plexiglass, è stato recentemente illuminato con luci a led. Al centro della parete di fondo della scarsella absidale, trova posto la pala d'altare di Pier Francesco Foschi raffigurante i santi Pietro Apostolo e Filippo Benizi, in cui si inserisce l'icona trecentesca della Madonna del Piano. Nel 1906, le pareti interne della chiesa furono ridipinte e decorate: durante i lavori, furono scoperti tre affreschi raffiguranti la Madonna della Misericordia, Gesù Risorto e il Matrimonio di Maria, commissionati da fra' Fabiano al maestro Giuliano di Giovanni de' Castellani, detto il Sollazzino che li eseguì nel 1541. Completano la decorazione della chiesa le pitture murali ottocentesche della volta che sovrasta la scarsella absidale, nelle cui lunette si sviluppano le scene della vita di Santa Lucia ad opera di Giuseppe Bacchini.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970-1975)
L'adeguamento liturgico ha comportato l'inserimento di una mensa in legno per la celebrazione versus populum davanti all'Altare maggiore preconciliare. Attualmente è in cantiere il progetto per la realizzazione di una nuova mensa su disegno dell'arch. Giorgio Casarosa.
presbiterio - intervento strutturale (1965-1970)
Le balaustre in marmo, realizzate nel 1847, vennero ridotte di dimensioni immediatamente dopo il concilio. Nello stesso periodo, venne rimosso anche il pulpito.
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