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Carisolo
Trento
chiesa
cimiteriale
S. Stefano protomartire
Parrocchia di San Nicolò
Preesistenze; Pianta; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
VIII - XIV(ipotesi di fondazione preesistenze); XIII - XIV(costruzione intero bene); 1244 - 1244(menzione carattere generale); XIV - XIV(consolidamento intorno); XV - XV(ampliamento intero bene); 1454/08/27 - 1454/08/27(riconsacrazione carattere generale); 1454 - 1454(decorazione antico presbiterio); 1454 - 1461(ampliamento intero bene); 1461 - 1461(decorazione intero bene); 1519 - 1519(decorazione intero bene); 1519 - 1534(ampliamento navata); 1534 - 1534(decorazione intero bene); 1727/02/24 - 1727/02/24(erezione a curazia carattere generale); 1751 - 1751(trasferimento sede curaziale carattere generale); 1972 - 1973(rifacimento coperture); 1973 - 1973(ristrutturazione campanile); 1996 - 1998(restauro intero bene); 2006 - 2007(restauro intero bene)
Chiesa di Santo Stefano Protomartire
Tipologia e qualificazione chiesa cimiteriale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano Protomartire <Carisolo>
Altre denominazioni S. Stefano protomartire
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

VIII - XIV (ipotesi di fondazione preesistenze)

Secondo la critica la chiesa sorgerebbe sui resti di un castelliere di risalente all'alto medioevo. Probabilmente nell'VIII secolo in questo luogo venne eretta una prima cappella dedicata a San Michele Arcangelo, più tardi affiancata da una seconda cappella dedicata a Santo Stefano. Entrambe furono demolite tra il XIII e il XIV secolo per consentire la costruzione della chiesa romanica, poi modificata nella struttura presente (incerta).

XIII - XIV (costruzione intero bene)

Tra il XIII e il XIV secolo venne costruita la chiesa romanica di Santo Stefano, della quale gli ampliamenti successivi hanno risparmiato soltanto l'arcata ogivale dell'arco santo, inquadrante la cappella laterale entro la quale è posto l'altare di San Michele Arcangelo. La costruzione della torre campanaria è assegnata alla medesima fase edificatoria.

1244  (menzione carattere generale)

La chiesa è menzionata per la prima volta in un documento del 1244, nel quale è detta proprietà di un collegio di chierici.

XIV  (consolidamento intorno)

Nel corso del XIV secolo l'area circostante la chiesa venne consolidata mediante la costruzione di un muraglione affacciato sul Sarca. Il terreno salvato dall'erosione naturale fu adibito a cimitero.

XV  (ampliamento intero bene)

La chiesa fu ampliata nel corso della prima metà del XV secolo.

1454/08/27  (riconsacrazione carattere generale)

In seguito ai lavori di ampliamento condotti nella prima metà del secolo la chiesa fu nuovamente consacrata il 27 agosto 1454.

1454  (decorazione antico presbiterio)

Attorno al 1454 venne realizzata la decorazione a fresco dell'antico presbiterio, di cui rimane soitanto l'arco santo, murato a sinistra della navata. La decorazione pittorica è stata attribuita ad Antonio Baschenis.

1454 - 1461 (ampliamento intero bene)

L'impianto strutturale della chiesa venne stravolto dagli interventi di ampliamento e di rotazione dell'orientamento dell'edificio. In particolare, la navata fu ingrandita e venne aggiunto il corpo del presbiterio in forme schiettamente gotiche. Tale intervento si situa tra il 1454, anno della riconsacrazione della chiesa, e il 1461, data riportata in uno degli affreschi del nuovo arco santo.

1461  (decorazione intero bene)

La decorazione del nuovo arco santo e della parete ovest della navata, attribuita ad Antonio Baschenis, fu eseguita nel 1461.

1519  (decorazione intero bene)

La decorazione del prospetto principale, comprendente la celebre danza macabra, venne eseguita da Simone Baschenis nel 1519. La decorazione del presbiterio, pure di Simone, è considerata ad essa coeva.

1519 - 1534 (ampliamento navata)

Tra il 1519 e il 1534 la navata fu prolungata verso nord-ovest di circa cinque metri. A questa fase costruttiva si assegna la realizzazione della scala esterna.

1534  (decorazione intero bene)

Nel 1534 Simone Baschenis completò la decorazione del prospetto principale ed eseguì gli affreschi delle cappelle esterne e della cripta.

1727/02/24  (erezione a curazia carattere generale)

La chiesa di Santo Stefano a Carisolo fu eretta a curazia il 24 febbraio 1727. In precedenza la comunità di Carisolo aveva fatto parte prima della curazia di Sopracqua con sede in Santa Lucia a Giustino (1500-1640) e quindi di quella di Pinzolo, che da essa si era separata (1640-1727).

1751  (trasferimento sede curaziale carattere generale)

La chiesa di Santo Stefano costituì il principale luogo di culto di Carisolo fino al 1751, quando fu rifabbricata la chiesa di San Nicolò alla quale passò il titolo di curaziale. Santo Stefano rimase, infine, solo chiesa cimiteriale.

1972 - 1973 (rifacimento coperture)

Tra il 1972 e il 1973 venne rifatto il tetto di scandole.

1973  (ristrutturazione campanile)

Il campanile fu ristrutturato nel 1973 a opera della ditta Fostini e Maffei. I principali interventi riguardarono da un lato l'inserimento di una soletta in cemento armato nella piramide del campanile, che ne consolidasse la statica, dall'altro il rifacimento del castello delle campane e il consolidamento delle bifore.

1996 - 1998 (restauro intero bene)

La chiesa è stata interamente restaurata tra il 1996 e il 1998.

2006 - 2007 (restauro intero bene)

La chiesa è stata nuovamente restaurata tra il 2006 e il 2007 sotto la direzione dell'architetto Ivo Maria Bonapace.
Descrizione

La chiesa di Santo Stefano Protomartire a Carisolo, celebre per la danza macabra dipinta da Simone Baschenis sul prospetto principale dell'edificio, sorge in posizione panoramica all'imbocco della Val Genova, su uno sperone roccioso che sovrasta il torrente Sarca. L'edificio attuale è il frutto di alcuni interventi di ampliamento operati nel corso del XV secolo e tra il 1519 e il 1534, che stravolsero l'assetto della chiesa romanica, della quale sopravvivono solo l'arco santo, ora murato lungo la parete sinistra della navata, e il campanile. La chiesa, orientata a sud-est, non presenta una vera e propria facciata; il prospetto principale è considerato quello sud-ovest, interamente affrescato, che è ripartito su due livelli. In quello inferiore si trovano due cappelle voltate a botte ribassata, mentre a sinistra di quello superiore si apre il portale maggiore, raccordato al livello stradale da una ripida scala che sale parallelamente al muro. A nord-est sorge la torre campanaria, dalla caratteristica cella a quattro bifore centinate e dalla copertura a piramide in muratura. L'interno si sviluppa su navata unica coperta da un soffitto ligneo piano; una piccola cappella si sviluppa lungo la parete sinistra. Il presbiterio, rialzato su un gradino, è preceduto da un arco santo archiacuto. Ricca la già ricordata decorazione a fresco interna ed esterna della chiesa, opera di Simone Baschenis.
Preesistenze
Lungo la parete sinistra della navata è presente un'arcata archiacuta affrescata che costituiva l'arco santo della chiesa duecentesca.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; sul lato sinistro della navata si sviluppa una piccola cappella a pianta rettangolare. Presbiterio rettangolare.
Prospetti
La chiesa non presenta una vera e propria facciata. Il prospetto principale è considerato quello sud-ovest, interamente affrescato, organizzato su due livelli. In quello inferiore si aprono due cappelle voltate a botte ribassata. Dalla cappella di destra si accede all'ambiente della cripta/sacrestia. In basso a sinistra è murata un'edicola facente parte della Via Crucis che sale alla chiesa. Nel livello superiore, a sinistra, si trova il portale d'accesso alla chiesa, raccordato al piano stradale da una ripida scala in pietra che sale parallelamente al muro. Sul medesimo livello si aprono inoltre due finestre monofore strombate. Le altre fiancate recano murature lisce, segnate da cantonali angolari in pietra a vista, disposti in corsi alternati. Sul lato nord-est è presente un portale murato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, addossata al lato nord-est della chiesa e parzialmente inglobata nella struttura dell'edificio. Fusto in pietra a vista concluso da una cella campanaria illuminata da quattro bifore centinate. Copertura a piramide. L'accesso al campanile avviene dalla navata.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame parzialmente fondate sulla roccia viva, finite a intonaco, tinteggiate internamente. Strutture di orizzontamento: navata sormontata da soffitto piano in legno, retto da travi trasversali; presbiterio voltato a crociera.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda, prolungata sopra la scala d'accesso alla navata, con struttura in legno e manto di copertura in scandole. Campanile: tetto a piramide in pietra a vista.
Interni
Navata unica il cui unico accesso è posto sul lato sud-ovest. Una cappella poco profonda inquadrata da un'arcata a sesto acuto si apre a sinistra della navata. Presbiterio rialzato su un gradino.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in cemento.
Elementi decorativi
La chiesa presenta una ricca decorazione a fresco, dispiegata esternamente sul prospetto principale e internamente nel presbiterio e lungo le pareti della navata.
Adeguamento liturgico

nessuno
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