Notizie Storiche |
V (origini chiesa carattere generale)
"non possiamo stabilire l'antichità di questo titolo, ma molti indizi ci portano a pensare ad una fondazione assai remota, forse ancora tardo romana, perché sappiamo che già in quell'epoca (V secolo dopo Cristo) il cristianesimo venne diffuso nell'agro forovibiese, nel quale il territorio di Envie era ricompreso". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)
V - VI (ipotesi costruttive (?) edificio primitivo)
"nulla possiamo dire, purtroppo, circa il primitivo edificio enviese dedicato a San Marcellino, in assenza di indagini compiute tramite adeguati scavi, tranne che, intuitivamente sostenere che dovette trattarsi di una costruzione di dimensioni ridotte." (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)
XI (costruzione torre campanaria )
"una delle testimonianze architettoniche più antiche, in Envie, è la torre campanaria della chiesa parrocchiale di san Marcellino: essa, infatti, venne costruita in forme romaniche lombarde da maestranze itineranti, nel secolo XI". (Di Francesco, 2001, p. 113)
XI (maestranze (?) campanile)
"certo è che si tratta di una struttura architettonica non improvvisata da artigiani locali, ma realizzata da operai specializzati del Canton Ticino (molto probabilmente maestri comacini o campionesi), che viaggiavano, organizzati in squadre ed avevano proprie regole interne e rituali segreti..." (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 81)
XI (ipotesi costruttive copertura originaria del campanile)
"il coronamento originario del campanile di San Marcellino poteva benissimo apparire come l'ipotetica piramide di piccole lastre di pietra, che fu proposta da D'Andrade nel rilievo che fece della torre di Santo Stefano di Ivrea e che ancora oggi vediamo svettare a Cantalupa o su molti campanili dell'Alto Novarese". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 85)
XI (ampliamento intero bene)
"essa fu certamente ampliata nel corso dell'XI secolo..." (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)
XI (ipotesi costruttive chiesa romanica)
"… sembra possibile affermare che si trattò d'una chiesa ad unica nave, costruita in massima parte in pietra, con qualche piccolo intervento in laterizio, specialmente nelle finestrature e nelle cornici decorative". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)
XI (costruzione parte inferiore campanile )
Nell'XI secolo "maestranze itineranti comacine furono incaricate della costruzione […] di un nuovo campanile, in stile romanico lombardo" (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)
XI (citazione maestranze ampliamento chiesa )
Nell'XI secolo "maestranze itineranti comacine furono incaricate della costruzione d'una chiesa nuova…" (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)
XI - XII (intitolazione (?) intero bene)
"a proposito della nostra chiesa, scrive don Ettore Dao: La chiesa di Envie ebbe fin dagli inizi come titolari i santi Marcellino e Pietro. S. Marcellino è il titolo dell'antichissima chiesa episcopale di Embrun e sembra verosimile che il suo culto sia venuto di là ed introdotto ad Envie da epoca lontana, poiché già nel secolo XII vi si fa riferimento". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p 78)
XI - XVIII (usanza (?) carattere generale)
"I nobili ed i feudatari venivano inumati all'interno della chiesa stessa: prima sotto il pavimento, secondo l'usanza medioevale, ed in seguito nelle tombe o altari di famiglia". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 77)
XII - XIII (costruzione (?) portico non più presente)
"Probabilmente nel XII o già nel XIII secolo, sul fronte della chiesa di San Marcellino fu costruito un portico: la sua esistenza è desumibile da un documento del 7 giugno 1296 e cioè una procura con la quale gli homines di Envie giurarono fedeltà a Manfredo, figlio del marchese Tommaso di Saluzzo". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)
XIII (assoggettamento alla prevostura d'Oulx carattere generale )
"un accenno esplicito alla chiesa di Envie si trova in un atto dell'Arcivescovo di Milano che confermava quanto già accordato dal vescovo di Torino Gandolfo, nel 1259, alla prevostura di Oulx... dono e concedo indissolubilmente alla chiesa ulcinese e confermo la pieve di Revello con le sue chiese di pertinenza i cui nomi sono i seguenti: ... la chiesa dei Santi Marcellino e Pietro di Envie…". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 77)
1263 (citazione dedicazione chiesa )
"tuttavia è soltanto in un documento del 1263 che la chiesa di Envie viene ricordata come dedicata ai Santi Marcellino e Pietro, ....". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 1)
1375 (citazione Rettori della chiesa carattere generale)
"Nel 1375 reggeva la chiesa di S. Pietro e Marcellino la chiesa di Envie Fra Enrietto de Theo di Vigone, che 25 giorni dopo rimetteva a D. Giovanni di Enrico Belli di Rivalta e 17 giorni dopo, in seguito a nuova rinunzia passava a D. Pietro Belli di Rivalta su nomina del Pievano di Revello". (Ansaldi, 1968, p. 67)
1380 (citazione Rettore della chiesa carattere generale)
"Nel 1380 il Rettore della chiesa di Envie reggeva la chiesa di S. Pietro e Marcellino la chiesa di Envie, can.co d'Oulx, è pure inquisitore della Fede". (Ansaldi, 1968, p. 67)
XV (decorazione ultimo piano campanile)
"sempre in epoca gotica, venne decorato con pitture a fresco l'ultimo piano della torre. Un volta rifatto il cornicione in laterizio, sotto di esso, fu dipinta una fascia (fastigio) ad elementi geometrici alternati, di colore rosso, giallo e nero. […] Quindi, anche senza considerare i due stemmi della casata dei Cacherano, signori di Envie, con la legenda in caratteri gotici "S. Envie" esistenti sulla facciata che prospetta verso la pianura e quelli proprii di Casa Savoia, sul lato che si affaccia su via Chiesa, già il resto della decorazione ci rimanda all'ideologia del feudalesimo piemontese (e sabaudo, in particolare)". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 87)
XV (realizzazione orologio campanile)
"gli ultimi rimaneggiamenti della torre campanaria avvennero quando vi si volle installare l'orologio pubblico. In un primo momento, esso occupò uno dei piani inferiori…" (Di Francesco, Vindemmio 1999, p. 88)
XV (demolizione chiesa romanica)
"molto probabilmente, l'edificio sacro romanico venne abbattuto nella seconda metà del XV secolo, …" (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 90)
XV (descrizione (?) chiesa romanico-gotica)
la pianta della chiesa romanico - gotica, costruita nella seconda metà del XV secolo, venne rilevata dal misuratore revellese Giovan Battista Fer, in data 11 maggio 1757: "un edificio avente pressappoco le medesime dimensioni di quello attuale, a tre navate, divise da colonne a sezione circolare, che non doveva apparire molto dissimile dal san Nicolao di rifreddo". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p 90)
XV (descrizione (?) presbiterio chiesa romanico-gotica)
"il presbiterio era rialzato e delimitato da una balaustra". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 90)
XV (descrizione (?) facciata chiesa romanico-gotica)
"la facciata, assai semplice, era scandita da lesene. (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 90)
XV (ipotesi costruttive (?) portale chiesa romanico-gotica)
"il portale centrale doveva essere stato realizzato ad arco ogivale, in cotto e possedeva due finestrelle ai suoi lati". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 90)
XV (ipotesi costruttiva (?) rosone chiesa romanico-gotica)
"possiamo anche supporre, senza averne le prove certe, la presenza di un rosone sormontante il portale stesso, quale compare in altre chiese del saluzzese del medesimo periodo". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 90)
XV (citazione fonte battesimale)
"la chiesa possiede inoltre il fonte battesimale antico, gotico del tipo Zabreri". (Perotti, 1980, p. 4)
1400 - 1430 (modifica cuspide campanile)
"l'aspetto attuale del campanile di san Marcellino, con la cuspide metallica, recentemente ricostruita, ricalca la novità apportata dalla ristrutturazione gotica, avvenuta nei primi decenni del xv secolo". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 85)
XVI (tentativo di annessione alla Certosa di Mombracco carattere generale)
"agli inizi del XVI secolo, i monaci della Certosa di Mombracco cercarono di ottenere dal papa l'unione al loro monastero della chiesa parrocchiale di Envie. ... essi nominarono un loro procuratore a cui venne affidato l'incarico di ottenere quanto richiesto, il 23 ottobre 1501, ma ciò non ebbe alcun seguito". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 79)
XVIII - XIX (ricostruzione (?) altare laterale)
" [l'altare dello Spirito Santo] verrà poi demolito e ricostruito in onore della SS.ma Vergine…". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)
1702 (ricostruzione intero bene)
"… una epigrafe dipinta sulla facciata, racconta che gli enviesi nell'anno 1702 iniziano per la terza volta la riedificazione della chiesa". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 1)
1751 (ordine di ricostruzione intero edificio)
"quindi, alla base della volontà di ricostruire la chiesa in altre forme, ci sarebbe stato un preciso ordine dell'Arcivescovo di Torino, impartito durante la visita pastorale avvenuta nell'agosto 1751". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 90)
1757 (deliberazione di costruzione della chiesa intero edificio)
"solo il 4 febbraio 1757 la Comunità di Envie deliberò nel riguardo e modo della costruzione della nuova Chiesa Parochiale e l'ordinato relativo fu trasmesso all'Intendente di Saluzzo, conte Castelli di Costigliole, che approvò il 22 di quello stesso mese, permettendo di avanzare la richiesta d'autorizzazione all'ufficio dell'Avvocato Generale". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 92)
1757 (incarico per la perizia sulle condizioni carattere generale)
"... l'Amministrazione avrebbe deciso di incaricare immediatamente gli ingegneri Castelli, Prunotto e Mercandino di relazionare sullo stato del vecchio edificio sacro". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 93)
1757 (proposta progettuale non realizzata carattere generale)
"... l'intenzione del Mercandino sarebbe stata quella di erigere un edificio totalmente nuovo. Infatti, il progettista in questione aveva segnato di proprio pugno anche il luogo sul quale sarebbe dovuta sorgere la nuova chiesa, una volta abbattuta totalmente l'antica e questo sito non sarebbe stato altro che quello del vecchio cimitero, che fino a quel momento esisteva di fianco all'antico edificio, verso via Chiesa. L'architetto Mercandino, prima di perdere tempo attorno ad una simile ipotesi, avrà certamente colto le intenzioni degli Amministratori pubblici, i quali, presto avrebbero dovuto mettere da parte l'idea di costruire una nuova chiesa dalle fondamenta, perché ciò non sarebbe stato coerente con le reali disponibilità della comunità". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 94)
1758 (incarico nuova perizia sulle condizioni carattere generale)
"finalmente, nell'anno 1758, venne incaricato di redigere una nuova perizia circa lo stato della chiesa antica l'architetto, ingegnere e capitano dell'esercito sabaudo Paolo Ottavio Ruffino, ...". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 94)
1758 (progetto di trasformazione della vecchia chiesa intero bene)
"il progetto di Paolo Ottavio Ruffino è conservato, almeno in pianta, presso l'Archivio municipale e contiene la proposta di due differenti facciate. La committenza scelse, evidentemente, quella raffigurata a destra, maggiormente elaborata. Dal disegno emerge chiaramente il fatto che la vecchia facciata fu solamente ricoperta dai mattoni "a paramento" di quella nuova. Anche all'interno, la maggior parte delle vecchie colonne in laterizio della chiesa precedente furono soltanto rivestite e, in parte, smussate, per creare i nuovi pilastri". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 96)
1758 (schema planimetrico (?) intero bene)
"… la chiesa, già alla metà del Settecento, era costituita da un corpo di fabbrica organizzato in due strette navate laterali ed una centrale , più ampia, divise da pilastri di forma circolare". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 1)
1758 (progetto abside)
"il profilo della pianta corrispondeva esattamente a quello esistente tuttora, ad esclusione del semicerchio che sfonda la parete absidale …" l'ampliamento fu progettato "dall'architetto Paolo Ottavio Ruffino di Cavallermaggiore intorno al 1758, come risulta da una lettera di incarico redatta in quegli anni ...". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 1)
1758 (progetto facciata )
La facciata fu progettata "dall'architetto Paolo Ottavio Ruffino di Cavallermaggiore intorno al 1758, come risulta da una lettera di incarico redatta in quegli anni …". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 1)
1758 (realizzazione (?) portone)
"sempre di questi anni è la realizzazione del portone principale, …". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)
1758 - 1762 (citazione del maestro fornaciaio carattere generale)
"d'altronde, l'opera non era stata svolta da maestranze locali, ma da specialisti forestieri. Il maestro fornaciaio Cigna, ad esempio, vediamo che svolge la propria attività anche nel Canavese...". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 99)
1758 - 1762 (citazione maestranze carattere generale)
"alla costruzione e decorazione della chiesa, oltre al Cigna parteciparono: il fabbro Giovanni Battista Pachiodo; il falegname Carlo Jachetti...; Giuseppe Allesio concessionario delle graticelle di ferro; Salvatore e Giuseppe Navaroni stuccatori e Giacomo Antonio Pappa tagliapietre...". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 100)
1762 (fine lavori intero bene)
"... la nuova chiesa fu consegnata dai capimastri saluzzesi Francesco Gatto e Giovan Battista Prattone soltanto nel 1762...". (Di Francesco, Vindemmio 1999, p. 98)
1762 (costruzione altari laterali)
"… nel 1762 vengono eretti all'interno della chiesa i primi tre altari laterali: del Rosario, quello più vicino all'attuale porta laterale, del Suffragio e dello Spirito Santo". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)
1763 (costruzione altare del Sacro Cuore)
"… nel 1763 si costruisce l'altare del Sacro Cuore...". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)
1764 - 1766 (costruzione altari laterali)
"… nei tre anni seguenti [al 1763] si realizzano i due altari a fianco della porta principale". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)
1772 (consacrazione altare maggiore )
"l'altare maggiore, completamente realizzato da preziosi marmi policromi, viene consacrato dall'Arcivescovo di Torino nel 1772". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)
1785 (costruzione locali soprastanti l'ingresso laterale)
"nel 1785 vengono costruiti i due locali del primo piano, tuttora esistenti sopra la porta di ingresso laterale al fondo della navata di sinistra, a spesa del marchese Amoretti di Osasco". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)
1870 - 1880 (restauro intero bene )
"Durante il decennio che va dal 1870 al 1880 la chiesa è oggetto di numerose opere di restauro e manutenzione che interessano quasi tutta la fabbrica". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)
1872 (restauro decorazioni pittoriche interne)
"sempre in questi anni, e precisamente nel 1872, la decorazione pittorica interna viene completamente rifatta...". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)
1881 (restauro altare maggiore)
"pure l'altare maggiore viene completamente restaurato... nell'anno 1881". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)
1881 (riconsacrazione altare maggiore)
"... l'altare maggiore viene … riconsacrato nell'anno 1881". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)
1890 - 1899 (sopraelevazione orologio campanile)
"…venne innalzato al penultimo piano solo negli ultimi anni del XIX secolo". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p 88)
1900 - 1930 (realizzazione (?) pavimentazione)
Nei primi decenni del '900 venne realizzata una pavimentazione costituita da mattonelle quadrate di cemento colorato. (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 3)
1945 (restauro decorazioni pittoriche interne)
"... la decorazione pittorica interna … verrà ancora ripresa nel 1945". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)
2001 (manutenzione ordinaria coperture)
Ripassatura completa del manto di copertura con sostituzione dei coppi ammalorati, sostituzione di faldali e gronde deteriorati. (Relazione tecnica Arch. Marco Tanga, 2001, p. 3)
2003 (realizzazione vespaio aerato)
Viene eseguito un vespaio aerato al di sotto della pavimentazione interna della chiesa. (Relazione tecnica Arch. Marco Tanga, 2002, p. 4)
2003 (realizzazione pavimentazione )
Viene posata "la nuova pavimentazione in pietra, costituita da lastre di quarzite delle dimensioni di cm 40x40x2,5" a spacco naturale disposte in diagonale. (Relazione tecnica Arch. Marco Tanga, 2002, p. 4)
2005 (restauro coro ligneo)
Restauro del coro ligneo ad opera della ditta Flavio Foglio di Saluzzo. (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2005, p. 1)
2014 (ricollocazione balaustra )
Viene ricollocata la balaustra in marmo che separa il presbiterio dall'aula. (n.d.c.)
2016 (realizzazione sagrato)
Lavori di realizzazione del sagrato. (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2016, p. 1)
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