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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Balangero
Torino
cappella
sussidiaria
San Vittore
Parrocchia di San Genesio Martire
pianta; facciata; prospetti laterali; Impianto strutturale; interni; presbiterio; apparato liturgico; campanile
presbiterio - aggiunta arredo (2003)
XI - XI(costruzione intero bene); 1298 - 1298(documentazione carattere generale); XV - XV(restauro intero bene); 1774 - 1774(diritto celebrazione festa carattere generale); 1831 - 1831(realizzazione pala d'altare); inizi XX - inizi XX(apertura amiantifera interno); 1934 - 1934(manutenzione straordinaria interno); 1983 - 1983(restauro intero bene); 1990 ca. - 1990 ca.(chiusura amiantifera intorno); 2003 - 2003(aggiunta mensa presbiterio)
Cappella di San Vittore
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella di San Vittore <Balangero>
Ambito culturale (ruolo)
impianto medievale (costruzione)
Notizie Storiche

XI  (costruzione intero bene)

Non si hanno notizie certe circa la costruzione della cappella, tuttavia la sua edificazione è ascrivibile all'XI secolo.

1298  (documentazione carattere generale)

La cappella di San Vittore di Balangero compare nell'elenco delle chiese sotto la giurisdizione della pieve di S.Maria di Ceres.

XV  (restauro intero bene)

Tra i documenti è segnalato un primo restauro nel XV secolo. Si ipotizza che l'aggiunta del pronao sia ascrivibile a questo periodo.

1774  (diritto celebrazione festa carattere generale)

Le comunità di Corio e Balangero rivolgono una supplica all'arcivescovo di Torino, al fine di stabilire in modo definitivo il diritto a celebrare la festa alla cappella. La risposta dell'arcivescovo Rorà, datata 18 agosto 1774, stabilisce per Balangero il diritto di celebrare la festa il 14 maggio; alla gente di Corio viene accordato il diritto di solennizzare la ricorrenza il giorno ritenuto più opportuno, purchè non in concomitanza con quello di Balangero.

1831  (realizzazione pala d'altare)

La pala d'altare, raffigurante il santo titolare della cappella, a firma del pittore Ferrero, è datata 1831.

inizi XX  (apertura amiantifera interno)

Il giacimento di amianto a Balangero, sul Monte San Vittore, viene scoperto nel 1904 dal comm. Callisto Cornut. Le attività di estrazione vengono avviate nella primavera del 1918; il primo impianto di macinazione e separazione dell'amianto entra in funzione nel 1921.

1934  (manutenzione straordinaria interno)

Una panca riporta incisa la data 1934, ipoteticamente anno in cui vengono cambiati o restaurati i banchi e, verosimilmente rifatta la pavimentazione, in cementine.

1983  (restauro intero bene)

Vengono eseguiti lavori di restauro, in particolar modo per fermare il grave degrado della copertura. Durante i lavori viene riportato alla luce l'arco di ingresso in conci di pietra regolari.

1990 ca.  (chiusura amiantifera intorno)

In seguito alla legge n. 257/1992 che bandisce in Italia l’uso dell’amianto, la cava amiantifera viene chiusa. Dal 1995 la cava è oggetto di lavori di messa in sicurezza, recupero e bonifica ad opera della R.S.A. s.r.l., società per il risanamento e lo sviluppo ambientale dell’ex miniera di amianto di Balangero e Corio.

2003  (aggiunta mensa presbiterio)

Viene donata la mensa lignea, in memoria di Celestino Levra Levron.
Descrizione

La cappella è sita sulla cima del Bric Forcola, quasi al confine con il comune di Corio, nella zona delle cave di amianto di S. Vittore. L'edificio sorge in posizione isolata, con tutti i fronti liberi e facciata rivolta ad ovest. La cappella presenta pianta rettangolare ad aula unica, conclusa con piccola abside quadrangolare. Alla cappella è anteposto un atrio, con bifora e colonnina in pietra sul fronte e accesso dal lato sud. La facciata presenta fronte a capanna, con porta d'ingresso in posizione centrale. Al di sopra della muratura di facciata, in posizione centrale, è presente un campaniletto a vela. L'edificio presenta struttura in muratura portante di pietra, parzialmente intonacata al grezzo; il tetto è a doppia falda con copertura in lose. L'edificio presenta discreto stato conservativo sia interno che esterno. La cappella è officiata in occasione della festa dei Coscritti di Balangero e di Corio, il 1° sabato di Maggio.
pianta
La cappella ha pianta rettangolare ad aula unica, composta da una sola campata, conclusa da abside quadrangolare. L'edificio è preceduto da un atrio.
facciata
La facciata, con fronte a capanna, è rivolata ad ovest. In posizione centrale si apre la porta d'ingresso, in ferro, a battente unico. Addossato alla facciata è presente il pronao, delimitato da muri su tutti i lati, con accesso sul lato sud. Sul fronte si apre una bifora, con archetti poggianti su colonnina a stampella in pietra; a tal proposito, Eugenio Olivero, nel suo testo sull'architettura religiosa preromanica e romanica, scrive: "[...] vestibolo illuminato da una grande e rozza finestra bifora. La colonna lapidea grossamente scolpita, che la bipartisce ci mostra un capitello a mensola o a stampella, di forma semplicissima; il fusto è dotato di collarino e posa su una semplificata base costituita da listello, toro e plinto [...]". Sia la facciata che il pronao presentano un leggero strato di intonaco, con tessitura strutturale a vista visibile in più punti.
prospetti laterali
Il volume dell'aula risulta "delimitato" dalle murature, più alte, della facciata e della parete di fondo; sul lato sud si apre una finestra quadrangolare, mentre sul lato opposto una piccola feritoia. Sul lato est si addossa il volume dell'abisde, di dimensioni contenute e più stretta rispetto il corpo centrale. Su di essa si aprono tre piccole nicchie di forma rettangolare, murate verso il lato interno. Sul lato ovest è presente il volume dell'atrio, con copertura a falda unica, ortogonale all'edificio stesso. I fronti esterni presentano finitura ad intonaco, in parte degradata; le murature rivolte ad est mettono in evidenza la tessitura strutturale portante.
Impianto strutturale
L'edificio presenta struttura in muratura portante di pietra. L'aula e l'abside sono coperte da volte a botte. Il tetto è a doppia falda, con struttura in legno e copertura in lose; la copertura del pronao è a falda unica, ortogonale rispetto l'orientamento dell'edificio.
interni
L'accesso avviene mediante due gradini a scendere posti sull'ingresso. L'abside presenta proporzioni ridotte rispetto il volume dell'aula. Sulle pareti sono presenti quadretti votivi e immagini mariane. Le superfici sono tinteggiate di colore bianco, con zoccolatura di colore marrone. La pavimentazione è in cementine bicolore, nelle tonalità del beige e del blu.
presbiterio
Il presbiterio è collocato nell'abside, rialzato di un gradino rispetto l'aula. Alla parete di fondo è addossato l'altare, rivestito in lastre di marmo grigio. Sull'altare sono posti il tabernacolo, anch'esso in marmo, e la statua di San Vittore. Sulla parete di fondo dell'aula, al di sopra dell'arco absidale, è porta la pala d'altare, datata 1831, raffigurante San Vittore che, con il corpo, fa da scudo ad un compagno giacente a terra, mentre un soldato è pronto a colpirlo con la spada.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento.
campanile
Al di sopra della muratura di facciata, in posizione centrale, è collocato un piccolo campaniletto a vela. Il manufatto presenta struttura in pietra squadrata a vista, con apertura ad arco centrale. Al di sopra del campaniletto è posta una croce in ferro.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2003)
Aggiunta di nuovo arredo, mensa, posizionato in corrispondenza del presbiterio storico, di fronte all'altare originario. La mensa è costituita da un parallelepipedo in legno, chiuso sui lati.
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