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restauro
adeguamento liturgico
Fiavè
Trento
chiesa
parrocchiale
Immacolata e Santi Fabiano e Sebastiano
Parrocchia dell'Immacolata e dei Santi Fabiano e Sebastiano
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
1520 - 1537(menzione intorno); 1580 - 1580(apertura finestra); 1583/08/03 - 1583/08/03(erezione a curazia carattere generale); 1603 - 1603(ristrutturazione intero bene); 1614/02/08 - 1614/02/08(concessione del fonte battesimale carattere generale); 1616 - 1652(tinteggiatura interno); 1652 - 1652(ampliamento intero bene); 1661 - 1666(ristrutturazione intero bene); 1667/01/12 - 1667/01/12(concessione della custodia eucaristica carattere generale); 1671 - 1671(ristrutturazione porte); 1849 - 1849(ristrutturazione campanile); 1873 - 1878(demolizione totale e ricostruzione intero bene); 1878/12/08 - 1878/12/08(benedizione carattere generale); 1885/10/10 - 1885/10/10(consacrazione carattere generale); 1892 - 1892(ristrutturazione intero bene); 1919/10/30 - 1919/10/30(erezione a parrocchia carattere generale); 1923 - 1926(ristrutturazione intero bene); 1970 - 1974(ristrutturazione intero bene); 1984 - 1984(ristrutturazione intero bene); 2002 - 2002(ristrutturazione intero bene); 2009 - 2009(ristrutturazione sagrato)
Chiesa dell'Immacolata e dei Santi Fabiano e Sebastiano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dell'Immacolata e dei Santi Fabiano e Sebastiano <Fiavè>
Altre denominazioni Immacolata e Ss. Fabiano e Sebastiano martiri
Immacolata e Santi Fabiano e Sebastiano
Autore (ruolo)
Bianchi, Domenico (ristrutturazione chiesa precedente)
Dalla Laita, Luigi (primo progetto ricostruzione chiesa)
Geppert, Anton (progetto ricostruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura neoromanica (costruzione)
Notizie Storiche

1520 - 1537 (menzione intorno)

Una cappella dedicata a San Sebastiano a Fiavé è ricordata per la prima volta in un documento del 1520 e quindi nella visita pastorale del 1537; sorgeva nell'attuale piazza San Sebastiano, nelle vicinanze della chiesa ottocentesca, lungo la strada che collega la chiesa di San Zeno a quella di San Rocco, con orientamento nord-sud.

1580  (apertura finestra)

La visita pastorale del 1580 ordinò di aprire una finestra di fianco all'altare, con apertura sulla strada che vi passava accanto.

1583/08/03  (erezione a curazia carattere generale)

Il 3 agosto 1583 la chiesa fu elevata a curazia della pieve di Lomaso, da cui in precedenza dipendeva come cappella.

1603  (ristrutturazione intero bene)

La visita pastorale del 1603 ordinò di riparare delle fessure nelle volte e ritinteggiare le pareti ove necessario.

1614/02/08  (concessione del fonte battesimale carattere generale)

Il fonte battesimale fu concesso l'8 febbraio 1614.

1616 - 1652 (tinteggiatura interno)

Sia la visita pastorale del 1616 che quella del 1652 ordinarono di ritinteggiare le pareti, cancellando i dipinti murali presenti.

1652  (ampliamento intero bene)

Verso il 1652 venne ricavata sulla parete ovest la cappella del Santo Rosario, con altare consacrato in quell'anno.

1661 - 1666 (ristrutturazione intero bene)

Un importante lavoro di ristrutturazione, un ampliamento o un parziale rifacimento dell'edificio venne realizzato da Domenico Bianchi tra il 1661 e il 1666.

1667/01/12  (concessione della custodia eucaristica carattere generale)

Il 12 gennaio 1667 la chiesa ricevette la concessione della custodia eucaristica.

1671  (ristrutturazione porte)

In occasione della visita pastorale del 1671, si ordinò di riparare le porte della chiesa.

1849  (ristrutturazione campanile)

Nel 1849, su progetto di Ernesto Ravanelli, venne ristrutturato il campanile.

1873 - 1878 (demolizione totale e ricostruzione intero bene)

Presa nel 1873 la decisione di erigere una nuova chiesa, essendo l'esistente troppo piccola per la popolazione, dopo una lunga discussione in merito, nel giugno del 1877 si decise di abbattere l'edificio antico con il campanile e la sacrestia e di utilizzare il materiale ricavato per l'erigenda chiesa, la cui prima pietra era già stata benedetta dal curato don Antonio Leonardi il 12 aprile. Il progetto iniziale della chiesa nuova fu dell'architetto Luigi Dalla Laita di Ala, ma fu poi modificato dall'architetto e ingegnere tirolese Anton Geppert; i lavori vennero affidati al maestro muratore Geremia Albertini da Fisto (Spiazzo Rendena).

1878/12/08  (benedizione carattere generale)

La chesa venne benedetta dal decano di Lomaso don Costante Dal Rì l'8 dicembre 1878.

1885/10/10  (consacrazione carattere generale)

Il nuovo edificio fu consacrato dal vescovo Giovanni Giacomo della Bona il 10 ottobre 1885.

1892  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1892 fu eseguito un restauro nel coro venne sostituita la copertura della chiesa.

1919/10/30  (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa fu eretta a parrocchia il 30 ottobre 1919, con decreto del vescovo Celestino Endrici.

1923 - 1926 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1923 vennero sostituite le coperture, in lastre di zinco; nel 1924 l'interno fu ornato da dipinti murali eseguiti da Metodio Ottolini e vennero poste le vetrate; nel 1926 fu realizzata la nuova porta maggiore.

1970 - 1974 (ristrutturazione intero bene)

Il primo adeguamento liturgico dell'edificio sacro fu realizzato nel 1970 circa, insieme ad altri lavori di ristrutturazione tra cui la sostituzione delle porte, la pavimentazione del presbiterio e della sacrestia, l'impianto elettrico (1972) e la protezione dalle scariche atmosferiche, l'elettrificazione delle campane (1974 circa), la nuova copertura e impermeabilizzazione del tetto, la tinteggiatura esterna e interna.

1984  (ristrutturazione intero bene)

Un intervento di ristrutturazione è documentato nel 1984. Fu parzialmente rifatto il manto di copertura del tetto e l'intonaco esterno, ritinteggiato dai pittori Libera del Banale.

2002  (ristrutturazione intero bene)

L'ultimo restauro generale dell'edificio risale al 2002, su progetto del geometra Enzo Caresani. Venne restaurata la copertura e la struttura del tetto, fu sostituito l'impianto elettrico e quello di protezione dalle scariche atmosferiche, furono ritinteggiati gli interni, furono restaurate le vetrate e venne risistemata la pavimentazione.

2009  (ristrutturazione sagrato)

Nel 2009, nell'ambito del progetto di riqualificazione della piazza S. Sebastiano dell'architetto Claudio Salizzoni, anche la parte di proprietà della parrocchia venne ripavimentata.
Descrizione

Orientata ad ovest, la chiesa parrocchiale di Fiavé, dedicata all'Immacolata e ai Santi Fabiano e Sebastiano, venne costruita tra il 1877 e il 1885, su progetto originario dell'architetto Luigi Dalla Laita di Ala, completato poi da Anton Geppert, nei pressi del luogo dove sorgeva la chiesa precedente, dedicata al solo San Sebastiano, nella piazza al centro dell'abitato. Gli esterni presentano uno zoccolo perimetrale in granito, così come il cornicione intermedio e una cornice a fasce verticali raccordate in altro da una profilatura ad archetti pensili, che riprende la suddivisione in tre navate e tre campate dell'interno. Al culmine della facciata a salienti, sopra il portale maggiore e il rosone, si eleva la cella campanaria, con trifore centinate nei lati maggiori e monofore in quelli minori, orologio e copertura a due spioventi con statua apicale. All'interno colonne e semicolonne addossate con capitelli a dado dividono le navate, di cui la maggiore voltata a crociera, le minori a botte. Il presbiterio è elevato su quattro gradini e ritmato da pilastri addossati in pietra, che seguono anche il profilo dell'abside, su cui poggiano le arcate di sostegno alle vele, ornate da dipinti murali di Metodio Ottolini risalenti al 1924.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; abside poligonale.
Facciata
Facciata a salienti con zoccolo, cornicione intermedio e portale centinato inscritto in un avancorpo leggermente aggettante a capanna in granito; al di sopra del cornicione la suddivisione interna a tre navate è ripresa dalle fasce verticali che suddividono la superficie in un settore centrale e due laterali, tutti profilati in alto da cornice ad archetti pensili. Nel settore centrale, sopra il portale si apre un rosone strombato e alla sommità si sviluppa la cella del campanile, conclusa da tetto a due spioventi. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Lungo le fiancate si ripetono lo zoccolo e il cornicione intermedio in granito, così come la cornice superiore ad archetti pensili e le fasce verticali che delimitano le singole campate, centrate da monofore centinate. Finiture a intonaco tinteggiato. Ingressi laterali simmetrici in corrispondenza della seconda campata, sacrestia emergente sul lato destro.
Campanile
Cella a pianta rettangolare innestata al culmine della facciata, forata da trifore sui lati lunghi e monofore su quelli brevi. Finiture a intonaco tinteggiato; quadrante di orologio dipinto al centro del lato frontale, tetto a due falde sormontato da statua. Campaniletto a vela sul lato sinistro del presbiterio, con castelletto in metallo e copertura piramidale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: navata centrale e presbiterio coperti da volte a crociera, navate minori da volte a botte. Abside coperto da volte a vela.
Coperture
Manto di copertura in lamiera metallica.
Interni
Interno preceduto da un atrio d'ingresso ospitante la cantoria e caratterizzato da un'ampia navata centrale e da due strette navate laterali, separate da colonne libere e semicolonne addossate, poste su alti plinti e sormontate da capitelli a dado. Presbiterio elevato di quattro gradini preceduto da arcata a pieno centro e scandito da pilastri addossati in pietra, che proseguono nell'abside, raccordati da arcate a sostegno delle vele. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non ci siano dipinti murali.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata in lastre di pietra calcarea e in piastrelle di cotto sotto i banchi; pavimento del presbiterio in mattonelle di pietra rossa e rosa, disposte a formare un reticolo.
Elementi decorativi
Ciclo di dipinti murali sulle volte del presbiterio e nel catino absidale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'accostamento di elementi eterogenei e non ha quindi carattere di stabilità. Al centro del presbiterio si trova l'altare verso il popolo, provvisorio, a tavolo, in legno, a raso pavimento. L'ambone in legno è sui gradini di accesso al presbiterio, sulla sinistra. Una sedia in legno con seduta imbottita, posta nel presbiterio, costituisce la sede. E' presente l'altare storico, con il proprio tabernacolo, benché privato dell'originaria copertura, che funge da custodia eucaristica, ma le balaustre sono andate distrutte.
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