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Balbido
Bleggio Superiore
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Giustina
Parrocchia di Santa Giustina
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1975-1985 circa)
1537/04/16 - 1537/04/16(menzione carattere generale); 1616/04/26 - 1616/04/26(consacrazione carattere generale); 1648 - 1648(ampliamento intero bene); 1678/01/28 - 1678/01/28( erezione a primissaria curata carattere generale); 1901 - 1901(ristrutturazione intero bene); 1929 - 1929(decorazione interno); 1959/12/03 - 1959/12/03(erezione a parrocchia carattere generale)
Chiesa di Santa Giustina
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Giustina <Bleggio Superiore, Balbido>
Altre denominazioni S. GIUSTINA vergine e martire
S. Giustina
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1537/04/16  (menzione carattere generale)

Secondo Caldera (1989), la prima menzione di un edificio sacro a Balbido, dedicato alla Santissima Trinità, risalirebbe al testamento del suo primo benefattore, Pietro Crosina, del 1360. La chiesa è ricordata con l'intitolazione a Santa Giustina dalla visita pastorale del 16 aprile 1537.

1616/04/26  (consacrazione carattere generale)

La chiesa fu consacrata il 26 aprile 1616.

1648  (ampliamento intero bene)

Nel 1648 il primo edificio venne ampliato con il contributo della famiglia Crosina (in particolare di Antonio, principe vescovo di Bressanone) e mutò l'orientamento, da est a sud.

1678/01/28  ( erezione a primissaria curata carattere generale)

L'erezione a primissaria curata della pieve di Bleggio risale al 28 gennaio 1678.

1901  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1901 la chiesa venne ristrutturata.

1929  (decorazione interno)

Nel 1929 il pittore Agostino Aldi ornò le volte di navata, cappelle e presbiterio e dell'arco santo con dipinti murali figurati a tempera.

1959/12/03  (erezione a parrocchia carattere generale)

L'erezione a parrocchia risale al 3 dicembre 1959.
Descrizione

Una stradina laterale che dall'ingresso del paese scende sulla sinistra, nella campagna, conduce alla parrocchiale di Balbido, isolata e affiancata dal camposanto. La prima menzione di un edificio sacro dedicato a Santa Giustina risale alla visita pastorale del 1537; tuttavia la chiesa attuale è frutto dell'ampliamento del 1648 promosso da Antonio Crosina, principe vescovo di Bressanone e autorevole esponente di una famiglia padovana, esule nel Bleggio al tempo di Ezzelino da Romano. Tale ampliamento comportò il mutamento dell'orientamento dell'edificio, non più rivolto con l'abside ad est, ma a sud, sfruttando la conformazione del terreno disponibile. Nella semplice facciata a due spioventi si apre il portale architravato con frontone triangolare staccato e oculo; lungo fianchi si trovano due cappelle a pianta rettangolare, un ingresso e la sacrestia (a sinistra) e il campanile in pietra a vista con bifore a luci rettangolari (a destra). L'interno è a navata unica, divisa in due campate delimitate da arcate a pieno centro, così come l'ingresso alle cappelle e al presbiterio, elevati di un gradino. Dietro l'altare maggiore si conclude l'abside poligonale. Tutte le volte e l'arco santo sono ornati da tempere di Agostino Aldi del 1929. La chiesa, più volte oggetto di furti tra il 1972 e il 1980, è officiata nel periodo estivo.
Preesistenze
Il fusto del campanile fa parte della chiesa precedente.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale.
Facciata
Facciata a due spioventi; portale architravato, sormontato da frontone triangolare con cornice modanata e oculo strombato. Lapide sepolcrale murata in basso a sinistra; finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancate marcate ciascuna da un contrafforte e da una cappella emergente e illuminate da due monofore, l'una nella prima campata, l'altra nel presbiterio; un ingresso laterale e la sacrestia sul lato sinistro, il campanile su quello destro. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare in pietra a vista sul lato destro, in prossimità del presbiterio. Cella campanaria delimitata da cornici aggettanti, illuminata da quattro bifore a luci rettangolari, separate da colonnine. Tetto a quattro falde e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volte a crociera in muratura per la navata e la cappella sinistra, a botte unghiata per la cappella destra e a vele per il presbiterio.
Coperture
Tetto a due spioventi sulla navata maggiore e sul presbiterio, a spiovente unico sopra la sacrestia. Struttura portante in legno; manto di copertura in coppi, anche sul campanile.
Interni
Navata unica divisa in due campate, separate da pilastri addossati sorreggenti arcate a pieno centro; nella seconda campata si aprono due cappelle a pianta rettangolare elevate di un gradino, precedute da arcate a pieno centro, di cui la destra di maggiori dimensioni, con la scala di accesso al pulpito. Presbiterio elevato di un gradino, anch'esso preceduto da un'arcata, concluso da abside poligonale. Finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata e dell'abside a mattonelle quadrate di cotto, a corsi diagonali; pavimento del presbiterio a mattonelle in cemento rosse e nere, in corsi diagonali. Pavimento della cappella sinistra a mattonelle di cemento nere, rosse e gialle con effetto a cubi prospettici.
Elementi decorativi
Dipinti murali figurati a tempera sulle volte e sull'arco santo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1975-1985 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'accostamento di elementi eterogenei in legno e non ha carattere di stabilità. Nel presbiterio, in posizione avanzata nei pressi dell'arco santo, si trova l'altare verso il popolo, provvisorio, a tavolo, a raso pavimento. L'ambone è posizionato sulla sinistra, avanzato verso la navata. Una sedia a braccioli con seduta e schienale imbottiti, posta a destra dell'altare, costituisce la sede. E' presente l'altare storico, con il proprio tabernacolo, che funge da custodia eucaristica durante le celebrazioni; le balaustre sono state rimosse, ridotte e trasferite nella cappella sinistra.
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