chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Envie
Saluzzo
chiesa
parrocchiale
Santi Marcelllino Pietro ed Erasmo
Parrocchia di SS. Marcellino Pietro Ed Erasmo
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture; Facciata principale; Abside; Presbiterio; Altare principale; Altari secondari; Volte; Torre campanaria; Preesistenze; Elementi decorativi; Portale
presbiterio - intervento strutturale (2003-2016)
V - V(origini chiesa carattere generale); V - VI(ipotesi costruttive (?) edificio primitivo); XI - XI(costruzione torre campanaria ); XI - XI(maestranze (?) campanile); XI - XI(ipotesi costruttive copertura originaria del campanile); XI - XI(ampliamento intero bene); XI - XI(ipotesi costruttive chiesa romanica); XI - XI(costruzione parte inferiore campanile ); XI - XI(citazione maestranze ampliamento chiesa ); XI - XII(intitolazione (?) intero bene); XI - XVIII(usanza (?) carattere generale); XII - XIII(costruzione (?) portico non più presente); XIII - XIII(assoggettamento alla prevostura d'Oulx carattere generale ); 1263 - 1263(citazione dedicazione chiesa ); 1375 - 1375(citazione Rettori della chiesa carattere generale); 1380 - 1380(citazione Rettore della chiesa carattere generale); XV - XV(decorazione ultimo piano campanile); XV - XV(realizzazione orologio campanile); XV - XV(demolizione chiesa romanica); XV - XV(descrizione (?) chiesa romanico-gotica); XV - XV(descrizione (?) presbiterio chiesa romanico-gotica); XV - XV(descrizione (?) facciata chiesa romanico-gotica); XV - XV(ipotesi costruttive (?) portale chiesa romanico-gotica); XV - XV(ipotesi costruttiva (?) rosone chiesa romanico-gotica); XV - XV(citazione fonte battesimale); 1400 - 1430(modifica cuspide campanile); XVI - XVI(tentativo di annessione alla Certosa di Mombracco carattere generale); XVIII - XIX(ricostruzione (?) altare laterale); 1702 - 1702(ricostruzione intero bene); 1751 - 1751(ordine di ricostruzione intero edificio); 1757 - 1757(deliberazione di costruzione della chiesa intero edificio); 1757 - 1757(incarico per la perizia sulle condizioni carattere generale); 1757 - 1757(proposta progettuale non realizzata carattere generale); 1758 - 1758(incarico nuova perizia sulle condizioni carattere generale); 1758 - 1758(progetto di trasformazione della vecchia chiesa intero bene); 1758 - 1758(schema planimetrico (?) intero bene); 1758 - 1758(progetto abside); 1758 - 1758(progetto facciata ); 1758 - 1758(realizzazione (?) portone); 1758 - 1762(citazione del maestro fornaciaio carattere generale); 1758 - 1762(citazione maestranze carattere generale); 1762 - 1762(fine lavori intero bene); 1762 - 1762(costruzione altari laterali); 1763 - 1763(costruzione altare del Sacro Cuore); 1764 - 1766(costruzione altari laterali); 1772 - 1772(consacrazione altare maggiore ); 1785 - 1785(costruzione locali soprastanti l'ingresso laterale); 1870 - 1880(restauro intero bene ); 1872 - 1872(restauro decorazioni pittoriche interne); 1881 - 1881(restauro altare maggiore); 1881 - 1881(riconsacrazione altare maggiore); 1890 - 1899(sopraelevazione orologio campanile); 1900 - 1930(realizzazione (?) pavimentazione); 1945 - 1945(restauro decorazioni pittoriche interne); 2001 - 2001(manutenzione ordinaria coperture); 2003 - 2003(realizzazione vespaio aerato); 2003 - 2003(realizzazione pavimentazione ); 2005 - 2005(restauro coro ligneo); 2014 - 2014(ricollocazione balaustra ); 2016 - 2016(realizzazione sagrato)
Chiesa dei Santi Marcellino Pietro ed Erasmo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Marcellino Pietro ed Erasmo <Envie>
Altre denominazioni Chiesa dei Santi Marcellino, Pietro ed Erasmo
Santi Marcelllino Pietro ed Erasmo
Autore (ruolo)
Ruffino, Paolo Ottavio (progetto facciata e abside)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione edificio)
maestranze romanico lombarde (costruzione parte inferiore della torre campanaria)
maestranze piemontesi (realizzazione facciata)
Notizie Storiche

 (origini chiesa carattere generale)

"non possiamo stabilire l'antichità di questo titolo, ma molti indizi ci portano a pensare ad una fondazione assai remota, forse ancora tardo romana, perché sappiamo che già in quell'epoca (V secolo dopo Cristo) il cristianesimo venne diffuso nell'agro forovibiese, nel quale il territorio di Envie era ricompreso". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)

V - VI (ipotesi costruttive (?) edificio primitivo)

"nulla possiamo dire, purtroppo, circa il primitivo edificio enviese dedicato a San Marcellino, in assenza di indagini compiute tramite adeguati scavi, tranne che, intuitivamente sostenere che dovette trattarsi di una costruzione di dimensioni ridotte." (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)

XI  (costruzione torre campanaria )

"una delle testimonianze architettoniche più antiche, in Envie, è la torre campanaria della chiesa parrocchiale di san Marcellino: essa, infatti, venne costruita in forme romaniche lombarde da maestranze itineranti, nel secolo XI". (Di Francesco, 2001, p. 113)

XI  (maestranze (?) campanile)

"certo è che si tratta di una struttura architettonica non improvvisata da artigiani locali, ma realizzata da operai specializzati del Canton Ticino (molto probabilmente maestri comacini o campionesi), che viaggiavano, organizzati in squadre ed avevano proprie regole interne e rituali segreti..." (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 81)

XI  (ipotesi costruttive copertura originaria del campanile)

"il coronamento originario del campanile di San Marcellino poteva benissimo apparire come l'ipotetica piramide di piccole lastre di pietra, che fu proposta da D'Andrade nel rilievo che fece della torre di Santo Stefano di Ivrea e che ancora oggi vediamo svettare a Cantalupa o su molti campanili dell'Alto Novarese". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 85)

XI  (ampliamento intero bene)

"essa fu certamente ampliata nel corso dell'XI secolo..." (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)

XI  (ipotesi costruttive chiesa romanica)

"… sembra possibile affermare che si trattò d'una chiesa ad unica nave, costruita in massima parte in pietra, con qualche piccolo intervento in laterizio, specialmente nelle finestrature e nelle cornici decorative". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)

XI  (costruzione parte inferiore campanile )

Nell'XI secolo "maestranze itineranti comacine furono incaricate della costruzione […] di un nuovo campanile, in stile romanico lombardo" (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)

XI  (citazione maestranze ampliamento chiesa )

Nell'XI secolo "maestranze itineranti comacine furono incaricate della costruzione d'una chiesa nuova…" (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)

XI - XII (intitolazione (?) intero bene)

"a proposito della nostra chiesa, scrive don Ettore Dao: La chiesa di Envie ebbe fin dagli inizi come titolari i santi Marcellino e Pietro. S. Marcellino è il titolo dell'antichissima chiesa episcopale di Embrun e sembra verosimile che il suo culto sia venuto di là ed introdotto ad Envie da epoca lontana, poiché già nel secolo XII vi si fa riferimento". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p 78)

XI - XVIII (usanza (?) carattere generale)

"I nobili ed i feudatari venivano inumati all'interno della chiesa stessa: prima sotto il pavimento, secondo l'usanza medioevale, ed in seguito nelle tombe o altari di famiglia". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 77)

XII - XIII (costruzione (?) portico non più presente)

"Probabilmente nel XII o già nel XIII secolo, sul fronte della chiesa di San Marcellino fu costruito un portico: la sua esistenza è desumibile da un documento del 7 giugno 1296 e cioè una procura con la quale gli homines di Envie giurarono fedeltà a Manfredo, figlio del marchese Tommaso di Saluzzo". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 89)

XIII  (assoggettamento alla prevostura d'Oulx carattere generale )

"un accenno esplicito alla chiesa di Envie si trova in un atto dell'Arcivescovo di Milano che confermava quanto già accordato dal vescovo di Torino Gandolfo, nel 1259, alla prevostura di Oulx... dono e concedo indissolubilmente alla chiesa ulcinese e confermo la pieve di Revello con le sue chiese di pertinenza i cui nomi sono i seguenti: ... la chiesa dei Santi Marcellino e Pietro di Envie…". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 77)

1263  (citazione dedicazione chiesa )

"tuttavia è soltanto in un documento del 1263 che la chiesa di Envie viene ricordata come dedicata ai Santi Marcellino e Pietro, ....". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 1)

1375  (citazione Rettori della chiesa carattere generale)

"Nel 1375 reggeva la chiesa di S. Pietro e Marcellino la chiesa di Envie Fra Enrietto de Theo di Vigone, che 25 giorni dopo rimetteva a D. Giovanni di Enrico Belli di Rivalta e 17 giorni dopo, in seguito a nuova rinunzia passava a D. Pietro Belli di Rivalta su nomina del Pievano di Revello". (Ansaldi, 1968, p. 67)

1380  (citazione Rettore della chiesa carattere generale)

"Nel 1380 il Rettore della chiesa di Envie reggeva la chiesa di S. Pietro e Marcellino la chiesa di Envie, can.co d'Oulx, è pure inquisitore della Fede". (Ansaldi, 1968, p. 67)

XV  (decorazione ultimo piano campanile)

"sempre in epoca gotica, venne decorato con pitture a fresco l'ultimo piano della torre. Un volta rifatto il cornicione in laterizio, sotto di esso, fu dipinta una fascia (fastigio) ad elementi geometrici alternati, di colore rosso, giallo e nero. […] Quindi, anche senza considerare i due stemmi della casata dei Cacherano, signori di Envie, con la legenda in caratteri gotici "S. Envie" esistenti sulla facciata che prospetta verso la pianura e quelli proprii di Casa Savoia, sul lato che si affaccia su via Chiesa, già il resto della decorazione ci rimanda all'ideologia del feudalesimo piemontese (e sabaudo, in particolare)". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 87)

XV  (realizzazione orologio campanile)

"gli ultimi rimaneggiamenti della torre campanaria avvennero quando vi si volle installare l'orologio pubblico. In un primo momento, esso occupò uno dei piani inferiori…" (Di Francesco, Vindemmio 1999, p. 88)

XV  (demolizione chiesa romanica)

"molto probabilmente, l'edificio sacro romanico venne abbattuto nella seconda metà del XV secolo, …" (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 90)

XV  (descrizione (?) chiesa romanico-gotica)

la pianta della chiesa romanico - gotica, costruita nella seconda metà del XV secolo, venne rilevata dal misuratore revellese Giovan Battista Fer, in data 11 maggio 1757: "un edificio avente pressappoco le medesime dimensioni di quello attuale, a tre navate, divise da colonne a sezione circolare, che non doveva apparire molto dissimile dal san Nicolao di rifreddo". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p 90)

XV  (descrizione (?) presbiterio chiesa romanico-gotica)

"il presbiterio era rialzato e delimitato da una balaustra". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 90)

XV  (descrizione (?) facciata chiesa romanico-gotica)

"la facciata, assai semplice, era scandita da lesene. (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 90)

XV  (ipotesi costruttive (?) portale chiesa romanico-gotica)

"il portale centrale doveva essere stato realizzato ad arco ogivale, in cotto e possedeva due finestrelle ai suoi lati". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 90)

XV  (ipotesi costruttiva (?) rosone chiesa romanico-gotica)

"possiamo anche supporre, senza averne le prove certe, la presenza di un rosone sormontante il portale stesso, quale compare in altre chiese del saluzzese del medesimo periodo". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 90)

XV  (citazione fonte battesimale)

"la chiesa possiede inoltre il fonte battesimale antico, gotico del tipo Zabreri". (Perotti, 1980, p. 4)

1400 - 1430 (modifica cuspide campanile)

"l'aspetto attuale del campanile di san Marcellino, con la cuspide metallica, recentemente ricostruita, ricalca la novità apportata dalla ristrutturazione gotica, avvenuta nei primi decenni del xv secolo". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 85)

XVI  (tentativo di annessione alla Certosa di Mombracco carattere generale)

"agli inizi del XVI secolo, i monaci della Certosa di Mombracco cercarono di ottenere dal papa l'unione al loro monastero della chiesa parrocchiale di Envie. ... essi nominarono un loro procuratore a cui venne affidato l'incarico di ottenere quanto richiesto, il 23 ottobre 1501, ma ciò non ebbe alcun seguito". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 79)

XVIII - XIX (ricostruzione (?) altare laterale)

" [l'altare dello Spirito Santo] verrà poi demolito e ricostruito in onore della SS.ma Vergine…". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)

1702  (ricostruzione intero bene)

"… una epigrafe dipinta sulla facciata, racconta che gli enviesi nell'anno 1702 iniziano per la terza volta la riedificazione della chiesa". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 1)

1751  (ordine di ricostruzione intero edificio)

"quindi, alla base della volontà di ricostruire la chiesa in altre forme, ci sarebbe stato un preciso ordine dell'Arcivescovo di Torino, impartito durante la visita pastorale avvenuta nell'agosto 1751". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 90)

1757  (deliberazione di costruzione della chiesa intero edificio)

"solo il 4 febbraio 1757 la Comunità di Envie deliberò nel riguardo e modo della costruzione della nuova Chiesa Parochiale e l'ordinato relativo fu trasmesso all'Intendente di Saluzzo, conte Castelli di Costigliole, che approvò il 22 di quello stesso mese, permettendo di avanzare la richiesta d'autorizzazione all'ufficio dell'Avvocato Generale". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 92)

1757  (incarico per la perizia sulle condizioni carattere generale)

"... l'Amministrazione avrebbe deciso di incaricare immediatamente gli ingegneri Castelli, Prunotto e Mercandino di relazionare sullo stato del vecchio edificio sacro". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 93)

1757  (proposta progettuale non realizzata carattere generale)

"... l'intenzione del Mercandino sarebbe stata quella di erigere un edificio totalmente nuovo. Infatti, il progettista in questione aveva segnato di proprio pugno anche il luogo sul quale sarebbe dovuta sorgere la nuova chiesa, una volta abbattuta totalmente l'antica e questo sito non sarebbe stato altro che quello del vecchio cimitero, che fino a quel momento esisteva di fianco all'antico edificio, verso via Chiesa. L'architetto Mercandino, prima di perdere tempo attorno ad una simile ipotesi, avrà certamente colto le intenzioni degli Amministratori pubblici, i quali, presto avrebbero dovuto mettere da parte l'idea di costruire una nuova chiesa dalle fondamenta, perché ciò non sarebbe stato coerente con le reali disponibilità della comunità". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 94)

1758  (incarico nuova perizia sulle condizioni carattere generale)

"finalmente, nell'anno 1758, venne incaricato di redigere una nuova perizia circa lo stato della chiesa antica l'architetto, ingegnere e capitano dell'esercito sabaudo Paolo Ottavio Ruffino, ...". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 94)

1758  (progetto di trasformazione della vecchia chiesa intero bene)

"il progetto di Paolo Ottavio Ruffino è conservato, almeno in pianta, presso l'Archivio municipale e contiene la proposta di due differenti facciate. La committenza scelse, evidentemente, quella raffigurata a destra, maggiormente elaborata. Dal disegno emerge chiaramente il fatto che la vecchia facciata fu solamente ricoperta dai mattoni "a paramento" di quella nuova. Anche all'interno, la maggior parte delle vecchie colonne in laterizio della chiesa precedente furono soltanto rivestite e, in parte, smussate, per creare i nuovi pilastri". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 96)

1758  (schema planimetrico (?) intero bene)

"… la chiesa, già alla metà del Settecento, era costituita da un corpo di fabbrica organizzato in due strette navate laterali ed una centrale , più ampia, divise da pilastri di forma circolare". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 1)

1758  (progetto abside)

"il profilo della pianta corrispondeva esattamente a quello esistente tuttora, ad esclusione del semicerchio che sfonda la parete absidale …" l'ampliamento fu progettato "dall'architetto Paolo Ottavio Ruffino di Cavallermaggiore intorno al 1758, come risulta da una lettera di incarico redatta in quegli anni ...". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 1)

1758  (progetto facciata )

La facciata fu progettata "dall'architetto Paolo Ottavio Ruffino di Cavallermaggiore intorno al 1758, come risulta da una lettera di incarico redatta in quegli anni …". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 1)

1758  (realizzazione (?) portone)

"sempre di questi anni è la realizzazione del portone principale, …". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)

1758 - 1762 (citazione del maestro fornaciaio carattere generale)

"d'altronde, l'opera non era stata svolta da maestranze locali, ma da specialisti forestieri. Il maestro fornaciaio Cigna, ad esempio, vediamo che svolge la propria attività anche nel Canavese...". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 99)

1758 - 1762 (citazione maestranze carattere generale)

"alla costruzione e decorazione della chiesa, oltre al Cigna parteciparono: il fabbro Giovanni Battista Pachiodo; il falegname Carlo Jachetti...; Giuseppe Allesio concessionario delle graticelle di ferro; Salvatore e Giuseppe Navaroni stuccatori e Giacomo Antonio Pappa tagliapietre...". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p. 100)

1762  (fine lavori intero bene)

"... la nuova chiesa fu consegnata dai capimastri saluzzesi Francesco Gatto e Giovan Battista Prattone soltanto nel 1762...". (Di Francesco, Vindemmio 1999, p. 98)

1762  (costruzione altari laterali)

"… nel 1762 vengono eretti all'interno della chiesa i primi tre altari laterali: del Rosario, quello più vicino all'attuale porta laterale, del Suffragio e dello Spirito Santo". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)

1763  (costruzione altare del Sacro Cuore)

"… nel 1763 si costruisce l'altare del Sacro Cuore...". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)

1764 - 1766 (costruzione altari laterali)

"… nei tre anni seguenti [al 1763] si realizzano i due altari a fianco della porta principale". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)

1772  (consacrazione altare maggiore )

"l'altare maggiore, completamente realizzato da preziosi marmi policromi, viene consacrato dall'Arcivescovo di Torino nel 1772". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)

1785  (costruzione locali soprastanti l'ingresso laterale)

"nel 1785 vengono costruiti i due locali del primo piano, tuttora esistenti sopra la porta di ingresso laterale al fondo della navata di sinistra, a spesa del marchese Amoretti di Osasco". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)

1870 - 1880 (restauro intero bene )

"Durante il decennio che va dal 1870 al 1880 la chiesa è oggetto di numerose opere di restauro e manutenzione che interessano quasi tutta la fabbrica". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)

1872  (restauro decorazioni pittoriche interne)

"sempre in questi anni, e precisamente nel 1872, la decorazione pittorica interna viene completamente rifatta...". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)

1881  (restauro altare maggiore)

"pure l'altare maggiore viene completamente restaurato... nell'anno 1881". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)

1881  (riconsacrazione altare maggiore)

"... l'altare maggiore viene … riconsacrato nell'anno 1881". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)

1890 - 1899 (sopraelevazione orologio campanile)

"…venne innalzato al penultimo piano solo negli ultimi anni del XIX secolo". (Di Francesco, Vindemmio, 1999, p 88)

1900 - 1930 (realizzazione (?) pavimentazione)

Nei primi decenni del '900 venne realizzata una pavimentazione costituita da mattonelle quadrate di cemento colorato. (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 3)

1945  (restauro decorazioni pittoriche interne)

"... la decorazione pittorica interna … verrà ancora ripresa nel 1945". (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2002, p. 2)

2001  (manutenzione ordinaria coperture)

Ripassatura completa del manto di copertura con sostituzione dei coppi ammalorati, sostituzione di faldali e gronde deteriorati. (Relazione tecnica Arch. Marco Tanga, 2001, p. 3)

2003  (realizzazione vespaio aerato)

Viene eseguito un vespaio aerato al di sotto della pavimentazione interna della chiesa. (Relazione tecnica Arch. Marco Tanga, 2002, p. 4)

2003  (realizzazione pavimentazione )

Viene posata "la nuova pavimentazione in pietra, costituita da lastre di quarzite delle dimensioni di cm 40x40x2,5" a spacco naturale disposte in diagonale. (Relazione tecnica Arch. Marco Tanga, 2002, p. 4)

2005  (restauro coro ligneo)

Restauro del coro ligneo ad opera della ditta Flavio Foglio di Saluzzo. (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2005, p. 1)

2014  (ricollocazione balaustra )

Viene ricollocata la balaustra in marmo che separa il presbiterio dall'aula. (n.d.c.)

2016  (realizzazione sagrato)

Lavori di realizzazione del sagrato. (Relazione illustrativa Arch. Marco Tanga, 2016, p. 1)
Descrizione

L'edificio si trova in posizione centrale rispetto all'abitato di Envie. La chiesa prospetta su via Roma, strada che attraversa tutto il paese in direzione nord-sud. La facciata è arretrata di qualche metro rispetto alla linea formata dagli altri edifici che si affacciano sulla via. Questo ha consentito di ricavare un piccolo sagrato che permette di ospitare i fedeli che escono dalla chiesa. La parrocchia è circondata sui tre lati rimanenti da aree adibite a parcheggio con i relativi percorsi veicolari. Sul lato sinistro per chi osserva la facciata, subito oltre lo spazio pubblico, sorge il palazzo comunale con il porticato al piano terreno. L'ingresso principale conduce alla navata maggiore che termina nel presbiterio rialzato di due gradini. Un ingresso secondario è presente sul lato sinistro, utilizzato, in prevalenza, come uscita di sicurezza. Il campanile si trova a sud della chiesa, all'altezza del presbiterio. L'accesso è consentito dalla sagrestia, collocata anch'essa alla destra della chiesa, subito oltre il campanile stesso. Per accedervi è necessario scendere alcuni scalini: la base, infatti, si trova ad una quota inferiore; tale quota doveva essere il livello della chiesa romanica, coeva alla torre campanaria.
Pianta
A schema longitudinale, a tre navate con direzione est-ovest. La navata maggiore ha forma rettangolare e termina con l'abside semicircolare. Le navate laterali terminano prima del presbiterio. In testa alla navata di sinistra sono presenti due ambienti comunicanti, che consentono l'accesso all'abside. Su questi ambienti si aprono l'ingresso secondario, una porta che conduce alla cripta sottostante e un'apertura che porta alla scala che sale ai locali situati al primo piano. Al termine della navata di destra si attesta in campanile e subito oltre la sagrestia a cui si accede dall'abside.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna delle navate e dell'abside è realizzata in quarzite gialla "brasiliana", di forma quadrata, con coste e superficie a spacco naturale, disposta in diagonale. Il pavimento del presbiterio è realizzato con mattonelle quadrate in Quarzite di Barge, a spacco naturale, disposte in diagonale, alternate nei colori grigio e giallo. La sagrestia, infine, è pavimentata con listoni di legno, molto probabilmente larice.
Struttura
Le strutture portanti verticali dell'edificio sono costituite da muratura in pietrame e laterizio, con prevalenza di materiale lapideo. Le superfici interne sono intonacate, mentre quelle esterne presentano, a tratti, un rinzaffo grezzo, steso a frattazzo e, a tratti, lasciano a vista la tessitura muraria. La muratura della facciata principale è caratterizzata dal laterizio faccia a vista. Le coperture voltate delle navate e del presbiterio sono in laterizio. Il tetto in coppie e in lose di pietra è sorretto da una orditura lignea. La struttura della torre campanaria è in muratura di pietrame.
Coperture
Il tetto della navata principale è a capanna; le due falde si raccordano in corrispondenza dell'abside. Le navate laterali presentano entrambe una copertura formata da un'unica falda, impostata ad una quota altimetrica inferiore e addossata al corpo centrale. Le due falde terminano sul davanti contro la quinta della facciata; la falda di sinistra termina dalla parte opposta con una piccola falda di testata, mentre quella di destra termina contro il campanile. La sacrestia, posta oltre la torre campanaria, presenta una copertura a più falde addossate in parte contro la chiesa e in parte contro il campanile. Tutte le coperture sono in coppi su orditura lignea, ad eccezione della navata di sinistra che ha un manto di copertura in lose di pietra di Luserna. Gronde e lattoneria sono in rame.
Facciata principale
La facciata principale è rivolta ad ovest ed è caratterizzata dal laterizio faccia a vista; sono tuttavia presenti tracce di uno scialbo dai colori tenui, visibile soprattutto in corrispondenza dei capitelli. E' suddivisa in due livelli da una fascia marcapiano; entrambi sono caratterizzati dalla presenza di colonne e di pilastri angolari con capitelli ionici. Al livello inferiore le colonne, i pilastri e le lesene che si inseriscono alle estremità del prospetto, si impostano su una zoccolatura che accentua il movimento, increspando ulteriormente il paramento murario. La facciata è conclusa, nella parte superiore, da un frontone curvilineo spezzato, con ai lati delle volute divergenti che seguono l'andamento della parete inferiore. Ai due lati dell'ingresso principale, disposte in modo simmetrico, sono state ricavate due nicchie che ospitano le statue di San Francesco e santa Caterina. Impreziosisce la facciata l'affresco dei santi Marcellino, Pietro ed Erasmo, inserito in posizione centrale all'interno di una cornice in stucco. La facciata è conclusa in sommità con un globo sovrastato da una croce metallica.
Abside
L'abside è a pianta semicircolare, con una copertura voltata a semicatino con costoloni di irrigidimento e con delle unghie di botte che si inseriscono tra le nervature per poter ospitare i finestroni. Il coro ligneo occupa tutta la parete semicircolare dell'abside. Presenta due ordini di posti: quello anteriore, dotato unicamente di seduta, e quello posteriore, a ridosso della parete, posto un gradino più in alto, con seduta, inginocchiatoio e schienale che si estende in altezza in modo da impreziosire la parete di fondo.
Presbiterio
Il presbiterio è a pianta rettangolare, è rialzato di due gradini rispetto alla navata ed è delimitato posteriormente dall'altare maggiore e verso l'aula da una balaustra marmorea. Lo spazio presbiteriale è coperto da una cupola ellittica impostata su dei pennacchi e da una volta a botte.
Altare principale
E' del tipo "alla romana" e separa il presbiterio dall'abside. E' in marmo policromo, con predominanza dei colori grigi, giallo e nero. La mensa, anch'essa in marmo, contiene una teca con delle reliquie. Il tabernacolo, finemente decorato con marmi, è chiuso da una porticina in legno dorato.
Altari secondari
Gli altari laterali sono sei, collocati in modo simmetrico a lato delle due navate minori. Sono addossati alla parete e sono tutti in stucco o in muratura intonacata e dipinta a finto marmo. Sono dotati di tabernacolo, ma sono privi di predella.
Volte
Gli spazi interni sono coperti da volte in laterizio. Le volte della navata maggiore sono del tipo a botte e sono suddivise in tre campate. Il presbiterio è delimitato superiormente da una volte ellittica poggiante su pennacchi e da una volta a botte. L'abside presenta una copertura voltata a semicatino con costoloni di irrigidimento e con delle unghie di botte che si inseriscono tra le nervature per poter ospitare i finestroni. Le navate minori sono dotate di volte suddivise in tre campate. La prima e la terza sono cupole a pianta circolare, le due centrali sono delle volte a pianta ellittica. La sagrestia presenta una copertura voltata a padiglione.
Torre campanaria
La torre campanaria è situata alla destra della chiesa, all'altezza del presbiterio. Il livello di base è posto a una quota inferiore rispetto a quello della pavimentazione della chiesa: per accedervi occorre passare attraverso un'apertura presente in sagrestia e scendere un breve tratto di scala. Tale livello era con molta probabilità la quota della chiesa romanica. Ha pianta quadrata e presenta strutture e forme tipiche del romanico lombardo. Le murature del campanile sono quasi esclusivamente in pietrame con sporadici elementi in laterizio legati a calce. Sono presenti fasce marcapiano con archetti pensili, monofore, bifore e trifore, in parte tamponate. L'orologio occupa il penultimo livello; originariamente si trovava ad una quota inferire, venne sopraelevato in tale posizione negli ultimi anni del XIX secolo. La cella campanaria, posta all'ultimo livello presenta quattro coppie di bifore, una per ciascun lato. La copertura a cuspide metallica è sormontata da un globo e da una croce.
Preesistenze
Il fonte battesimale, attribuito alla mano dei fratelli Zabreri originari di Pagliero, borgata di San Damiano Macra, è antecedente alla costruzione della chiesa. Anche l'acquasantiere barocca risale a un periodo precedente; sul bordo è incisa una scritta con la data 1666.
Elementi decorativi
L'impianto decorativo visibile all'interno della chiesa ricopre la totalità dei muri perimetrali e delle volte. Le decorazioni sono state quasi completamente rifatte nel 1872 e poi riprese nel 1945.
Portale
Il portale dell'ingresso principale è costituito da una cornice modanata in stucco, arricchita superiormente da un elemento decorativo che contiene all'interno una epigrafe che riporta la seguente dicitura:"D.O.M. et SS. MM. Marcellino Petro et Erasmo tertio erigebat et dicabat enviarum pietas - anno 1702".
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2003-2016)
E' stata rifatta la pavimentazione del presbiterio ed è stata ricollocata la balaustra originaria in marmo policromo. Di fronte al vecchio altare in muratura è stato posizionato un altare in pietra di Luserna e marmo, per consentire al celebrante di rivolgersi di fronte all'assemblea. Alla sinistra di chi guarda il nuovo altare è stato collocato un ambone utilizzando elementi di recupero. La sede, in legno con imbottitura e rivestimento in velluto, è posta sullo stesso lato dell'ambone, ma in posizione più arretrata.
Contatta la diocesi