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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Lecce
Lecce
chiesa
cattedrale
Maria Santissima Assunta
Parrocchia Maria Santissima assunta
Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Infissi; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1962); ambone - aggiunta arredo (1962)
1620 - XII(inizio lavori intero bene); 1962 - XX(adeguamento liturgico presbiterio); 2001 - XXI(restauro tetto); 2002 - XXI(restauro casa canonica); 2005 - XXI(restauro transetto controsoffitto); 2006 - XXI(restauro campanile); 2007 - XXI(restauro sagrestia); 2017 - XXI(restauro cripta)
Cattedrale di Maria Santissima Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa cattedrale
Denominazione Cattedrale di Maria Santissima Assunta <Lecce>
Altre denominazioni Chiesa Maria Santissima assunta
Autore (ruolo)
Zimbalo, Giuseppe 
Ambito culturale (ruolo)
barocco leccese (costruzione)
Notizie Storiche

1620 - XII (inizio lavori intero bene)

inizio costruzione Cattedrale

1962 - XX (adeguamento liturgico presbiterio)

adeguamento liturgico secondo il Concilio Vaticano II

2001 - XXI (restauro tetto)

intervento di restauro del tetto

2002 - XXI (restauro casa canonica)

restauro conservativo della casa canonica

2005 - XXI (restauro transetto controsoffitto)

restauro conservativo del transetto, controsoffitto ligneo

2006 - XXI (restauro campanile)

restauro conservativo della torre campanaria

2007 - XXI (restauro sagrestia)

restauro conservativo della sagrestia

2017 - XXI (restauro cripta)

rimozione, bonifica del sottofondo e rimontaggio della pavimentazione maiolicata originale
Descrizione

La sua edificazione fu fortemente voluta da Mons. Pappacoda, vescovo di Lecce, dopo lo scampato pericolo della peste (1647), a radicale sostituzione dell’antica chiesa a sua volta ricostruita nel secolo XIII dal vescovo Volturio e successivamente accresciuta e abbellita nei secoli successivi, con opere dei più importanti artisti locali; I lavori affidati a Giovanni Zimbalo, noto personaggio del barocco leccese, detto lo Zingarello, cominciarono nel 1659 e furono portati a termine, con qualche incidente, nel 1670. Nel corso avanzato dei lavori, infatti, il fabbricato minacciò di crollare a causa della inadeguatezza delle strutture portanti a sostenere il peso delle volte e, pertanto, mons. Pappacoda, data l’urgenza dei lavori, ascoltati i più autorevoli tecnici locali, ritenne più conveniente ultimare i lavori sostituendo previste le volte in muratura con una più leggera copertura lignea a spioventi, anziché procedere alla demolizione e successiva ricostruzione di quanto fino allora realizzato. La chiesa, a pianta basilicale a croce latina, tre navate con cappelle laterali e pertinenze adiacenti, risultò ampia, spaziosa, magnifica e riccamente decorata, risposta sicura ed orgogliosa della curia leccese alle nuove chiese realizzate in città negli anni precedenti da ordini religiosi particolarmente attivi che avevano così finito con l’oscurare l’immagine e l’importanza delle vecchia cattedrale duecentesca ormai insufficiente ad accogliere la popolazione cittadina. Altamente rappresentativa di questa rinnovata dignità e egemonia religiosa, la nuova chiesa cattedrale nei secoli successivi si arricchì ulteriormente, al suo interno di importanti episodi figurativi e decorativi del barocco leccese quali il solenne altare del ‘700, le grandi tele di O. Tiso nel presbiterio, il grande coro ligneo settecentesco, le transenne e gli altari in marmi commisti, elaborati altari ‘600 in pietra leccese scolpita, finemente decorati, dipinti e dorati, gli altari di Cesare Penna, targhe epigrafiche, tele, statue, il ricco controsoffitto ligneo, il pulpito in legno, dipinti del Catalano, di A. Coppola, e vari monumenti sepolcrali, etc. Attraverso un comodo disimpegno accessibile dalla navata sinistra, tra la cappella di S. Antonio ed il braccio sinistro del transetto, si raggiunge nell'ampia e monumentale sacrestia, di eleganti proporzioni e finemente decorate con cornici e capitelli in pietra leccese. Attraverso due scalinate poste all'intersezione della navata centrale con il transetto si accede alla cripta, anche essa di notevole pregio architettonico. Ricca di ben 56 colonne arricchite da preziosi capitelli tutte in pietra leccese, che sorreggono le voltine, essa sviluppa una superficie di quasi 450 mq. e si svolge al di sotto del transetto del presbiterio e dei due cappelloni adiacenti l’abside.
Pianta
basilicale, a croce latina; a tre navate con cappelle laterali a cupola e pertinenze adiacenti;
Coperture
in manto in lastre di pietra leccese piane e estradossate su volte in muratura decorate e tinteggiate; manto in cocciopesto, su estradosso cupole; manto in coppi di argilla; a falde, su coperture lignee,con controsoffitto in legno;
Pavimenti e pavimentazioni
chiesa: in lastre di marmo recenti;cripta in piastrelle maiolicate ottocentesche; pertinenze: granigliato in cemento, cocciopesto e marmette in cemento (recenti);
Impianto strutturale
edificio in muratura continua in conci di pietra leccese di vario spessore in stile barocco leccese con volte di forma articolata e coperture lignee
Infissi
in ferro con vetrate istoriate
Elementi decorativi
otto altari dedicati a S. Giovanni Battista, Ss. Annunziata, S. Fortunato, S. Antonio, Ss. Addolorata, S. Giusto, S. Carlo e S. Andrea Apostolo, riccamente decorati in pietra leccese arricchiscono le navate laterali. due grandi altari anch'essi decorati e trattati a foglia oro completano il transetto e sono dedicati, uno ai Santi Oronzo, Giusto e Fortunato, menter il secondo alla Ss. Immacolata. l’altare maggiore dedicato a Maria SS. Assunta in marmo policromo è racchiuso da una balaustra anch'essa in marmo policromo. ai lati dell’altare maggiore, in asse alle navate laterali, insistono due cappelloni; uno con cupola affrescata e lanternino con un altare in pietra leccese dedicato al Santissimo Crocifisso, l’altro dedicato a S. Filippo Neri. due acquasantiere, trentadue tele di varia metratura.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1962)
Aggiunta di altare in marmo policromo, secondo i criteri del Concilio Vaticano II del 1962.
ambone - aggiunta arredo (1962)
Aggiunta di due amboni speculari in marmo policromo, secondo i criteri del Concilio Vaticano II del 1962.
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