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Disvetro
Cavezzo
Modena - Nonantola
chiesa
parrocchiale
S. Giovanni Battista
Parrocchia di San Giovanni Battista
Impianto strutturale; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni
nessuno
XIV - XIV(citazioni intorno); 1610 - 1610(costruzione preesistenze); 1663 - 1663(ricostruzione intero bene); 1760 - 1760(restauri interno); 1795 - 1795(arredi presbiterio); 1908 - 1909(decori interno); 1922 - 1923(ricostruzione campanile); 2012 - 2012(crollo intero bene)
Chiesa di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni Battista <Disvetro, Cavezzo>
Altre denominazioni Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista
S. Giovanni Battista
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (ricostruzione)
Notizie Storiche

XIV  (citazioni intorno)

La località di Disvetro è nominata in tre documenti dell'archivio benedettino di Nonantola come "Dusveclum", "Duceveclum", "Duxveclum". Negli antichi Statuti modenesi troviamo "Dexvetre" e "Desvedre" che, secondo Franco Violi, derivano da "de ex vetere" termine applicato alla terra col significato di dissodata, svecchiata.

1610  (costruzione preesistenze)

La odierna chiesa di S. Giovanni Battista trae origine da un modesto oratorio sorto nel 1610 ad opera dei fratelli don Dionisio e Giovanni Malavasi, per dotare la popolazione di un comodo luogo di culto stante la lontananza della parrocchiale di Sant’Egidio in Cavezzo. Con atto costitutivo datato 29 luglio 1624 l’oratorio fu elevato alla dignità parrocchiale.

1663  (ricostruzione intero bene)

Sollecitati dal parroco don Carlo Malavasi, iniziarono i lavori per la costruzione del tempio attuale; fu aperta in Disvetro una fornace dove vennero cotte oltre 100.000 pietre necessarie al cantiere e i lavori furono diretti dal Capomastro Andrea Frignani.

1760  (restauri interno)

L’interno, ad una navata con cappelle laterali, conserva il pregevole altare maggiore tardobarocco in policromo marmo di Verona risalente al 1760, attribuito a Pietro Lumi e fatto costruire dall’allora parroco don Stefano Golinelli.

1795  (arredi presbiterio)

Decorava il presbiterio una balaustra marmorea voluta da don Lodovico Castellazzi nel 1795, oggi non più esistente.

1908 - 1909 (decori interno)

Le decorazioni interne della chiesa attuale risalgono al 1908 per interessamento del parroco don Ottavio Bortolotti. Dopo i lavori interni la chiesa venne consacrata con grande solennità il 26 maggio 1909 dall'Arcivescovo di Modena Mons. Natale Bruni.

1922 - 1923 (ricostruzione campanile)

Del campanile della chiesa di Disvetro si ha notizia dal 1668, ma è probabile che fosse già in opera al tempo della costituzione della parrocchia. Le precarie condizioni della torre consigliarono un rifacimento pressoché radicale nel 1923 ad opera dell’architetto Giacomo Masi (di cui costituisce l’ultimo lavoro), secondo classici moduli del primo Rinascimento padano.

2012  (crollo intero bene)

In seguito al sisma del maggio 2012 si sono verificati: il crollo generale della copertura e della volta della navata centrale che ha provocato la caduta del timpano e dell'ordine superiore della facciata, il crollo parziale della copertura e della semi-cupola del presbiterio che ha generato il dissesto delle murature perimetrali, il crollo totale del campanile, lesioni generalizzate nelle strutture murarie e il distacco con rotazione della porzione di facciata rimasta. Attualmente la chiesa, dopo interventi di messa in sicurezza, è in attesa del progetto per la ricostruzione post-sisma.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista, oggi pesantemente dissestata dal sisma del 2012, presentava un ricco apparato decorativo neoclassico. La navata centrale unica era coperta con volta a botte unghiata ed è illuminata da ampie finestre rettangolari aperte all’imposta della volta. I prospetti laterali interni erano scanditi dalla ripetizione ritmica di paraste corinzie e archi a tutto sesto che sostenevano una ricca trabeazione classica, continua sull'intero perimetro interno e che riproponeva la cosiddetta “travata ritmica”. La facciata era neoclassica, suddivisa in due ordini da una cornice mediana, con un timpano in sommità nella parte centrale più alta e, due porzioni laterali più strette. Era caratterizzata da cornici e lesene aggettanti, un portale centrale coronato da un piccolo timpano e, una grande finestra rettangolare in alto al centro. Due nicchie laterali ospitavano due statue in terracotta del XVIII secolo raffiguranti San Giovanni Battista e Sant'Antonio da Padova.
Impianto strutturale
L’edificio religioso si presenta esternamente di ampie dimensioni e forma semplice a capanna, due corpi di fabbrica più bassi e stretti addossati lateralmente alla navata maggiore più alta al centro. La chiesa possiede un impianto planimetrico longitudinale, schematicamente a croce latina senza transetto e bracci laterali, a navata unica centrale ampia e continua fino al presbiterio, che risulta quasi un prolungamento della navata stessa. Sul fondo si conclude col catino absidale rettangolare coperto, prima del sisma, con volta a crociera. Il soffitto dell’aula ecclesiastica era voltato a botte, unghiato in corrispondenza delle finestre laterali e scandito da costoloni trasversali ad arco.
Struttura
Muratura portante continua in mattoni pieni di laterizio mista a pillori di fiume. Volte e archi in muratura rinforzati con catene metalliche Copertura della chiesa a falde con capriate, terzere, travicelli di legno, tavolato in tavelle di laterizio e manto in coppi a canale.
Coperture
Il tetto della chiesa è tradizionale a falde inclinate, con due spioventi a capanna sulla navata centrale, più alta, e con unico spiovente sui corpi laterali più bassi, quindi a guglia sul campanile. Orditura di legno con capriate, arcarecci e travicelli, quindi tavolato in tavelle di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
In marmette quadrate di calcestruzzo con graniglia di marmo, bicromatico. Gradini in lastre di marmo bianco di Carrara alla base dell’altare maggiore.
Adeguamento liturgico

nessuno
Lo stato attuale del presbiterio, gravemente distrutto dai crolli dovuti al sisma del 2012, necessita di un intervento di restauro per il ripristino delle caratteristiche strutturali precedenti
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