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Castel Condino
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Giorgio
Parrocchia di San Giorgio
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1964-1965); presbiterio - aggiunta arredo (1964-1965 circa); fonte battesimale - intervento strutturale (1964-1965)
1261 - 1265(menzione carattere generale); 1445/11/24 - 1445/11/24(consacrazione carattere generale); 1633/11/26 - 1633/11/26(concessione del fonte battesimale carattere generale); 1717 - 1717(installazione orologio campanile); 1863 - 1864(ricostruzione intero bene); 1864/10/30 - 1864/10/30(benedizione carattere generale); 1867/01/01 - 1867/08/26(costruzione tribune); 1867/08/27 - 1867/08/27(consacrazione carattere generale); 1905 - 1905(costruzione gradini facciata); 1907 - 1909(sostutuzione campane e orologio campanile); 1915 - 1918(danneggiamento intero bene); 1919 - 1924(ristrutturazione intero bene); 1944/12/21 - 1944/12/21(erezione a parrocchia carattere generale); 1954 - 1965(ristrutturazione intero bene); 1974 - 1974(manutenzione intero bene); 2001 - 2003(restauro intero bene)
Chiesa di San Giorgio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giorgio <Castel Condino>
Altre denominazioni S. GIORGIO martire
S. Giorgio
Autore (ruolo)
Giacomelli, Francesco (costruzione)
Pagnoni, Carlo (disegno)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura neoromanica (costruzione)
Notizie Storiche

1261 - 1265 (menzione carattere generale)

L'esistenza di una cappella dedicata a San Giorgio nella seconda metà del XIII secolo è testimoniata indirettamente da una bolla cinquecentesca, che conferma i privilegi concessi in precedenza da Urbano IV, papa dal 1261 al 1265.

1445/11/24  (consacrazione carattere generale)

Il 24 novembre 1445 la cappella fu riconsacrata da Albertino de Tridino, vescovo suffraganeo di Benedetto da Trento, forse a seguito di un ampliamento o di una ricostruzione. L'edificio aveva allora un solo altare.

1633/11/26  (concessione del fonte battesimale carattere generale)

In seguito alla supplica che la comunità di Castello fece al vescovo Carlo Emanuele Madruzzo durante la visita pastorale, con documento del 26 novembre 1633 la cappella ottenne licenza di erigere il fonte battesimale. Oltre all'altar maggiore esistevano a quest'epoca quelli delle confraternite del Rosario e del Santissimo Sacramento.

1717  (installazione orologio campanile)

Il primo orologio fu collocato sul campanile nel 1717 a spese della comunità, che lo acquistò a Trento.

1863 - 1864 (ricostruzione intero bene)

Il desiderio della popolazione di costruire una nuova chiesa più grande si scontrò per un certo tempo con la difficoltà di reperire fondi sufficienti; tuttavia il legato testamentario di don Giovanni Pernisi, che nel 1861 lasciò 10000 fiorini da destinare all'opera, con la clausola di utilizzarli entro dieci anni, ruppe gli indugi. Su disegno dell'ingegner Carlo Pagnoni, l'impresa di Francesco Giacomelli di Predazzo iniziò a lavorare nell'autunno del 1863 (posa e benedizione della prima pietra il 23 ottobre da parte dell'arciprete di Condino don Cristoforo Pangrazzi). Dopo la sospensione invernale, il cantiere riprese il 1° aprile 1864 e in sette mesi la chiesa era terminata, ad eccezione dell'intonacatura esterna e dell'ultima mano interna. L'edificio precedente venne interamente demolito (tranne il campanile) e il materiale recuperabile fu reimpiegato nella nuova costruzione.

1864/10/30  (benedizione carattere generale)

Domenica 30 ottobre 1864 la nuova chiesa venne benedetta e aperta regolarmente al culto.

1867/01/01 - 1867/08/26 (costruzione tribune)

Nel corso del 1867 si acquistò l'organo e si realizzarono due tribune sulle pareti della seconda campata, l'una per ospitare lo strumento, l'altra per ragioni di simmetria, rimasta sempre vuota. Il nuovo organo venne utilizzato in occasione della consacrazione della chiesa, il 27 agosto.

1867/08/27  (consacrazione carattere generale)

La chiesa fu consacrata dal vescovo Benedetto Riccabona de Reichenfels il 27 agosto 1867.

1905  (costruzione gradini facciata)

Nei primi mesi del 1905 furono collocati i gradini in granito davanti all'ingresso della chiesa.

1907 - 1909 (sostutuzione campane e orologio campanile)

Nel 1907 fu rinnovato il concerto campanario con la sostituzione di due bronzi su cinque; due anni dopo l'orologiaio roveretano Paolo Peterschütz fabbricò un nuovo orologio.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

Durante la prima guerra mondiale il paese fu evacuato e l'edificio subì danni e spogliazioni.

1919 - 1924 (ristrutturazione intero bene)

Una volta terminato il conflitto, al rientro della popolazione sfollata, il nuovo curato, don Guido Bronzini da Fiavè, si occupò di riparare i danni e reintegrare l'arredo perduto, sostituendo i banchi, l'organo e le campane (nel 1921). Il tetto fu riparato e venne rinnovata la tinteggiatura esterna e interna. Nel 1924 Metodio Ottolini eseguì la decorazione figurata delle pareti del presbiterio, delle volte e del parapetto della cantoria, eretta tre anni prima in controfacciata, in sostituzione delle precedenti tribune in navata, demolite.

1944/12/21  (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa fu eretta a parrocchia il 21 dicembre 1944.

1954 - 1965 (ristrutturazione intero bene)

Nell'autunno del 1954 venne consacrato il nuovo concerto delle campane; tra il 1960 e il 1965 venne realizzato l'impianto di riscaldamento, furono sostituite le due porte d'ingresso e le campane furono elettrificate. In occasione del centenario della chiesa si eseguì anche l'adeguamento liturgico strutturale, trasferendo il fonte battesimale nella seconda campata e realizzando il nuovo altare al popolo, consacrato il 27 luglio 1966 da monsignor Oreste Rauzi.

1974  (manutenzione intero bene)

Intorno al 1974 furono eseguite alcune opere di ordinaria manutenzione, come la riparazione di opere murarie, il restauro degli altari, la tinteggiatura. Poco prima era stato riparato il tetto.

2001 - 2003 (restauro intero bene)

Un nuovo restauro interessò l'edificio tra il 2001 e il 2003 sotto la direzione dell'architetto Nadia Tarolli; venne sistemato il tetto, furono riaperte tre finestre tamponate sul lato ovest per cui furono realizzate le vetrate e vennero restaurati gli arredi lignei.
Descrizione

Isolata su un'ampia balconata al culmine della salita a tornanti che porta al paese, l'imponente parrocchiale di San Giorgio fu costruita in stile neoromanico tra il 1863 e il 1864 su disegno dell'ingegner Carlo Pagnoni, orientata a nord. Per soddisfare l'esigenza di un luogo di culto capace di contenere la popolazione in forte espansione numerica, venne sacrificata la costruzione antica, di cui sopravvive il solo campanile, isolato e posto per angolo rispetto alla facciata, con belle bifore a luci centinate separate da una colonnina, racchiuse entro un'arcata a tutto sesto. La facciata monumentale è serrata tra due robuste lesene angolari; una cornice ad archetti pensili profila i due spioventi, raccordati alla sommità dalla base a parallelepipedo per la croce apicale. L'ampio portale, sorretto da pilastri in granito, con luce singola centinata, riprende in piccolo le caratteristiche della facciata. Le fiancate sono scandite da lesene e dalla stessa cornice superiore ad archetti, che riprendono la suddivisione interna in tre campate, ciascuna illuminata da una coppia di finestre centinate. All'interno la navata, coperta da volte a botte unghiata, è ritmata da possenti pilastri; lungo le fiancate, sfondate da ampie arcate a pieno centro, si dispongono sei cappelle simmetriche poco profonde, che ospitano la cantoria, a tre fornici su pilastri (campata prima), il fonte battesimale e l'ingresso secondario (campata seconda), gli altari laterali (campata terza). Una scalinata di quattro gradini e un grande arco a tutto sesto conducono al presbiterio rettangolare, voltato a crociera, alle cui pareti si appoggia l'imponente coro ligneo, che continua lungo l'abside poligonale, forata da una coppia di monofore centinate sui lati obliqui. Le volte, le pareti del presbiterio e dell'abside e il parapetto della cantoria sono decorati da dipinti murali realizzati da Metodio Ottolini nel 1924.
Preesistenze
Il campanile è l'unica sopravvivenza della chiesa antica.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare, concluso da abside poligonale.
Facciata
Facciata monumentale in stile neoromanico serrata tra due robuste lesene angolari; una cornice ad archetti pensili profila i due spioventi, raccordati alla sommità dalla base a parallelepipedo per la croce apicale; zoccolo a intonaco rustico interrotto dall'ampio portale, sorretto da pilastri in granito, con luce singola centinata, che riprende in piccolo le caratteristiche della facciata.
Prospetti
Fiancate intonacate e tinteggiate scandite da lesene e da una cornice superiore ad archetti che riprendono la suddivisione interna in tre campate, ciascuna illuminata da una coppia di finestre centinate. Ingresso secondario sul fianco destro, in corrispondenza della seconda campata; sempre a destra emerge il corpo della sacrestia, mentre a sinistra si trova un ambiente adibito a deposito. Abside poligonale con due monofore centinate aperte simmetricamente sulle pareti oblique.
Campanile
Torre isolata a pianta quadrangolare, posta per angolo a destra della facciata; fusto in pietra a vista e intonacato a raso sasso, con grande quadrante di orologio affrescato sul lato frontale. Cella campanaria delimitata inferiormente da una cornice orizzontale, dotata di quattro bifore con luci centinate separate da una colonnina, racchiuse entro un'arcata a tutto sesto. Tetto a quattro spioventi sormontato da una croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volte a botte unghiata nella navata, volta a crociera nel presbiterio e volta a tre spicchi nell'abside.
Coperture
Tetto a due spioventi sulla navata e sul presbiterio, a più spioventi sopra l'abside. Manto di copertura in coppi, anche sul campanile.
Interni
Interno ad unica navata, divisa in tre campate separate da possenti pilastri; lungo le fiancate, sfondate da ampie arcate a pieno centro, si dispongono sei cappelle simmetriche poco profonde, che ospitano la cantoria, a tre fornici su pilastri (campata prima), il fonte battesimale e l'ingresso secondario (campata seconda), gli altari laterali (campata terza). Una scalinata di quattro gradini e un grande arco a tutto sesto conducono al presbiterio rettangolare, alle cui pareti si appoggia l'imponente coro ligneo, che continua lungo l'abside poligonale. Finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in marmo grigio screziato; gradini di acceso al presbiterio in pietra calcarea.
Elementi decorativi
Dipinti murali di Metodio Ottolini sulle pareti del presbiterio, al centro delle volte e sul parapetto della cantoria.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1964-1965)
L'adeguamento liturgico è stato realizzato nel biennio 1964-1965, n occasione del centenario della chiesa, mediante l'accostamento di elementi in parte fissi e in parte mobili: l'altare verso il popolo è in marmo, a tavolo, a raso pavimento, posizionato al centro del presbiterio e probabilmente retto da pilastrini di reimpiego. Venne consacrato da monsignor Oreste Rauzi il 27 luglio 1966.
presbiterio - aggiunta arredo (1964-1965 circa)
L'ambone ligneo, ricavato presumibilmente da un inginocchiatoio ottocentesco, si trova sulla scalinata di accesso al presbiterio, a sinistra. E' presente l'altare maggiore storico, con il proprio tabernacolo che funge da custodia eucaristica. Una sedia a braccioli in legno con seduta e schienale imbottiti funge da sede, affiancata da altre due sedie analoghe, ma prive di braccioli, e da un leggio sempre di legno.
fonte battesimale - intervento strutturale (1964-1965)
Il fonte battesimale storico è stato trasferito dall'ingresso alla seconda cappella a sinistra, chiusa dalle balaustre marmoree rimosse dal presbiterio.
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