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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Borgo Valsugana
Trento
cappella
sussidiaria
Ss. Rocco e Antonio ab.
Parrocchia della Natività di Maria
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
1509 - 1509(costruzione intero bene); 1509 - 1550(decorazione lato sud); 1516 - 1516(decorazione campata seconda); 1525 - 1525(guerra rustica carattere generale); 1533 - 1533(decorazione campata prima); 1675 - 1675(ampliamento intero bene); 1789 - 1789(variazione d'uso intero bene); 1831 - 1831(restauro intero bene); 1924 - 1951(restauro interno); 1958 - 1958(restauro intero bene); 1977 - 1977(restauro interno)
Cappella dei Santi Rocco e Antonio Abate
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella dei Santi Rocco e Antonio Abate <Borgo Valsugana>
Altre denominazioni S. Rocco
S. Rocco pellegrino e S. Antonio abate
Ss. Rocco e Antonio ab.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1509  (costruzione intero bene)

La cappella dei Santi Rocco e Antonio Abate fu costruita nel 1509 come ex-voto della comunità di Borgo Valsugana per la liberazione dalla peste, sopraelevando la cappella cimiteriale di San Michele Arcangelo già esistente nei pressi della pieve.

1509 - 1550 (decorazione lato sud)

Successivamente alla sopraelevazione dell'edificio un anonimo maestro veneto provvide a decorare a fresco l'edicola presente sul lato sud. La decorazione si ritiene eseguita entro la metà del XVI secolo.

1516  (decorazione campata seconda)

Nel 1516 la seconda campata fu interamente affrescata da Francesco Corradi con le storie dei santi titolari.

1525  (guerra rustica carattere generale)

Durante la guerra rustica del 1525 i capipopolo di Borgo prestarono giuramento di unità all'interno del sacello. Tra loro compariva anche l'autore degli affreschi, Francesco Corradi, che a causa della sua partecipazione alla rivolta contadina, fu condannato al taglio della lingua sulla piazza di Trento (23 dicembre 1525).

1533  (decorazione campata prima)

L'affresco con la Sacra Famiglia presente lungo la parete destra della prima campata fu realizzato da un anonimo maestro trentino nel 1533.

1675  (ampliamento intero bene)

Nel 1675 la comunità di Borgo, risparmiata dalla peste, provvide a restaurare e ampliare l'intero edificio. A questo intervento risale, probabilmente, la ridefinizione della facciata in forme barocche.

1789  (variazione d'uso intero bene)

In seguito alla promulgazione delle leggi giuseppine del 1789 la cappella fu sconsacrata.

1831  (restauro intero bene)

La cappella fu restaurata nel 1831 per volontà e partecipazione popolare, mentre era arciprete don Pietro Casagranda.

1924 - 1951 (restauro interno)

Interventi di restauro degli affreschi sono documentati nel 1924, ad opera di Tullio Brizzi, e nel 1951.

1958  (restauro intero bene)

Nel 1958 fu condotto il rifacimento integrale degli intonaci esterni.

1977  (restauro interno)

Un ulteriore restauro della decorazione pittorica venne condotto nel 1977 sotto la direzione della locale Soprintendenza.
Descrizione

L'edificio che sorge nella piazza antistante alla pieve di Borgo Valsugana con orientamento a sud ospita due cappelle sovrapposte. Il sacello superiore dedicato ai Santi Rocco e Antonio Abate venne costruito nel 1509 come ex-voto della popolazione per la liberazione dalla peste ed è noto per il vasto ciclo d'affreschi con storie dei santi titolari, eseguito da Francesco Corradi nel 1516. La facciata, ridefinita in forme barocche nel 1675, ha un attacco al cielo rettilineo e si caratterizza per l'imponente presenza di una doppia scalinata a rampe contrapposte, tra le quali si trova l'accesso al preesistente sacello sotterraneo, dedidcato a San Michele Arcangelo. La scalinata è dominata il portale architravato della cappella superiore, sormontato da un oculo ovale. Sulla fiancata sinistra si aprono due finestre per piano (lunettate in basso e arcuate in alto); ulteriori monofore centinate si dispongono sul lato sud, intervallate da una nicchia affrescata e sormontate da un ulteriore oculo ovale. L'interno della cappella superiore è organizzato in due campate voltate a crociera costolonata, separate da un'arcata in pietra a vista. Arcate sfondate inquadrano le aperture delle finestre rivolte a est.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale.
Facciata
Facciata con attacco al cielo rettilineo, delimitata lateralmente da due paraste d'ordine tuscanico e caratterizzata dall'imponente presenza di una doppia scalinata a rampe contrapposte, al centro della cui struttura si apre l'accesso alla cappella inferiore di San Michele Arcangelo. Alla sommità della scala si apre un secondo portale, con architrave su modiglioni e tettuccio di protezione a tre falde, che consente l'accesso alla cappella superiore dei Santi Rocco e Antonio Abate, in esame. Il disegno è completato in alto da un oculo ovale irregolare.
Prospetti
Fiancata destra addossata ad altro edificio. Fiancata sinistra delimitata da paraste tuscaniche e quasi interamente occupata dalle aperture di due finestre lunettate (in basso) e di due ampie finestre arcuate (in alto), che illuminano i sacelli sovrapposti. Sul lato sud si dispongono in asse due monofore centinate (di cui quella inferiore aperta a livello della strada), un'edicola affrescata e un oculo ovale sommitale, simile a quello presente in facciata.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: volte a crociera costolonate, separate da un'arcata trasversale archiacuta in pietra a vista.
Coperture
Tetto a tre falde con struttura in legno e manto di copertura in coppi. Un campaniletto a vela in muratura insiste sulla muratura dell'edificio attiguo alle cappelle.
Interni
Navata unica ripartita in due campate da un'arcata trasversale archiacuta in pietra a vista. Lungo la parete sinistra si susseguono due arcate a pieno centro, sfondate, che inquadrano le aperture delle finestre.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in cemento.
Elementi decorativi
La cappella vanta una ricca decorazione a fresco, concentrata in particolare nella seconda campata. Alcuni brani affrescati si ritrovano anche lungo la parete destra della prima campata.
Adeguamento liturgico

nessuno
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