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Cuorgnè
Torino
chiesa
parrocchiale
San Dalmazzo Martire
Parrocchia di San Dalmazzo Martire
pianta; facciata; prospetti laterali; Impianto strutturale; interni; navata laterale destra; navata laterale sinistra; transetto; cappelle laterali; presbiterio; apparato liturgico; cappella feriale; campanile
presbiterio - intervento strutturale (1970-1975); presbiterio - aggiunta arredo (1970-1975)
1154 - 1154(citazione antica costruzione); 1386 - 1386(distretto plebano carattere generale); XV - XV(carattere generale intorno); 1472 - 1472(restauro intero bene); 1575 - 1592(ampliamento e riplasmazione intero bene); 1805 - 1810(ricostruzione intero bene); 1805 - 1810(altare maggiore presbiterio); 1805 - 1817(giurisdizione carattere generale); 1814 - 1814(pala d'altare presbiterio); 1814 - 1814(tela transetto); 1820 - 1820(costruzione peristilio); 1825 - 1825(costruzione cappella laterale); 1825 - 1825(affresco Madonna Rivassola carattere generale); 1826 - 1826(tela transetto); 1894 - 1894(organo cantoria); 1902 - 1903(apparato decorativo interno); 1902 - 1903(costruzione lanterna); 1902 - 1903(lucernari battistero e cappella Madonna della Rivassola); 1920 ca. - 1920 ca.(vetrate artistiche intero bene); 1944 - 1979(restauro apparato decorativo ); 1948 - 1948(fonte battesimale battistero); 1997 - 1998(restauro vetrate artistiche); 1999 - 2000(rifacimento tetto); 2000 - 2000(tinteggiatura facciata); 2015 - 2016(restauro transetto); 2016 - 2016(restauro e risanamento conservativo presbiterio e altari laterali)
Chiesa di San Dalmazzo Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Dalmazzo Martire <Cuorgnè>
Autore (ruolo)
Cattaneo, Andrea (ricostruzione)
Ambito culturale (ruolo)
impianto medievale (antica costruzione)
maestranze luganesi (ampliamento e riplasmazione)
neoclassico (ricostruzione)
Notizie Storiche

1154  (citazione antica costruzione)

La storiografia locale riporta che la prima parrocchia cuorgnatese, già dedicata a San Dalmazzo, risalirebbe al XII secolo. In un documento del 1154 viene citato il "pievano" di Cuorgnè, titolo che confermerebbe l'antichità della fondazione. L'antico edificio era volto ad occidente perché parrocchia del nucleo cittadino detto della "Villa", distinto dal "Borgo" (attuale via Arduino) con parrocchia dedicata a San Giovanni.

1386  (distretto plebano carattere generale)

Il distretto plebano della Pieve di San Genesio di Corio Canavese, nel 1386, era formato dalle chiese situate nella zona nord-orientale della diocesi. Tra quelle ricomprese nel tratto tra il torrente Malone e l'Orco vi era la chiesa detta di San Dalmazzo di Cuorgnè, che aveva il titolo di pieve.

XV  (carattere generale intorno)

Nel Quattrocento le mura cittadine inglobarono anche il nucleo abitato della "Villa", costituito da case sparse inframmezzate da orti, dove era situata la chiesa parrocchiale di San Dalmazzo.

1472  (restauro intero bene)

La chiesa parrocchiale di San Dalmazzo venne restaurata.

1575 - 1592 (ampliamento e riplasmazione intero bene)

Divenuta "insufficiente" a contenere la popolazione in crescente aumento, nel 1575 se ne decise l'ampliamento e la riplasmazione, invertendone l'orientamento, trasportando la facciata da ponente a oriente. Il progetto e i lavori furono affidati a Marianno de Marianni di Lugano. Il nuovo edificio, terminato nel 1592, risultò a tre navate, divise da otto sostegni. Di fronte si trovava l'antico cimitero.

1805 - 1810 (ricostruzione intero bene)

Il primo settembre 1804 crollava all'improvviso un pilastro con parte della volta, compromettendo la stabilità dell'intero edificio. Si decise quindi di ricostruirlo interamente su progetto dell'architetto Andrea Cattaneo di Torino, che rielaborò l'edificio in forme neoclassiche. La chiesa attuale fu consacrata il 18 novembre del 1810. In seguito furono ultimati gli altari laterali.

1805 - 1810 (altare maggiore presbiterio)

L'altare maggiore, risalente al XVIII secolo, venne trasportato dalla chiesa di San Giovanni Decollato in occasione dei lavori di ricostruzione della parrocchiale, e riadattato al nuovo presbiterio in cui venne collocato.

1805 - 1817 (giurisdizione carattere generale)

La chiesa parrocchiale, da sempre appartenente all'Arcidiocesi di Torino, nel periodo ricompreso tra il luglio 1805 e il novembre 1817 fu posta sotto la giurisdizione del vescovo di Ivrea, nel riparto delle diocesi effettuato in epoca napoleonica.

1814  (pala d'altare presbiterio)

La pala d'altare raffigurante il martirio di San Dalmazzo è opera del pittore Giovanni Comandù.

1814  (tela transetto)

La tela raffigurante la Madonna del Rosario con san Domenico e Santa Caterina da Siena, collocata nella cappella laterale sinistra del transetto è opera del pittore Giovanni Comandù.

1820  (costruzione peristilio)

L'edificio venne completato con la costruzione del grande pronao che precede la facciata.

1825  (costruzione cappella laterale)

Nel 1825 fu costruita, sulla destra del presbiterio, una cappella ove venne trasferito l'affresco della Madonna della Filassola, protettrice della città di Cuorgnè.

1825  (affresco Madonna Rivassola carattere generale)

Il nome Rivassola si riferisce a quello di una località poco distante da Cuorgnè, sulla vecchia via per Pont Canavese, che significa "riva assolata". Qui secondo la tradizione, alla fine del decimo secolo, nel 903, vi fu la fondazione di un pilone posto da tale Eusebio di Trocne, quale voto fatto a seguito di un viaggio in Terrasanta, che recava l'immagine della Madonna in un'icona bizantina. Nel 1000 circa il pilone venne inglobato in una cappella, ricca di ex-voto. Nel 1498 dopo l'ennesimo furto da parte di bande dei briganti e dei soldati di ventura che devastavano il Canavese, si decise di costruire un nuovo sacello, destinato a custodire l'immagine della Madonna, dentro le mura della città, vicino alla porta di Rivassola, staccando l'affresco e il muro retrostante. Nel 1590 venne affidato ai Francescani che nel 1594 lo trasferirono in una chiesa più vasta. Nel 1825, dopo la soppressione dell'ordine religioso, venne trasportato nella chiesa Parrocchiale di San Dalmazzo.

1826  (tela transetto)

La tela raffigurante la Crocifissione di Cristo con San Biagio e la Maddalena, collocata nella cappella laterale destra del transetto presso il vecchio altare dedicato alle Anime Purganti, è opera del pittore Vincenzo Revelli.

1894  (organo cantoria)

L'organo a canne collocato nella cantoria, al di sopra del portale d'ingresso è opera dell'organista Carlo Vegezzi Bossi. Si tratta del primo organo canavesano costruito secondo i principi della riforma cecilliana, con due tastiere, una pedaliera con ventisette note, trenta registri che ricoprono per intero l'estensione delle tastiere. Venne dotato fin dal momento della costruzione di trasmissione meccanica.

1902 - 1903 (apparato decorativo interno)

Le decorazioni interne della chiesa furono eseguite dal pittore G.B. Beroggio e gli affreschi vennero realizzati per opera di Nicola Fava, nel 1904.

1902 - 1903 (costruzione lanterna)

Sulla volta a vela cupoliforme a copertura della crociera del transetto venne realizzata una lanterna per consentire una maggiore illuminazione naturale all'interno della chiesa.

1902 - 1903 (lucernari battistero e cappella Madonna della Rivassola)

Per consentire una maggiore illuminazione all'interno dell'aula, vengono realizzati due lucernari in corrispondenza della volta del battistero e della cappella della Madonna della Rivassola.

1920 ca.  (vetrate artistiche intero bene)

Negli anni Venti del Novecento i serramenti posti in corrispondenza delle lunette delle volte vengono corredati da vetrate artistiche.

1944 - 1979 (restauro apparato decorativo )

Nel corso del XX secolo l'apparato decorativo della volta fu oggetto di due importanti interventi di restauro: il primo nel 1944 per opera di Paolo Beroggio, e il secondo alla fine degli anni Settanta, nel 1979, per opera di E. Boggero e figlio.

1948  (fonte battesimale battistero)

Viene realizzata la copertura del fonte battesimale, a forma di cupola in rame cesellato, per opera dello scultore Giuseppe Vezzetti di Cuorgnè.

1997 - 1998 (restauro vetrate artistiche)

Le vetrate artistiche delle finestre della volta sono oggetto di restauri.

1999 - 2000 (rifacimento tetto)

Il tetto viene rifatto con orditura lignea e manto in coppi di laterizio.

2000  (tinteggiatura facciata)

Le superfici della facciata vengono ritinteggiate.

2015 - 2016 (restauro transetto)

La tela collocata nella cappella laterale destra del transetto, raffigurante lo "Sposalizio della Vergine", di epoca seicentesca e autore ignoto, viene restaurata a cura del Club Inner Whell di Cuorgnè e Canavese.

2016  (restauro e risanamento conservativo presbiterio e altari laterali)

Le pavimentazioni in marmo del presbiterio, della cappella della Madonna della Rivassola e degli altari laterali, sono oggetto di intervento di risanamento conservativo e di restauro delle superfici. Per rendere più agevole l'accesso al presbiterio vengono sostituiti i preesistenti gradini in muratura posti nella parte frontale, con altri in legno dipinto a finto marmo.
Descrizione

La chiesa di San Dalmazzo è ubicata nel centro cittadino, di poco a nord-ovest rispetto al nucleo medievale che si sviluppa lungo la via Arduino, nel cuore del borgo un tempo denominato "la Villa". L'edificio sorge in continuità con i fabbricati della casa parrocchiale e con altri stabili prospicienti la via Guglielmo Marconi. La chiesa presenta pianta a croce latina. L'aula è a tre navate, di cui quella centrale suddivisa in quattro campate, mentre le laterali in tre. Il transetto è costituito da due ampie cappelle laterali, e il capocroce ospita il presbiterio nella prima campata e il coro nella seconda. La facciata è rivolta a levante. Il fronte, a salienti, è suddiviso in tre parti, corrispondenti alla scansione interna a tre navate; quello centrale è preceduto da pronao tetrastilo, a quattro colonne ioniche che sorreggono trabeazione su cui imposta il timpano triangolare di coronamento. Sulla parete di fondo del portico è collocato l'ampio portale d'ingresso, mentre nelle ali laterali sono collocati gli accessi secondari. La facciata è conclusa da attico con cornicione di coronamento su mensoline. La struttura portante è costituita da muratura perimetrale intonacata e da pilastri a sezione retta che sorreggono gli archi, a sesto ribassato, sui quali impostano le volte. Le campate della navata centrale, così come i transetti e il capocroce sono coperti da volte a botte lunettate, mentre le navate laterali presentano volte a vela. La campata all'incrocio tra il transetto e la navata centrale è coperta da una volta a vela cupoliforme con lanterna. Nella cappella dedicata alla Madonna della Rivassola è presente volta a vela, mentre la sacrestia, posta sul lato sinistro del capocroce, ha pianta absidata ed è coperta da volta a vela e da semicatino. Il tetto, a falde inclinate, presenta orditura in legno e manto in coppi. Le superfici interne presentano una ricca decorazione di inizio Novecento. Nei pennacchi della cupola sono raffigurati i quattro Evangelisti. Sul lato destro dell'edificio, in corrispondenza del transetto, è collocato il campanile, a pianta quadrata. Presenta struttura in muratura intonacata e si eleva su cinque livelli, di cui l'ultimo è costituito dalla cella campanaria, aperta sui quattro lati con monofore. La copertura a quattro spioventi ha manto in coppi. Non si riscontrano dissesti né fenomeni di degrado rilevanti. nel complesso l'edificio presenta un buono stato di conservazione. La chiesa è officiata regolarmente.
pianta
La chiesa presenta pianta a croce latina. L'aula è a tre navate, di cui quella centrale suddivisa in quattro campate, mentre le laterali in tre, con nicchie sulle pareti perimetrali. Il transetto è costituito da due ampie cappelle laterali, e il capocroce ospita il presbiterio nella prima campata e il coro nella seconda.
facciata
Il fronte, a salienti, è suddiviso in tre parti, corrispondenti alla scansione interna a tre navate; quello centrale è preceduto da pronao tetrastilo a quattro colonne ioniche che sorreggono trabeazione su cui imposta il timpano triangolare di coronamento. L'atrio è raggiungibile da scalinata, realizzata in pietra con andamento curvilineo, delimitata da parapetti in muratura che ne seguono il profilo. Sulla parete di fondo del portico è collocato l'ampio portale d'ingresso, con cornice lapidea e portone in legno, con battenti divisi in due parti, di cui il superiore ad apertura indipendente per il passaggio del "trono per le processioni. Nelle ali laterali sono collocati gli accessi secondari, anch'essi in legno a doppio battente con cornice lapidea. La facciata è conclusa da attico con cornicione di coronamento su mensoline. La superficie è rifinita ad intonaco liscio e dipinta nei toni del giallo paglierino.
prospetti laterali
I prospetti laterali presentano superficie è rifinita ad intonaco liscio e dipinta nei toni del giallo paglierino.In corrispondenza delle lunette delle volte sono collocate finestre semicircolari corredate da vetrate artistiche che consentono l'illuminazione naturale all'interno dell'aula. La parete di fondo del capocroce e delle cappelle laterali è trattata ad intonaco grezzo, lasciando intravedere le tessitura muraria sottostante in pietre e laterizio.
Impianto strutturale
La struttura portante è costituita muratura perimetrale intonacata e da pilastri a sezione retta che sorreggono gli archi, a sesto ribassato, sui quali impostano le volte. Le campate della navata centrale, così come i transetti e il capocroce sono coperti da volte a botte lunettate, mentre le navate laterali presentano volte a vela. La campata all'incrocio tra il transetto e la navata centrale è coperta da una volta a vela cupoliforme con lanterna. Nella cappella laterale dedicata alla Madonna della Rivassola, a destra del presbiterio, è presente volta a vela; sistema analogo è riproposto nella cappella laterale sinistra, mentre la sacrestia, posta sul lato sinistro del capocroce, ha pianta absidata ed è coperta da volta a vela e da semicatino. Il tetto, a falde inclinate, presenta orditura in legno e manto in coppi, mentre la lanterna è coronata da cupolino in rame.
interni
La navata centrale è caratterizzata dalla scansione ritmica di paraste con capitelli corinzi, dipinte a finto marmo, che sorreggono un'ampia trabeazione con cornice aggettante, e fregio decorato con la scritta riportante l'invocazione ai Santi Martiri Cristiani. La trabeazione prosegue nel transetto, dove il fregio è decorato con la scritta latina dell'Ave Maria. Le volte della navata centrale, del transetto e del capocroce presentano decorazioni a monocromi su campiture di colore unito, a motivi geometrici e floreali. Al centro sono collocati medaglioni affrescati, opera del pittore Nicola Fava, raffiguranti scene della vita di San Dalmazzo. In corrispondenza del presbiterio nel medaglione centrale, invece, è raffigurato il Padre Eterno. La grande volta cupoliforme presenta decoro con cassettonato geometrico a trompe l'oeil e nei quattro pennacchi sono raffigurati gli Evangelisti. Capitelli, fregi e cornici presentano lumeggiature dorate che contrastano con la tonalità dominante grigia delle pareti. Nelle navate laterali, i pilastri, così come le volte, sono decorati con monocromi su campiture di colore unito, a motivi geometrici e floreali. Sulla controfacciata è collocata la grande cantoria lignea, con struttura a soppalco e balconata con pannelli decorati con strumenti musicali e motivi floreali, su fondi in tinta verde-grigio. Nella cantoria è posizionato l'organo a canne, opera di Carlo Vegezzi Bossi. La pavimentazione delle navate è realizzata in lastre di pietra, mentre quella del transetto, del presbiterio e degli altari laterali è in marmo.
navata laterale destra
La navata laterale destra risulta essere così composta. Nella prima campata è collocata una nicchia ospitante una statua della Madonna della Rivassola. Nella seconda è posizionato l'antico altare, realizzato in muratura dipinta a finto marmo, con al centro la tela raffigurante Santa Teresa, che la tradizione attribuisce a Guido reni o alla sua scuola. Ai lati sono collocate le statue della Madonna del Carmine e di San Rocco, quest'ultima risalente al 1630. Nella terza campata è presente il'altare ospitante la tela raffigurante il Trapasso di San Giuseppe, con ai lati le statue del Santo e di Sant'Apollonia.
navata laterale sinistra
La navata laterale sinistra risulta essere così composta. Nella prima campata è collocato il battistero, a pianta semicircolare, coperto da semicupola con lanterna, e chiuso da cancellata in ferro. Al centro è collocato il fonte battesimale; una lapide posta sulla parete di fondo ricorda che il 14 giugno 1903 in quel luogo ricevette il battesimo S.Callisto Caravario, sacerdote Salesiano. Nella parte sottostante è collocato bassorilievo in marmo raffigurante il Battesimo di Gesù. Nella seconda campata è posizionato l'altare originario ottocentesco, in muratura dipinta a finto marmo, ospitante la tela raffigurante i Santi Francesco e Luigi Gonzaga. Nella terza campata è collocato l'altare con la tela di Sant'Antonio da Padova, con ai lati la statua del Santo e della Madonna del Rosario.
transetto
Nella campata sinistra del transetto è collocato l'altare ottocentesco, in muratura dipinta a finto marmo, in cui è collocata la tela del Comandù raffigurante la Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina da Siena. Ai lati sono collocate una nicchia con la statua della Vergine Immacolata e sulla parete sinistra il quadro raffigurante l'Adorazione dei Magi. La campata è separata dall'aula con balaustra a colonnine in marmo. Nella campata destra del transetto è collocato l'altare ottocentesco dedicato alle anime Purganti, in muratura dipinta a finto marmo, in cui è collocata la tela del Revelli raffigurante la Crocifissione di Cristo con San Biagio e la Maddalena. Ai lati sono collocate una nicchia con la statua del Sacro Cuore di Gesù e sulla parete destra il quadro raffigurante lo Sposalizio della Vergine. La campata è separata dall'aula con balaustra a colonnine in marmo.
cappelle laterali
La cappella laterale destra ospita l'altare in marmo in cui è conservato l'affresco medievale della Madonna della Rivassola, traslato in occasione della ricostruzione della parrocchiale a inizio Ottocento. Il dipinto, pur essendo stato rimaneggiato nel corso dei secoli in occasione dei vari trasferimenti da una chiesa all'altra, mantiene una matrice antica, ad esempio, nella rigidità della mano della Vergine o nelle dorature delle aureole e delle corone. La cappella laterale sinistra, invece, ospita l'altare ligneo traslato dalla chiesa della SS.Trinità, in cui è collocato il quadro raffigurante San Vincenzo Ferreri.
presbiterio
Il presbiterio è allestito nella prima campata del capocroce. E' rialzato di quattro gradini rispetto all'aula e al transetto. L'altare maggiore storico, in marmi policromi, presenta struttura a gradini con tabernacolo centrale. Sull'ultimo gradino sono collocate le statue di San Giovanni, San Dalmazzo, San Silvestro e San Nicola. Il manufatto è staccato dalla parete di fondo. Ai lati sono presenti due passaggi che consentono di accedere nella zona retrostante, in cui è presente coro ligneo addossato alla parete di fondo. Su quest'ultima è posizionata un'imponente edicola con colonne marmoree sovrastate da timpano triangolare spezzato, al cui centro è collocata la pala d'altare del Comandù, raffigurante il martirio di San Dalmazzo.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento. Nel transetto le panche lignee sono disposte a ventaglio. Ai lati della bussola d'ingresso sono collocati due confessionali lignei. Il battistero, nella prima campata laterale sinistra, presenta fonte battesimale al centro, con vasca in marmo e cupolino superiore in rame cesellato, opera dello scultore canavesano Vezzetti.
cappella feriale
La cappella feriale è posta nel locale adiacente la chiesa, sul lato rivolto a mezzogiorno, annesso agli ambienti della casa parrocchiale. E' accessibile direttamente dal sagrato della chiesa. Ha pianta rettangolare, ad aula unica, coperta volta a botte. Le superfici sono rifinite ad intonaco liscio e dipinte di bianco. La pavimentazione è in piastrelle di grés. Lungo la parete laterale sinistra sono collocate ampie finestre con vetrate artistiche. Il presbiterio è allestito nella parte terminale dell'aula, con quinte che incorniciano la parete di fondo su cui è collocato il tabernacolo. Un crocifisso ligneo è appeso alla volta, al di sopra della mensa. Gli arredi liturgici sono in legno.
campanile
Sul lato destro dell'edificio, in corrispondenza del transetto, è collocato il campanile, a pianta quadrata. Presenta struttura in muratura, e si eleva su cinque livelli, di cui l'ultimo è costituito dalla cella campanaria, aperta sui quattro lati con monofore, delimitate da lesene e coronate con timpano triangolare spezzato. I primi tre livelli presentano finitura ad intonaco liscio dipinto di giallo, mentre gli ultimi due sono rifiniti ad intonaco grezzo. La copertura a quattro spioventi ha manto in coppi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970-1975)
Rimozione della balaustra in marmo posta tra il presbiterio e l'assemblea. Rimozione dell'antico pulpito.
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1975)
Aggiunta di nuovi arredi, mensa, ambone e sede del celebrante, posizionati in corrispondenza del presbiterio storico, di fronte all'altare originario. La mensa e l'ambone sono costituiti da pannelli lignei appartenenti al pulpito originario. La sede per il celebrante è collocata a ridosso dell'altare maggiore storico, ed è costituita da sedia lignea con seduta e schienale in velluto color ocra, affiancata da altre due sedie similari.
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