chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Castello Tesino Trento chiesa sussidiaria S. Ippolito Parrocchia di San Giorgio Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi nessuno 1436 - 1436(costruzione intero bene); 1436 - 1438(decorazione intero bene); 1585 - 1591(apertura finestre); 1600 - 1611(distruzioni esterno); 1611 - 1611(scialbo affreschi); 1622 - 1642(rifacimenti intero bene); 1880 - 1880(rifacimenti abside); 1915 - 1918(profanazione intero bene); 1927 - 1929(restauri intero bene); 1971 - 1971(restauro interno); 2011 - 2012(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Ippolito
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Sant'Ippolito <Castello Tesino>
Altre denominazioni
San Polo Santi Ippolito e Cassiano S. Ippolito
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
Notizie Storiche
1436 (costruzione intero bene)
La chiesa di Sant'Ippolito fu edificata nel 1436 per volere di Donato Pelloso di Castello, celebre notaio, che la rese indipendente dotandola di una propria rendita, oltre che di tutti gli arredi necessari per la celebrazione.
1436 - 1438 (decorazione intero bene)
Tra il 1436 e il 1438 furono realizzati da un unico esecutore tutti gli affreschi che ornano per intero le pareti interne dell'edificio, pagati da diversi offerenti che si fecero rappresentare nei dipinti.
1585 - 1591 (apertura finestre)
Nella visita pastorale del 1585 fu ordinato di chiudere le tre finestre dell'abside e di realizzarne altre due molto più ampie in facciata. In seguito nel 1591 si ordinava la riapertura e l'ingrandimento di almeno due delle monofore dell'abside.
1600 - 1611 (distruzioni esterno)
Prima del 1611 era stato certamente demolito il portico in facciata con il suo altare.
1611 (scialbo affreschi)
Nel 1611 il vescovo di Feltre Agostino Gradenigo ordinò l'imbiancatura di tutte le figure affrescate presenti nella chiesa.
1622 - 1642 (rifacimenti intero bene)
Tra le visite pastorali del 1622 e del 1642 fu realizzato il soffitto a cassettoni ligneo, fu posato un pavimento in calce e furono aperte le due finestre sulla parete meridionale. Inoltre venne realizzata la porta di accesso dalla chiesa al campanile.
1880 (rifacimenti abside)
Nel 1880 don Bortolo Menotti fece realizzare a proprie spese un altare in gesso, creando un muro divisorio stuccato tra esso e l'abside.
1915 - 1918 (profanazione intero bene)
Durante la grande guerra la chiesa fu profanata e spogliata di ogni suo bene.
1927 - 1929 (restauri intero bene)
Nel 1927 vennero casualmente individuati da Ermete Sordo, sotto lo strato di intonaco, i primi affreschi quattrocenteschi. In seguito venne completamente liberata la decorazione che occupa gran parte della superficie interna; durante il restauro furono, inoltre, ripristinate le tre monofore originali dell'abside asportando l'altare in gesso e fu riparato il soffitto.
1971 (restauro interno)
Tra il 1971 e il 1972 sono state restaurate le pareti interne della chiesa, sia le parti affrescate che quelle solamente intonacate.
2011 - 2012 (restauro intero bene)
Tra il 2011 e il 2012 è stato eseguito un importante intervento conservativo, sotto la direzione dell'architetto Lorena Sartori e del geometra Tiziano Vicentini: l'intervento ha interessato gli affreschi e le superfici non affrescate; le capriate e il manto di copertura del tetto; il soffitto ligneo; gli elementi lapidei; il castello campanario; l'impianto contro le scariche atmosferiche.
Descrizione
La chiesa sorge sul colle omonimo che domina il paese di Castello, con orientamento a est. L'edificio fu edificato in forme ancora romaniche nel 1436 (data riportata in numerose iscrizioni), per volere del notaio Donato Peloso. La facciata a due spioventi è dominata dal portale architravato. Il campanile, concluso da una cuspide esagonale, si eleva sul lato meridionale: il piano terra funge da sacrestia. L'interno si articola in una navata spoglia di arredi, ma ricchissima di affreschi realizzati tra il 1436 ed il 1438, che proseguono sull'arco santo e nell'abside semicircolare: in particolare si segnala il ciclo dedicato a San Giacomo sulla parete meridionale.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, terminante in un'abside semicircolare.
Facciata
Facciata a capanna con sistema di forature costituito da un portale architravato, affiancato da finestre quadrate.
Prospetti
Fiancata meridionale vivacizzata dall'emergere del volume del campanile.
Campanile
Struttura su basamento quadrangolare, con fusto in pietrame intonacato; alla sommità cella campanaria aperta da arcate a tutto sesto; copertura a cuspide ottagonale, rivestita di calce, fiancheggiata da quattro pinnacoli.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura di pietrame intonacata all'esterno e dipinta all'interno; strutture di orizzontamento: soffitto ligneo sostenuto da capriate; catino absidale.
Coperture
Tetto a doppia falda sulla navata e semiconico sull'abside, entrambi ricoperti di scandole.
Interni
Navata unica interamente rivestita di affreschi: sul lato meridionale si aprono due finestre ed il portale laterale; abside soprelevata su di un gradino illuminata da tre monofore.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento a mattonelle di pietra calcarea.
Elementi decorativi
Frammenti di affresco sulla facciata e due registri di affreschi sulle pareti della navata e nell'abside.