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Vitriola
Montefiorino
Modena - Nonantola
chiesa
parrocchiale
S. Andrea Apostolo
Parrocchia di Sant'Andrea Apostolo
Pianta; Coperture; Fronti; Elementi decorativi; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (anni '90 del Novecento)
sec.XI - sec.XII(costruzione intero bene); 1841 - 1841(costruzione canonica); 1841 - 1878(modifiche planimetria
interni e campanile); 2005 - 2005(ristrutturazione intero bene); 2010 - 2010(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Andrea Apostolo <Vitriola, Montefiorino>
Altre denominazioni Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo
S. Andrea Apostolo
Autore (ruolo)
Costa, Cesare (progettista modifiche ottocentesche e campanile)
Ambito culturale (ruolo)
romanico (costruzione)
neoclassico (modifiche planimetriche e degli interni)
Notizie Storiche

sec.XI - sec.XII (costruzione intero bene)

La chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Vitriola è una delle cento chiese che secondo un’antica tradizione, peraltro mai documentata, sarebbero state costruite dalla contessa Matilde di Canossa nei decenni a cavallo dei secoli XI e XII. Più verosimilmente fu la madre di Matilde, Beatrice di Lorena, ad erigerla poco prima del 1071, l’anno di fondazione dell’abbazia di Frassinoro.

1841  (costruzione canonica)

L’attuale canonica fu eretta nel 1841.

1841 - 1878 (modifiche planimetria, interni e campanile)

Negli anni dal 1841 al 1871, l’architetto Cesare Costa la ricostruì in forme neoclassiche, a croce greca, conservando però della primitiva costruzione d’epoca romanica parte delle fiancate e la semplice facciata, a capanna, con portale lunettato a stipiti lisci e al di sopra una finestrella ad oculo. Al costa si deve anche il campanile, che sorge discosto dalla chiesa. Anticamente fungeva da campanile una robusta torre quadrangolare che s’innalzava dal lato di ponente presso la chiesa ed alla quale si accedeva dall’interno di quest’ultima. La torre, con finestroni all’ultimo piano e semplici feritoie a quelli inferiori, che forniva anche alloggio al monaco che officiava la cappella, fu abbattuta nel 1875. Il nuovo campanile fu inaugurato nel 1878.

2005  (ristrutturazione intero bene)

L'edificio è stato sottoposto, dopo le lesioni subite a seguito della scossa tellurica del 03/10/2000, ad un intervento di consolidamento statico.

2010  (ristrutturazione intero bene)

L'edificio è stato sottoposto, dopo le lesioni subite a seguito della scossa tellurica del 23/12/2008, ad un ulteriore intervento di consolidamento statico.
Descrizione

La chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Vitriola è una delle cento chiese che secondo un’antica tradizione, peraltro mai documentata, sarebbero state costruite dalla contessa Matilde di Canossa nei decenni a cavallo dei secoli XI e XII. Più verosimilmente fu la madre di Matilde, Beatrice di Lorena, ad erigerla poco prima del 1071, l’anno di fondazione dell’abbazia di Frassinoro. In origine essa era a navata unica, colla copertura sostenuta da capriate di legno ed il paramento esterno in regolari conci di arenaria. Negli anni dal 1841 al 1871, l’architetto Cesare Costa la ricostruì in forme neoclassiche, a croce greca, conservando però della primitiva costruzione d’epoca romanica parte delle fiancate e la semplice facciata, a capanna, con portale lunettato a stipiti lisci e al di sopra una finestrella ad oculo. Al costa si deve anche il campanile, che sorge discosto dalla chiesa. Anticamente fungeva da campanile una robusta torre quadrangolare che s’innalzava dal lato di ponente presso la chiesa ed alla quale si accedeva dall’interno di quest’ultima. La torre, con finestroni all’ultimo piano e semplici feritoie a quelli inferiori, che forniva anche alloggio al monaco che officiava la cappella, fu abbattuta nel 1875. L’attuale canonica fu eretta nel 1841. Nella lunetta del portale è stato ricollocato di recente un bassorilievo con figure (Cristo fra due chierici?) e simboli evangelici (l’aquila e l’angelo), che in passato ne era stato rimosso ed era conservato all’interno. E’ un rustico lavoro dovuto alla rozza mano di uno scappellino locale e databile al XI secolo.
Pianta
L'edificio, originariamente ad unica navata, con il rifacimento ottocentesco acquisì l'attuale assetto planimetrico a tre navate, le due laterali di contenuta larghezza, con cappelle laterali. La navata centrale, delimitata da pilastri a pianta quadrangolare, è coperta da volte a calotta e si conclude con il presbiterio e l'abside semicircolare.
Coperture
La copertura è sorretta da una struttura lignea a capriate con tavolato ligneo e manto di copertura in lastre di arenaria (piagne).
Fronti
L'edificio sacro, in muratura di conci di pietra a vista, presenta una semplice facciata monocuspidata a capanna in cui si aprono, al centro, il portale, inserito in un'incorniciatura ad arco a tutto sesto, sovrastato dal rosone. All'esterno, sul retro, è presente un piccolo campanile a vela.
Elementi decorativi
Le volte sono decorate con finte architetture con cartigli contenenti iscrizioni nei pennacchi e con sfondato di cielo centrale, su cui campiscono immagini di santi.
Campanile
Separato dalla chiesa, si erge il campanile edificato a partire dal 1875; presenta un impianto planimetrico quadrangolare, caratterizzato dal basamento a scarpa su cui s'imposta la torre, in pietra a vista con cantonali a conci a delimitare ogni lato e, al centro, finestre a oculo in asse tra loro. Una delle facciate reca, in alto, l'orologio. Sul cornicione modanato poggia la cella, delimitata da paraste, con grandi finestre ad arco a tutto sesto. La torre campanaria è coronata da una guglia, sormontata da una croce metallica, e delimitata agli angoli da pinnacoli a forma di pigne.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (anni '90 del Novecento)
L'adeguamento liturgico della zona presbiteriale non ha carattere di stabilità: al centro, è stata realizzata una nuova mensa d'altare in legno anteposta all'altare maggiore, una pedana sempre lignea la collega ad esso; la sede è collocata al fianco dell'altare ed è costituita da una sedia lignea con braccioli; a destra, un leggio in legno, con sottostante pedana lignea e posto davanti alla balausta, funge da ambone.
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