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Parma
Parma
chiesa
sussidiaria
Sant'Alessandro
Parrocchia dei Santi Bartolomeo ed Alessandro
Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
altare - aggiunta arredo (1970-1980)
835 - 835(fondazione intero bene); 1507 - 1527(rifacimento intero bene); 1622 - 1622(rifacimento intero bene); 1625 - 1625(completamento interno); 1626 - 1626(costruzione campanile); 1627 - 1627(completamento cupola); 1784 - 1784(rifacimento facciata); 1810 - 1810(storia intorno); 1821 - 1821(storia intorno); 1857 - 1857(restauro navata); 1977 - 1978(restauro interno); 2015 - 2015(restauro campanile)
Chiesa di Sant'Alessandro
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Alessandro <Parma>
Autore (ruolo)
Bettoli, Antonio (facciata)
Magnani, Giovanni Battista (architetto)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze parmensi (costruzione)
Notizie Storiche

835  (fondazione intero bene)

Fondazione della chiesa e dell'annesso monastero benedettino per volere di Cunegonda, vedova dell'imperatore Bernardo. L'edificio, in origine, risulta dedicato a Maria Vergine e a Sant'Alessandro Papa e Martire.

1507 - 1527 (rifacimento intero bene)

Rifacimento della chiesa su disegno di Bernardino Zaccagni in un periodo non delimitabile in questo arco di tempo. Per volere di Donna Maura Lucenia si dovette conservare il volto: lo Zaccagni per riuscire nell'impresa dovette puntellare la navata con grande ingegno, inserendo dodici colonne e due pilastroni nei fianchi a metà della navata.

1622  (rifacimento intero bene)

Rifacimento ed ampliamento dell'edificio per opera dell'architetto Giovan Battista Magnani e grazie alla munificenza della principessa Margherita Farnese.

1625  (completamento interno)

Realizzazione degli affreschi dell'interno per opera di Michele Colonna raffiguranti ardite prospettive architettoniche da cui si affacciano figure.

1626  (costruzione campanile)

Realizzazione del campanile su disegno di Giovan Battista Magnani.

1627  (completamento cupola)

Realizzazione degli affreschi della cupola e dei pennacchi e della pala per opera del bolognese Alessandro Tiarini. Nella cupola è raffigurata la scena del Noli me tangere fra angeli che portano gli strumenti della Passione; nei pennacchi si trovano le figure di San Benedetto, Santa Gertrude, Sant'Alessandro e San Bertoldo. La pala del Tiarini rappresenta, invece, il Martirio di Sant'Alessandro.

1784  (rifacimento facciata)

Rifacimento della facciata su disegno di Antonio Bettoli.

1810  (storia intorno)

Il monastero fu soppresso per effetto delle leggi napoleoniche.

1821  (storia intorno)

Per volere di Maria Luigia d'Austria gran parte del monastero fu abbattuto per innalzare il nuovo Teatro Regio.

1857  (restauro navata)

Rifacimento della pavimentazione e restauro degli affreschi dell'interno ormai sporchi. I restauratori che si occuparono del restauro degli affreschi furono Serapione Colombini e Giacomo Giacopelli.

1977 - 1978 (restauro interno)

Restauro degli affreschi, ad eccezione di quelli della prima campata e della controfacciata, per opera della Soprintendenza ai Beni Architettonici di Bologna.

2015  (restauro campanile)

Ripristino delle condizioni di sicurezza e restauro della parte superiore del campanile su progetto dell'architetto Leonardo Pedrelli.
Descrizione

La facciata si presenta oggi nello stile neoclassico conferitagli da Antonio Bettoli nel 1784 ed è divisa in due piani. In quello inferiore, quattro lesene con capitelli ionici incorniciano due finestre rettangolari e il portale centrale, contornato da una cornice in marmo rosa e bianco sopra il quale è collocata una formella a rilievo, raffigurante le insegne di San Pietro, sormontata da un timpano triangolare e da una finestra a lunetta. Conclude questo livello uno sporgente cornicione marcapiano con motivo dentellato. Il piano superiore, rientrante, è caratterizzato da quattro paraste con al centro le insegne papali ed è concluso da piccolo timpano triangolare. Il campanile sorge sul fianco sud ed è a pianta quadrata, in laterizio, con cella campanaria più stretta rispetto alla parte inferiore, circondata da balustra e aperta nei quattro lati da monofore. Il tutto è concluso da un elemento a profilo mosso sormontato da una cupola in rame. Si possono individuare i rapporti proporzionali su cui si fonda il disegno della facciata e del campanile. Rigorosamente composti su un asse centrale di simmetria, denotano multipli e sottomultipli interi, quale segno di un'applicazione rapida della scomposizione in parti degli elementi decorativi e delle aperture. La facciata principale ha, nel suo dimensionamento generale, l'applicazione della sezione aurea, di cui il quadrato di base è evidenziato dalla trabeazione sopra le colonne, mentre il rialzo superiore ottimizza i rapporti aurei. Il centro del portone d'ingresso diviene centro prospettico, all'altezza del punto di vista, ma anche centro geometrico per il dimensionamento e la collocazione dei numerosi elementi di facciata, tra cui timpani, finestre e modanature. L'interno si presenta ad aula con dodici colonne in marmo rosso e capitelli in stile ionico; ci sono due cappelle laterali per lato e l'abside piatta separata dall'aula per mezzo di una balaustra marmorea. Nell'abside si trovano quattro coppie di colonne che sorreggono la cupola, affrescata nel 1627 da Alessandro Tiarini. La volta dell'aula, invece, è affrescata con ardite prospettive architettoniche da cui si affacciano figure realizzate da Michele Colonna nel 1625.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in piane di cotto a posa in diagonale.
Coperture
Tetto a doppia falda con manto di copertura in coppi. All'interno dell'aula volta a botte affrescata. Nell'abside si trova una cupola con lanterna in cui sono aperte finestrelle.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970-1980)
Cubo in vetro utilizzato come altare rivolto verso il popolo.
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