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Bersone
Valdaone
Trento
chiesa
parrocchiale
Santi Fabiano e Sebastiano
Parrocchia dei Santi Fabiano e Sebastiano
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
1537 - 1537(menzione carattere generale); 1648/02/17 - 1648/02/17(erezione a curazia carattere generale); 1671 - 1671(consacrazione carattere generale); 1694 - 1694(ampliamento sacrestia); 1804 - 1804(concessione del fonte battesimale carattere generale); 1851 - 1852(rifacimento coperture); 1859 - 1859(rifacimento pavimento); 1860 - 1860(ampliamento intero bene); 1867/09/05 - 1867/09/05(consacrazione carattere generale); 1869 - 1870(costruzione cantoria); 1886 - 1886(restauro intero bene); 1922 - 1922(decorazione interno); 1928/01/10 - 1928/01/10(erezione a parrocchia carattere generale); 1935 - 1937(rifacimenti intero bene); 1951 - 1961(ristrutturazione intero bene); 1984 - 1984(elettrificazione campane); 1986 - 1989(ristrutturazione intero bene)
Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano <Bersone, Valdaone>
Altre denominazioni Ss. FABIANO e SEBASTIANO martiri
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura neoclassica (ampliamento)
Notizie Storiche

1537  (menzione carattere generale)

La prima menzione documentaria che testimonia l'esistenza di una chiesa dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano "in villa Formini" risale alla visita pastorale del cardinal Clesio della primavera del 1537.

1648/02/17  (erezione a curazia carattere generale)

Il 17 febbraio 1648 la chiesa divenne ufficialmente curazia della pieve di Bono.

1671  (consacrazione carattere generale)

Dato che l'edificio sacro non era stato consacrato in precedenza, vi provvide il principe vescovo Sigismondo Antonio Thun, in visita pastorale, nel giugno del 1671.

1694  (ampliamento sacrestia)

La successiva visita pastorale del settembre del 1694 ordinò di ampliare la sacrestia.

1804  (concessione del fonte battesimale carattere generale)

Nel luglio del 1804 la chiesa ottenne la concessione del fonte battesimale.

1851 - 1852 (rifacimento coperture)

Nel 1851 venne sostituita la copertura del tetto della chiesa e del campanile, interessato anche da altri interventi di restauro. L'anno successivo il campanile fu dotato di cinque nuove campane.

1859  (rifacimento pavimento)

Grazie ad alcuni fondi stanziati dal Comune, che anticipò la spesa, nel 1859 fu sostituito il pavimento del presbiterio e venne rifatta la balaustra.

1860  (ampliamento intero bene)

Nel 1860 l'edificio venne ampliato, con l'aggiunta degli ambienti laterali simmetrici che costituiscono il transetto.

1867/09/05  (consacrazione carattere generale)

Al termine dei lavori, la chiesa fu nuovamente consacrata il 5 settembre 1867.

1869 - 1870 (costruzione cantoria)

Tra il 1869 e il 1870 venne realizzata da artigiani locali la cantoria al centro della quale fu posto il nuovo organo Aletti di Monza.

1886  (restauro intero bene)

Nel 1886 la chiesa subì alcuni interventi di restauro.

1922  (decorazione interno)

Dopo la prima guerra mondiale, una volta riparati alcuni danni, rifuse nuove campane, installato l'orologio sul campanile e integrata la dotazione di arredi e suppellettili della chiesa, si decise di decorarne le pareti e le volte. La commissione fu assegnata alla ditta Fratelli Martineghi fu Pompeo di Mantova "pittori, decoratori, stuccatori, imbiancatori".

1928/01/10  (erezione a parrocchia carattere generale)

L'erezione a parrocchia risale al 10 gennaio 1928.

1935 - 1937 (rifacimenti intero bene)

Il concerto delle campane venne nuovamente sostituito tra il 1935 e il 1936 dalla ditta Luigi Cavadini e figlio di Verona. Nel 1937 la ditta bresciana Bontempi e Novaglia realizzò le nuove vetrate.

1951 - 1961 (ristrutturazione intero bene)

Agli inizi degli anni Cinquanta si provvide ad eseguire alcuni lavori di ristrutturazione all'edificio, già previsti da un progetto redatto nel 1949 da Francesco Manara; gli interventi interessarono la copertura e gli esterni, quindi le pareti interne danneggiate dall'umidità, che vennero raschiate e nuovamente decorate. Nel 1961, su progetto del geometra Patrizio Pizzini di Roncone, l'intervento fu completato rinnovando il pavimento, in seminato alla veneziana e in marmo, rivestendo le pareti con lastre di marmo per un'altezza di 1,60 metri, ritinteggiando interno ed esterno, dotando la chiesa di un nuovo impianto di illuminazione. Una nuova sacrestia venne realizzata sul lato est.

1984  (elettrificazione campane)

Nel 1984 le campane furono elettrificate.

1986 - 1989 (ristrutturazione intero bene)

Un nuovo intervento di ristrutturazione interessò l'edificio a partire dal 1986, su progetto del geometra Albino Mosca, realizzato anche a causa del crollo di una parte della decorazione a stucco alla base della cupola. Con il contributo finanziario della Provincia Autonoma di Trento, si provvide al rifacimento completo del tetto, previa risoluzione dei problemi strutturali delle volte, al restauro dei dipinti murali e alla ritinteggiatura interna. Furono inoltre rifatti gli intonaci esterni, lo zoccolo perimetrale, la copertura in rame del campanile, gli orologi e i relativi quadranti; anche l'esterno venne infine ritinteggiato. I lavori terminarono nei primi mesi del 1989.
Descrizione

Orientata a sud-est, la chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano è costruita su di un terrazzamento poco sopra la strada provinciale che attraversa l'abitato di Bersone. La prima notizia documentaria risale alla visita pastorale clesiana del 1537, ma l'assetto attuale dell'edificio risale al 1860, quando la navata venne sfondata lateralmente in corrispondenza della seconda campata per aggiungervi i bracci del transetto e alla facciata a due spioventi si aggiunse l'avancorpo porticato d'ingresso, a tre fornici, aperto anche sui lati minori, sostenuto da pilastri con semicolonne addossate. I pilastri di sostegno alle arcate a pieno centro sono prolungati da lesene intonacate, che si incrociano ortogonalmente con cornici orizzontali, decorando il parato murario superiore. Il frontone triangolare, serrato tra due pinnacoli laterali, chiude anche la parete di fondo del presbiterio e ciascuno dei bracci del transetto, centrati da un'ampia arcata centinata inquadrante una finestra a lunetta e, per quello a destra, l'ingresso secondario. Sul fianco sinistro emerge la cappella battesimale e si eleva il campanile in pietra a vista, con il caratteristico tetto imbutiforme, mentre a destra si trova la sacrestia. L'interno a navata unica è ornato da dipinti murali e cassettoni in stucco sulle ampie arcate presenti in controfacciata, lungo le pareti e nel transetto, e sulle due vele con pennacchi della seconda campata e del presbiterio, elevato di tre gradini.
Preesistenze
Il corpo principale della navata e il presbiterio, oltre che il fusto del campanile, sono la parte più antica della struttura.
Pianta
Pianta a croce latina; una cappella emergente a pianta rettangolare sul lato sinistro.
Facciata
Facciata a due spioventi con portale architravato tra due monofore centinate, preceduta da un avancorpo porticato a tre fornici, aperto anche sui lati minori, sostenuto da pilastri con semicolonne addossate. I pilastri di sostegno alle arcate a pieno centro sono prolungati da lesene intonacate, che si incrociano ortogonalmente con cornici orizzontali, decorando il parato murario superiore. Frontone triangolare serrato tra due pinnacoli laterali.
Prospetti
Cappella battesimale emergente sul fianco sinistro; sui due lati emergono simmetricamente i bracci del transetto, ciascuno caratterizzato dal frontone triangolare e da un'ampia arcata centinata, inquadrante una finestra a lunetta e, per quello a destra, l'ingresso laterale. Sacrestia emergente a destra, subito dopo il transetto; presbiterio rettangolare cieco, caratterizzato dal medesimo frontone. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare in pietra a vista, posta sul fianco sinistro, in corrispondenza dell'innesto tra il transetto e il presbiterio; cella delimitata da cornici orizzontali e dotata di quattro ampie monofore centinate. Copertura imbutiforme sormontata da un angelo tubicino segnavento.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata nella prima campata della navata, volte a botte cassettonate nei bracci del transetto, volta a vela al centro della navata e nel presbiterio.
Coperture
Tetto a due spioventi per la navata, il presbiterio e il transetto, a più spioventi sulla cappella laterale. Manto di copertura in coppi, tranne che sul campanile, coperto da lamiera metallica.
Interni
Interno a navata unica; controfacciata interamente occupata dalla cantoria, con parapetto in legno intagliato. Lungo la parete sinistra della prima campata si apre la cappella battesimale; nella seconda campata invece due ampie arcate cassettonate immettono nel transetto, con i due bracci simmetrici raccordati dalla vela centrale e il cornicione corrente modanato. Tre gradini separano la navata dal presbiterio rettangolare, illuminato da una finestra a lunetta sul lato destro e ospitante l'altare maggiore sulla parete di fondo.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in pietra calcarea.
Elementi decorativi
Dipinti murali e decorazioni a stucco sulle volte e sulle pareti della navata e del presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante arredi lignei a carattere provvisorio. Al centro del presbiterio storico si trova l'altare verso il popolo, a tavolo, su predella propria. L'ambone è posizionato sulla scala di accesso al presbiterio, a destra. Per il celebrante e due assistenti sono state utilizzate le prime tre sedute del coro antico presente lungo la parete sinistra del presbiterio; su di una pedana lignea presso la scala di accesso al presbiterio, sulla sinistra, sono stati posti alcuni sgabelli. E' presente l'altare maggiore storico, con il proprio tabernacolo, che funge da custodia eucaristica, ma non le balaustre, rimosse intorno al 1970.
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