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Brione
Val della Torre
Torino
chiesa
parrocchiale
Santa Maria della Spina
Parrocchia di Santa Maria della Spina
pianta; facciata; prospetti laterali; Impianto strutturale; interni; presbiterio; apparato pittorico; apparato liturgico; campanile
presbiterio - intervento strutturale (1970-80); presbiterio - aggiunta arredo (1970-80)
XII - XII(costruzione intero bene); 1118 - 1118(prima citazione carattere generale); 1200 - 1200(proprietà carattere generale); 1247 - 1247(preesistenze portico); 1284 - 1284(consacrazione intero bene); 1584 - 1584(visita pastorale intero bene); inizi XVII - metà XVII(erezione parrocchia carattere generale); 1601 - 1601(trasferimento monache carattere generale); 1601 - 1601(realizzazione campanile); XIX - XIX(modifiche interno); 1885 - 1885(donazione statua S.Rocco); 1902 - 1902(costruzione sacrestia); 1903 - 1903(dichiarazione monumento nazionale intero bene); 1910 - 1910(testimonianza fotografica facciata); 1923 - 1923(inaugurazione altare navata destra); 1935 - 1935(testimonianza fotografica interno); 1999 - 1999(manutenzione straordinaria tetto); 2013 - 2013(restauro portone e bussola); 2014 - 2014(restauro banchi); 2015 - 2015(restauro e consolidamento intero bene)
Chiesa di Santa Maria della Spina
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria della Spina <Brione, Val della Torre>
Ambito culturale (ruolo)
romanico (costruzione)
Notizie Storiche

XII  (costruzione intero bene)

La costruzione della chiesa è ascrivibile agli inizi del XII secolo.

1118  (prima citazione carattere generale)

La chiesa è citata per la prima volta in un documento datato 1118, nell'elenco dei beni posseduti dall'Abbazia di San Solutore di Torino: Primum in valle Briduno ecclesiam Sancti Martiniani que quondam monasterium fuit cum omnibus famulis et terris ad ipsum locum pertinentibus et suis cunctis ubique appendicis et cum suis decimis et universis suo iuri pertinentibus videlicet ecclesiam Sanctae Mariae et Sancti Donati, Santi Juliani in ipsa valle.

1200  (proprietà carattere generale)

In un documento datato 26 novembre 1200 si legge che Remota è la "priorissa ecclesiae Sancte Marie de Briono". Le monache cistercensi precedentemente occupavano, come si evince da un documento datato 30 giugno 1197, il monastero di San Martiniano.

1247  (preesistenze portico)

Da un documento datato 10 febbraio 1247 si evince che sul fronte della chiesa era presente un portico, di cui oggi non rimane traccia: actum est subter porticum in Sancta Maria da Briono.

1284  (consacrazione intero bene)

Consacrazione della chiesa.

1584  (visita pastorale intero bene)

Nella relazione della visita pastorale di Mons. Peruzzi, vescovo di Sarsina, si legge che la chiesa è "ampia ma fieramente desolata e con parecchi altari indecentissimi". In seguito alla visita pastorale viene aggiunta la specifica "della Spina".

inizi XVII - metà XVII (erezione parrocchia carattere generale)

La chiesa viene eretta a parrocchia. L'epoca esatta è incerta; è certo che fungeva funzioni parrocchiali nel 1660, come provato dal primo registro di battesimo che si conserva nell'Archivio della parrocchia.

1601  (trasferimento monache carattere generale)

Con il Concilio di Trento viene vietato ai monasteri femminili la convivenza all'interno dell'abitato. Con decreto dell'Arcivescovo Monsignor Broglia, datato 1 dicembre 1601, il monastero di Santa Maria di Brione viene definitivamente chiuso e le monache trasferite presso le Clarisse di Torino.

1601  (realizzazione campanile)

Viene realizzato il campanile, in probabile sostituzione di un campaniletto preesistente.

XIX  (modifiche interno)

Vengono realizzate volte a botte a copertura delle navate, nonché applicate lesene contro i pilastri antichi. Il pavimento viene rialzato di mt. 1,25 per combattere l'umidità del suolo, talvolta invaso delle piene del torrente Casternone; l'antico pavimento era costituito da un battuto rossiccio di calce e coccio pesto, sopra il quale fu rinvenuto un pavimento in mattoni, a sua volta ricoperto da tavelle in cotto. Una campagna di saggi stratigrafici effettuata nel primo decennio degli anni Duemila ha confermato la presenza di decori ottocenteschi (ad oggi completamente coperti da tinteggiatura uniforme).

1885  (donazione statua S.Rocco)

La popolazione, scampata al colera dell'anno precedente, dona alla chiesa la statua di San Rocco.

1902  (costruzione sacrestia)

Viene demolita l'abside della navata sinistra per far posto alla sacrestia.

1903  (dichiarazione monumento nazionale intero bene)

Il 15 luglio 1903 la chiesa viene dichiarata monumento nazionale.

1910  (testimonianza fotografica facciata)

In una fotografia datata 1910 è visibile un apparato neoclassico applicato alla porta antica.

1923  (inaugurazione altare navata destra)

Nel dicembre 1923 viene inaugurato il nuovo altare dedicato a Santa Maria della Spina. Sui pilastri della navata centrale, in corrispondenza dell'altare, sono poste due lapidi con i nomi degli oblatori.

1935  (testimonianza fotografica interno)

Da una fotografia datata 1935 si evince che: il presbiterio era separato dall'aula mediante balaustra e cancelletto; l'altare era costituito dall'attuale mensa, con mensole, tabernacolo e passaggi laterali; sulla parete absidale era posta la pala d'altare; sul lato sinistro della navata era collocato un pulpito ligneo; le volte presentavano decorazione ottocentesca; cornici modanate erano applicate all'imposta degli archi ai lati della navata centrale.

1999  (manutenzione straordinaria tetto)

Manutenzione straordinaria e restauro delle falde di copertura.

2013  (restauro portone e bussola)

Restauro e consolidamento portone e bussola d'ingresso.

2014  (restauro banchi)

Restauro banchi.

2015  (restauro e consolidamento intero bene)

Restauro, consolidamento e adeguamento dell'impianto di riscaldamento. Realizzazione di intercapedine areata a pavimento, posa del pavimento scaldante, rimontaggio pavimento in pietra di Barge, sostituzione della pavimentazione in marmo (nel presbiterio) e in cementine (cappella laterale) con pietra di Barge.
Descrizione

La chiesa è sita lungo la strada provinciale che collega Alpignano a Givoletto, in corrispondenza della frazione di Brione, adiacente al parcheggio che si apre sul lato sinistro della strada. L'edificio è isolato rispetto le altre costruzioni; presenta tutti i fronti liberi, ad esclusione di quello a nord, ove si collocano i locali ad uso parrocchiale, e con facciata rivolta ad ovest. La chiesa ha pianta a T, costituita da tre navate, di cui le laterali molto strette, concluse da transetto e absidi; l'abside che concludeva la navata sinistra è stata sostituita con l'attuale sacrestia. Le navate sono coperte da volte a botte, unghiate in corrispondenza della navata centrale, le absidi sono coperte da semicupole, il transetto destro da volta a botte, quello sinistro da volta a padiglione. Il presbiterio è collocato nella crociera del transetto; nella seconda campata della navata destra si trova l'altare dedicato alla Madonna della Spina. L'edificio ha struttura portante mista in pietrame e mattoni, completamente intonacata internamente, parzialmente all'esterno; il tetto è a falde, con struttura lignea e manto di copertura in coppi. La facciata è interamente in mattoni a vista, con fronte a salienti. Al centro si apre il portale d'ingresso, con arco a tutto sesto; superiormente ad esso si aprono un rosone e una piccola apertura a croce. Ai lati del portale, in corrispondenza delle navatelle, si trovano due piccole aperture, quadrilobata a sinistra, ad oblò a destra. Sul prospetto est si trovano le due absidi, di cui la centrale ornata da archetti su fondo di calce bianca; su ambo le absidi si apre una monofora tipo feritoia, limitata superiormente da arco a tutto sesto poggiante su colonnette a capitello cubico. Il campanile è collocato sul lato destro dell'edificio, in corrispondenza della navata destra; si eleva su base a pianta rettangolare, con cella campanaria aperta su tutti i lati e sottostanti quadranti dell'orologio. L'edificio presenta discreto stato di conservazione, con evidenti fenomeni di umidità di risalita.
pianta
La chiesa ha pianta a T, costituita da una navata centrale, affiancata da due navatelle laterali più strette; le tre navate sono tagliate da un transetto, di cui quello sinistro di larghezza maggiore rispetto al destro. La navata centrale e quella destra sono concluse da absidi semicircolari. L'abside che concludeva la navata sinistra è stata sostituita con l'attuale sacrestia. La navata centrale è composta da quattro campate, oltre alla crociera del transetto.
facciata
La facciata, rivolta ad ovest, è tutta in mattoni a vista. Presenta fronte a capanna e salienti: la parte centrale è conclusa con cornice in cotto ad archetti, mentre le pendenze delle navatelle laterali sono fregiate da cornici in cotto dentellate. Il portale d'ingresso, in legno a due battenti, con arco a tutto sesto, è inserito in una struttura muraria in aggetto rispetto il filo di fabbrica. Al di sopra del portale si apre un rosone con fregi in cotto, a sua volta sovrastato da una apertura a forma di croce. Sulle navatelle laterali, nella parte alta, si aprono una finestrella quadrilobata a sinistra, un oculo a destra.
prospetti laterali
I fronti esterni presentano tessitura muraria in parte a vista, in parte ricoperta da uno strato di intonaco grezzo, di cui alcune zone tinteggiate. I prospetti evidenziano la consistenza volumetrica dell'interno, con la navata centrale più alta di quelle laterali. Sui fianchi sono visibili tracce di un antica cornice in cotto, a testimonianza della sopraelevazione in occasione della realizzazione delle volte interne. Il prospetto sud, in corrispondenza della navata laterale, presenta il muro scandito da lesene; in corrispondenza delle campate centrali si aprono tre finestrelle arcate a tutto sesto, strette come feritoie, con accentuata strombatura interna ed esterna. Sullo stesso prospetto sono presenti tracce di due antiche aperture, ora tamponate, una posta tra la torre campanaria e la seconda campata, l'altra in corrispondenza della quarta campata, quest'ultima racchiusa entro una ghiera in mattoni. In corrispondenza del cleristorio si aprono tre finestre quadrangolari. Sul transetto sud sono visibili tracce di archetti a tutto sesto e, sottogronda, di una cornice in cotto; centralmente si apre una finestra rettangolare. Il prospetto nord presenta la medesima tipologia di aperture del prospetto sud. Sul prospetto est si trovano le due absidi, affiancate dal volume della sacrestia; l'abside maggiore presenta dimensioni e altezza maggiore di quella laterale. L'abside centrale è ornata da archetti di ronda su fondo di calce bianca; sopra gli archetti corre una cornice in mattoni disposti a dente di sega. Della cornice dell'abside laterale rimangono solo le mensolette degli archi. Entrambe le absidi recano una monofora romanica, del tipo feritoia, a forte sguincio interno ed esterno, limitata superiormente da arco a tutto sesto poggiante su colonnette con capitello cubico. Ai lati della monofora dell'abside centrale si aprono due finestre rettangolari; nell'abside minore era presente una terza finestra rettangolare, ad oggi tamponata.
Impianto strutturale
L'edificio ha struttura portante mista in pietrame e mattoni, completamente intonacata internamente, parzialmente all'esterno. Le campate della navata centrale sono coperte da volte a botte unghiate, mentre la quinta campata e le navate laterali sono coperte da volta a botte; le absidi sono coperte da semicupole; i bracci del transetto sono coperti da volta a botte, a destra, volta a padiglione, a sinistra. Il tetto è a falde, con struttura lignea e manto di copertura in coppi.
interni
Le campate della navata centrale sono scandite da arconi impostati su alta trabeazione e lesene. In corrispondenza della prima campata, al di sopra della bussola d'ingresso, è posta una tribuna con soletta in muratura, protetta da ringhiera in ferro; il rosone che si apre in facciata è corredato di vetrata artistica, raffigurante Santa Maria della Spina. Le navatelle laterali si aprono sulla centrale mediante arcate a tutto sesto. Nella navata sinistra sono collocati una statua del Sacro Cuore di Gesù, nella seconda campata, e una tela raffigurante la Crocefissione, nella terza campata. Nella navata destra si trova l'altare in marmo dedicato alla Madonna della Spina, collocato nella seconda campata, mentre nella quarta si trova una nicchia con la statua di San Giuseppe. Nel transetto sul lato sinistro si trovano due teche contenenti le statue di San Rocco e Sant'Antonio Abate, oltre ad una tela raffigurante la Madonna, Sant'Antonio da Padova e Santa Chiara. Nell'abside della navata destra è collocata una mensa lignea e la statua della Madonna. La chiesa presenta pavimentazione omogenea in pietra di Barge.
presbiterio
Il presbiterio è collocato nella quinta campata, ossia nella crociera del transetto; è sopraelevato di un gradino rispetto l'aula. L'altare maggiore storico e la balaustra sono stati rimossi. Dell'altare storico rimane la mensa, in marmo, collocata al centro della campata, rialzata su due gradini marmorei. Il tabernacolo è stato inserito nella muratura sul lato destro. Nella parte frontale del presbiterio, sul lato destro, è posta una statua della Madonna col Bambino. Al centro dell'arcata del catino absidale è appeso un crocefisso ligneo.
apparato pittorico
L'antico apparato pittorico è stato interamente ricoperto da intonaco a base cementizia. I fronti delle arcate, in corrispondenza del transetto, e le strombature delle finestrelle arcate, sono stati riportati a finitura originaria in cotto a vista.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento; lungo le pareti delle navate laterali, ortogonalmente all'orientamento liturgico, sono posizionate panche e sedie. Nel transetto sinistro è collocato un confessionale ligneo. Il fonte battesimale, composto da vasca circolare in marmo su piede conico, è posta nella quarta campata della navata centrale, sul lato sinistro, davanti al presbiterio.
campanile
Il campanile è collocato sul lato destro dell'edificio, inglobato nella parte iniziale della navata destra. Si eleva su pianta a base rettangolare, con tessitura strutturale a vista a livello del basamento, intonacato superiormente. La cella campanaria è aperta su tutti i lati mediante monofore ad arco. Al di sotto della cella campanaria sono posti i quadranti dell'orologio. Sul lato sud, a metà altezza, è dipinta una meridiana.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970-80)
Eliminazione balaustra e cancelletto. L'altare storico viene rimaneggiato, eliminando i gradini d'altare, il tabernacolo e i passaggi laterali, mantenendo la sola mensa; il tabernacolo viene inglobato nella muratura sul lato destro.
presbiterio - aggiunta arredo (1970-80)
Aggiunta di nuovi arredi, ambone e sedia del celebrante. L'ambone è in legno, collocato davanti alla mensa, sul lato sinistro; sul pannello frontale è dipinta una croce con tralci di vite. Sul lato destro del presbiterio, al di sotto dell'arcata che collega alla navata laterale, è collocata la sedia del celebrante, in legno con schienale, affiancata da due sgabelli, anch'essi in legno, con seduta rivestita da tessuto rosso.
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