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Barge
Saluzzo
chiesa
parrocchiale
San Giovanni Battista
Parrocchia di S. Giovanni Battista
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture; Facciata principale; Abside; Presbiterio; Altare principale; Altari secondari; Volte; Torre campanaria; Preesistenze; Preesistenze; Elementi decorativi; Portale
presbiterio - aggiunta arredo (Anni '70 del '900)
1000 - 1000(costruzione campanile); 1000 - 1000(preesistenze e dedicazione intero bene); XI - XII(costruzione campanile); XV - XV(soprelevazione campanile); XV - XV(realizzazione fonte battesimale); 1443 - 1996(installazione orologio); 1450 - 1450(riparazione orologio e sostituzione campane campanile); 1467 - 1467(realizzazione guglia campanile); 1502 - 1502(trasformazioni interni chiesa); 1584 - 1584(preesistenze intero bene); XVII - XVII(preesistenze facciata); 1623 - 1623(preesistenze intero bene); XVIII - XVIII(ridisegno della meridiana campanile); 1728 - 1728(crollo durante i lavori preesistenze); 1728 - 1728( lavori di ammodernamento della navata e del tetto preesistenza); 1728 - 1728(perizia sulla causa del crollo preesistenza); 1730 - 1730(progettazione intero bene); 1730 - 1730( posa della prima pietra intero bene ); 1730 - 1730(preesistenze facciata); 1730 - 1730(finanziamento intero bene); 1730 - 1730(affidamento lavori al capomastro intero bene); 1740 - 1740(apertura al culto intero bene ); 1760 - 1760(conclusione costruzione e misurazioni presbiterio e coro); 1772 - 1772(consacrazione intero bene); 1778 - 1778(contratto per l'apparato pittorico delle cappelle preesistenze); XIX - XIX(apparato pittorico delle cappelle laterali preesistenze); 1815 - 1815(data costruzione (?) altare del Carmine); 1884 - 1884(sostituzione cuspide campanile ); 1901 - 1901(collocazione statua facciata); 1902 - 1902( riposizionamento e sostituzione dell'orologio campanile); 1929 - 1929(restauro stucchi e decorazioni
realizzazione di z interni chiesa); 1987 - 1987(realizzazione impianto riscaldamento); 1990 - 1990(restauro vetrate ); 1998 - 1998(sostituzione lattoneria ); 1998 - 1998(restauro tetto); 2006 - 2006(sostituzione impianto audio); 2008 - 2011(restauro apparato decorativo e pittorico interno)
Chiesa di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni Battista <Barge>
Autore (ruolo)
Gallo, Francesco (progettista e direttore dei lavori)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione chiesa)
maestranze romanico lombarde (costruzione del campanile)
Notizie Storiche

1000  (costruzione campanile)

"il campanile, unico avanzo della rovinata chiesa, è di struttura longobardica, simile a quello di Luserna e credesi eretto verso il 1000. E' a pianta quadrata e alto 40 metri" (Alessio, 1912, p 155)

1000  (preesistenze e dedicazione intero bene)

"già verso il 1000 esisteva una chiesa romanica di grandi dimensioni la - plebs superior bargiarum - dedicata a San Giovanni Battista" (Di Francesco, 1996, p 75)

XI - XII (costruzione campanile)

"esso risale all'XI-XII secolo ed è costruito secondo le forme classiche del romanico lombardo da maestranze non bargesi, specializzate in questo genere di opere. Infatti, risulta essere assai simile a quello di San Marcellino di Envie ed a quello della parrocchiale di Luserna Alta" (Di Francesco, 1996, p 76)

XV  (soprelevazione campanile)

"il campanile venne sopraelevato in epoca gotica? Questo dubbio è stato sciolto in senso positivo anche sulla stregua delle osservazioni del prof. Gambetta di Savigliano, un cultore di belle arti che compì rilevamenti nell'intera provincia di Cuneo. E' probabile, anzi, che la torre campanaria sia stata alzata in due fasi: prima aggiungendovi un piano, sul quale si apriva una bifora a tutto sesto; quindi aggiungendovene uno ulteriore, su cui si aprivano, invece, due monofore leggermente acute, accoppiate. La copertura originaria prima delle sopraelevazioni, doveva essere in lose di Barge, secondo gli stilemi del romanico" (Di Francesco, 1996, p 76)

XV  (realizzazione fonte battesimale)

"unico resto della precedente chiesa è il fonte battesimale, attribuito dal prof. Perotti alla bottega dei fratelli Zabreri di Pagliero, in Val Maira" (Di Francesco, 1996, p 78)

1443 - 1996 (installazione orologio)

"l'orologio venne montato sulla torre campanaria attorno alla metà del XV secolo; si trattava dell' orologio vecchio di S. Maurizio di Pinerolo, venduto a Barge nel 1443" (Di Francesco, 1996, p 77)

1450  (riparazione orologio e sostituzione campane campanile)

"nel 1450 il comune spese un fiorino per la riparazione dell'orologio e, allo stesso tempo, si ordinarono restauri del campanile e si rifecero le campane rotte" (Di Francesco, 1996, p 77)

1467  (realizzazione guglia campanile)

"una pergamena del 1467 conservata nell'Archivio Municipale di Barge riguarda la stipula di un contratto tra il comune stesso e e il maestro Guglermus Manneri, (Wilhelm Manner?) per la copertura della torre in latta di Alemagna. Fu allora che il campanile ricevette quella cuspide di metallo tramandataci dalle più antiche rappresentazioni pittoriche e grafiche. Essa è visibile chiaramente nel dipinto a olio della cappella di San Rocco, ma anche nell'aquatinta del Bagetti risalente agli inizi dell'Ottocento" (Di Francesco, 1996, p 77)

1502  (trasformazioni interni chiesa)

"l'interno della chiesa venne totalmente mutato nel XVI secolo, seguendo i dettami del gotico piemontese (16 marzo 1502)" (Di Francesco, 1996, p 78)

1584  (preesistenze intero bene)

"Mons. Peruzzi, visitatore apostolico incaricato da Roma a osservare se erano eseguiti i decreti sanciti dal Concilio di Trento, si recò a Barge il 25 settembre 1584, e, ispezionata la chiesa la trovò con pavimento lurido, con i muri greggi, non rinzaffati di calce, con finestre senza vetri. Il vescovo ordinò si ripulisse il pavimento, si rinzaffassero di calce i muri e si richiudessero le finestre con vetri o almeno con tela. Del resto trovò tutto in ordine, e dei 18 altari che in essa vi erano, i più di patronato delle primarie famiglie di Barge, non dovette interdirne che cinque, i quali fece anche demolire. Per altri tre ordinò riparazioni" (Alessio, 1912, p 144)

XVII  (preesistenze facciata)

"dal dipinto della pala d'altare della cappella di San Rocco, però, risulta che venne realizzato nel XVII secolo un portale barocco" (Di Francesco, 1996, p 78)

1623  (preesistenze intero bene)

"dagli atti della visita apostolica di Monsignor Filiberto Miliet, arcivescovo di Torino, si apprende che il 20 agosto 1623 trovò la chiesa a tre navate, con le due laterali senza volta, senza soffitto e senza pavimento. Aveva nove colonne, legate fra loro con chiavi di legno: 17 finestre, di cui solo quattro con inferriata; e tre porte. Accanto ad essa s'ergeva un alto campanile, con cinque campane del Comune, con le scale e i tavolati in misera condizione e però pericolosi. L'altare del Santissimo Sacramento aveva misera pisside; il fonte battesimale non chiuso da cancello e la piramide della vasca senza conopeo, e non di argento i vasi dei sacri olii. Vi mancava inoltre, nell'abside della cappella del fonte, l'immagine di san Giovanni Battista. Contava poi la chiesa 13 altari (segue elenco altari). Mons. Miliet dovette interdire il 3° e il 6°, perchè rovinati del tutto" (Alessio, 1912, p 145)

XVIII  (ridisegno della meridiana campanile)

"la meridiana primitiva, situata sul lato della torre che da' su Largo Cesare Battisti, venne sopraelevata di un piano nel XVIII secolo" (Di Francesco, 1996, p 78)

1728  (crollo durante i lavori preesistenze)

"il 16 maggio 1728, giorno di Pentecoste, si verificò un tremendo crollo" (Alessio, 1912, p 150)

1728  ( lavori di ammodernamento della navata e del tetto preesistenza)

"nel 1728 fu intrapresa l'opera di ammodernamento della navata centrale e del tetto affidata ai capomastri Francesco Curlando e Giovanni Margary di Graglia vicino a Biella, su progetto dell'ing. Castelli di Torino" (Di Francesco, 1996, p 78)

1728  (perizia sulla causa del crollo preesistenza)

"una perizia, affidata dal comune ad un ingegnere olandese, stabilì che la causa del crollo fu dovuta a al fatto che non venne data stabilità alle colonne alle quali furono tolte le chiavi di legno e poi furono semplicemente racchiuse in un'esile muratura di laterizio che le trasformò in pilastri" (Di Francesco, 1996, p 78)

1730  (progettazione intero bene)

"il comune affidò la ricostruzione dell'edificio all'architetto regio Francesco Gallo di Mondovì. Nell'archivio comunale di Barge si trovano 14 lettere del Gallo dove si parla del disegno della chiesa" (Alessio, 1912, p 151)

1730  ( posa della prima pietra intero bene )

"la posa della prima pietra della nuova chiesa fu posta il 9 luglio 1730" (Alessio, 1912, p 155)

1730  (preesistenze facciata)

"la facciata della chiesa restò essenzialmente romanica fino al 1730" (Di Francesco, 1996, p 78)

1730  (finanziamento intero bene)

"il Principe di Carignano, feudatario di Barge, si impegna a fornire la maggior parte del denaro per la costruzione della chiesa, 4500 lire, a patto che siano affisse le insegne del casato" (Di Francesco, 1996, p. 85)

1730  (affidamento lavori al capomastro intero bene)

"nel 1730 i lavori vennero affidati al capomastro Giovan Maria Vanelli di Pinerolo" (Di Francesco, 1996, p 85)

1740  (apertura al culto intero bene )

"fin dal 1740 la chiesa venne aperta al culto ufficiosamente" (Di Francesco, 1996, p 88)

1760  (conclusione costruzione e misurazioni presbiterio e coro)

Un documento datato 24 settembre 1760, "Misura - dei lavori - della Fabrica del coro e del presbiterio della chiesa parochiale di Barge", dimostra come questa parte della chiesa venne conclusa quando la chiesa era utilizzata, seppur ufficiosamente. La misurazione dei lavori effettuati avvenne alla presenza del capomastro Giuseppe Corello, del signor Pietro Carle per parte della "Compagnia" e dell'arch Mario Ludovico Guerini (l'architetto Gallo era deceduto nel 1750) (Barge, Archivio Parrocchiale San Giovanni Battista, cartella non inventariata, 1760)

1772  (consacrazione intero bene)

"la chiesa fu consacrata al pubblico dall'arcivescovo di Torino, Mons. Francesco Luserna Rorengo di Rorà, il 4 ottobre 1772" (Alessio, 1912, p 155)

1778  (contratto per l'apparato pittorico delle cappelle preesistenze)

Il contratto datato 21 giugno 1778 tra il pittore Gio' Angelo Giubellino, nativo di La Morra, allievo del Beaumont e le persone illustri della parrocchia, prevedeva la decorazione di 16 siti nelle cappelle laterali (dodici dove attualmente sono posizionate le tele della Via Crucis e quattro in corrispondenza dei riquadri superiori alle tele della Via Crucis delle cappelle maggiori laterali). Nel contratto non è indicato il soggetto di questi dipinti perchè sarebbero stati i committenti stessi, persone illustri dell'epoca, a decidere "la figura o le figure dei santi a loro gradite .... obbligandosi ognuno di pagare il signor pittore"(Barge, Archivio Parrocchiale San Giovanni Battista, cartella non inventariata, 1778)

XIX  (apparato pittorico delle cappelle laterali preesistenze)

Dai saggi stratigrafici effettuati durante le operazioni di restauro avvenute negli anni 2008-2011 sono emersi nei riquadri delle cappelle laterali, dove attualmente sono posizionate le tele della Via Crucis, gli affrescati dei dodici apostoli databili al secolo XIX (n.d.c.)

1815  (data costruzione (?) altare del Carmine)

La data del 1815, impressa sull'altare del Carmine, indica come questo altare, come probabilmente altri, venne concluso nell'Ottocento (n.d.c.)

1884  (sostituzione cuspide campanile )

"una tavola a carboncino, opera dell'architetto Rovere e conservata presso la Deputazione Subalpina di Storia Patria, in Torino, ci dimostra che già nel 1844 la punta della cuspide era stato sostituita con una di modello differente, simile a quella che oggi si vede sul campanile di Paesana" (Di Francesco, 1996, p 77)

1901  (collocazione statua facciata)

"nella nicchia posizionata superiormente al portale di ingresso in posizione centrale, viene collocata la statua di S. Giovanni Battista del Rovasio di Mondovì" (Alessio, 1912, p 156)

1902  ( riposizionamento e sostituzione dell'orologio campanile)

"la sede dell'orologio venne sopraelevata nel 1902, quando grazie al denaro offerto dal canonico Pettinotti, fu acquistato l'attuale. La modifica fece si che si chiudessero due delle quattro bifore del penultimo piano" (Di Francesco, 1996, p 78)

1929  (restauro stucchi e decorazioni, realizzazione di z interni chiesa)

Il parroco, Mons. Gosso, incaricò di coordinare le operazioni di restauro il sacerdote Adolfo Barberis, esperto di arte, conosciuto anche come il fondatore del "Famulato Cristiano". Il Barberis si avvalse del pittore Mario Busca di Vercelli di cui si può vedere la firma in diverse parti della chiesa. Il contratto stipulato tra il Barberis e la parrocchia prevedeva: la riparazione di tutte le parti in stucco deteriorate, tanto nelle basi quanto nelle cornici, dei capitelli e della trabeazione; la realizzazione di uno zoccolo in pietra di Barge lungo tutto il perimetro interno (prima era realizzato in stucco e l’umidità lo aveva deteriorato);la riparazione della modanatura delle basi dei piedestalli in stucco di cemento durissimo; la ripresa di tutta la decorazione dalla base fino alla trabeazione (successivamente nel carteggio tra Busca e il parroco si parla anche della volta) (Barge, Archivio Parrocchiale San Giovanni Battista, cartella non inventariata, 1929)

1987  (realizzazione impianto riscaldamento)

Viene realizzato un impianto di riscaldamento ad aria. Le canalizzazione, passano nei locali sottostanti la chiesa, quelli che comunemente vengono chiamati "catacombe" (n.d.c.)

1990  (restauro vetrate )

Nel 1990 vengono restaurale le vetrate delle finestre della chiesa (n.d.c.)

1998  (sostituzione lattoneria )

Sostituzione delle grondaie, faldali e discese in rame (n.d.c.)

1998  (restauro tetto)

Nel 1998 vengono eseguiti lavori restauro del tetto in lose, consistenti nel rifacimento del manto di copertura, nella sostituzione della piccola orditura e di alcune parti gravemente ammalorate della grossa orditura. (n.d.c.)

2006  (sostituzione impianto audio)

Nel 2006 viene rifatto l'impianto audio (n.d.c.)

2008 - 2011 (restauro apparato decorativo e pittorico interno)

Negli anni 2008 - 2011 vengono eseguiti lavori di restauro dei dipinti murali presenti su volte e pareti e degli altari in stucco e marmo (n.d.c.)
Descrizione

L'edificio è situato nel centro storico del paese; si affaccia su piazza San Giovanni, delimitandola a est. L'asse longitudinale della chiesa segue una disposizione est-ovest. Il campanile, di origine romanica, è situato in corrispondenza della facciata principale, all'estremità sud. Sul lato sud, addossato alla chiesa, è presente un porticato, utilizzato in passato come ala mercatale, risalente al secondo dopoguerra ma restaurato recentemente. Accanto alla chiesa, sul lato nord, si trova la casa canonica, anch'essa risalente al periodo barocco. L'edificio è collegato alla chiesa da una galleria, realizzata sempre nel corso del XVIII secolo, sotto la quale passa via Catacombe; qui si trova la sacrestia che originariamente era situata sul lato opposto del presbiterio, dove si trova un locale che attualmente è adibito a magazzino. Sul lato nord, poco lontano dalla facciata principale è presente un ingresso secondario che conduce nell'aula principale passando per un piccolo spazio a pianta centrale, attualmente ospitante la Grotta di Lourdes, ma che in passato era probabilmente adibito a battistero; ne è testimonianza un affresco raffigurante san Giovanni Battista e la presenza del fonte battesimale opera dei fratelli Zabreri. L'impianto della chiesa è a schema longitudinale terminante nel presbiterio, rialzato di due scalini rispetto all'aula e avente abside semicircolare. Lo schema planimetrico è movimentato dalla presenza ai lati di sei cappelle sfondate rispetto alla navata centrale, quattro minori e due, quelle centrali, maggiori, rialzate anch'esse di uno scalino.
Pianta
A schema longitudinale, a navata unica, di forma rettangolare, con sei cappelle laterali sfondate. L'asse longitudinale è in direzione est (presbiterio) - ovest (ingresso).
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna è realizzata in quarzite di Barge, di forma quadrata, di lato cm 30, con coste a spacco naturale, alternate nei colori grigio e giallo. Questa disposizione è perimetrata e separata da fasce formate da lastre rettangolari che suddividono la superficie in grandi riquadri e che separano la zona centrale dalle cappelle laterali, già rialzate anche da un piccolo gradino. La pavimentazione del presbiterio, realizzata negli anni Trenta del Novecento, è sempre in quarzite di Barge, ma in un formato più piccolo e con i bordi rifilati a sega. La sacrestia presenta una variante: la quarzite è sempre presente, ma le piastrelle sono rettangolari e disposte a spina di pesce.
Struttura
Le strutture della chiesa sono costituite da murature portanti e volte. Le murature sono realizzate in mattoni e pietrame legati a calce; la facciata principale ha un rivestimento esterno esclusivamente in laterizio. Le volte sono in mattoni, ad esclusione di quelle che sorreggono la pavimentazione della chiese che sono realizzate in pietrame. Le murature del campanile sono quasi esclusivamente in pietrame legato a calce e, in misura minore, sparsi a creare piccole chiazze, in sporadici elementi in laterizio;
Coperture
Il tetto, articolato su più livelli, è costituito da un manto di copertura in lose di pietra di Luserna e da una struttura portante costituita da una orditura lignea formata da capriate, travi, travetti e listellatura. Il tetto dell'aula è a capanna, ad esclusione della parte centrale in corrispondenza della volta ellittica: qui il tetto è sopraelevato ed è a padiglione. La copertura dell'abside è costituita da spicchi regolari. I tetti delle cappelle minori sono addossati al corpo centrale più elevato: le cappelle laterali maggiori sono coperte da un tetto a tre falde, le cappelle laterali minori sono coperte da un tetto a falda unica, posizionato ad una quota inferiore. Gronde, discese, faldali e tutta le lattoneria sono in rame.
Facciata principale
La facciata è caratterizzata dal laterizio a vista, tipico delle opere dell'architetto Gallo. E' sobria, con due soli elementi decorativi: il portale e la soprastante nicchia con la statua di San Giovanni Battista. La parte inferiore della facciata, caratterizzata dal portale, è scandita da delle lesene con capitelli dorici; al livello superiore le lesene presentano capitelli ionici. In sommità il timpano triangolare con al centro una decorazione a conchiglia conclude la facciata. A coronamento del timpano sono presenti quattro fiaccole in marmo bianco e una croce centrale in ferro.
Abside
L'abside, probabilmente terminata successivamente rispetto al resto della chiesa, quando la stessa era già aperta al culto, è a pianta semicircolare, con una copertura voltata a semicatino con costoloni di irrigidimento e delle unghie che si inseriscono tra le nervature per poter ospitare i finestroni. Il coro ligneo occupa tutta la parete semicircolare dell'abside. Presenta due ordini di posti: quello anteriore, con inginocchiatoio, disposto ad un livello leggermente inferiore e quello posteriore, a ridosso della parete, posto un gradino più in alto con uno schienale che si estende in altezza in modo da impreziosire la parete di fondo. La parte sommitale del rivestimento è arricchita dalla presenza di decorazioni raffiguranti delle fiaccole scolpite nel legno e disposte ad intervalli regolari. La pannellatura del coro è decorata da motivi geometrici semplici, assimilabili a dei rettangoli; i lati di questi quadrilateri, a volte, sono formati da segmenti di arco disposti in modo tale da formare linee curve.
Presbiterio
Il presbiterio è a pianta quadrata,rialzato di due gradini rispetto alla navata. E' separato dal resto della chiesa da una balaustra in marmo policromo, con al centro un cancelletto in ferro battuto. Lateralmente, un vano chiuso da una porta lignea a due battenti lo collega alla sacrestia. Lo spazio presbiteriale è coperto da una volta a botte su cui si innestano due unghie di notevoli dimensioni, tali da poter ospitare due finestroni.
Altare principale
E' imponente per dimensioni, "alla romana", separa il presbiterio dall'abside. E' in marmo policromo, predominano i grigi, i giallo ocra e i bruno. La mensa, anch'essa in marmo, contiene una teca con delle reliquie. Il tabernacolo, finemente decorato con marmi, è chiuso da una porticina in legno dorato inserita tra due piccole lesene di marmo.
Altari secondari
Lateralmete alla navata si aprono sei cappelle minori: quattro piccole all’altezza della prima e terza campata e due cappelle maggiori in corrispondenza della seconda campata, la maggiore, su cui poggia anche la volta ellittica ribassata. Ogni cappella laterale è arricchita e decorata da un altare in marmo policromo e/o in finto marmo ad imitazione del vero su cui è posta una “pala d’altare”, in tela dipinta. Ogni cappella è intitolata ad un Santo, o momento della vita del Cristo, rappresentato dai dipinti ad olio su tela presenti sugli altari: - I campata - cappella minore sinistra: Cappella del Rosario; l'altare in marmo racchiude un dipinto su tela raffigurante “La Madonna col Bambino, fra San Domenico e Santa Caterina da Siena”, e 15 piccole tele raffiguranti i Misteri del Rosario. L’altare, addossato alla parete, è in marmo policromo ed è sicuramente fra le opere d’arte più antiche presenti all’interno della chiesa; il tabernacolo chiuso da una porticina in legno dorato è decorato lateralmente da due piccole lesene; - I campata - cappella minore destra: Cappella della presentazione di Maria al Tempio. L'altare, addosato alla parete, è in marmo e finto marmo e ospita una pala dipinta raffigurante “la Presentazione di Maria Bambina al Tempio accompagnata da Sant’Anna e San Gioachino” . La mensa è in marmo vero policromo; il tabernacolo chiuso da una porticina in legno dorato è in marmo policromo. La parte alta che definisce la cornice del dipinto su tela è in stucco a finto marmo liscio e levigato e in stucco bianco. - II campata - cappella maggiore sinistra: Cappella del Suffragio o del Purgatorio; l’altare, addossato alla parete, è in marmo policromo e, come per la cappella del Rosario, è possibile che sia fra le prime opere d’arte eseguite ad arricchire ed abbellire l’antica chiesa parrocchiale, appena terminata, verso la metà del XVIII secolo. - II campata .cappella maggiore destra: Cappella della Madonna del Carmine. L'altare, è addossato alla parete ed è realizzato in marmo e finto marmo, ospita la tela raffigurante “la Madonna con ai piedi San Simone Stock e Santa Teresa D’Avila”. La mensa dell’altare fino ai basamenti delle lesene laterali ed alla parte orizzontale inferiore della cornice interna, a ridosso del dipinto su tela, è in marmo vero policromo; la parte superiore è in marmorino a finto marmo ed in stucco bianco E’ chiaramente documentato con una data: 1815. E’ possibile che, per il tipo di decorazione eseguita, il presente altare, anche se Ottocentesco, sia stato eseguito su un disegno originale del periodo Settecentesco. - III campata - cappella minore sinistra: Cappella di Nostro Signore o di Santo Stefano; qui è presente un pregevole altare in finto marmo e stucco bianco, che racchiude un dipinto su tela raffigurante “la Madonna in trono col Bambino, fra Santo Stefano e Sant’Antonio da Padova". Nell'ovale in alto è rappresentato lo Stemma della famiglia Falletti. La mensa d’altare è realizzata su due livelli, non è presente il tabernacolo. - III campata - cappella minore destra: Cappella di Sant’Antonio Abate. L'altare, addossato alla parete, è in finto marmo e stucco bianco e racchiude un dipinto su tela raffigurante “Sant’Antonio Abate, San Grato e la Madonna del buon Consiglio”. La mensa d’altare è realizzata su due livelli, al di sopra è presente un piccolo tabernacolo di legno dorato e dipinto di epoca successiva, inserito andando a rompere grossolanamente il finto marmo dell’altare.
Volte
Gli spazi interni sono coperti da volte in laterizi. Le volte della navata sono suddivisibili in tre campate principali, più una minore in corrispondenza dell'ingresso. Si tratta di volte a botte con l'innesto di unghie in corrispondenza delle finestre laterali, ad eccezione della campata centrale, la maggiore, che presenta una volta ellittica ribassata, poggiante su quattro grandi archi e del semicatino absidale, assimilabile a un quarto di sfera con costoloni di irrigidimento e unghie che si inseriscono tra le nervature per poter ospitare i finestroni.
Torre campanaria
La torre campanaria è situata a ridosso della facciata principale, all'estremità sud. Risale all'XI-XII secolo, la struttura e le forme sono tipiche del romanico lombardo. Venne probabilmente sopraelevato di due piani in epoca gotica. Le murature del campanile sono quasi esclusivamente in pietrame con qualche elemento in laterizio legati a calce. Sono presenti fasce marcapiano con archetti pensili; sono chiaramente visibili tracce di bifore e trifore tamponate nel tempo. L'orologio, installato nel 1902 in sostituzione di un precedente situato in posizione inferiore, causò la chiusura di due delle quattro bifore del penultimo piano. La copertura, a quattro falde, è in lose di Pietra di Luserna. Sul lato sud si trova una meridiana che venne sopraelevata di un piano nel XVIII secolo.
Preesistenze
La pavimentazione dell'aula poggia su delle volte in pietra che coprono un ambiente denominato comunemente "catacombe". Tale spazio risulta quasi completamente interrato. Il terreno circostante la chiesa degrada dalla facciata verso l'abside, consentendo alla parte retrostante situata al di sotto dell'abside e del presbiterio di emergere dal terreno. L'accesso alle catacombe avviene tramite due porte poste ai lati della chiesa. Due scalinate interne in pietra consentono di giungere alla quota del pavimento in terra battuta. Lo spazio riprende le forme della chiesa soprastante, seppur ridotto di dimensioni. La parte corrispondente al presbiterio e al coro è suddivisa dall'ambiente precedente. Questi locali sono di proprietà comunale; l'accesso avviene da via Catacombe e, attualmente, sono adibiti a sede di associazioni.
Preesistenze
Un resto della precedente chiesa è il fonte battesimale attribuito alla mano dei fratelli Zabreri originari di Pagliero, borgata di San Damiano Macra.
Elementi decorativi
La decorazione attualmente visibile all'interno della chiesa è risalente, probabilmente, ad epoca ottocentesca ed è stata realizzata in parte su un intonaco di aspetto ruvido e grezzo, non levigato e, in parte, direttamente sul marmorino settecentesco (sottarchi, stucchi, fasce decorative). L'intonaco ottocentesco ha coperto e in parte sostituito un intonaco sottostante, presumibilmente settecentesco, di aspetto liscio e piuttosto levigato (marmorino).
Portale
Il portale dell'ingresso principale è realizzato, come tutta la facciata, in laterizio: semplici modanature generano una cornice che borda lateralmente l'ingresso per poi terminare in sommità con delle volute che lasciano spazio centralmente a una conchiglia.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (Anni '70 del '900)
Si tratta di un semplice inserimento di arredo mobile per consentire al celebrante di rivolgersi di fronte all'assemblea. Di fronte al vecchio altare in muratura è stata realizzata una pedana lignea sulla quale sono stati posizionati: l'altare (semplice tavolo in legno modello anni '70 del XX secolo), l'ambone (in legno, posto a sinistra del nuovo altare). La sede (in legno con seduta imbottita e rivestita in tela di velluto) è posta sulla pedana. Nessuna richiesta formale è stata presentata per questo inserimento, nessuna progettazione ha preceduto i lavori che comunque non hanno comportato alcuna modifica agli elementi esistenti (nè quelli fissi, nè quelli mobili).
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