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Chizzola
Ala
Trento
cappella
sussidiaria
S. Croce
Parrocchia di San Nicolò
Pianta; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
altare - aggiunta arredo (1965-1975)
1727 - 1727(preesistenze intorno); 1729/09/14 - 1729/09/14(benedizione intero bene); 1915 - 1918(distruzione intero bene); 1926 - 1929(riedificazione intero bene); 1928/09/16 - 1928/09/16(benedizione intero bene); 1950 - 1950(rifacimento finestre); 1987/01/24 - 1987/01/24(mutamento di proprietà intero bene); 1995 - 1995(ristrutturazione intero bene)
Cappella della Santa Croce
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella della Santa Croce <Chizzola, Ala>
Altre denominazioni S. Croce
Autore (ruolo)
Tiella, Giovanni (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1727  (preesistenze intorno)

Una prima cappella in onore della Santa Croce venne eretta nel 1727 per volere di don Domenico Cologna da Chizzola, che nel suo testamento istituì un legato a suo beneficio perpetuo; il suo volume era di circa 260 metri cubi, era dotata di un solo altare ed esponeva il crocifisso ligneo del 1726, ancora oggi appeso alla parete di fondo dell'abside. Si trovava leggermente più a nord dell'attuale.

1729/09/14  (benedizione intero bene)

Il 14 settembre 1729, festa dell'Esaltazione della Santa Croce, la cappella venne benedetta da monsignor Girolamo Baldessari de Thun, arciprete di Mori.

1915 - 1918 (distruzione intero bene)

Durante la prima guerra mondiale l'edificio andò completamente distrutto, insieme all'annesso appartamento con due stanze usate come sacrestia.

1926 - 1929 (riedificazione intero bene)

Nel biennio 1926-1927 vennero rimosse le macerie; dopo che il primo progetto di ricostruzione fatto da Luigi Dalla Laita di Ala venne rifiutato dalla Soprintendenza, il 12 gennaio 1928 l'incarico venne affidato all'architetto Giovanni Tiella di Rovereto, il quale presentò il suo progetto il 13 marzo. Dopo l'approvazione della Soprintendenza e della Commissione diocesana per l'arte sacra, i lavori vennero eseguiti da maestranze locali. La nuova cappella risultò leggermente più piccola della precedente e posta leggermente più a sud. Dopo la benedizione, nei primi mesi del 1929, si ultimarono la tinteggiatura, le decorazioni e vennero realizzati gli arredi.

1928/09/16  (benedizione intero bene)

La nuova cappella venne benedetta da don Cesare Viesi, decano di Mori, il 16 settembre 1928.

1950  (rifacimento finestre)

Nel 1950 il parroco don Carlo Berlanda fece riparare i vetri.

1987/01/24  (mutamento di proprietà intero bene)

Dal 24 gennaio 1987, dopo la soppressione del legato Cologna, la cappella della Santa Croce appartiene alla Parrocchia di San Nicolò a Chizzola.

1995  (ristrutturazione intero bene)

Nell'estate del 1995 vennero eseguiti lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria alla cappella, con la sostituzione parziale dei coppi, la sostituzione dei canali di gronda e dei tubi pluviali in rame, la posa di converse in rame, l'arricciatura della parete esterna dell'abside, la sistemazione del suolo intorno, la tinteggiatura interna.
Descrizione

La cappella della Santa Croce, edificata la prima volta nel Settecento, ma distrutta durante la prima guerra mondiale e ricostruita nei pressi di quella originaria, è orientata ad ovest e si trova lungo la strada che attraversa la località Villetta. Presenta una semplice facciata a capanna e fiancate movimentate da finestre a lunetta. L'interno ad unica navata, concluso da abside rettangolare, ospita sulla parete di fondo un antico crocifisso ligneo, risalente all'epoca della fondazione, dono di don Domenico Cologna da Chizzola, committente dell'edificio, la cui lastra tombale, ritrovata e integrata all'epoca della ricostruzione postbellica, si trova nel pavimento. E' officiata una volta all'anno.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; abside a pianta rettangolare.
Prospetti
Facciata a capanna; portale rettangolare in pietra, preceduto da due gradini, sormontato da finestra sagomata e incorniciato da un arco a pieno centro. Fiancate centrate da due finestre a lunetta. Finiture a intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: navata con copertura a due spioventi in mattoni e legno; abside voltata a botte.
Coperture
Tetto a due spioventi, con struttura in legno e mattoni e manto di copertura in coppi. Campaniletto a vela nell'area absidale anch'esso coperto da coppi.
Interni
Finiture interne a intonaco tinteggiato. L'abside è elevata su un gradino.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata a mattonelle in cemento rosse, nere e grigie, disposte a fasce e interrotte nella zona centrale da una lapide commemorativa in pietra; le stesse mattonelle sono disposte a scacchiera nell'abside.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1965-1975)
Adeguamento liturgico parzialmente attuato con lo spostamento dell'altare ligneo storico (realizzato nel 1929 da Egidio Rossaro di Rovereto), a tavolo con paliotto sul lato anteriore, dalla parete di fondo dell'abside ad una posizione più avanzata, a raso pavimento.
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