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Borgo Valsugana
Trento
cappella
sussidiaria
Michele arc.
Parrocchia della Natività di Maria
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
XV - 1509(costruzione intero bene); 1509 - 1509(ristrutturazione intero bene); 1509 - 1550(decorazione lato sud); 1520 - 1540(decorazione parete destra); 1675 - 1675(ampliamento intero bene); 1789 - 1782(variazione d'uso intero bene); 1831 - 1831(restituzione al culto intero bene); 1885 - 1885(cancellata presbiterio); 1958 - 1958(restauro intero bene)
Cappella di San Michele Arcangelo
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella di San Michele Arcangelo <Borgo Valsugana>
Altre denominazioni Michele arc.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

XV - 1509 (costruzione intero bene)

Benché si ignori l'epoca della fondazione della cappella cimiteriale di San Michele Arcangelo, la critica ritiene che essa esistesse come sacello isolato ben prima (XV secolo?) della costruzione della cappella soprastante dedicata ai Santi Rocco e Antonio Abate (1509) (incerta).

1509  (ristrutturazione intero bene)

In seguito alla peste del 1509, sopra la cappella di San Michele fu costruito un ulteriore sacello dedicato ai santi protettori della peste Rocco e Antonio Abate. I lavori di sopraelevazione dell'edificio richiesero la ristrutturazione totale o parziale dell'ambiente terreno.

1509 - 1550 (decorazione lato sud)

Successivamente alla sopraelevazione dell'edificio un anonimo maestro veneto provvide a decorare a fresco l'edicola presente sul lato sud. La decorazione si ritiene eseguita entro la metà del XVI secolo.

1520 - 1540 (decorazione parete destra)

L'affresco con San Michele arcangelo che combatte contro Satana fu realizzato tra il 1520 e il 1540 circa da un anonimo maestro locale. La decorazione fu commissionata dalla famiglia Giovo, il cui stemma compare in basso a destra.

1675  (ampliamento intero bene)

Nel 1675 la comunità di Borgo, risparmiata dalla peste, provvide a restaurare e ampliare l'intero edificio. A questo intervento risale, probabilmente, la ridefinizione della facciata in forme barocche.

1789 - 1782 (variazione d'uso intero bene)

In seguito alla promulgazione delle leggi giuseppine del 1789 la cappella fu sconsacrata e destinata a ossario, formato dai resti estratti dal vecchio cimitero che si trovava attorno alla chiesa pievana di Santa Maria Assunta. Vi si trovavano allora molti teschi disposti su vari scaffali e per questo l'ambiente venne scherzosamente chiamato "vòlto dei pomi".

1831  (restituzione al culto intero bene)

L'ossario di San Michele fu conservato fino al 1831, quando l'ambiente fu ripulito e restituito al culto come cappella funeraria.

1885  (cancellata presbiterio)

Nel 1885 furono ricoverate nella cappella le statue seicentesche della Madonna del Rosario e dei Santi Domenico e Caterina che si trovavano nell'edicola in "piazzola", recentemente passata al titolo della Madonna di Lourdes. Costa (1989) riporta che al tempo il presbiterio di San Michele era delimitato da una cancellata in ferro battuto, poi rimossa in epoca imprecisata.

1958  (restauro intero bene)

Nel 1958 fu condotto il rifacimento integrale degli intonaci esterni.
Descrizione

L'edificio che sorge nella piazza antistante alla pieve di Borgo Valsugana con orientamento a sud ospita due cappelle sovrapposte. La facciata sulla piazza ha un attacco al cielo rettilineo e si caratterizza per l'imponente presenza di una doppia scalinata a rampe contrapposte, tra le quali si trova l'accesso al sacello sotterraneo dedidcato a San Michele Arcangelo, in esame. La scalinata è dominata dal portale architravato della cappella superiore, sormontato da un oculo ovale. Sulla fiancata sinistra si aprono due finestre per piano (lunettate in basso e arcuate in alto); ulteriori monofore centinate si dispongono sul lato sud, intervallate da una nicchia affrescata e sormontate da un ulteriore oculo ovale. Il sacello inferiore venne fondato forse già nel XV secolo come cappella del cimitero che circondava la pieve di Borgo. Soppresso e riconvertito a ossario in seguito alle disposizioni giuseppine del 1789, fu ripristinato nella sua funzione di cappella funeraria solo nel 1831. Lo spazio interno è ripartito in due campate voltate a crociera, separate da un'arcata trasversale. Da segnalare la presenza di un affresco con il santo titolare risalente alla prima metà del XVI secolo.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale.
Facciata
Facciata con attacco al cielo rettilineo, delimitata lateralmente da due paraste d'ordine tuscanico e caratterizzata dall'imponente presenza di una doppia scalinata a rampe contrapposte, al centro della cui struttura si apre l'accesso alla cappella inferiore di San Michele Arcangelo, in esame. Alla sommità della scala si apre un secondo portale, con architrave su modiglioni e tettuccio di protezione a tre falde, che consente l'accesso alla cappella superiore dei Santi Rocco e Antonio Abate. Il disegno è completato in alto da un oculo ovale irregolare.
Prospetti
Fiancata destra addossata ad altro edificio. Fiancata sinistra delimitata da paraste tuscaniche e quasi interamente occupata dalle aperture di due finestre lunettate (in basso) e di due ampie finestre arcuate (in alto), che illuminano i sacelli sovrapposti. Sul lato sud si dispongono in asse due monofore centinate (di cui quella inferiore aperta a livello della strada), un'edicola affrescata e un oculo ovale sommitale, simile a quello presente in facciata.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: volte a crociera in muratura separate da un'arcata trasversale intonacata, retta da mensole in pietra a vista.
Coperture
Tetto a tre falde con struttura in legno e manto di copertura in coppi. Un campaniletto a vela in muratura insiste sulla muratura dell'edificio attiguo alle cappelle.
Interni
Navata unica ripartita in due campate con pareti lisce.
Pavimenti e pavimentazioni
Un parquet in legno dolce riveste l'intera superficie.
Elementi decorativi
Lungo la parete destra della navata, in corrispondenza dell'arcata di divisione delle campate, è presente un affresco raffigurante il il santo titolare della cappella.
Adeguamento liturgico

nessuno
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