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Santa Croce
Bleggio Superiore
Trento
chiesa
parrocchiale
Ss. DIONISIO
RUSTICO ed ELEUTERIO martiri
Parrocchia di Santa Croce del Bleggio
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (2002-2005); cripta - intervento strutturale (2002)
I - II(preesistenze intorno); VI - VI(preesistenze intero bene); VIII - IX(ricostruzione intero bene); XI - XII(ricostruzione intero bene); 1155 - 1155(menzione carattere generale); 1303 - 1303(decorazione intero bene); 1480 - 1480(costruzione chiesa superiore); 1505 - 1507(sopraelevazione campanile); 1524 - 1526/05/13(inizio lavori ricostruzione intero bene); 1526/05/13 - 1537/12/23(completamento intero bene); 1603 - 1603(ampliamento intero bene); 1634 - 1641(ampliamento intero bene); 1740 - 1740(manomissioni cripta); 1752 - 1752(cambio intitolazione carattere generale); 1790 - 1790(completamento campanile); 1850 - 1850(chiusura accesso laterale); 1859 - 1859(decorazione interno); 1907 - 1907(decorazione interno); 1911 - 1913(decorazione intero bene); 1913 - 1913(rifacimento facciata); 1926 - 1928(ristrutturazione intero bene); 1963 - 1964(ristrutturazione intero bene); 1973 - 1979(ristrutturazione intero bene); 1987/01/24 - 1987/01/24(erezione a parrocchia carattere generale); 1997 - 2002(ristrutturazione intero bene)
Chiesa dei Santi Dionisio, Rustico ed Eleuterio Martiri
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Dionisio, Rustico ed Eleuterio Martiri <Santa Croce, Bleggio Superiore>
Altre denominazioni Ss. DIONISIO, RUSTICO ed ELEUTERIO martiri
Autore (ruolo)
Pietro da Como (costruzione chiesa superiore)
Comanedi, Albertino (sopraelevazione campanile)
Gras, Antonio (ricostruzione chiesa superiore)
Zenari, Antonio (completamento chiesa superiore)
Eleuterio da Favrio (completamento chiesa superiore)
Gerosa, Edoardo (progetto facciata)
Paor, Giorgio (costruzione facciata)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione cripta)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
architettura romanica (costruzione cripta)
architettura rinascimentale (costruzione chiesa)
architettura neorinascimentale (rifacimento facciata)
Notizie Storiche

I - II (preesistenze intorno)

Un sarcofago pagano, forse di un adepto della religione mitraica, già nell'orto della canonica, utilizzato come vasca di una fontanella e ora murato all'esterno di una casa privata a Madice, sarebbe indice della presenza di un luogo di culto tardo romano nella zona, lungo la strada di collegamento con Passo Durone.

VI  (preesistenze intero bene)

Gli scavi del 1974-1975 documentarono la presenza di un'absidiola semicircolare orientata ad est, al centro dell'aula romanica (cripta), databile presumibilmente al VI secolo. Sarebbe il primo luogo di culto cristiano.

VIII - IX (ricostruzione intero bene)

Sono datati dalla critica tra VIII e IX secolo i frammenti lapidei in arenaria scolpita rinvenuti durante varie campagne di restauro nella cripta romanica, testimonianze della presenza di una precedente chiesa altomedievale.

XI - XII (ricostruzione intero bene)

La chiesa altomedievale venne ricostruita tra XI e XII secolo a tre navate separate da colonne, conclusa da un'abside semicircolare. La struttura corrisponde, nella navata, all'attuale cripta.

1155  (menzione carattere generale)

Il primo documento che menziona la Pieve "de Blezio" risale al 1155 e fu redatto per confermare alla popolazione del Bleggio il possesso del monte Boblino (Movlina), conteso e irregolarmente occupato dai Rendenesi.

1303  (decorazione intero bene)

Nel 1303 le volte della chiesa romanica vennero ornate da affreschi figurati con angeli, sante, oranti, vari animali fantastici e la vicenda di Caino e Abele, di mano del cosiddetto "Maestro di Ceniga".

1480  (costruzione chiesa superiore)

Un nuovo edificio venne eretto sopra il precedente, senza distruggerlo, intorno al 1480, data scolpita sull'architrave del portale laterale destro della chiesa, riutilizzato nel Cinquecento. L'iscrizione riporta il nome del pievano, Agostino di Parma, del cappellano Francesco De Cadalora, e quello del maestro costruttore, Pietro da Como.

1505 - 1507 (sopraelevazione campanile)

Il 24 novembre 1507 maestro Albertino Comanedi da Osteno ricevette il saldo per la sopraelevazione del campanile; all'interno della cella campanaria c'è un'iscrizione con la data del 1505, segno che all'epoca la costruzione aveva già raggiunto quel livello.

1524 - 1526/05/13 (inizio lavori ricostruzione intero bene)

Nel 1524 Antonio Gras di Pellio Superiore, collaboratore di Antonio Medaglia e reduce dal suo cantiere di Santa Maria Maggiore di Trento, progettò la nuova chiesa, che riprende da vicino il modello della basilica trentina, e avviò il cantiere. Ma ben presto lo abbandonò per ragioni ignote. Fu chiamato allora un certo maestro Giacomo, muratore e lapicida comacino, il quale però non risultò all'altezza del compito affidatogli. Furono incaricati quindi altri due maestri comacini, Giorgio e Pietro, figli di Giovanni, anch'essi come Gras di Pellio Superiore; ma ben presto sorsero contrasti con la popolazione locale, tanto che i costruttori lasciarono l'incarico e l'opera, rimasta incompiuta.

1526/05/13 - 1537/12/23 (completamento intero bene)

Risale al 13 maggio 1526 il contratto risolutivo per la costruzione, firmato da due maestri locali, Antonio Zenari di Larido ed Eleuterio da Favrio, che si impegnarono a terminare l'edificio secondo il progetto di Antonio Gras, in tre anni di lavoro. La popolazione del Bleggio fornì a proprie spese i materiali da costruzione e ogni famiglia offrì sei giornate di lavoro. Non sappiamo se furono o meno rispettati i tempi pattuiti, in ogni caso la chiesa era sicuramente completata il 23 dicembre 1537, data della stesura di una lunga relazione riepilogativa delle vicende costruttive, a firma del pievano.

1603  (ampliamento intero bene)

Nel 1603, in seguito alle disposizioni impartite dalla visita pastorale, fu ampliata la chiesa cinquecentesca con la costruzione dell'abside. Per realizzare le strutture di sostegno necessarie, venne distrutta l'abside originaria della chiesa inferiore romanica.

1634 - 1641 (ampliamento intero bene)

Intorno al 1634, data dell'altare della Madonna del Rosario, venne presumibilmente eretta anche la relativa cappella, a sinistra del presbiterio. Nel 1640-1641 venne edificata anche la speculare cappella del transetto destro, dedicata alla Santa Croce, destinata alla conservazione e venerazione della croce lignea ritenuta miracolosa, trasportata in chiesa dalla località Guarda sul monte San Martino nel 1624. Al di sotto venne realizzata una terza cappella, seminterrata, dedicata a San Giovanni Battista (oggi a Sant'Agnese), in comunicazione con la cripta. Risalgono forse a quest'epoca anche le finestre termali della navata, in precedenza probabilmente monofore centinate alte e strette come quelle dell'abside maggiore.

1740  (manomissioni cripta)

La costruzione del grandioso altare maggiore, terminato nel 1740, causò un nuovo intervento nella cripta (chiesa inferiore), con l'inserimento di due grossi pilastri quadrangolari di sostegno e il rifacimento della zona absidale.

1752  (cambio intitolazione carattere generale)

Con la consacrazione del nuovo altare maggiore, nel 1752, cambiò l'intitolazione della chiesa: a Sant'Eleuterio, documentato patrono dell'edificio fin dal XIII secolo, si aggiunsero come protettori anche i Santi Dionisio e Rustico, anch'essi martiri.

1790  (completamento campanile)

Come si vede dall'iscrizione presente alla sommità del campanile, il completamento, con la copertura a cipolla, venne realizzato nel 1790.

1850  (chiusura accesso laterale)

Nel 1850 don Slanzi fece chiudere la porta che collegava il transetto sinistro al sagrato.

1859  (decorazione interno)

Nel 1859 il milanese Pietro Porta realizzò la decorazione pittorica della chiesa.

1907  (decorazione interno)

Nel 1907 Agostino Aldi ornò con dipinti murali le volte delle cappelle del transetto; sono attribuibili stilisticamente a lui le pitture nella sacrestia.

1911 - 1913 (decorazione intero bene)

Nel 1911-1913 il pittore Carlo Donati ornò le volte della navata, dell'abside e di tutte le cappelle con dipinti murali figurati celebrativi della Santa Croce, nonché le pareti laterali delle cappelle della navata e le lunette sopra i portali esterni. Questa decorazione generale cancellò i precedenti interventi di Porta e di Aldi.

1913  (rifacimento facciata)

Nel 1913, in occasione del cinquantesimo anniversario della erezione del monumento alla Santa Croce, realizzato sul colle di fronte al sagrato, venne rifatta la facciata in stile neorinascimentale da Emilio Paor, su progetto dell'ingegner Edoardo Gerosa, redatto una decina d'anni prima.

1926 - 1928 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1926 vennero restaurati i dipinti murali della chiesa e parzialmente rifatti i pavimenti; gli affreschi trecenteschi della cripta riemersero parzialmente dallo scialbo che li aveva nascosti nel biennio 1927-1928 e furono restaurati in quell'occasione.

1963 - 1964 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1963 venne realizzato il primo impianto di riscaldamento; con gli scavi emersero sul lato meridionale una tomba e alcuni pezzi lapidei altomedievali. Risalgono al 1964 i primi scavi realizzati nella cripta.

1973 - 1979 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1973 si provvide a rinnovare l'impianto elettrico e a ritinteggiare l'interno; venne quindi ristrutturata la cappella seminterrata di San Giovanni Battista, ora di Sant'Agnese, collocata sotto quella della Santa Croce, distruggendo la grotta di Lourdes qui eretta presumibilmente nella prima metà del secolo e aprendo nel 1979 un collegamento diretto con l'esterno, lungo la parete sud. Ulteriori scavi nella cripta furono eseguiti sempre negli anni Settanta.

1987/01/24  (erezione a parrocchia carattere generale)

La pieve assunse ufficialmente il titolo di parrocchia di Santa Croce del Bleggio il 24 gennaio 1987.

1997 - 2002 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1997 gli affreschi della cripta vennero interamente scoperti e restaurati; su disegno dell'architetto Tomasi venne attuato nel 2002 l'adeguamento liturgico del presbiterio e della cripta e furono restaurati il pavimento e i banchi; sempre nel 2002, su progetto dell'architetto Claudio Salizzoni, venne sistemato il sagrato, delimitato da dissuasori in granito e catene per impedire il parcheggio di autoveicoli, interamente ripavimentato a cubetti di porfido, con un marciapiede in porfido grigio in adiacenza alla facciata per risolvere il problema dell'allontanamento dell'acqua meteorica di scorrimento e un parapetto protettivo in acciaio sul retro, in precedenza lasciato a prato; vennero restaurati anche i muri di sostegno al sagrato sul lato est e la scala in pietra che colma il dislivello con la sottostante strada comunale. I collegamenti verticali all'interno del campanile, in legno, furono sostituiti e il castello delle campane subì un intervento di manutenzione.
Descrizione

Straordinario e stratificato monumento storico e artistico delle Giudicarie Esteriori, la pieve del Bleggio si affaccia sulla verde conca sottostante, al centro delle frazioni di cui era matrice, nella località di Spiazzo, che solo dall'inizio del Novecento prese ufficialmente il nome di Santa Croce, omaggio al ruolo di santuario assunto progressivamente dalla chiesa, dove si custodisce la croce lignea seicentesca ritenuta miracolosa, proveniente dal vicino monte San Martino. L'edificio attuale, cinquecentesco, orientato ad est, è costruito sopra la precedente aula romanica a tre navate, detta impropriamente cripta; ma il rinvenimento di resti lapidei appartenenti al VI e all'VIII-IX secolo testimonia l'antichità di questo luogo di culto. La facciata a salienti, realizzata nel 1913 in stile neorinascimentale, è scandita da due ordini di paraste e conserva il portale originale cinquecentesco; i fianchi gradonati sono illuminati da finestre termali. Due cappelle emergenti, erette nel Seicento ai lati del presbiterio, formano una sorta di transetto e si concludono con absidi poligonali minori, in relazione con quella maggiore; il campanile, sul fianco destro, reca tracce delle varie fasi costruttive, dall'XI al XVIII secolo. L'interno ad ampia navata unica voltata a botte, sulla quale si aprono tre cappelle per lato speculari a pianta rettangolare, introdotte da ampie arcate a tutto sesto, riproduce il modello della basilica di Santa Maria Maggiore a Trento. Spicca la decorazione eseguita nel biennio 1911-1913 dal veronese Carlo Donati, che ha dipinto le volte con un motivo reticolato a finti cassettoni bordati di bianco, dove si dispongono 1400 croci greche e, all'interno dei riquadri, figurazioni simboliche dorate su fondo blu. Il presbiterio, a pianta rettangolare, elevato su tre gradini, è dominato dal monumentale altare maggiore in marmi colorati. Sul lato destro, con accesso dal presbiterio, scende la ripida scala che conduce alla cappella seminterrata di Sant'Agata, eretta sotto quella della Santa Croce; sul lato sinistro comunica con la cripta romanica, posta ad una quota più elevata di circa due metri. Questo suggestivo ambiente, quasi un unicum nel Trentino, è diviso in tre navate da quattro colonne libere e da una serie di semicolonne addossate, in tonalite, prive di base e sormontate da capitelli a dado smussato in pietra calcarea rossa; le volte a crociera sono ornate da un ciclo di affreschi di stile romanico assai attardato del 1303. L'abside attuale, introdotta da due grandi pilastri quadrangolari in pietra calcarea, è frutto delle manomissioni fatte nel Sei e Settecento per sostenere il coro e l'altare della chiesa superiore.
Preesistenze
Elementi lapidei emersi dagli scavi testimoniano la presenza di almeno due edifici precedenti a quello romanico, del VI e VIII-IX secolo. La parte bassa del fusto del campanile è contestuale alla chiesa inferiore (cripta), dell'XI-XII secolo; l'architrave del portale sud e alcuni frammenti di affresco appartenevano alla chiesa superiore del 1480 circa, distrutta dall'attuale.
Pianta
Pianta a croce latina; presbiterio concluso da abside poligonale, come ciascuno dei bracci del transetto.
Facciata
Facciata a salienti in bentonite, in stile neorinascimentale, dove il settore centrale corrisponde alla navata, i salienti alla profondità delle cappelle laterali; due ordini di sei paraste sovrapposte, con ritmo AABAA, poggianti su alti plinti e separate da una cornice orizzontale dentellata, le inferiori bugnate lisce, le superiori con fusto scanalato alla base e capitelli ionici; la parte centrale della muratura è lavorata a finti corsi di pietre, mentre le fasce laterali sono movimentate da riquadri rettangolari. Il portale cinquecentesco architravato, sorretto da colonne binate e completato da una lunetta figurata e un frontone spezzato, è sormontato dal grande oculo strombato con cornice ad ovoli. Il frontone triangolare è delimitato da una cornice modanata in forte aggetto sorretta da una serie di modiglioni e termina con la croce apicale.
Prospetti
Fiancate gradonate con corpo inferiore emergente corrispondente alle tre cappelle della navata, illuminate ciascuna da una finestra termale con cornice dipinta. Ingressi laterali simmetrici in corrispondenza della terza campata. Transetto formato da due cappelle emergenti a pianta rettangolare, di cui la sinistra di dimensioni minori, concluse da abside poligonale (la sinistra sostenuta da barbacani). Abside maggiore poligonale illuminata da due monofore centinate; alla base di aprono le finestre monofore che illuminano la cripta. La sacrestia emerge sul lato sinistro, il campanile su quello destro. Finiture a intonaco tinteggiato e a intonaco con stillature lungo l'abside maggiore.
Campanile
Si trova sul lato destro, in prossimità del presbiterio. Fusto a pianta quadrangolare in pietra a vista, realizzato in più tempi, con un frammento altomedievale murato nella parte bassa e finestre trifore tamponate all'altezza del quadrante di orologio (posto sul lato sud). Cella campanaria a intonaco tinteggiato, illuminata da quattro monofore a luci centinate, delimitata superiormente da cornice ad archetti intrecciati in cotto. Tamburo ottagonale con luci rettangolari alternativamente chiuse o forate da un'apertura centinata, sormontate da fregio in cotto con iscrizioni; copertura a cipolla sormontata da croce.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volte a botte in muratura per la navata con le sue cappelle simmetriche e per il presbiterio; volte a vela per la cappella destra del transetto e volte a stella per quella sinistra; catino absidale maggiore. Sono presenti tiranti in ferro nella navata. La cappella seminterrata di Sant'Agnese, sotto la cappella della Santa Croce, è coperta da volte a botte unghiata nella navata e a semiombrello nell'abside; la cripta è coperta da volte a crociera nelle navate e a vela nell'abside.
Coperture
Tetto a due spioventi sulla navata e sul presbiterio, a spiovente unico sopra le cappelle laterali. Struttura portante in legno; manto di copertura in lamiera metallica, anche sul campanile e sul campaniletto a vela sopra il braccio destro del transetto.
Interni
Navata unica sulla quale si aprono tre cappelle per lato speculari a pianta rettangolare, introdotte da ampie arcate a tutto sesto, poggianti su paraste con capitelli ornati da ghirlande in stucco dorato; le due cappelle limitrofe all'arco santo accolgono gli ingressi laterali. Altre due arcate speculari introducono alle cappelle del transetto, ai lati del presbiterio, a pianta rettangolare, elevato di tre gradini, dominato dal monumentale altare maggiore e concluso da abside poligonale. Sugli archi poggia la trabeazione che sostiene la volta a botte. Cornicione corrente lungo l'intero perimetro. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non siano presenti dipinti murali; basi dei pilastri e intradosso delle arcate della navata in pietra a vista. Sul lato destro, con accesso dal presbiterio, scende la ripida scala che conduce alla cappella seminterrata di Sant'Agata, che si sviluppa sotto quella della Santa Croce; un tempo utilizzata come cappella feriale, è a navata unica con presbiterio elevato di un gradino. Sul lato destro è illuminata da due finestre e comunica con l'esterno attraverso un ingresso indipendente; su quello sinistro comunica con la cripta romanica, elevata di quattro gradini. Questo ambiente è composto da tre navate, ciascuna di tre campate, divise da quattro colonne libere e una serie di semicolonne addossate, in tonalite, prive di base e sormontate da capitelli a dado smussato in pietra calcarea rossa; abside introdotta da due grandi pilastri quadrangolari in pietra calcarea.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata e del presbiterio in mattonelle irregolari di pietra calcarea; pavimento del transetto e della zona absidale, all'interno delle balaustre, in quadrotte bianche e rosse di pietra calcarea, disposte rispettivamente in corsi diagonali e a scacchiera. Cappelle della navata pavimentate in seminato alla veneziana. Pavimento della cappella di Sant'Agnese in cotto; pavimento della cripta parte in lastre di pietra e parte in cemento.
Elementi decorativi
Ciclo di affreschi sulle volte della cripta romanica. Dipinti murali figurati nella chiesa, sulle volte, sulle pareti delle cappelle (Via Crucis) e nel catino absidale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2002-2005)
L'adeguamento liturgico è stato attuato nel 2002 su progetto dell'architetto Maddalena Tomasi in pietra bianco Pila e ha carattere di stabilità. Nel presbiterio, avanzato di 1,50 m verso la navata nella zona dell'arco santo, si trova l'altare verso il popolo, fisso, quadrangolare, composto da quattro lastre verticali con profilo concavo e da un unico piano rettangolare per la mensa, e dotato di una propria predella. L'ambone è posizionato sulla sinistra, avanzato sui gradini dell'arco santo, con basamento cilindrico e tre lastre verticali convesse. L'adeguamento è stato completato nell'autunno del 2005 con la sede, che si trova sulla destra, addossata alla parete, presso la porta di accesso alla cripta. Realizzata in pietra bianca (biancone), presenta il sedile in legno di noce ed è dotata di una propria pedana. E' presente l'altare storico, con il proprio tabernacolo, che funge da custodia eucaristica, completo delle sue monumentali balaustre.
cripta - intervento strutturale (2002)
L'adeguamento liturgico è stato attuato nel 2002 su progetto dell'architetto Maddalena Tomasi e ha carattere di stabilità. Nel presbiterio, tra i due pilastri settecenteschi a parallelepipedo a sostegno del peso dell'altare maggiore della chiesa, si trova l'altare verso il popolo, fisso, a cubo, in un blocco unico di pietra rossa di Asiago. L'ambone è posizionato sulla sinistra, nello spazio tra il pilastro e la parete della cripta, e riutilizza come parapetto frontale il frammento altomedievale di pluteo in pietra arenaria con decori a bassorilievo rinvenuto durante il restauro del 1996; il pezzo antico è inserito in una struttura di sostegno e contenimento in pietra bianco di Pila. Nell'angolo sud-occidentale della cripta è stata rimontata la vasca quadrata di fonte battesimale in pietra arenaria medievale, sempre frutto degli scavi, con una base cilindrica in pietra scura.
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