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beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Bolbeno
Borgo Lares
Trento
chiesa
sussidiaria
Madonna del Lares
Parrocchia di San Zeno
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1975-1985 circa)
XVII - XVII(preesistenze intorno); 1770 - 1772(costruzione intero bene); 1772 - 1772(benedizione carattere generale); 1850 - 1850(ampliamento intero bene); 1866 - 1869(ristrutturazione intero bene); 1871 - 1871(benedizione carattere generale); 1872 - 1872(decorazione intero bene); 1928 - 1929/08/16(costruzione portico); 1971/05/14 - 1971/05/15(danneggiamento intero bene); 1980 - 1980(restauro intero bene); 2005 - 2009(restauro intero bene)
Santuario della Madonna del Lares
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Santuario della Madonna del Lares <Bolbeno, Borgo Lares>
Altre denominazioni Madonna del Rosario
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

XVII  (preesistenze intorno)

E' attestata nel 1686 la presenza di un'edicola con l'immagine della Madonna del Rosario sul luogo dell'odierno edificio.

1770 - 1772 (costruzione intero bene)

Al posto dell'edicola, fra il 1770 e il 1772 fu costruita una cappella, identificabile con l'odierna zona presbiteriale.

1772  (benedizione carattere generale)

Nel 1772, al termine dei lavori, la cappella venne benedetta.

1850  (ampliamento intero bene)

Il nucleo primitivo della struttura fu ampliato nel 1850, con l'odierna navata e la facciata in stile neoclassico.

1866 - 1869 (ristrutturazione intero bene)

Lavori di ristrutturazione all'edificio vennero eseguiti a più riprese tra il 1866 e il 1869.

1871  (benedizione carattere generale)

La chiesa venne quindi nuovamente benedetta nel 1871.

1872  (decorazione intero bene)

Nel 1872, grazie alle offerte dei devoti, Valentino Pupin di Schio ornò l'interno e la facciata con dipinti murali.

1928 - 1929/08/16 (costruzione portico)

Risale al 1928-1929 la costruzione del portico antistante la facciata, su iniziativa del dottor Filippo Parolari. Le colonne di granito furono realizzate da Livio Paletti, Achille Leonardi e Celeste Troggio, i primi due di Preore, l'ultimo di Ragoli. L'opera fu inaugurata solennemente il 16 agosto 1929.

1971/05/14 - 1971/05/15 (danneggiamento intero bene)

Nella notte tra il 14 e il 15 maggio 1971 un furto sacrilego spogliò il santuario dell'immagine venerata e di dipinti ex-voto qui conservati.

1980  (restauro intero bene)

La chiesa fu restaurata nel 1980.

2005 - 2009 (restauro intero bene)

Nella primavera del 2005 venne autorizzato dall'Ufficio Arte Sacra dell'Arcidiocesi di Trento il restauro della chiesa, su progetto del geometra Mauro Buffi: venne posato un cavidotto per l'allacciamento alla corrente elettrica, fu sostituito l'impianto audio, si eseguì la tinteggiatura esterna e interna. Nel novembre 2009 fu autorizzato anche il restauro dell'altare ligneo, secondo gli elaborati redatti da Rossella Bernasconi.
Descrizione

Secondo la tradizione, nel corso del Seicento, un gruppo di pastori che conduceva il gregge al pascolo vide un giorno un piccolo dipinto con l'immagine della Madonna del Rosario appeso ad un larice, nel bosco sopra a Bolbeno; decisero quindi di costruire un'edicola per conservarlo in località Doss Tomplìz, presso Pianèzze, luogo ritenuto più consono e visibile dalla valle. Tuttavia il giorno seguente il quadro venne rinvenuto nel luogo originario e così avvenne più volte, nonostante i successivi tentativi di spostamento. Si ritenne allora volontà della Vergine che il luogo di culto si costruisse proprio in quel punto. Con il passare del tempo, il luogo, una piacevole radura a due kilometri dal paese, divenne meta di pellegrinaggio e l'immagine fu ritenuta miracolosa e dispensatrice di grazie. La prima edicola, che sembra attestata nel 1686, fu sostituita da una cappella tra il 1770 e il 1772, che divenne a sua volta il presbiterio dell'odierna chiesa, dotata della navata a pianta centrale nel 1850 e ornata dodici anni dopo dai dipinti murali realizzati da Valentino Pupin di Schio. Nel 1971 un furto sacrilego ha purtroppo privato la chiesetta del suo dipinto originale, sostituito da una copia; il santuario è ancora oggi meta di pellegrinaggio di Giudicariesi e turisti nel periodo estivo. La facciata, scandita da paraste tuscaniche e completata da un frontone triangolare acuto, è preceduta da un portico a quattro colonne di porfido, realizzato nel 1928-1929, coperto da una tettoia in legno; sul lato destro emerge la sacrestia. All'interno l'unica navata a pianta centrale è coperta da una cupola su pennacchi, sorretta da quattro arcate a pieno centro, sfondate, a loro volta sostenute da coppie di semicolonne angolari e di paraste tuscaniche lungo le pareti, raccordate dal cornicione corrente modanato. Due gradini conducono al presbiterio, lungo e stretto, coperto da volta a vela e concluso da abside rettangolare ospitante l'altare storico.
Preesistenze
La zona absidale e il presbiterio sono la parte più antica della struttura.
Pianta
Pianta a croce greca nella navata; presbiterio e abside di dimensioni progressivamente digradanti, a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale.
Facciata
Facciata scandita da paraste tuscaniche, con ritmo ABA; alto zoccolo di base, finito a intonaco tinteggiato, interrotto da due finestre quadrate chiuse da grate in ferro e al centro dal portale architravato. Trabeazione recante iscrizione sacra e frontone triangolare con timpano incassato. La facciata è preceduta da un portico elevato di un gradino, sostenuto da quattro colonne in granito e coperto da una tettoia lignea a spiovente unico. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Alto zoccolo perimetrale intonacato; lungo le due fiancate lisce si aprono finestre a lunetta, nella navata, e rettangolari, nel presbiterio. Sacrestia emergente sul lato destro. Abside rettangolare cieca. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, in lamiera metallica, innestata sul versante destro del tetto, in corrispondenza dell'innesto della navata con il presbiterio. Quattro monofore centinate nella piccola cella. Copertura piramidale svasata, sormontata da globo e croce apicale con bandierina segnavento.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: navata coperta da cupola su pennacchi; volta a vela nel presbiterio e a botte nell'abside.
Coperture
Tetto a due ripidi spioventi sulla navata e sul presbiterio, che scende a coprire lateralmente la sacrestia, a tre falde sopra l'abside; struttura portante in legno, manto di copertura in lamiera metallica, salvo che sul portico, coperto da scandole lignee.
Interni
Navata unica a pianta centrale; quattro coppie di semicolonne angolari e altrettante paraste tuscaniche lungo le pareti sostengono il cornicione corrente modanato, sopra il quale si sviluppano nelle quattro direzioni le arcate a pieno centro che costituiscono l’imposta della grande cupola centrale, su pennacchi. Presbiterio rettangolare elevato di due gradini, introdotto dall' arco santo a pieno centro e concluso da una seconda arcata che conduce alla breve abside, ospitante l'altare storico. Finiture a intonaco tinteggiato, dipinti murali sulle volte e lungo il fregio perimetrale della navata.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre quadrate di pietra calcarea in navata e a quadrotte bianche e nere nel portico e nel presbiterio, disposte a scacchiera nel primo caso, in corsi diagonali nel secondo.
Elementi decorativi
Dipinti murali di Valentino Pupin in facciata e all'interno.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1975-1985 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'accostamento di arredi lignei senza carattere di stabilità. Al centro del presbiterio storico, a raso pavimento, si trova l'altare verso il popolo, a tavolo, con bassorilievo figurato sul lato frontale. Sui gradini dell'arco santo, a sinistra, si trova un piccolo ambone, caratterizzato da due colonnine scanalate sul parapetto. E' presente l'altare maggiore storico con il proprio tabernacolo, che funge da custodia eucaristica nei mesi estivi. Una sedia in legno funge da sede dietro l'altare al popolo.
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