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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Montagnaga
Baselga di Pinè
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Anna
Parrocchia di Sant'Anna
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1967)
1648 - 1648(menzione carattere generale); 1700/11/05 - 1700/11/05(erezione a espositura carattere generale); 1729 - 1729(immagine sacra carattere generale); 1729/05/26 - 1729/05/26(apparizioni Madonna carattere generale); 1730 - 1740(riedificazione intero bene); 1742 - 1743(costruzione campanile); 1751/05/16 - 1751/05/16(consacrazione carattere generale); 1877 - 1880(ampliamento intero bene); 1881/10/16 - 1881/10/16(consacrazione carattere generale); 1885/03/27 - 1885/03/27(erezione a rettoria carattere generale); 1894 - 1894/07/29(restauro intero bene); 1915 - 1918(danneggiamento intero bene); 1919/05/02 - 1919/05/02(erezione a parrocchia carattere generale); 1922 - 1929 (progettazione facciata); 1929 - 1929 (restauro intero bene); 1947 - 1947(rifacimento facciata); 1956 - 1956(ristrutturazione campanile); 1966 - 1969(restauro intero bene); 1970 - 1970(tinteggiatura intero bene); 1976 - 1980(rifacimento copertura); 1984 - 1995(restauro intero bene); 2011 - 2012(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Anna
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Anna <Montagnaga, Baselga di Piné>
Altre denominazioni S. Anna
Autore (ruolo)
Brusinelli, Antonio (progetto)
Liberi, Ignazio (ampliamento chiesa)
Miorelli, Ezio (rifacimento facciata)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa )
Notizie Storiche

1648  (menzione carattere generale)

La primitiva chiesa di Sant'Anna è documentata la prima volta nel 1648.

1700/11/05  (erezione a espositura carattere generale)

La chiesa venne eretta a espositura della pieve di Piné il 5 novembre 1700.

1729  (immagine sacra carattere generale)

Nel 1729 Giacomo Moser donò alla chiesa un immagine sacra raffigurante la Madonna di Caravaggio, opera di Elena Marchetti Zambaiti, ritenuta fonte di grazie e benefici.

1729/05/26  (apparizioni Madonna carattere generale)

Una giovane pastorella Domenica Targa tra il 1729 e il 1730 ebbe cinque apparizioni della Madonna, tre delle quali nella chiesa davanti all'immagine sacra della Madonna di Caravaggio (rispettivamente il 26 maggio e l'8 settembre del 1729 e il 26 maggio del 1730), a seguito delle quali Montagnaga divenne luogo di culto mariano.

1730 - 1740 (riedificazione intero bene)

A seguito delle apparizioni della Madonna avute da Domenica Targa, la chiesa-santuario venne riedificata con pianta a croce e cupola all'incrocio dei bracci tra il 1730 e il 1740, sul luogo della primitiva chiesa e su disegno dell'architetto Antonio Brusinelli. Il conte Gerolamo Buccelleni, canonico del Duomo di Trento e promotore dell'impresa, pose la prima pietra nel giugno del 1730. La cupola era terminata nel 1737. Nel 1740, ultimata la parte più consistente dei lavori, venne demolita la chiesa primitiva. Internamente le decorazioni a stucco vennero realizzate dallo stuccatore Bernardo Pasquelli. Le pareti della chiesa furono provviste inoltre di una serie di tele entro cornici in stucco.

1742 - 1743 (costruzione campanile)

La costruzione del campanile continuò negli anni 1742 e 1743. Nel settembre 1742 venne posata la croce sommitale.

1751/05/16  (consacrazione carattere generale)

La chiesa venne consacrata il 16 maggio 1751 dal vescovo di Secovia e principe Ernesto Leopoldo Firmian, coadiutore e plenipotenziario del vescovo di Trento Domenico Antonio Thun.

1877 - 1880 (ampliamento intero bene)

La chiesa venne ampliata tra il 1877 e il 1880, su progetto dell'architetto Luigi Liberi (identificabile con Ignazio Luigi Francesco Liberi), per volere di don Francesco Maria Setti e don Giuseppe Zanotelli. Dell'edificio antico vennero demoliti l'abside, la sacrestia e il pronao esterno, allungati i bracci e, all'esterno agli angoli della croce, vennero realizzati quattro ambienti quadrati, adibiti a sacrestia e depositi. Inoltre furono aggiunte altre tele entro cornici a stucco sulle pareti e gli stucchi della cupola furono rifatti ad opera di Pasquale Bianchi e Giuseppe Cometti. La decorazione pittorica dei soffitti e delle volte fu affidata a Emilio Hoffmann di Berlino. Il campanile fu dotato di orologio.

1881/10/16  (consacrazione carattere generale)

La chiesa venne riconsacrata il 16 ottobre 1881 dal vescovo Giovanni Giacomo della Bona.

1885/03/27  (erezione a rettoria carattere generale)

La chiesa venne eretta a rettoria della pieve di Piné il 27 marzo 1885.

1894 - 1894/07/29 (restauro intero bene)

Nel 1894, in occasione dell'incoronazione dell'immagine sacra della Madonna di Caravaggio portata da Giacomo Moser, la chiesa fu oggetto di restauri: vennero ritoccate le decorazioni pittoriche della volta e venne ritinteggiata la facciata ad opera di Matteo Widmann; il pavimento del sagrato venne rifatto. L'11 agosto 1894 l'immagine sacra venne incoronata con una corona d'oro e di pietre preziose dal vescovo Eugenio Carlo Valussi.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

Durante a prima guerra fu preservata dai bombardamenti; furono tuttavia requisite le campane, la copertura in rame e le canne dell'organo.

1919/05/02  (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa venne eretta a parrocchia il 2 maggio 1919.

1922 - 1929  (progettazione facciata)

A partire dal 1922 vennero progettate delle modifiche al prospetto principale per dare un'immagine nuova alla chiesa: due progetti di Ettore Sottsass risalgono al 1922, quello di Brenno Del Giudice al 1926 e infine quello, poi realizzato, di Abbondio e Mario Barozzi del 1929, che non prevedeva lavori di muratura ma solo di decorazione.

1929   (restauro intero bene)

La facciata fu decorata, secondo il progetto del 1929, da graffiti di Abbondio e Mario Barozzi; in tale occasione la chiesa fu oggetto di ulteriori lavori di restauro: il catino absidale venne dipinto Duilio Corompai; le vetrate vennero realizzate da Giuseppe Parisi e l'impianto elettrico venne rifatto.

1947  (rifacimento facciata)

Nel luglio del 1947 la facciata fu modificata con l'aggiunta dei due settori laterali, sotto don Erminio Gasperetti e su progetto dell'architetto Ezio Miorelli. I graffiti di Abbondio e Mario Barozzi vennero in parte rimossi.

1956  (ristrutturazione campanile)

Nel 1956 è stata sostituita la croce sommitale del campanile, distrutta da un temporale.

1966 - 1969 (restauro intero bene)

Tra il 1966 e il 1969 la chiesa fu oggetto di diversi lavori (adeguamento liturgico; impianto di riscaldamento).

1970  (tinteggiatura intero bene)

Nel 1970 la chiesa venne tinteggiata (eliminando quasi totalmente le decorazioni di Emilio Hoffmann).

1976 - 1980 (rifacimento copertura)

Nel 1976 è stata sostituita la copertura del campanile e in seguito quella dei quattro ambienti adibiti a sacrestia e depositi. Nel 1980 venne sostituita la copertura dell'intera chiesa.

1984 - 1995 (restauro intero bene)

Negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso la chiesa è stata oggetto di diversi lavori: il rifacimento dell'impianto di riscaldamento nel 1984; la ritinteggiatura esterna nel 1986; l'ampliamento della cantoria nel 1989; la sistemazione del piazzale esterno nel 1992 e il rifacimento dell'impianto elettrico nel 1995.

2011 - 2012 (restauro intero bene)

Nel 2011 sono state ripristinate le due porte laterali della facciata. E' in progetto un restauro complessivo del santuario.
Descrizione

La chiesa parrocchiale-santuario di Sant'Anna, orientata a nord, è situata a Montagnaga. deve la propria origine a cinque apparizioni della Vergine avute dalla pastorella Domenica Targa nel 1729 e nel 1730. Fu riedificata su una chiesa preesistente tra il 1730 e il 1740, su disegno dell'architetto Antonio Brusinelli, ed ampliata tra il 1877 e il 1880, su progetto dell'architetto Ignazio Liberi. La facciata è tripartita da coppie di pilastri tuscanici e conclusa da frontone triangolare: al centro si apre un portale architravato coronato da un frontone triangolare e sovrastato da una finestra circolare, entro un incasso a tutto sesto. Il campanile è aperto da monofore e presenta un cupolino su tamburo ottagonale. L'edificio è a pianta a croce greca: la navata e il transetto sono coperti da volta a crociera e sull'incrocio si sviluppa una cupola su pennacchi; il presbiterio, rialzato su un gradino è concluso da un'abside semicircolare. La chiesa presenta una ricca decorazione plastica e pittorica.
Preesistenze
Parte centrale dell'edificio corrispondente alla chiesa settecentesca.
Pianta
Pianta a croce greca: navata e presbiterio rettangolari conclusi da abside semicircolare e transetto rettangolare.
Facciata
Facciata tripartita da coppie di pilastri tuscanici, aggettanti e scalari. Il settore centrale concluso da un frontone triangolare è aperto da un portale architravato coronato da un frontone triangolare sovrastato da una finestra circolare, entro un incasso a tutto sesto. Settori laterali con portale rettangolare sovrastato da monofora cieca. Zoccolo lapideo e finiture ad intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancate caratterizzate dai bracci del transetto. All'incrocio della navata e dei bracci sono addossati quattro ambienti a pianta rettangolare, adibiti a sacrestia (nord-est), deposito (nord-ovest), sala ex-voto (sud-est) e penitenzieria (sud-ovest). Zoccolo lapideo e finiture ad intonaco tinteggiato.
Campanile
Struttura a pianta quadrata, posta a ovest; fusto in muratura di pietra intonacata scandito orizzontalmente da fasce e dotato alla sommità di quadranti di orologio; cella campanaria aperta da monofore; tamburo ottagonale, fungente da seconda cella campanaria, con monofore; alto cupolino rivestito in rame. Sul lato opposto è presente un campanile a vela con copertura a due spioventi rivestita in rame.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata. Strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata su navata, presbiterio e transetto; all'incrocio dei bracci cupola a spicchi su pennacchi; catino absidale.
Coperture
Tetto a doppia falda su navata e presbiterio che gira semiconico sull'abside; tetto a padiglione sui bracci del transetto. Cupola circolare con lanternino ottagonale. Manto di copertura in lamiera di rame.
Interni
Pareti scandite da paraste corinzie reggenti cornicione marcapiano perimetrale. Navata suddivisa in cinque campate: in corrispondenza della quarta, all'incrocio con il transetto, si sviluppa una cupola su pennacchi. Cappelle laterali nei bracci del transetto. Presbiterio preceduto da arco santo a tutto sesto e rialzato su un gradino. Finestre centinate si dispongono oltre il cornicione marcapiano e illuminano la prima, la seconda, la terza e la quinta campata della navata; le cappelle laterali sono aperte da due finestre centinate poste sulla parete sud e da una finestra circolare sulla parete di fondo. Dodici portali conducono agli ambienti che si formano all'incrocio della navata e del transetto, rispettivamente due nella seconda campata, due nella quinta campata, due nel presbiterio e tre in ogni cappella laterale. Finiture ad intonaco tinteggiato. Decorazione parietale a marmorino.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata e del presbiterio a quadrotte di pietra calcarea bianca e rossa, a corsi diagonali. Pavimento dell'abside in legno.
Elementi decorativi
Stucchi sulle pareti, sulle volte e sulla cupola. Dipinto a tempera nel catino absidale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1967)
L'adeguamento liturgico risale al 1967 ma non ha carattere di stabilità: al centro del presbiterio storico l'altare al popolo è in legno, su predella propria e a forma di tavolo; è stato realizzato dalla ditta Adriano Dionisi; a destra, di colloca un ambone ligneo, opera della stessa ditta; a destra, una sedia lignea con braccioli è utilizzata come sede. La custodia eucaristica si trova nel tabernacolo dell'altare maggiore storico. Le balaustre sono state rimosse.
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