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Cupramontana
Jesi
chiesa
parrocchiale
S. Leonardo
Parrocchia di San Leonardo
Facciata; Ambiente interno
altare - aggiunta arredo (2005); ambone - aggiunta arredo (2005); organo - aggiunta arredo (Anni Ottanta)
1151 - 1151(preesistenze intorno); 1239 - 1471(restauro intero bene); 1524 - 1524(restauro intero bene); 1548 - 1548(costruzione torre campanaria); 1573 - 1573(stato di rovina intero bene); XVII - 1674(consacrazione intero bene); 1670 - 1670(realizzazione altare interno); 1681 - 1681(realizzazione paliotto interno); XVIII - 1755(demolizione e ricostruzione intero bene); 1760 - 1766(consacrazione intero bene); 1794 - 1794(restauro e ristrutturazione campanile); XIX - XIX(abbellimento e ristrutturazione ambiente interno e casa canonica); 1997 - 1997(inagibilità intero bene); 1997 - 2005(consolidamento e riapertura chiesa intero bene); 2016 - 2019(messa in sicurezza intero bene)
Chiesa di San Leonardo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Leonardo <Cupramontana>
Altre denominazioni S. Leonardo
Autore (ruolo)
Moriconi, Cristoforo (progetto della chiesa attuale)
Angeloni, Giuseppe (consolidamento e manutenzione straordinaria)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (restauro)
maestranze marchigiane (demolizione e nuova ricostruzione)
maestranze marchigiane (manutenzione straordinaria)
Notizie Storiche

1151  (preesistenze intorno)

Nel 1151, all’interno del castello, venne costruito il primo tempio dedicato a San Leonardo, un monaco del VI secolo la cui vita era allora circondata da molte leggende. La chiesa venne considerata succursale della pieve di San Eleuterio.

1239 - 1471 (restauro intero bene)

La chiesa dedicata a San Leonardo è già ricordata nel 1239 in occasione del primo restauro. Si tramanda addirittura che nel 1471 una grande campana venne fusa proprio per quella chiesa.

1524  (restauro intero bene)

Nel 1524 la chiesa fu oggetto di un ulteriore e sontuoso restauro.

1548  (costruzione torre campanaria)

La torre campanaria venne costruita nel 1548 nell'ambito di lavori di manutenzione e restauro.

1573  (stato di rovina intero bene)

Nel 1573 la visita pastorale evidenziò una chiesa piuttosto rovinata e in generale abbandono.

XVII - 1674 (consacrazione intero bene)

Nel corso del XVII secolo la chiesa fu oggetto di numerosi lavori di abbellimento e restauri, per cui il 18 novembre 1674 il cardinale Cybo la consacrò.

1670  (realizzazione altare interno)

Nel 1670 all'interno della chiesa venne eretto l’altare in onore di Sant’Antonio da Padova, forse in ricordo del presunto passaggio del Santo avvenuto nel 1221.

1681  (realizzazione paliotto interno)

Nel 1681 il grande artista Andrea Scoccianti, originario del luogo, realizzò nella chiesa il suo capolavoro, il famoso paliotto di legno intagliato.

XVIII - 1755 (demolizione e ricostruzione intero bene)

Nel corso del secolo XVIII la chiesa venne demolita poiché in pessime condizioni e non più idonea a soddisfare il gusto dell’epoca. Quella attuale venne ricostruita nello stesso luogo nell'anno 1755 su disegno dell’architetto Cristoforo Moriconi, in stile neoclassico e con influssi barocchi.

1760 - 1766 (consacrazione intero bene)

Il nuovo edificio religioso venne aperto al culto nel 1760 per essere poi consacrato da monsignor Ubaldo Baldassini il 18 novembre 1766.

1794  (restauro e ristrutturazione campanile)

Nel 1794 vennero completati il restauro e la ristrutturazione del campanile.

XIX  (abbellimento e ristrutturazione ambiente interno e casa canonica)

Durante il corso del 1800 nella chiesa, soprattutto nell'ambiente interno, furono eseguite opere di abbellimento e di restauro. Venne costruito infatti il nuovo altare maggiore. La casa canonica, inoltre, fu completamente ristrutturata.

1997  (inagibilità intero bene)

A seguito del terremoto del 1997 l'intero edificio riportò ingenti danni e fu conseguentemente dichiarato inagibile. I danni maggiori si verificarono nelle volte murarie, nelle murature longitudinali sotto le finestre e sulle coperture.

1997 - 2005 (consolidamento e riapertura chiesa intero bene)

I lavori di consolidamento e restauro iniziarono subito dopo il sisma del 1997, ed interessarono anche il campanile. Furono seguiti anche interventi di miglioramento sismico. Nel 2001 è stato redatto un progetto di manutenzione straordinaria e riparazione dei danni che ha interessato l'intero edificio e i cui lavori sono stati conclusi nel 2005 con la riapertura della chiesa. Progetto e direzione lavori sono stati affidati all'ingegnere Giuseppe Angeloni di Cupramontana.

2016 - 2019 (messa in sicurezza intero bene)

La chiesa è stata chiusa con ordinanza 8 del 15.02.2017 a seguito degli eventi sismici del 2016. I danni sismici hanno interessato l'interno della chiesa, la zona di ingresso, e la facciata. Sono ad oggi in corso gli interventi di messa in sicurezza dell'ordinanza ministeriale 23 del 5.05.2017 che nello specifico consistono in riparazione delle lesioni e realizzazione dei collegamenti tra i maschi murari, riparazione delle volte e archi, ricostruzione del basamento della croce in facciata gravemente lesionato.
Descrizione

La chiesa è monumento nazionale e si affaccia sull’ampia piazza antistante con una facciata settecentesca di impostazione fortemente rinascimentale. Le proporzioni sono infatti molto equilibrate nei rapporti tra altezza e larghezza dei singoli elementi e di tutto l’insieme. Caratteristico è l’uso combinato di due materiali, la pietra e il laterizio: il primo per tutte le parti strutturali e il secondo per il tamponamento delle svecchiature. Le murature sono in pietra arenaria con paramento esterno in conci squadrati di pietra arenaria nella facciata principale, in mattoni a vista nelle nicchie, mentre nelle altre facciate sono in pietra arenaria sbozzata mista a mattoni. La copertura si articola con padiglione a quattro falde nella zona centrale della navata, mentre nelle porzioni rimanenti è a capanna. La struttura portante è in legno con capriate.
Facciata
La facciata della chiesa è inscrivibile all’interno di un quadrato, a differenza delle facciate di matrice settecentesca, nelle quali la figura che scaturisce è un rettangolo. Il portale ha in asse una finestra: entrambi sono contenuti nelle dimensioni e sono definiti da montanti e architravi in pietra bianca (elementi più usuali nell’architettura del ‘400 o del ‘500). Il gusto della proporzione è evidente anche nel frontone della facciata e in quello sopra al portale, non sovradimensionati in un tripudio di cornici aggettanti, ma di forme molto più semplici. Una cornice separa la parte bassa da quella alta; le modanature, siano nicchie o lesene, si rifanno ad uno stile moto composto, finalizzato all’effetto del chiaroscuro della superficie muraria piuttosto che al plasticismo dei volumi. Le quattro statue poste nelle nicchie del prospetto principale raffigurano la Vergine con il Bambino, San’Andrea da Avellino, Sant’Eleuterio e San Leonardo.
Ambiente interno
La chiesa ha una pianta a croce con due cappelline laterali più grandi e quattro più piccole; il presbiterio ha forma semicircolare ed è sopraelevato di un gradino rispetto al pavimento. Le navate laterali non sono contratte ma sono ben leggibili dalla facciata stessa e sono raccordate al corpo alto della navata centrale con il tipico profilo a dorso di delfino. Entrando a sinistra è posta la lapide di don Antonio Martirelli, arciprete di San Leonardo, che impegnò tutta la vita per la ricostruzione della nuova chiesa.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2005)
Nell'ambito dei lavori di ristrutturazione terminati nel 2005 con la riapertura della chiesa, è stato collocato l'attuale altare proveniente dalla chiesa di San Lorenzo di Cupramontana. Precedentemente l'altare era abbellito da un paliotto in legno che è stato posizionato alla sinistra della navata.
ambone - aggiunta arredo (2005)
Durante i lavori di ristrutturazione è stato ritrovato l'attuale ambone in legno, che è stato così collocato al posto del precedente e più semplice leggio.
organo - aggiunta arredo (Anni Ottanta)
Poichè l'attuale organo andrebbe restaurato, dagli anni Ottanta si utilizza una pianola elettronica.
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