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Sansepolcro
Arezzo - Cortona - Sansepolcro
chiesa
parrocchiale
San Giovanni Evangelista nella Cattedrale
Parrocchia di San Giovanni Evangelista nella Cattedrale
Struttura; Facciata; Campanile; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1970-80)
1012 - 1049(impianto carattere generale); 1137 - 1180(ristrutturazione carattere generale); 1352 - 1363(ristrutturazione carattere generale); 1480 - 1520(ricostruzione intero complesso)
Chiesa di San Giovanni Evangelista nella Cattedrale
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni Evangelista nella Cattedrale <Sansepolcro>
Altre denominazioni Concattedrale di San Giovanni Evangelista
Ambito culturale (ruolo)
maestranze biturgensi (costruzione)
Notizie Storiche

1012 - 1049 (impianto carattere generale)

Tra il 1012 e il 1049 si costruì la chiesa, dedicandola inizialmente ai Quattro Evangelisti e al Santo Sepolcro, le cui reliquie, secondo la tradizione, furono portate dalla Terra santa dai due pellegrini Egidio e Arcano. La prima chiesa è stata edificata tra il 1012 e il 1049 circa e presumibilmente aveva un orientamento solstiziale, basato sulla posizione del sorgere del sole al solstizio d'inverno.

1137 - 1180 (ristrutturazione carattere generale)

L'abbazia, che tra 1137 e 1180 entra a far parte della congregazione camaldolese e che nel 1163 riceve privilegi da parte di Rainaldo di Dassel e di Federico Barbarossa, fu ricostruita nel tardo Duecento secondo un disegno grandioso. In particolare, l'allineamento delle colonne che spartiscono le navate presenta un andamento convergente verso la parte absidale con uno scarto di circa 120 cm: in tal modo si crea in chi entra un effetto visivo che esalta le proporzioni dell'edificio facendole percepire come più grandi di quanto siano realmente (al contrario, in chi guarda la chiesa dando le spalle all'altare maggiore l'effetto visivo accorcia le dimensioni). Nei primi quattro decenni del XIV secolo l'edificio subisce un ulteriore ampliamento, fino a raggiungere sostanzialmente le forme attuali, ma che in origine avrebbe dovuto ingrandire l'edificio fino a fargli raggiungere i 67 metri di lunghezza (dietro l'attuale, rimangono i resti dell'abside pentagonale trecentesca, mai terminata).

1352 - 1363 (ristrutturazione carattere generale)

Nel terremoto del 25 dicembre 1352 crolla il campanile – poi ricostruito nelle forme attuali – e anche il sisma del 1358 causa danni all'edificio. Pochi anni dopo, il 21 dicembre 1363, l'abate sottoscrive una transazione nella lotta che lo oppone al vescovo di Città di Castello per la giurisdizione sul monastero stesso e sull'intero Borgo Sansepolcro. Pur mantenendo l'abate taluni privilegi, la questione si risolve in netto favore del vescovo, che alcuni giorni dopo scrive agli abitanti di Sansepolcro esortandoli a vivere nella pace e invitandoli a prestar obbedienza a lui e al suo vicario.

1480 - 1520 (ricostruzione intero complesso)

Una profonda azione di ristrutturazione di chiesa e monastero è portata avanti dall'abate Simone Graziani tra 1480 e 1509, con la ricostruzione del chiostro secondo una nuova impostazione a pianta rettangolare e con pareti affrescate con scene della vita di san Benedetto, e successivamente dall'abate Galeotto Graziani tra 1509 e 1520.
Descrizione

La chiesa conserva, eccetto che nella parte absidale, la struttura e la forma trecentesca con la pianta basilicale a tre navate. L'edificio denuncia caratteri ancora romanici nella foggia degli archi a tutto sesto, nei capitelli depressi e nelle proporzioni generali. Il portale centrale strombato e sormontato da una cuspide triangolare con finestra circolare soprastante sono di corrente gotica. Nella navata destra è presente una robusta torre campanaria costruita secondo un modello di ispirazione umbra giunto a Sansepolcro mediante la costruzione della chiesa di San Francesco. Lungo la scalinata di accesso alla cella campanaria si apre una sala decorata da un fregio affrescato con stemmi abbaziali e della congregazione camaldolese, forse usata per un certo periodo come sala capitolare. L'interno è a tre navate su colonne di cui quella mediana con soffitto a capriate e le due minori a volta: ovvero la navata centrale è impreziosita da una soffittatura a capriate realizzata nel corso dei restauri degli anni 1934-1943, mentre le navate laterali sono voltate a crociera. All'interno vi sono attualmente l'altare maggiore (sec. XIV) e sei altari laterali, quattro sistemati lungo le navate laterali (due per navata) e risalenti al sec. XIX; uno, del sec. XVII, al termine della navata destra e uno, del sec. XX, dentro la Cappella del Volto Santo che conclude la navata sinistra nell'area presbiteriale. Al centro del presbiterio, davanti all'altare maggiore, vi è il sepolcreto dei vescovi, che contiene le tombe di quattro presuli deceduti tra 1818 e 1963; lungo la navata centrale si trova invece il sepolcreto dei proposti del capitolo della cattedrale.
Struttura
La chiesa conserva, eccetto che nella parte absidale, la struttura e la forma trecentesca con la pianta basilicale a tre navate. L'edificio denuncia caratteri ancora romanici nella foggia degli archi a tutto sesto, nei capitelli depressi e nelle proporzioni generali.
Facciata
Il portale centrale strombato e sormontato da una cuspide triangolare con finestra circolare soprastante sono di corrente gotica.
Campanile
Nella navata destra è presente una robusta torre campanaria costruita secondo un modello di ispirazione umbra giunto a Sansepolcro mediante la costruzione della chiesa di San Francesco.
Elementi decorativi
Al centro del presbiterio, davanti all'altare maggiore, vi è il sepolcreto dei vescovi, che contiene le tombe di quattro presuli deceduti tra 1818 e 1963; lungo la navata centrale si trova invece il sepolcreto dei proposti del capitolo della cattedrale.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1970-80)
L'altare maggiore è stato realizzato in area presbiteriale.
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